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Stampa

Addio a Maurizio Andriolo, uno degli storici leader di Stampa Democratica, la componente sindacale fondata da Walter Tobagi. Già per due mandati presidente dell’Alg e vice presidente dell’Inpgi. Cronista all’Ansa e al Corriere della Sera, Aveva 95 anni. Era nato a Palermo. «È stato una colonna della categoria – aggiunge Pierluigi Roesler Franz – e per anni ha rappresentato un punto di riferimento per tutti”. Profondo cordoglio viene espressa dal segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi. Il ricordo affettuso dell'Alg.

BERGAMO,30 ottobre 2024 -  – Maurizio Andriolo, uno degli storici leader di Stampa Democratica, la componente fondata da Walter Tobagi e dopo il suo assassinio guidata da Giorgio Santerini in quello che fu il sindacato unico dei giornalisti, si è spento oggi all’età di 95 anni. Nato a Palermo il 5 maggio 1929, era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Lombardia dal 22 gennaio 1969.


Aveva mosso i primi passi nel giornalismo, nel 1956, all’agenzia Associated Press, per poi lavorare a Keystone, Publifoto, European Picture Agencies e Ansa. Assunto al Corriere della Sera vi ha lavorato per 28 anni ricoprendo per 12 anni l’incarico di componente del Comitato di redazione e di responsabile del coordinamento dei Cdr dei periodici e quotidiani del Gruppo Rizzoli/Rcs. Nel 1976 è stato eletto nella Giunta esecutiva della Fnsi guidata da Luciano Ceschia e Alessandro Curzi. A lungo consigliere dell’Associazione Lombarda dei giornalisti, che ha presieduto per due mandati, è stato più volte consigliere nazionale della Fnsi e dell’Ordine dei giornalisti e presidente del Circolo della Stampa di Milano. Per due mandati è stato vicepresidente vicario dell’Inpgi dichiarando nel 2010: «Avevo deciso di non essere più presente a congressi o riunioni…malgrado le affettuose insistenze di diversi colleghi e di differenti posizioni culturali. Ringrazio chi tanto si è premurato di farmi cambiare opinione, opinione che non ho cambiato rispetto ai difetti dell’attuale politica sindacale, alla situazione complessiva opportunista che pare tesa a ottenere un “posticino”… cerchiamo di cominciare a vedere il nostro sindacato più autonomo e libero.». Profondo cordoglio per la scomparsa di Maurizio Andriolo viene espressa dal segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, che anche a nome del nuovo sindacato dei giornalisti, ricorda con commozione «le battaglie condotte da un grande e onesto combattente per i diritti dei giornalisti e la tutela della professione, sempre pronto e aperto al dialogo e fermamente critico nei confronti dei sostenitori del pensiero unico. Un uomo buono, un collega esperto e sempre disponibile, un amico sincero che anche negli ultimi anni non ha mai fatto mancare il suo pensiero su quella che dovrebbe essere la missione del giornalista e su quelli che dovrebbero essere i compiti di un sindacato al servizio di tutti. Nessuno escluso». «È stato una colonna della categoria – aggiunge Pierluigi Roesler Franz – e per anni ha rappresentato un punto di riferimento per tutti». (giornalistitalia.it)


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Bergamo, 30 0tt0bre 2024 - È mancato questa mattina, all’età di 95 anni, Maurizio Andriolo, storico giornalista di agenzie e carta stampata, per due mandati (dal 1992 al 1996 e dal 2001 al 2004) presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti e, tra gli altri incarichi, dal 2004 al 2012 anche vice presidente dell’Inpgi.


Nato a Palermo nel 1929, Andriolo si trasferì a Roma e lì cominciò la sua esperienza nel mondo dell’informazione. Nel 1956 entrò a Momento Sera e poi all’Associated Press come telefotista: il suo compito era inviare le foto ai giornali italiani e non.


Nel 1960 venne chiamato dall’agenzia Ansa per organizzare servizi fotografici e nel 1968 divenne a tutti gli effetti giornalista.


Lasciata l’Ansa il 13 maggio 1974 (giorno in cui -ricordava sempre lui- si chiuse il referendum sul divorzio) fu assunto dal Corriere della Sera dove, per 28 anni, si occupò di cronaca.


L’impegno sindacale nel mondo giornalistico cominciò da subito. Dapprima con gli incarichi in vari Comitati di Redazione, poi negli organismi della Federazione Nazionale della Stampa, finché divenne presidente della Alg e infine vicepresidente dell’Inpgi.


L’Associazione Lombarda dei Giornalisti ricorda con affetto Maurizio e si stringe alla sua famiglia in questo difficile momento, esprimendo la vicinanza e il cordoglio di tutti gli organismi e degli iscritti. (www.alg.it)


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Ciao Maurizio


È mancato questa mattina, all’età di 95 anni, Maurizio Andriolo, storico giornalista di agenzie e carta stampata, per due mandati (dal 1992 al 1996 e dal 2001 al 2004) presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti e, tra gli altri incarichi, dal 2004 al 2012 anche vice presidente dell’Inpgi.


Nato a Palermo nel 1929, Andriolo si trasferì a Roma e lì cominciò la sua esperienza nel mondo dell’informazione. Nel 1956 entrò a Momento Sera e poi all’Associated Press come telefotista: il suo compito era inviare le foto ai giornali italiani e non.


Nel 1960 venne chiamato dall’agenzia Ansa per organizzare servizi fotografici e nel 1968 divenne a tutti gli effetti giornalista.


Lasciata l’Ansa il 13 maggio 1974 (giorno in cui -ricordava sempre lui- si chiuse il referendum sul divorzio) fu assunto dal Corriere della Sera dove, per 28 anni, si occupò di cronaca.


L’impegno sindacale nel mondo giornalistico cominciò da subito. Dapprima con gli incarichi in vari Comitati di Redazione, poi negli organismi della Federazione Nazionale della Stampa, finché divenne presidente della Alg e infine vicepresidente dell’Inpgi.


L’Associazione Lombarda dei Giornalisti ricorda con affetto Maurizio e si stringe alla sua famiglia in questo difficile momento, esprimendo la vicinanza e il cordoglio di tutti gli organismi e degli iscritti.


 


 


 


 


 


 


 


 





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