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Stampa

Rcs: apprezzamento
per De Bortoli, ma
niente marcia indietro
sui tagli al Corsera.

In coda fatti e retroscena
dello scontro in atto
tra azienda e CdR,
Il ruolo di Mediobanca.

Milano, 29 maggio 2009. Grazie direttore per il prezioso contributo, ma l’azienda non fa marcia indietro e va avanti con il suo piano di efficientamento. Secondo quanto si apprende da MF, il vertice di Rcs Mediagroup non ha fatto passare molto tempo per rispondere agli “spunti di riflessione” inoltrati mercoledì da Ferruccio de Bortoli alla direzione aziendale e all’organismo di rappresentanza sindacale del Corriere della Sera. Ma se il direttore del principale quotidiano nazionale auspicava che i nove punti indicati potessero “essere utili per un esito positivo della trattativa sul piano di ristrutturazione”, la società ha ribadito l’intenzione di portare avanti il progetto già elaborato e approvato, nelle sue linee guida generali, dal Cda di metà maggio. Il piano, che resta perciò immutato, prevede 200 milioni da risparmiare nel biennio, 130 dei quali da recuperare già quest'anno. Il piano prevede il taglio di 91 giornalisti (ridotti a 51 da de Bortoli). Il contributo di de Bortoli è stato particolarmente apprezzato. In primis perché rappresenta lo sforzo di un professionista di livello che conosce molto bene la macchina produttiva del Corriere. Ma, soprattutto, perché gli spunti del direttore possono rappresentare una prima base di trattativa tra azienda e sindacato: due realtà che oggi appaiono fortemente distanti. La netta distinzione tra le visioni del management e quelle degli organismi rappresentativi dei giornalisti potrebbe, quindi, essere mediata dal ruolo e dalle parole del direttore che, comunque, non poteva non sapere che difficilmente il management avrebbe fatto un passo indietro, pena l’insuccesso del piano di efficientamento. (MF-DJ)



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Rcs/ Marchetti: "Piano di ristrutturazione


biennale, ma gli oneri graveranno
sui conti societari 2009".
90 esuberi solo al Corsera:
al via il piano lacrime e sangue.
L’assemblea di redazione
respinge i tagli  e proclama 
6 giorni di sciopero.
20 maggio: Rcs corre in Borsa (+17%).
Al Messaggero previsti 48 esuberi.
Anche alla Stampa meno giornalisti.
Calano le vendite dei grandi giornali.


Mediobanca: "Dal nostro punto di vista il pieno impatto del piano sarà raggiunto entro il 2011, il gruppo dovrà sostenere un enorme quantità (120 milioni) di oneri straordinari nel 2009. Oltre al piano di risparmio, Rcs prevede maggiori ricavi per 20-30 milioni nel biennio che arriveranno dall'aumento del costo di copertina per Corriere della Sera e El Mundo nel 2010".


 


Milano, 19 maggio 2009.  “Gli oneri graveranno sui conti del 2009". Lo ha detto il presidente di Rcs, Pier Gaetano Marchetti, a margine dell’inaugurazione del nuovo Policlinico di San Donato, rispondendo a una domanda sul piano di riduzione costi che il consiglio di amministrazione del gruppo ha approvato la scorsa settimana. “Le indicazioni complessive - ha proseguito Marchetti - c’erano già, è previsto a regime un piano di durata biennale, anche se economicamente gli oneri graveranno sui conti del 2009". L'amministratore delegato di Rcs Media Group, Giorgio Valerio, ha frattanto presentato al CdR,  secondo quanto scrive Dagospia, un piano articolato in sei punti nel tentativo di risparmiare 200mila euro all’anno:


1. Riduzione delle pagine del Corriere del 20%;


2. Razionalizzazione degli allegati Corriere Economia (esce il lunedì) e di Corriere Salute (in pratica la loro chiusura);


3. Riduzione dei costi per infografici, foto e altro;


4. Riduzione spese per funzionamento giornale (viaggi, sede estere, note spese, auto, elettricità etc);


5. Razionalizzazione costi del Magazine con un taglio delle spese del 40%;


6. Riduzione del personale giornalistico del Corriere del 25%. Poiché i giornalisti sono 360, secondo  Valerio, gli esuberi risulterebbero 90.


