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FNSI-Giornalismo dipendente
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Fnsi, indagine sui precari. Hanno risposto 266 soggetti: “Vi occupate poco di noi, abbiamo le scarpe bucate”. In base all’indagine, l’età media dei precari è di 44 anni, il più giovane ha 23 anni e il più anziano 74. Il 97 per cento sono iscritti all’Ordine (il 58 per cento dei quali fra i pubblicisti). Il 53 per cento abita nel Centro Nord. Per il 56,9 per cento oltre l’80 per cento del reddito proviene dal giornalismo. La quota maggiore (18,4 per cento) guadagna fra i 5 e i 20mila euro l’anno. Il 6,9 per cento fra 0 e 1000 euro, il 4,5 per cento fra 1 e 2000 euro. Il 29,6 per cento è inquadrato come partita Iva, il 28,1 per cento come Co.co.co, il 18,6 per cento come collaboratore occasionale.
di professionereporter (09/02/2023)
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PREVIDENZA - NO ALLE RIFORME FARLOCCHE! BASTA CONFUSIONE! L'Inpgi/1 (che ha come iscritti solo giornalisti dipendenti), dal 1951 ente sostitutivo dell'Inps, non ha nulla da spartire con le Casse dei liberi professionisti, come afferma la sentenza 214/1972 della Corte costituzionale (testo in coda, ndr), e con le professioni "senza Albo" (legge 4/2013). Inglobare nell'INPGI e nel contratto Fnsi/Fieg mestieri collaterali al giornalismo è una soluzione disperata e giuridicamente sbagliata che non salva, comunque, l'Istituto. La proposta di legge di riforma delle casse (privatizzate dal dlgs 509/1994) in discussione alla Camera può riguardare unicamente la gestione separata dell'Istituto (o Inpgi/2) alla quale sono iscritti i giornalisti liberi professionisti. Il futuro dell'Inpgi/1 ha due prospettive: o torna ente di diritto pubblico (come era fino al 1994) o viene assorbito dall'Inps. La seconda soluzione è sostenuta dalla crisi della Fondazione che si riassume nell'aumento costante del numero dei pensionati e nella diminuzione altrettanto costante del numero dei contribuenti, mentre la vendita degli immobili, per far cassa, appare sostanzialmente in difficoltà. Quest'anno, come si legge nel bilancio preventivo, l'Istituto dovrà smobilitare titoli per 150 milioni di euro per pagare le prestazioni.
di Pierluca Danzi (26/07/2017)
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