Novara, 22 ottobre 2009. Tre giornalisti sono stati posti sotto inchiesta dalla magistratura di Novara per violazione di segreto istruttorio in relazione a un'inchiesta che stamattina a Novara ha portato a 5 arresti, tra cui un maresciallo dell'ispettorato del lavoro, sua moglie e un imprenditore edile. I tre giornalisti sono Renato Ambiel, responsabile della sede de La Stampa di Novara e il direttore Giuseppe Cortese e il cronista Attilio Barlassina della Tribuna Novarese. La Digos ha sequestrato i computer di redazione e quelli personali dei redattori. Il provvedimento è del sostituto procuratore Giovanni Caspini. Immediata la reazione del presidente dell'Ordine del giornalisti del Piemonte, Sergio Miravalle: «È l'ennesimo attacco alla libertà d'informazione. Un caso analogo a quello dell'estate scorsa che ha visto nel mirino il giornalista della Repubblica di Torino, Diego Longhin». Analoga l'accusa a Longhin: aver pubblicato indiscrezioni su un'inchiesta della Procura di Torino su alcuni vigili urbani. Sia La Stampa che la Tribuna Novarese, infatti, a fine settembre avevano scritto delle indagini che oggi hanno portato alle misure cautelari. (ANSA).
PERQUISIZIONI REDAZIONI GIORNALI NOVARA: SOLIDARIETA' ORDINE
Torino, 22 ottobre 2009. La Procura della Repubblica di Novara ha ordinato
la perquisizione delle postazioni di lavoro, delle abitazioni e il sequestro
delle memorie dei computer e dei telefonini di tre giornalisti di Novara:
Renato Ambiel caposervizio della redazione provinciale de 'La Stampa', del
direttore della 'Tribuna del Novarese' Giuseppe Cortese e del cronista del
bisettimale Attilio Barlassina. I tre risultano indagati per aver anticipato
a fine settembre la notizia di una inchiesta di corruzione che ha portato
proprio questa mattina all'arresto di cinque persone: un sottufficiale dei
carabinieri, la moglie funzionaria della Prefettura, un imprenditore edile e
altre due persone coinvolte.Il Consiglio regionale dell'Ordine dei
Giornalisti del Piemonte ha preso posizione "esprimendo solidarieta' ai
colleghi" e protestando per l'iniziativa della magistratura che ha il sapore
di una intimidazione. Una iniziativa analoga aveva riguardato nelle
settimane scorse anche un giornalista della redazione torinese di
'Repubblica' circa un'inchiesta aperta sui vigili urbani, "segno di un
atteggiamento della magistratura - si legge nella nota del consiglio
regionale dell'Ordine - che appare infastidita da chi, come giornalista ,
compie il suo dovere di dare le notizie, dopo averne verificato le fonti'. (AGI)
Comunicato Cdr LA STAMPA su perquisizione e sequestro alla redazione di NOVARA
Oggi la Digos di Novara, su ordine del sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Castani, ha perquisito la redazione di Novara, e posto sotto sequestro il computer e il cellulare del collega Renato Ambiel, cui sono state perquisite l’auto e l'abitazione. L’operazione è stata ordinata dopo che Ambiel ha raccolto informazioni e pubblicato un articolo su un'inchiesta che coinvolge amministratori, un carabiniere e altri personaggi locali. Per alcuni di essi oggi la magistratura ha disposto l’arresto. Il collega si è quindi trovato nell’impossibilità di svolgere il proprio lavoro, oltre ad essere indagato con l’accusa di aver pubblicato notizie coperte dal segreto istruttorio.
Il Comitato di Redazione de La Stampa constata come ancora una volta si cerchi di limitare il legittimo lavoro dei giornalisti, rei soltanto di aver indagato su episodi di cronaca e di averne riferito correttamente ai lettori.
Al collega Ambiel la nostra solidarietà e l’augurio di poter continuare a svolgere il proprio mestiere con la correttezza e la passione che lo hanno sempre contraddistinto.
Il cdr de La Stampa
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In: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=2356
Ricerca di Franco Abruzzo aggiornata con le sentenze 348/2007, 349/2007 e 39/2008 della Corte costituzionale.
SEGRETO PROFESSIONALE E PERQUISIZIONI.
Con le sentenze Goodwin, Roemen
e Tillack, la Corte di Strasburgo
ha imposto l’alt alle perquisizioni
nelle redazioni e nelle abitazioni
dei cronisti a tutela delle fonti
dei giornalisti. “Gli Stati contraenti
sono vincolati ad uniformarsi
alle interpretazioni che la Corte di
Strasburgo dà delle norme della Cedu”:
le sentenze 348/07, 349/07 e 39/2008
della Corte costituzionale sono
una svolta ineludibile ed epocale!
Pm e giudici obbligati ad adeguarsi
immediatamente e senza indugi
all'indirizzo espresso da Strasburgo.
Testo in allegato
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