Rcs MediaGroup ha chiuso il primo trimestre dell’anno con una perdita netta 40,7 milioni, che si confronta con un risultato negativo per 18,6 milioni al 31 marzo 2008.  E’ al via, comunque, il piano lacrime e sangue. (F. M. de Bonis, Ansa, Dagospia e www.affaritaliani.it)



La lettera di De Bortoli al CdR: “Inaccettabili linee guida del piano di ristrutturazione”


Milano, 20 maggio 2009. “La Direzione non ritiene accettabile, così com’è stata formulata nelle sue linee guida, l’ipotesi di piano di ristrutturazione aziendale, soprattutto nella parte in cui si quantifica un sacrificio per la redazione di 90 unità”. E’ questo un passaggio della lettera che il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, ha inviato alla redazione del giornale, missiva di cui MF ha potuto prendere visione. “L’adeguamento dei costi ai ricavi”, prosegue la lettera, “è, tuttavia, non solo necessario ma indispensabile. Può essere conseguito in modi alternativi che salvaguardino i diritti dei colleghi, la qualità e la sostanziale integrità dei prodotti del sistema Corriere. In particolare del Magazine, del Corriere Economia e del Corriere Salute, che sono e resteranno indispensabili all’offerta informativa del quotidiano”. “Una riduzione complessiva ma ragionata e concordata dei costi”, scrive De Bortoli, “deve consentire di avviare, contemporaneamente, innovazioni e progetti di sviluppo editoriale legati anche a una maggiore integrazione multimediale. A questo proposito, la Direzione si propone di svolgere una ricognizione sui risparmi possibili e di avanzare alcune proposte alle parti, nel rispetto dei ruoli e delle libertà contrattuali. E chiede all’azienda di astenersi, nel frattempo, dal mettere in atto decisioni unilaterali. E’ possibile in tempi, necessariamente brevi, un accordo che tuteli la centralità e la professionalità della redazione del Corriere della Sera”. (MF-DJ)



EDITORIA. L’ASSEMBLEA del CORSERA RESPINGE i TAGLI SUI COSTI


Roma, 19 maggio 2009. L'assemblea del Corriere della Sera ha respinto all'unanimità le ipotesi sui tagli di costi redazionali ed editoriali prospettati al cdr dall'amministratore delegato Giorgio Valerio. Lo si legge in una nota del cdr. «A seguito della relazione del Comitato di Redazione sugli incontri avuti con l'azienda giovedì e lunedì scorsi, nei quali l'amministratore delegato Giorgio Valerio ha prospettato l'intenzione di intervenire sui costi redazionali ed editoriali, l'assemblea - si legge nella nota - all'unanimità delibera di respingere le ipotesi prospettate dalla Rcs Quotidiani, ritenendole irricevibili». L'assemblea ha anche preso atto «con soddisfazione» della posizione del direttore, secondo cui è «non accettabile l'ipotesi di piano di ristrutturazione aziendale». Dopo aver ricordato che «gli azionisti del Gruppo Rcs-Corriere della Sera hanno immesso risorse dal 2003 ad oggi per quattro milioni di euro e incassato dividendi per 274 milioni di euro», l'assemblea «stigmatizza che l'azienda pensi a fare cassa con la testata Corriere della Sera, invece di investire in modo produttivo» e dice che «non permetterà che la redazione sia chiamata a farsi carico di danni provocati da acquisizioni ed errori manageriali». Per questo, conclude la nota, l'assemblea «conferma il pacchetto di sei giorni di sciopero già affidato al CdR per difendere l'occupazione, la professionalità, la qualità e il prestigio della testata». (ANSA).




20 maggio: il titolo Rcs corre in Borsa (+17%)


Milano, 20 maggio 2009. Avvio di giornata molto positivo per i titoli editoriali in Piazza Affari. In particolare Rcs che, dopo uno stop in asta di volatilità in apertura, sale del 17,25% a 0,94 euro tra scambi molto intensi. In due ore di contrattazioni, sono passate di mano oltre un milione e 300mila azioni di Rcs mediagroup, contro una media giornaliera di 537mila pezzi dell’ultimo mese di Borsa. La corsa di Rcs, che ha comunque un basso flottante in Piazza Affari ed è soggetto a possibili forti oscillazioni, viene spiegata nelle sale operative di Borsa soprattutto con il miglioramento del giudizio sul titolo (da ‘outperform’ a ‘neutral’) da parte degli analisti di Mediobanca. Nel settore, che in Europa non presenta particolari rialzi, corre anche il Gruppo editoriale L’Espresso, che risulta il migliore tra i titoli a maggiore capitalizzazione del listino azionario milanese, segnando una crescita del 7,94% a 1,15 euro. Bene inoltre Mondadori e Il Sole 24 Ore, in rialzo rispettivamente del 3,30% a 3,2 euro e del 2,81% a 2,37 euro. (ANSA).


Mediobanca: maggiori ricavi dall'aumento del costo di copertina per Corriere della Sera e El Mundo nel 2010.



