9.9.2020 - Si legge sul Sole 24 Ore di martedì 8 settembre 2020 che per i professionisti iscritti agli Albi la verifica della presenza del domicilio digitale (tra cui rientra la pec) è affidata agli Ordini territoriali di appartenenza ma a differenza di quanto previsto per le imprese che hanno tempo sino al 1° ottobre, nel caso dei professionisti l’articolo 37, comma 1, lettera e) del Dl 76 non si pone una data entro la quale effettuare questa comunicazione. Riconosce solo 30 giorni per adempiere una volta che il professionista abbia ricevuto la diffida ad adempiere da parte del proprio Ordine, rischio la sospensione dall’Albo fino alla avvenuta comunicazione.
Ma quanti medici, giornalisti e pubblicisti oltre i 75, 80 anni che pur non esercitando più la professione rimangono ancora iscritti al proprio Ordine quale segno di appartenenza ad una categoria cui hanno dedicato tutta la loro vita professionale, ma non hanno il computer, oggetto «oscuro e misterioso» per loro? Orbene saranno costretti a cancellarsi …
La Federspev (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove) ha fatto presente agli Organi del Governo (a Presidente del Consiglio, Capigruppo di Camera e Senato, ai Ministri del Lavoro, dell’Interno, di Grazia e Giustizia, della Salute, dell’Economia e della Pubblica Amministrazione, ai Presidenti di Camere e Senato) il problema e chiede una norma transitoria di deroga per questi professionisti:
… questa Federazione, che rappresenta i sanitari pensionati in particolare medici, segnala il grave disagio (come già segnalato anche dal Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri) che apporterà loro l’articolo 37, co. 1, lettera e), del Decreto-Legge 16 luglio 2020, n. 76, nel ribadire l’obbligo per i professionisti del possesso del domicilio digitale.
Infatti molti medici seppur non esercitando più la professione rimangono ancora iscritti all’Ordine professionale per segno di appartenenza ad una categoria professionale cui hanno dedicato tutta la loro vita lavorativa.
Moltissimi infatti saranno costretti a cancellarsi dall’Ordine per l’impossibilità di acquisire e gestire la pec non avendo neppure un computer né sapendo ovviamente gestirlo.
Si chiede pertanto l’introduzione di una norma transitoria che escluda da tale obbligo gli ultrasettantacinquenni che privi di partita Iva non esercitano più la professione pur rimanendo iscritti all’Ordine professionale.
Si prega pertanto di intervenire affinché, in sede di conversione del citato decreto, venga affrontato e risolto il problema.
I politici ascolteranno e affronteranno il problema? Oppure saranno sordi alla richiesta che viene imposta non in prima persona, ma interponendo l’Ordine professionale, sulla cui legittimità sorgono molti dubbi?
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9.9.2020-PEC OBBLIGATORIA - GLI ORDINI DEVONO VERIFICARE IL RISPETTO DELL’OBBLIGO. - di Marco Perelli Ercoini - TESTO IN https://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=27670
L'Ordine lombardo non fa spendere un euro ai sui iscritti: leggi in https://www.odg.mi.it/pec-posta-elettronica-certificata-gratuita/
27.6.2016 - PEC, convenzione per i giornalisti promossa dal Cnog. Il prezzo concordato è di euro 4,50 per la durata di tre anni (1,50 per anno) oltre Iva. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=21112