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Vademecum
INPGI/2. Pensionati
condannati
alla miseria più nera.

Le pensioni medie annue sono di ammontare sempre molto modesto, che è passato dai 556 euro del 2005 ai 612 del 2006 ed ai 620 del 2007. Dai dati analizzati dall'INPGI risulta che il 50% dei trattamenti pensionistici in atto è d'importo inferiore ai 200 euro lordi annui. Sono ormai più di ottomila (su 26mila) gli iscritti con un reddito lordo annuo inferiore ai 2.500 euro.

Testo elaborato sulla base dei comunicati di Simona Fossati


Milano, 3 dicembre 2008. L’Inpgi/2 comunica tramite il suo consigliere  Simona Fossati, che trasmette le notizie via internet (solo ai suoi  sostenitori?) , collocandole anche  nel sito della sua componente sindacale (http://www.senzabavaglio.info/).  Le notizie più recenti sono queste: l'INPGI-2 ha quasi 26.000 iscritti. Sono ormai più di ottomila gli iscritti con un reddito lordo annuo  inferiore ai 2.500 euro. Le pensioni medie annue sono  di ammontare sempre molto modesto, che è passato dai 556 euro del 2005 ai 612 del 2006 ed ai 620 del 2007. Dai dati analizzati dall'INPGI risulta che il 50% dei trattamenti pensionistici in atto è d'importo inferiore ai 200 euro lordi annui. Alla gestione separata dell’Inpgi (o Inpgi2) sono iscritti i giornalisti liberi professionisti (un termine che abbraccia collaboratori e corrispondenti pubblicisti accanto a giornalisti professionisti di grande livello).


 


1. Decisioni prese nel corso della riunione del Comitato Amministratore di mercoledì 12 novembre.


F24.  Dal 2009 il versamento dei contributi sarà effettuato esclusivamente con il  sistema di riscossione unificata (modello F24/Accise). Potrà essere eseguito sia telematicamente con una compilazione guidata, sia presso gli sportelli di banche o concessionari convenzionati. In questo modo gli iscritti alla Gestione Separata potranno usufruire di un versamento unico per imposte e contributi, compensando debiti e crediti.


Per semplificare: chi vanta crediti con l'Agenzia delle Entrate potrà,  a partire dall'anno prossimo,  utilizzarli per pagare il contributo previdenziale dovuto all'INPGI 2.


 


PRESTITI.  Il massimale dei prestiti concessi agli iscritti alla Gestione Separata passa da 6.500 euro a 15mila. Viene inoltre eliminato l'umiliante atto di richiesta di una garanzia sottoscritta da un iscritto alla Gestione Principale. L'ammontare del prestito concesso sarà parametrato ai redditi dichiarati  l'anno precedente alla richiesta. Viene confermata la polizza fideiussoria a carico del giornalista. Il tutto è già stato trasmesso ai Ministeri Vigilanti per l'approvazione.


 


POLIZZA INFORTUNI.  E' stata aggiornata la convenzione per la polizza infortuni già in atto dal 2001, quattro le possibilità di scelta, due in più rispetto all'accordo precedente. E' necessario però comprendere fino in fondo qual è la realtà del mercato del lavoro autonomo dove le necessità concrete riguardano il quotidiano. Ci vuole subito una proposta concreta per una polizza che assicuri una diaria per infortuni senza ricovero e per malattia. Se, per esempio, un libero professionista si rompe una mano o una gamba oppure ha una malattia prolungata subisce un notevole danno concreto oppure è costretto a lavorare anche con la mano ingessata o la febbre a quaranta. L'INPGI 2 con i suoi quasi 26.000 iscritti ha le carte in regola per indire immediatamente una gara tra assicurazioni per ottenere la migliore offerta sul mercato per una polizza infortuni con queste modalità e soddisfare un'esigenza reale dei suoi iscritti.


 


2%.  Il 2% , gli editori lo devono pagare, sempre! Una circolare dell'INPGI del 14 ottobre scorso ricorda che il contributo integrativo del 2% è per legge a carico dei committenti. Gli editori lo devono quindi versare sempre e su tutti i compensi , comunque percepiti: partita IVA, Co.Co.Co, attività occasionale, partecipazione in società semplici o associazioni tra professionisti, cessione di diritto d'autore.


 


Committente straniero.  Chi lavora in Italia per un committente straniero deve chiedere il 2%. I redditi derivanti da questa attività sono infatti prodotti in Italia e dichiarati al Fisco italiano. E' importante sapere che in materia previdenziale anche il committente - sebbene straniero - è tenuto per legge al rispetto delle norme vigenti nel Paese in cui viene prodotto il reddito. Per questo motivo potrete tranquillamente aggiungere nella vostra nota o fattura il 2% calcolato sul compenso lordo, nessuno potrà contestare.