Milano, 20 maggio 2009.  Rcs Mediagroup sugli scudi a Piazza Affari dove il titolo del gruppo editoriale guadagna quasi il 21% a 0,974 euro ed è in asta di volatilità: oltre due milioni di pezzi trattati contro una media giornaliera di 500mila nell'ultimo mese. A sostenere il titolo le valutazioni degli analisti di Mediobanca (l'istituto è primo azionista di Rcs con il 14% del capitale) che alla luce del piano di efficientamento varato la scorsa settimana hanno portato la raccomandazione a «outperform» con prezzo obiettivo alzato a 1,65 euro da 0,97. A motivare il giudizio, secondo gli analisti, cifre del piano considerate «abbastanza conservative» sul fronte dei ricavi, la situazione non preoccupante dell'indebitamento e la considerazione che il piano «rappresenti un radicale cambiamento nell'approccio degli azionisti alla società». Nel report redatto da Mediobanca, gli analisti mostrano però una maggiore cautela rispetto al management sulle possibilità di implementare i risparmi previsti in un orizzonte biennale: «Dal nostro punto di vista il pieno impatto del piano sarà raggiunto entro il 2011, il gruppo dovrà sostenere un enorme quantità (120 milioni) di oneri straordinari nel 2009. Oltre al piano di risparmio, Rcs prevede maggiori ricavi per 20-30 milioni nel biennio che, secondo Mediobanca, arriveranno dall'aumento del costo di copertina per Corriere della Sera e El Mundo nel 2010". (AGI)


MF: “Mediobanca si aspetta un calo della raccolta pubblicitaria”


Milano, 20 maggio 2009. Mf (a firma Francesca Gerosa) scrive oggi su Rcs: "Il piano di ristrutturazione annunciato di recente rappresenta un cambiamento radicale nell'approccio degli azionisti verso la società". Dopo i deboli conti del primo trimestre 2009, Mediobanca ha cambiato le stime 2009 e ora si aspetta un calo della raccolta pubblicitaria del 18% anno su anno per quanto riguarda i quotidiani italiani, del 20% per i periodici italiani e del 25% per i quotidiani spagnoli. Rcs dovrebbe essere in grado di risparmiare a livello di costi 130 milioni di euro nel 2009, ma Mediobanca è più cauta e ritiene che gli effetti completi del programma potranno essere raggiunti entro il 2011. Inoltre, secondo la banca, l'alto livello di debito del gruppo non costituisce un problema. Infatti anche se il rapporto debito netto/Ebitda di Rcs dovrebbe raggiungere un livello molto alto entro fine anno: debito netto 2009 stimato a 1,03 miliardi di euro contro gli 1,15 miliardi di dicembre 2008, "non vediamo rischi di rimborso del debito, considerando che Rcs non ha covenant e la prima scadenza significativa sarà nel 2013". L'upgrade di Mediobanca su Rcs non è stato l'unico oggi. Intermonte, a seguito di un incontro con il top-management, ha upgradato il titolo da underperform a outperform, alzando il target da 0,55 a 1,3 euro. "Riteniamo che il piano presentato abbia un rischio di execution inferiore a quanto percepito dal mercato e la sua realizzazione ridurrebbe drasticamente il rischio di aumento di capitale", si legge nella nota della sim. Il piano di ristrutturazione ha ricevuto come prevedibile una forte opposizione da parte dei giornalisti de Il Corrire della Sera che hanno annunciato 6 giorni di sciopero, ma il nuovo contratto nazionale e alcune modifiche ai regolamenti Inpgi rendono più credibile la riduzione del personale attraverso i prepensionamenti".


Rcs: De Bortoli pronto a studiare soluzioni sui tagli


Milano, 21 maggio 2009. Con l’intento di dipanare la matassa dei 90 giornalisti del Corriere della sera da tagliare entro l’anno ieri il neodirettore Ferruccio De Bortoli ha preso in mano la situazione dopo che l’assemblea dei giornalisti martedì aveva approvato un pacchetto di 6 giorni di sciopero. Secondo MF, De Bortoli ha inviato alle rappresentanze sindacali una lettera nella quale mentre da una parte dichiara di condividere le istanze redazionali, dall’altra si impegna a portare all’attenzione delle parti una soluzione equivalente sotto il profilo dell’impatto sui conti, ma impostata su criteri differenti. De Bortoli, potrebbe proporre, per esempio, di intervenire sui contratti integrativi e chiedere l’avvio dello smaltimento delle ferie arretrate, una voce che sul bilancio Rcs incide per svariati milioni. Queste e altre mosse consentirebbero a Rcs di risparmiare parecchi soldi e, al contempo, consentirebbero un taglio robusto ai 90 scivoli approvati dal cda. (MF-DJ)


AL MESSAGGERO PREVISTI 48 ESUBERI. Redazione pronta a 4 giorni di sciopero.


