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Stampa

Lettera in redazione.
ANDREA MONTANARI:
nel Consiglio dell’Alg
diverse voci contro il
contributo di 180 euro
scaricato sui giornalisti
con figli a carico per salvare
i conti Casagit. Diramato
un comunicato reticente.

“C’è chi ha fatto notare che le lenti degli occhiali non possono essere rimborsate solo ogni tre anni quando l’uso del computer prima o poi fa peggiorare la vista, ma nel comunicato non ce n’è traccia. Per non parlare del fatto che non è stata data nessuna riposta a una mia precisa richiesta di chiarimenti sugli investimenti della Casagit in obbligazioni Lehmann Brothers”.

Carissimo professor Abruzzo, le scrivo riconoscendole ancora una volta il pregio nel suo sito di riportare le notizie che più interessano ai colleghi. Lo faccio anche perché, da consigliere del direttivo dell’Associazione Lombarda giornalisti, mi ha sorpreso apprendere che nel comunicato ufficiale diffuso dall’Alg sulla riunione di ieri (4 dicembre, ndr) si dice poco o nulla su quanto si è detto sulla situazione dei conti della Casagit. Anzi. Si afferma solo che sarebbe “emerso un sostanziale apprezzamento per le doverose intenzioni di risanamento legate al taglio degli sprechi, a più convenienti convenzioni dirette a una equilibrata revisione del tarrifario”. Per quanto mi riguarda, si è detto molto di più. Per esempio, un secco no all’ipotesi di chiedere un contributo  di 180 euro a tutti i colleghi che hanno figli a carico per ripianare un buco di oltre tre milioni di euro di cui si continua a sapere poco e mentre i vertici della Casagit continuano a restare al loro posto.


So quanto questo argomento  stia caro ai colleghi ed è per questo che ricorro a lei, che non per nulla è molto più letto dei siti delle correnti,   per dire loro che non è andata così.  Anche altri menbri del direttivo, anche se con sfumatore diverse,  hanno espresso la stessa posizione. Chi sotto forma di auspicio e chi come formale richiesta. Non sta a me fare i loro nomi, ma sono convinto che confermeranno ciò che dico perché sono persone per bene. Peccato che l’Alg abbia scelto di liquidare tutto in mezza riga (“Pur in presenza di alcuni interventi critici”). Non ci si lamenti poi se la gente crede più ad altre fonti.  Perché  nei comunicati non si usa lo stesso linguaggio degli articoli che scriviamo sui giornali?


C’è chi ha fatto notare che le lenti degli occhiali non possono essere rimborsate solo ogni tre anni quando l’uso del computer prima o poi fa peggiorare la vista, ma nel comunicato non ce n’è traccia. Per non parlare del fatto che non è stata data nessuna riposta a una mia precisa richiesta di chiarimenti sugli investimenti della Casagit in obbligazioni Lehmann Brothers. E’ vero che c’è chi ha detto di non trovare nulla di scandaloso nell’ipotizzare questi aumenti. Lo invito a ripetere questa posizione per esempio durante un’assemblea se ne è così convinto. Se lo fischieranno io naturalmenlo difenderò la sua legittima posizione, ma voglio vedere se succederà.


Questo è ciò che interessa ai colleghi che ci eleggono nel direttivo, non la spartizione tra le correnti di quelli che lei ha definito gli strapuntini del consiglio del Circolo della Stampa. E invece sa che cosa è successo. La maggioranza del direttivo ha votato ieri per l’inversione dell’ordine del giorno. Prima il Circolo sul quale pende un penoso giudizio che il Tribunale dovrà sciogliere il 10 dicembre e poi i conti della Casagit. Sa che sono stato il solo che si è opposto a questa inversione dei lavori? E per la cronaca sa come è finita per il Circolo? Che dopo aver promesso ai colleghi che ci sarebbe stato un rinnovamento, il direttore del Corriere Paolo Mieli è stato fatto fuggire, il vice presidente e il segretario sono gli stessi di prima. E il presidente dell’Alg Giovanni Negri, che per sua stessa ammissione non ha nemmeno il tempo di respirare e non cerca incarichi, è diventato il nuovo presidente. Chi mi conosce sa che ho condiviso fin dall’inizio l’idea del rinnovamento, ma i risultati mi sembrano quanto meno deludenti, al di là della stima per i colleghi che hanno scelto di farsi conivolgere. Sul comportamento del precedente presidente del Circolo Giuseppe Gallizzi c’è un dossier che lancia accuse pesanti. In vita mia non sono mai stato un giustizialista per cui attendo serenamente il giudizio della magistratura. In ogni caso non ho condiviso che l’immagine di una gloriosa associazione sia finita nel tritacarne di una guerra di carte bollate dal futuro incerto sia nei tempi che nei modi. Mi ero permesso di proporre la nomina di una personalità superpartes come un magistrato o un notaio pubblicista, ma è cosa nota come  è andata. Se le racconto che  sono stato assalito persino quando ho chiesto la parola per ricordare al presidente Negri che era doveroso felicitarsi per l’Ambrogino d’Oro al collega Michelino Crosti, ma che il consiglio comunale aveva detto no a Enzo Biagi lei non ci crederà. Ma può avere un esempio del clima che si respira purtroppo talvolta nell’Alg quando si rifiuta quello che una volta si chiamava centralismo democratico.


