Cari Colleghi,
SE
il vostro cagnolino ingerisce un chiodo, non chiedete alla Casagit di rimborsarvi (è successo, è sucesso..) la visita del veterinario o l’intervento del chirurgo.
(I giornalisti POSSONO anche essere dei cani, ma i cani sicuramente NON sono giornalisti. E non hanno diritto all’assistenza Casagit).
SE
il medico di famiglia è un pediatra, visita vostro figlio diciottenne e si fa pagare la visita come specialista, non chiedete il rimborso alla Casagit: non otterrete 1 euro.
SE
il medico di famiglia è un geriatra, visita il vostro piccolo e chiede di essere pagato come specialista, non chiedete il rimborso alla Casagit: non riavrete 1 euro.
In altre parole: se il medico di base (o di famiglia, o di medicina generale), è uno specialista e vi visita come tale e come tale si fa pagare (ma non dovrebbe), otterrete il rimborso dalla Casagit solo se vi sarete fatti rilasciare una dettagliata relazione sulla patologia.
SE
dal I gennaio 2010 prevedete di stare all’estero per un lungo periodo, ricordatevi che, da questa data, avrete tre mesi di tempo per inviare a Roma (o consegnare agli uffici di Milano) le eventuali ricevute di visite mediche, medicine, interventi etc..
Farà fede la data di spedizione.
(La regola è : Per i documenti di spesa con data successiva al 31/12/2009 il termine ultimo per la presentazione è fissato in 3 mesi dalla data del giustificativo di spesa.-
I documenti di spesa con data compresa nel periodo 01/01/2009 - 31/12/2009 possono essere presentati per il rimborso non oltre il 31/03/2010).
SE
temete che gli <originali> spediti dalle Filippine o dall’India o da Papete vadano perduti, fotocopiateli. In ogni caso inviate un fax alla Casagit di Milano o di Roma per aprire la pratica.
SE
avete una (o più) assicurazione privata, chiedete prima il rimborso delle spese all’assicurazione e poi alla Casagit. Farà fede la data del rimborso non dell’emissione della fattura.
SE
volete il rimborso dei farmaci da banco, ricordatevi che occorre presentare in Casagit anche la prescrizione medica.
SE
avete bisogno di una visita specialistica presso il Poliambulatiorio di viale Montesanto, a Milano, NON TELEFONATE agli uffici Casagit (02 6554522, Isabella, Paola, Rosa), MA al Poliambulatorio stesso (02 6375 235, Anna, Antonella, Marilena,) diretto ottimamente dal dottor Franco Scapellato.
E’ vero, infatti, che gli specialisti sono pagati dalla Casagit, ma il Poliambulatorio è un servizio (e una struttura) del sindacato regionale (Associazione Lombarda dei Giornalisti). E non dimenticatevi di presentarvi - se potete - con la richiesta del medico in ricettario privato (in carta bianca).
In caso di emergenza non sarete mai rimandati indietro e sarete, comunque, visitati entro 48-72 ore.
SE
il medico di medicina generale, o di base, o di famiglia, dovesse chiedere un compenso per il ricettario privato o dovesse avanzare qualsiasi altra richiesta di rimborso per prescrivervi una visita specialistica presso il Poliambulatorio, chiedetegli una ricevuta di pagamento: non verrà rimborsata dalla Casagit, ma servirà come deterrente per il futuro.
Nel caso poi il medico di base o di medicina generale che dir si voglia, si rifiutasse di prescrivere la visita presentatevi direttamente al Poliambulatorio. In parole povere: se diventa un’impresa ardua ottenere la prescrizione della visita specialistica, il Poliambulatorio vi verrà incontro, non verrete respinti.
SE
soffrite di qualche patologia cronica che richieda il frequente acquisto degli stessi farmaci, fatevi fotocopia della prescrizione.
SE
volete essere sempre aggiornati su quello che succede in Casagit e perfino sullo stato delle vostre pratiche entrate nel sito della Cassa.
SE
avete delle proteste, delle critiche, dei suggerimenti, rivolgetevi a me, da pochi mesi nuovo fiduciario Casagit per Milano e Lombardia.
Cari colleghi
<pensa alla salute, se c’è la salute c’è tutto>, dicevano i vecchi.
SALUTE - E la salute è di tutti a prescindere da schieramenti e consorterie, che purtroppo, negli ultimi anni, ci hanno reso estranei in… Casagit. Però, perché la salute venga protetta al meglio, in modo efficace, può essere utile tenere presenti alcune linee di comportamento, che mi sono permesso di elencare in una specie di promemoria.
