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EDISPORT EDITORIALE
dopo i licenziamenti
chiede lo stato di crisi
(della durata di 24 mesi)
e propone per i suoi
37 giornalisti (direttori
inclusi?) il taglio dell’orario
per 6/8 giornate al mese.

In allegato la legge 223/1991 (Cigs, mobilità e licenziamenti collettivi) con giurisprudenza in coda.

Milano, 20 dicembre 2009.  La società Edisport Editoriale SpA in data 9 dicembre ha  attivato la procedura prevista dall’allegato D del CNL giornalistico in vista dell’utilizzo “della cassa integrazione straordinaria della durata di 24 mesi” e, dopo il licenziamento di  quattro redattori e di tre collaboratori parasubordinati, ha proposto al sindacato (Alg e Fnsi) per i  suoi 37 giornalisti (direttori inclusi?) il taglio dell’orario per 6/8 giornate al mese. Per i licenziamenti sono in corso cause davanti al Tribunale del Lavoro di Milano. Secondo i legali del sindacato  ci troviamo di fronte a un caso plateale di licenziamenti collettivi con la conseguenza dell’applicazione della legge 223/1991, ma la proceduta, prevista dall’articolo 4 della legge citata, non è stata attivata.


Edisport Editoriale – che ha attualmente 138 dipendenti di cui 35 giornalisti -  pubblica 13 mensili e altre tre riviste  con periodicità diversa tra cui testate storiche e note come Motociclismo, Automobilismo, Vela e Motori, Armi e Tiro, Il Tennis italiano, Automobilismo d’epoca.  Lo stato di crisi è stato dichiarato anche per una società partecipata, la Edi Moto srl, che edita due riviste periodiche (“Women on bikes” e  “Superwheels”) e che ha alle dipendenze due giornalisti ( che sono, quindi, in tutto 37).


Secondo Edisport Editoriale, la riduzione dell’organico (7 giornalisti), delle collaborazioni, delle trasferte e della foliazione dei giornali non è stata “sufficiente” a contenere i costi. In sostanza la società denuncia un calo sensibile delle entrate pubblicitarie (tra il 15 e  l’80%) e diffusionali (media del 20%). La richiesta di cassa integrazione è stata avanzata anche per i 32 impiegati editoriali. Le prospettive per il 2010 creano allarme (il calo della pubblicità è stimata nel 30%). L’esercizio 2009 potrebbe chiudersi con un “rosso” di circa 2 milioni di euro, mentre i bilanci 2007 e 2008  hanno fatto registrare un modesto attivo. Il capitale sociale della società è di 2 milioni e 100mila euro. Lo strumento dei contratti di solidarietà è la via che la società ha scelto per fronteggiare la crisi. L’azienda chiede ai dipendenti un sacrificio equamente distribuito “per dar modo alla struttura di uscire dalla crisi”. La scelta del taglio dell’orario non deve essere inteso come l’anticamera di licenziamenti, ma punta, invece, a rafforzare la coesione del collettivo redazionale, non prevedendo penalizzazioni ad personam. Scartata, quindi, la strada di altri licenziamenti. Non si comprende, però, perché questa linea prudente non sia stata garantita anche ai 4 redattori e ai 3 collaboratori parasubordinati licenziati nel luglio scorso. Su quest’ultimo punto, la parola è ormai ai giudici.


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Stupore e indignazione
della Fnsi e dell'Alg
per i licenziamenti
a Edisport Editoriale
di tre colleghi in totale
spregio delle leggi esistenti
in materia di editoria
e di relazioni sindacali


 


Milano, 1 settembre 2009. Destano stupore e profonda indignazione i licenziamenti di tre colleghi effettuati dalla Edisport Editoriale spa, alla vigilia della abituale chiusura dell’azienda per le ferie di agosto, con la motivazione superficialmente generica di effetti della crisi economica sull’andamento delle riviste della società, senza riferimento alcuno ai dati di bilancio aziendali, all’andamento dei ricavi editoriali e pubblicitari e alle prospettive di sviluppo futuro. Licenziamenti comunicati direttamente e singolarmente agli interessati, in totale spregio delle leggi sull’editoria e delle norme minime sulle relazioni sindacali.


Nessun editore, né tantomeno la Edisport Editoriale spa - che pubblica una quindicina di periodici e siti online, tra cui testate storiche e note come Motociclismo, Automobilismo, Vela e Motori, Armi e Tiro, Il Tennis italiano, e ha un totale di 120 dipendenti di cui 39 giornalisti - può fingere di ignorare che per l’industria dell’editoria il Legislatore ha ideato e approvato quasi vent’anni fa una legge speciale di settore (la 416 del 1981) che regola le riorganizzazioni e ristrutturazioni in stato di crisi, attraverso la possibilità di ricorso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori, con procedure di consultazione sindacale previste dall’Allegato D) del Contratto nazionale di lavoro giornalistico Fnsi-Fieg. Cercare di “aggirare” le norme della legge 416/1981, e persino quelle della 223/1991 sulla mobilità collettiva (peraltro non applicabile in prima istanza al personale giornalistico), procedendo con licenziamenti individuali, appare insomma come un tentativo inutile di sottrarsi alle regole dello Stato.   Non solo. L’Edisport Editoriale sa bene che, in mancanza di un Comitato di Redazione regolarmente eletto, le prerogative, i compiti e il ruolo complessivo disegnato dal Cnlg Fnsi-Fieg all’articolo 34 per la rappresentanza sindacale aziendale vengono affidati all’Associazione territoriale competente, in questo caso l’Associazione Lombarda dei giornalisti. Ed è anche per questo che appare incomprensibile il rifiuto dell’Editore a rispondere alle richieste di spiegazioni e motivazioni da parte del Presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti in merito ai licenziamenti annunciati.   Le decisioni assunte e i comportamenti reiterati dalla Edisport Editoriale sono inammissibili e intollerabili per Fnsi e Alg, che chiedono l’immediato ritiro dei licenziamenti e la fissazione di un incontro sindacale urgente per l’esame della situazione. In caso contrario, il Sindacato si opporrà in tutte le sedi e con ogni strumento alle violazioni di leggi, di contratto, sindacali e di correttezza professionale addebitabili alla Edisport Editoriale e al suo Presidente, Piero Bacchetti, giornalista pubblicista direttore responsabile di almeno una delle testate della società.    (www.fnsi.it e www.alg.it)


 








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