Anche le alterne vicende sulla trattativa per il rinnovo del nostro contratto prima o poi faranno giustizia rispetto a chi ha invitato fin dall’inizio la categoria alla prudenza sulle conclusioni precipitose. Se alla fine la battaglia degli scatti sarà vinta sono certo che il carro dei vincitori come sempre sarà affollato. Agire cosi è operare da dissidente come comincia a definirmi qualcuno? Non lo so. Certo è un termine che mi onora anche se non penso di meritarlo. Una cosa è sicura: dire sempre la verità ti fa guardare allo specchio ogni mattina senza imbarazzo. Alla faccia del già citato centralismo democratico. Ecco perché le ho scritto. Semmai trovo che in momento come questo ci sia bisogno di picconare se veramente si vuole ricostruire qualcosa di nuovo.  Ricordiamoci che siamo tutti eletti pro tempore. E che saremo ricordati per ciò che abbiamo fatto o permesso e anche per ciò che non abbiamo impedito.  


Ultima precisazione. Nel comunicato dell’Alg si precisa che “si apprezza che la Conferenza nazionale dei Comitati di Redazione venga convocata nel corso della trattativa e non posta di fronte al fatto compiuto”. Detta così sembra quasi un insulto. In realtà, il vice segretario Fnsi Guido Besana ci ha promesso che i Cdr non saranno messi davanti al fatto compiuto anche se la Conferenza dovesse concludersi con la trattativa ancora in sospeso. La ringrazio vivamente per l’ospitalità e le invio i miei pià cordiali saluti.


Andrea Montanari


 


P.S. Dica la verita: lei è più furbo di una volpe. Questa volta tutti aspettavano De Bonis, ma lei li ha fregati. Così questa volta non potranno più negare ciò che le correnti hanno riportato sui loro siti.     


 


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In: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=2999


DIRITTO DI CRITICA


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In difesa dei dissidenti


e di tutte le minoranze


presenti nel sindacato.


DI FRANCO ABRUZZO


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 CASAGIT. Tutti i numeri che non troverete nei siti ufficiali degli enti dei giornalisti:


1.                  52.820 iscritti (26.615 soci e 26.205 familiari): 14.758 giornalisti professionisti in attività, 928 giornalisti pubblicisti a tempo pieno, e 874 giornalisti praticanti. I soci disoccupati e in cassa integrazione al 31 dicembre 2007 so erano mille. Pari a 6.162 i pensionati a carico dell'Inpgi con trattamento non ridotto e quelli ad essi assimilati. Ha chiuso il 2007 con contributi associativi pari a 75.295.835 euro (73.388.982 euro nel 2006); spese per prestazioni di 71.540.165 euro (66.872.718 euro nel 2006) suddivise tra: costi per i ricoveri (23.550.886 euro), assistenza specialistica (21.069.878 euro), cure odontoiatriche (15.885.651 euro), personale (4.081.090 euro), oneri diversi (1.972.694 euro). Nel 2007 il Consiglio di amministrazione si è riunito 9 volte, la Commissione permanente 11 volte e la Consulta nazionale dei Fiduciari 4. Il Collegio dei sindaci oltre partecipare a tutte le sedute del cda, si è riunito 9 volte;


2.                  A far data dall'1-9-1996 il contributo contrattuale è fissato nell'aliquota del 3,60% della retribuzione (lo 0,10 va al Fondo di solidarietà della Fnsi);


3.                  “Le prestazioni crescono con una dinamica del 7% all'anno mentre i contributi aumentano solo del 2,5%. Dovremo realizzare un risparmio del 10%, buona parte del quale necessariamente ricadrà sugli assistiti”. (dichiarazione di Andrea Leone su www.piazzettavergani.org del 7 luglio 2008 e in http://www.fnsi.it/Default.asp?key=8925&SINGA=S  del 4 novembre 2008);


4.                  13,6 milioni di euro di oneri pregressi. “Le riserve accumulate negli anni non erano di fatto avanzi di gestione, ma mancati pagamenti di spese già fatte dai soci e, quindi, da rimborsare”.  (Andea Leone in http://www.fnsi.it/Default.asp?key=8925&SINGA=S);


5.                  Fondo di riserva: 29 milioni di euro (“gonfiato” dei 13,6 milioni di cui al punto precedente);


6.                  disavanzo gestionale 2008 ipotizzato in  3,9 milioni di euro;


7.                  disavanzo del consuntivo 2007: euro 3.868.633;


8.                  disavanzo del consuntivo 2006: risultato negativo pari a circa 815mila euro (il primo con segno rosso dal 1994);


9.                  obbligazioni Lehman Brothers per 560mila euro acquistati tramite Fideuram collocatrice dei titoli (i 560mila euro sono “pari, - informa Il Sole 24 Ore del 4 novembre - , al 2,76% dell’intero portafoglio di circa 22 milioni di euro”). Casagit “intende chiedere a Banca Fideruram la restituzione del capitale investito”;


10.              Crediti per 12 milioni alla data del 31 dicembre 2008 ridotti alla data del 29 novembre 2008 a 1,7 milioni (lettera di Andrea Leone a Franco Abruzzo di pari data pubblicata in: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=2969).


 


 


 


 


 





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