 


65 anni. In pensione per tutti a 65 anni. La pensione maturata con la Gestione Separata si può percepire solo al compimento del 65esimo anno di età. Molti di voi mi hanno detto di considerare questo fatto incostituzionale poiché nel mondo del lavoro per ora le donne possono invece andare in pensione a 60 anni Devo dirvi però che anche per la Gestione Separata INPS si può ricevere la pensione maturata solo a 65 anni, per tutti. In questo caso però le regole dell'INPGI 2 sono più vantaggiose. Infatti dopo i 65 anni, anche se si continuano a fare collaborazioni, nulla è più


dovuto all'INPGI2. Mentre gli iscritti alla Gestione Separata INPS, se continuano a lavorare, dovranno sempre versare i contributi sul reddito.


 


Ecco tre obiettivi primari dell’Inpgi2:


 


WELFARE.  La gestione Separata dell'INPGI , per quanto riguarda i contratti di Collaborazione Coordinata e Continuativa, deve solo semplicemente e senza complicazioni "armonizzarsi con le aliquote e la proporzione previste per l'INPS" (cioè 2/3 del contributo a carico dei committenti e  1/3 a carico del giornalista e versamento diretto dai committenti  all'Istituto) come sancito dal decreto legge sul Welfare del dicembre 2007. L'applicazione della legge dello Stato deve avvenire senza ulteriore indugio entro la fine di quest'anno.


In quest'ottica sarebbe auspicabile arrivare anche alla rivalsa del 4% per chi ha partita Iva e a trovare la soluzione legislativa perché - qualsiasi sia il rapporto di collaborazione con un committente - il versamento dell'attuale contributo del 2% a suo carico venga versato direttamente all'INPGI, evitando in questo modo  le frequenti omissioni in atto. Infatti il giornalista da solo non ha la forza per esigere dai suoi committenti quanto comunque è dovuto per legge.


 


ESENZIONE DEI REDDITI MINIMI.  Sono ormai più di ottomila gli iscritti con un reddito lordo annuo  inferiore ai 2.500 euro. Si tratta perlopiù di giornalisti pubblicisti che presumibilmente vivono di altro o di contrattualizzati con piccole collaborazioni. I contributi versati matureranno una pensione ridicola per questi iscritti e nello stesso tempo rappresentano un notevole costo di gestione per la struttura dell'Istituto. Non  si può dimenticare che l'INPGI deve garantire


la sostenibilità del suo sistema previdenziale per i prossimi decenni. Occorre quindi arrivare a ottenere in tempi molto  rapidi l'esenzione dal versamento dei contributi per i redditi da attività giornalistica eccessivamente bassi.


 


RESTITUZIONE DEI CONTRIBUTI.   In molti casi le pensioni che  l'INPGI 2 eroga o erogherà sono assolutamente inconsistenti. Le somme rimborsabili sono pari ai contributi soggettivi versati, maggiorati degli interessi legali, è chiaro che più alto sarà l'ammontare versato negli anni più alta sarà la pensione maturata. Nella relazione della Corte dei Conti sui bilanci 2006 e 2007 si legge: “La Gestione separata ha iniziato a corrispondere trattamenti pensionistici nel 2001, dato che solo a partire da tale anno si è potuta avverare la condizione del versamento minimo di 60 contributi mensili, necessaria per il conseguimento da parte degli iscritti del diritto alla prestazione.Le pensioni IVS in essere a fine 2007 risultano 545, contro le 418 dell’esercizio precedente e le 315 del 2005, con un onere complessivo pari, rispettivamente, a mgl € 338, 252 e 175 (al quale corrispondono pensioni medie annue di ammontare sempre molto modesto, passato dai 556 euro del 2005 ai 612 del 2006 ed ai 620 del 2007)”. Dai dati analizzati dall'INPGI risulta che il 50% dei trattamenti pensionistici in atto è d'importo inferiore ai 200 euro lordi annui. Importi del genere non fanno che creare malcontento da parte degli iscritti e rappresentano comunque un considerevole onere di gestione da parte dell'Istituto. Il Regolamento della Gestione Separata prevede la restituzione dei contributi per chi (al compimento dell'età pensionabile, 65 anni per tutti) non abbia maturato cinque anni di contribuzione. E' necessario quindi  modificare questa linea di sbarramento  in modo da dare la possibilità a chi matura pensioni al di sotto di un certo importo la facoltà di scegliere tra la liquidazione del trattamento e la restituzione dei contributi. Tre obiettivi che, se realizzati in tempi molto brevi, rappresentano un doppio aspetto positivo: un notevole risparmio economico per l'Istituto e un respiro di sollievo per gli iscritti. Occorre quindi che ci si attivi con rapidità per studiare con i Ministeri Vigilanti la via per centrare il bersaglio.





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