di Marco Mele
È davvero un'Italia diversa, quella televisiva. La transizione alla tv tutta digitale è iniziata in Sardegna il 31 ottobre e nel 2009, secondo il calendario stilato dal Governo, toccherà il 30% degli italiani. Dal 16 giugno 2009 a Roma e in gran parte del Lazio non sarà più possibile vedere Rai2 e Rete 4 con gli attuali televisori analogici. Il modello Sardegna sarà il modello Italia, con tanto di metodo consociativo sulla ripartizione delle reti digitali, anche se la disponibilità di frequenze sarà inferiore e il numero delle tv superiore.
A maggio partirà Tivù, la piattaforma satellitare Rai-Mediaset, con partecipazione minoritaria di Telecom Italia Media, a supporto dell'offerta digitale terrestre. Tra Rai e Sky e tra Mediaset e Sky il pendolo, da qui a maggio, oscillerà tra l'intesa e la guerra commerciale a vantaggio della prima. Sulla Champion's League, Mediaset ha evitato di presentare un'offerta per la tv free, permettendo alla Rai di dimezzare il prezzo. La Rai crea una nuova piattaforma satellitare con Mediaset mentre il direttore generale Claudio Cappon "chiude" con Sky l'accordo per lo scambio Olimpiadi-Mondiali di calcio, che a Mediaset non piace proprio.
Dagli altri soggetti presenti nel sistema televisivo nazionale arrivano segnali di una crisi che viene da lontano. Il gruppo Espresso-Repubblica ha dato mandato a Mediobanca di trattare la vendita di Rete A, per ora senza risultati. La 7 e il 51% di Mtv Italia, dopo il piano industriale di Telecom e i 25 licenziamenti, è sul mercato. Per ora si procede in esclusiva con un Fondo statunitense interessato soprattutto alle frequenze, in vista di un loro futuro utilizzo per servizi di Tlc. La pay de La 7 è stata ceduta agli svedesi di Air Plus, che hanno già ridimensionato i progetti editoriali iniziali.
Alcuni gruppi che sono in posto utile nella graduatoria di quelli che potranno accedere, a pagamento, al 40% della capacità trasmissiva di Rai, Mediaset e Telecom Italia, hanno rinunciato, come Nbc-Universal mentre Turner e Disney hanno chiesto un canale in meno rispetto alle richieste iniziali. Editori nazionali, come Rcs e De Agostini, hanno rinunciato prima della selezione. De Agostini, con il successo dell'Opa su Zodiak, sta creando un polo internazionale dei contenuti, in competizione con Mediaset. In Spagna De Agostini opera anche come broadcaster. In Italia, no.
Dall'emittenza locale arrivano segnali di crescente difficoltà. Il presidente delle tv locali della Frt, Maurizio Giunco, evidenza il bilancio deficitario tra i costi richiesti dal passaggio al digitale - per la conversione degli impianti e la produzione di contenuti - e le risorse prevedibili. Vi sarà da affrontare la maggiore offerta di Rai e Mediaset nelle regioni digitali e l'offerta tematica dei gruppi che trasmetteranno sul 40% della capacità trasmissiva. Le tv locali perdono, con il passaggio al digitale, il loro maggior punto di forza: la pre-sintonizzazione sul telecomando dei telespettatori.
Più che un sistema digitale innovativo, il modello Sardegna dà vita a un inedito sistema analogico-digitale, dove alla moltiplicazione dell'offerta e al miglior utilizzo delle frequenze fa riscontro una crescita della concentrazione e delle distanze tra i grandi operatori integrati e gli altri editori.
I rapporti tra Rai, Mediaset e Sky risentono di quanto accade dopo il passaggio al digitale in Sardegna. Gli ascolti premiano Sky e i canali gratuiti di nicchia, come Rai4. Mediaset si trova un po' scoperta: ha puntato forte sui contenuti pay e ma è debole su quelli gratuiti.
Il raddoppio dell'Iva sulla pay tv? È stato un modo per dire a Sky: l'Italia "conta", devi trattare con le istituzioni e i gruppi nazionali, senza pensare di risolvere i problemi a Bruxelles. A maggio parte la piattaforma satellitare Tivù (Telecom Italia Media ha il 4% e ha rifiutato un'opzione per salire al 33%). È possibile che Rai e Mediaset pensino di lasciarvi in esclusiva satellitare Rai1, Canale5 e le altre tv nazionali? Per Sky sarebbe un duro colpo ma Rai e Mediaset comprometterebbero le trattative in corso (a giugno scade l'accordo Sky-RaiSat) e avrebbero quale effetto collaterale la riduzione degli ascolti per i loro canali.
marcomele.blog.ilsole24ore.com