Roma, 19 maggio 2009. L’editore del Messaggero ha presentato alla Fieg un piano che prevede il taglio di 48 redattori, ma anche il potenziamento i alcune edizioni locali nell’area romana. La redazione de Il Messaggero ha respinto il piano presentato dall'editore Caltagirone: "L´assemblea dei redattori del Messaggero, ascoltata la relazione del Comitato di Redazione sul piano di ristrutturazione aziendale, concorda con le gravi preoccupazioni espresse dall´organismo sindacale per la pesantezza dei tagli occupazionali previsti, che toccano 48 posti di lavoro, e per le incertezze contenute nella parte del piano dedicata al rilancio. L´assemblea respinge il piano nella formulazione attuale e rinnova all´Azienda la richiesta, nel segno della disponibilità al dialogo manifestata, di rinviare di una settimana l´apertura della procedure per lo stato di crisi. Impegna il Cdr ad avviare subito trattative per correggere ed integrare il piano secondo le linee indicate nella relazione introduttiva e nel dibattito in assemblea. Affida al Cdr la facoltà di adottare ogni possibile forma di lotta compreso un pacchetto di quattro giorni di sciopero". Commenta in una nota il segretario di Stampa Romana Paolo Butturini: "La pur travagliata fase che sta vivendo l'editoria italiana è anche un'occasione, per ridefinire strategie, investire sul futuro, immaginare nuovi scenari e strumenti, sempre che si abbia a cuore il prodotto-giornale e non lo si veda soltanto come strumento per servire altri interessi. E' proprio questa parte propositiva, come denuncia l'assemblea del quotidiano romano, a essere assente o largamente insufficiente nel piano di Caltagirone". (affaritaliani.it e F. M. de Bonis)


Calabresi:  anche alla “Stampa”  meno giornalisti  


Milano, 20 maggio 2009. “John Elkann mi ha detto chiaramente: scommetto sul lungo periodo. Se hai in testa di tornare a ‘Repubblica’ fra uno o due anni dimmelo subito, perche’ in questo caso non se ne fa nulla. E io ho accettato, perche’ e’ esattamente quello che mi interessa: lavorare su un progetto di respiro, col tempo necessario per realizzarlo. Anche per la redazione credo sia un messaggio importante”. Mario Calabresi, direttore della ‘Stampa’ dal 29 aprile scorso, svela al mensile ‘Prima Comunicazione’, in un’intervista pubblicata sul numero di maggio in edicola a Milano da domani e a Roma da venerdì 22, alcuni retroscena del suo incontro con l’editore del quotidiano torinese. Calabresi spiega che anche alla ‘Stampa’ verrà ridotto il numero dei giornalisti, ma che punta su un piano “meno invasivo possibile”. “‘La Stampa’ deve conservare questa sua caratteristica straordinaria di raccontare il mondo con autorevolezza, indipendenza e originalità’ - dice Calabresi -. Trasformare ‘La Stampa’ in una specie di gazzettone piemontese non e’ il mio progetto e nemmeno quello di John Elkann”. Per due anni corrispondente di ‘Repubblica’ dagli Stati Uniti, Calabresi e’ critico verso le scelte degli editori americani: “Continuano a dire che la carta e’ morta, e questo in un Paese dove tutti i giorni si vendono 48 milioni di copie. Roba che a me pare lunare, perché questa cifra significa che la stampa rimane un enorme business e un grandissimo mercato”. Per Calabresi invece “se va in crisi il sistema dei quotidiani va giu’ tutto. L’on line non basta. Per quanto riguarda ‘La Stampa’ mettero’ mano al sito ma non credo al miracolo: la pubblicità che migra dalla carta va solo in piccola parte sull’on line”.(ITALPRESS).



I QUOTIDIANI PERDONO LETTORI.


Milano, 19 magio 2009. Continua a febbraio 2009 l'emorragia di lettori dei quotidiani italiani: secondo i dati resi noti da Ads, rispetto allo stesso mese dell'anno scorso la diffusione del Corriere della Sera è calata di oltre 50mila copie (-7,8%), quella di Repubblica di quasi 90mila (-14,4%). Giù anche Il Sole 24 Ore (perse più di 8mila copie, -2,4%). Fra i pochi segni più, spicca E Polis che conquista 56mila copie con una crescita del 13,2%. Tiene tutto sommato La Stampa, con "sole" 3400 copie perse (-1,1%). Gli editori imputano il calo soprattutto al taglio delle copie promozionali, da mesi in corso di sistematica eliminazione: in tempi di crisi e con il mercato pubblicitario ai minimi storici, costano più di quanto rendano. (affaritaliani.it). 





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