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Riforma professione
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Lettera aperta di Franco Abruzzo
al primo ministro Mario Monti:
“Gentile Presidente, la nostra Ue vuole
che i professionisti abbiano almeno
una laurea triennale alle spalle.
Perché il suo Governo, con il dpr
“Severino”, afferma che i giornalisti
professionisti italiani possono essere
tali anche con la quinta elementare?
Il suo Governo umilia i giornalisti e li
fa diversi rispetto a tutti gli altri
professionisti privandoli di percorsi
formativi universitari necessari per
comprendere le realtà complesse
del mondo del XXI secolo. Lei è un
convinto europeista: è concepibile
che non applichi le direttive comunitarie
sul punto a una categoria professionale?”
Franco Abruzzo: “L’assunto della ministra Severino è semplice: devono conseguire la laurea coloro che intendono accedere a un Albo per il quale già oggi la legge stabilisce l’indispensabilità della laurea. La legge professionale dei giornalisti non prevede tale vincolo e quindi per i giornalisti futuri non c’è obbligo di conseguire una laurea per iscriversi al Registro dei praticanti. La ministra Severino, avvocato, finge di non conoscere il diritto comunitario e la prevalenza delle direttive comunitarie sulla normativa interna degli Stati. Mi lasci dire, Gentile Presidente, che la ministra dimostra una inspiegabile ignoranza che offende l’intelligenza degli italiani. Le dia una girata, lei è un maestro di diritto comunitario”.
Parere n. 2228 emesso dalla seconda sezione del Consiglio di Stato nell’adunanza 13 marzo 2002: la formazione universitaria, come vuole la Ue, si addice ai giornalisti. (20/06/2012)
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PROFESSIONI: ECCO COME CAMBIANO.
Le leggi 148/2011, 183/2011, 214/2011
e 27/2012: in 8 mesi, dall’agosto 2011
al marzo 2012, la rivoluzione delle
professioni intellettuali organizzate
con gli Ordini e i Collegi ha richiesto 14
mosse, che sono altrettanti
passaggi cruciali della storica svolta.
Ordini e Collegi indeboliti dalla
perdita della deontologia che passa
ai “Consigli di disciplina”.
Società tra professionisti (Stp) con
soci esterni titolari del 33% del capitale.
Negli Albi iscritto soltanto chi, laureato
(come vuole la Ue), abbia superato
l’esame di Stato. Praticantato possibile
per i primi sei mesi (sui 18) nelle
Università e, dopo la laurea, anche nelle Pa.
Entro il 12 agosto 2012 i 28 Ordini e Collegi avranno una nuova legge sotto forma di Dpr: altrimenti decadranno le parti delle vecchie leggi in contrasto con il dl 138/2011. Gli Ordini e i Collegi si occuperanno in sintesi delle iscrizioni all’Albo e al Registro dei praticanti, della formazione, della pubblicità informativa degli iscritti e dell’esame di Stato. “L’accesso alle professioni è libero e il suo esercizio è fondato e ordinato sull’autonomia e sull’indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnica del professionista”.
di Franco Abruzzo
consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e dell’Associazione lombarda dei Giornalisti. (26/03/2012)
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Presentata alla Camera.
PROPOSTA DI LEGGE
D’INIZIATIVA DEI
DEPUTATI PISICCHIO,
ZAMPA, MAZZUCA,
PIONATI, MERLO,
GIULIETTI, RAO,
SALVINI e LEHNER
NORME RELATIVE
ALLA RIFORMA
DELL’ORDINE
DEI GIORNALISTI.
Si tratta di una riforma profondamente innovativa, basata su tre punti cardine che modificano, rivoluzionandola, la legge istitutiva dell'Ordine risalente a 46 anni fa. I punti di forte innovazione riguardano l'accesso alla professione, lo snellimento del Consiglio Nazionale realizzato attraverso la sostanziale riduzione del numero dei consiglieri, l’importante modifica della composizione e delle procedure degli organi chiamati a giudicare sulle violazioni al codice deontologico. (07/05/2009)
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