La nostra Cassa, specialmente a Milano e in Lombardia, veniva vissuta come qualcosa di lontano, di ostile, un Moloch romano che esigeva solo sacrifici. Un mostro facile da criticare e additare al pubblico ludibrio. Però la denuncia e lo sfogo non bastano. Occorre <sporcarsi le mani>, mettersi in gioco, vedere che cosa si è in grado di fare in prima persona.
In questi mesi non ho voluto bussare alla vostra posta elettronica, perché prima di tutto dovevo cominciare a capire e conoscere lo stato delle cose, a livello nazionale, ma soprattutto regionale.
I problemi generali sono di competenza del presidente nazionale, Daniele Cerrato, e dei nostri (<lombardi) Carlo Gariboldi, vicepresidente nazionale e presidente della Commissione straordinaria, e Gianfranco Giuliani, membro del Consiglio di amministrazione.
BILANCI - Per riportare strutturalmente in nero i bilanci, il consiglio di amministrazione della Casagit ha preparato una manovra che sarà discussa a Roma il 3 dicembre all'assemblea generale dei delegati e a gennaio alle associazioni regionali e quindi alla categoria. Di questa manovra, non appena definita in modo chiaro e sicuro, vi informerò anche io.
Proprio ieri, 20 novembre, il presidente ha inviato a tutti i soci una lettera molto chiara sul presente e futuro della Cassa (se non l’avete ricevuta andate sul sito Casagit) e con i provvedimenti presi dal Cda il 18 novembre. (In particolare, il punto che riguarda l’adeguamento delle quote l’ho aggiungo in coda a questo messaggio: chi volesse, se lo può leggere)
E’ certo, comunque, che la manovra prossima ventura comporterà qualche cambiamento per quanto riguarda, ad esempio, la fisioterapia e le medicine omeopatiche: due settori nei quali si è verificato qualche abuso a vantaggio di pochi, ma pagato da tutti.
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Ora mi limito a rendere conto di quanto, con i vice-fiduciari Paolo Costa e Domenico Affinito, e con gli altri due membri della consulta, Giovanni Negri ( del Sole 24 ore, non il presidente della Lombarda) e Renzo Magosso, abbiamo fatto a Milano e dintorni.
CENSIMENTO - Abbiamo suggerito al Consiglio di amministrazione di avviare il censimento dei 4390 soci che non pagano la quota annuale perché risulterebbero titolari di un reddito lordo inferiore ai 10mila euro annui. Il che consente loro di non versare nessuna quota associativa alla Cassa e quindi di essere a carico degli altri soci. Un controllo dei redditi manca da due decenni. E’ possibile che in questo arco di tempo quasi 5000 soci siano così <poveri> a tal punto da non essere in grado di versare il contributo associativo minimo?
Solidarietà, va bene, ma anche rigore ed equità!
UFFICI - Abbiamo chiesto a Roma a ri-stabilire il collegamento informatico tra gli uffici della Capitale e Milano. Questo consentirà alle nostre <colonne> (Rosa, Paola, Isabella, Marilena) di <servirci> meglio.
CONVENZIONI - Abbiamo sollecitato la revisione delle convenzioni, chiesto di aprirne qualcuna nuova, chiuderne qualcuna vecchia.. Ad esempio: 2-3 dentisti milanesi non proprio limpidi nel loro operare, verranno cancellati. I rapporti con il Niguarda, con il San Raffaele, la Capitanio sono stati rivisti. Quelli con altre strutture di eccellenza saranno potenziati. (Istituto europeo di tumori, Humanitas, Mangiagalli.
N.B. Per quanto riguarda eventuali ricoveri al S. Raffaele e al Niguarda invito i colleghi a tenersi in stretto collegamento con il nostro ufficio di Milano, per evitare spiacevoli fraintendimento con le due amministrazioni ospedaliere. In particolare, c’è qualche novità nella convenzione con il Niguarda.
COMO - La città di Como, pur sede di tre quotidiani, non aveva un dentista convenzionato: dai primi di novembre ce n’è uno. I colleghi avevano avanzato la richiesta di convenzione anni e anni fa. Nessuno li aveva ascoltati.
ROMA - Abbiamo instaurato un rapporto nuovo, chiaro e paritario con la <sede centrale> di Roma.
PROBLEMI – Mugugni, lamentele relativi a rimborsi, versamenti tardivi (o presunti tali), ostacoli per le proroghe di degenza in
cliniche e ospedali, difficoltà economiche di molti soci (legate alla crisi) e conseguenti richieste di aiuto nelle
spese sono stati problemi all’ordine del giorno in questi mesi. Ebbene, Roma sta rispondendo con tempestività
ed efficacia. Le incomprensioni vengono risolte. Il direttore generale Francesco Matteoli e i suoi collaboratori
si stanno dimostrando disponibili. Hanno capito che i milanesi e i lombardi vogliono (giustamente)
riappropriarsi della loro <Casa>.
CASA NOSTRA- Al di là delle singole questioni sollevate quotidianamente dai colleghi, il vero elemento di novità vuole essere un collegamento diretto fra la <struttura> e voi soci, colleghi, <proprietari> della Casagit.
Il nostro impegno è questo: essere sempre pronti a risolvere (o cercare di..) i problemi, anche se non li abbiamo provocati noi.
E’ il nostro dovere.
Per questo tutti i giorni saremo presenti o rintracciabili.
Scrivete, chiamate, chiedete (Mi affido, però, anche alla vostra clemenza…Per i miracoli non siamo ancora attrezzati).
Fatevi sentire per lettera, mail, telefono. Affinchè torniamo tutti a essere <proprietari> della nostra Casagit, non sopportati ospiti paganti.
Saluti
Costantino Muscau
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P.S.
1) Chi deciderà o avrà bisogno di contattarmi utilizzi, preferibilmente, la e-mail seguente C.muscau@alice.it;
paolo.costa@consiglio.regione.lombardia.it;domenico.affinito@rcs.it
2)Se poi non vorrete più essere disturbati con messaggi simili, nessun problema: è un vostro diritto, fatemelo sapere. Non voglio perseguitare nessuno. Provo solo a essere utile…
Costantino Muscau
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Nuove quote
<Con voto unanime del Consiglio di amministrazione, Casagit ha stabilito i “contributi associativi” per l’anno 2010, ovvero le “quote” dovute dai soci e dai loro familiari per usufruire dell’assistenza e dei servizi della Cassa.
Nel corso della riunione di mercoledì 18 novembre, il Cda ha definito anche le soglie di reddito al di sotto delle quali scatterà l’esenzione dal versamento dei contributi. Potranno usufruire di questa agevolazione i coniugi o conviventi more uxorio con un reddito inferiore a 10.367,62 euro, i pensionati con un reddito inferiore ai 10.852,09 euro e i genitori entrambi a carico del socio con redditi che, sommati, non raggiungano i 15.567,56 euro.
La misura dei contributi associativi, rispetto all’anno in corso, ha fatto registrare incrementi limitati e circoscritti ad alcune categorie di assistiti, una sostanziale diminuzione per i giornalisti contrattualizzati con età inferiore ai 30 anni e basso reddito, e una sostanziale conferma delle quote già in vigore per i familiari.
Nel dettaglio, non subirà variazioni il prelievo percentuale (3,50 % più lo 0,10% previsto dal Contratto di lavoro) dalla busta paga dei giornalisti dipendenti. Ugualmente nessuna modifica è stata introdotta per i pensionati Inpgi che verseranno il 3,50 per cento (ridotto al 2,20 per cento per chi ha un reddito compreso tra la soglia di esonero e i 20.347,68 euro), per i giornalisti in cassa integrazione (240 euro l’anno) e per i giornalisti disoccupati (336 euro) che percepiscono l’indennità dall’Inpgi Un lieve ritocco interesserà invece i titolari di pensioni erogate da istituti diversi dall’Inpgi, chiamati a versare 1.188 euro a fronte dei 1.164 euro attuali.
Più articolato lo schema tariffario per i soci volontari (non contrattualizzati) e per i familiari non a carico.
In questo caso l’adeguamento più significativo riguarda i coniugi e i conviventi che pagheranno 972 euro (parametrati a un terzo della spesa media, senza quota fissa e con una riduzione del 5 per cento). Le nuove quote per i soci volontari, come sempre determinate in base alla spesa media per ciascun associato nell’ultimo bilancio, saranno le seguenti: 3.396 euro (per chi ha un reddito superiore ai 100.000 euro), 3.084 euro (redditi da 71.315 a 100mila euro), 2.772 euro (redditi fino a 71.315 euro). I giornalisti non contrattualizzati con meno di trent’anni di età e reddito inferiore ai 10.367 euro, pagheranno 1848 euro con una riduzione consistente rispetto alla quota oggi in vigore (2.100 euro). Passano invece rispettivamente a 924 e a 1.848 euro le aliquote per gli iscritti ai due ambiti della Casagit 2.
Nessun incremento, infine, per i contributi dovuti dai figli, dai genitori e dai parenti entro il terzo grado. Tutte queste voci restano “congelate” ai livelli del 2009, così come il contributo e le fasce di reddito per la contribuzione dei nuclei familiari (Mav) introdotta dal precedente Cda.
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Milano, 21 novembre 2009