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INPS INFORMA - A gennaio 2023 le pensioni vigenti sono 17,7 milioni. 1,3 milioni quelle liquidate nel 2022.

Roma, 22 marzo 2023. Le pensioni vigenti al 1° gennaio 2023 sono 17.718.685, di cui 13.685.475 (il 77,2%) di natura previdenziale e 4.033.210 (il 22,8%) di natura assistenziale.


L’importo complessivo annuo è pari a 231,0 miliardi di euro, di cui 206,6 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 24,4 miliardi da quelle assistenziali.


Il 47,9% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati: quella di maggior rilievo è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, che gestisce il 45,2% del complesso delle pensioni erogate e il 58,1% degli importi in pagamento.


Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 28,3% delle pensioni, per un importo in pagamento pari al 24,6% del totale, mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,8% delle prestazioni, con un importo in pagamento pari al 10,6% del totale.


Nel 2022 sono state liquidate 1.350.222 pensioni, il 46,5% delle quali di natura assistenziale. Gli importi annualizzati stanziati per le nuove liquidate del 2022 ammontano a 14,2 miliardi di euro, circa il 6,1% dell’importo complessivo annuo in pagamento al 1° gennaio 2023.


Le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 68,7% da pensioni di vecchiaia, di cui poco più della metà (57,2%) erogate a uomini, per il 5,2% da pensioni di invalidità previdenziale di cui il 56,0% erogato a maschi e per il 26,1% da pensioni ai superstiti, con un tasso di mascolinità pari al 12,4%.


Circa il 74,3% delle pensioni di anzianità/anticipate sono erogate a uomini, mentre tale percentuale si abbassa al 37,6% per le pensioni della sottocategoria vecchiaia.


Anche nell’invalidità previdenziale (legge 222/84) c’è una preponderanza maschile: il 64,7% per l’assegno di invalidità e il 69,3% per la pensione di inabilità. Le pensioni di invalidità decorrenti prima della legge 222/84 avevano un tasso di mascolinità del 32,0%, dovuto all’età elevata dei titolari di queste prestazioni e alla maggiore longevità delle donne.


Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 20,3% da pensioni e assegni sociali, di cui il 37,5% erogate a uomini; il restante 79,7% delle prestazioni sono erogate ad invalidi civili sotto forma di pensione e/o indennità, con un indice di mascolinità del 41,6%.


 


………..


Statistiche in breve A cura del Coordinamento Generale Statistico Attuariale Marzo 2023 Pensioni vigenti all’1.1.2023 e liquidate nel 2022 erogate dall’Inps1 Le Gestioni Le pensioni vigenti all’1.1.2023 sono 17.718.685, di cui 13.685.475 (il 77,2%) di natura previdenziale e 4.033.210 (il 22,8%) di natura assistenziale (Figura 1 e Tavola 1). Le prestazioni di tipo previdenziale sono erogate, a seguito di versamento di contributi durante l’attività lavorativa, al verificarsi di eventi quali il raggiungimento di una determinata età anagrafica e anzianità contributiva (pensione di vecchiaia e anticipata), la perdita della capacità lavorativa (pensione di inabilità) o la riduzione della stessa (assegno di invalidità) e la morte (pensione ai superstiti o di reversibilità). Le prestazioni di natura assistenziale sono erogate a sostegno di situazioni di invalidità o di disagio economico (prestazioni agli invalidi civili comprese le indennità di accompagnamento e pensioni e assegni sociali). L’importo complessivo annuo2 è pari a 231,0 miliardi di euro di cui 206,6 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 24,4 miliardi da quelle assistenziali. Il 47,9% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati delle quali quella di maggior rilievo è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti che gestisce il 45,2% del complesso delle pensioni erogate e il 58,1% degli importi in pagamento. Figura 1. PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2023 PER GESTIONE 1 Sono le pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici 2 L’importo complessivo annuo delle pensioni è ottenuto moltiplicando per 13 mensilità (12 nel caso delle indennità di accompagnamento) il valore dell’importo mensile di gennaio. 47,9% 28,3% 22,8% Gestioni lavoratori Numero 1,1% dipendenti Gestioni lavoratori autonomi Gestioni delle prestazioni assistenziali Altre gestioni e assicurazioni facoltative 62,7% 24,6% 10,6% 2,1… Importi in pagamento Gestioni lavoratori dipendenti Gestioni lavoratori autonomi Gestioni delle prestazioni assistenziali Altre gestioni e assicurazioni facoltative 2 Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 28,3% delle pensioni per un importo in pagamento del 24,6% mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,8% delle prestazioni con un importo in pagamento pari al 10,6% del totale. Tavola 1. NUMERO E IMPORTO COMPLESSIVO ANNUO DELLE PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2023 PER GESTIONE (importi in milioni di euro) N.B. Nella presente tavola e nelle successive, per effetto degli arrotondamenti, non è sempre stato possibile realizzare la quadratura verticale o orizzontale e i totali possono non corrispondere alla somma delle rispettive componenti Nel 2022 sono state liquidate 1.350.222 pensioni (Figura 2 e Tavola 2) delle quali il 46,5% di natura assistenziale. Gli importi annualizzati, stanziati per le nuove liquidate del 2022 ammontano a 14,2 miliardi di euro, che rappresentano circa il 6,1% dell’importo complessivo annuo in pagamento all’1.1.2023. Figura 2. NUMERO E IMPORTI IN PAGAMENTO DELLE PENSIONI LIQUIDATE NEL 2022 PER GESTIONE Numero pensioni % sul totale Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale Fondo Pensioni Lavoratori dipendenti (escluse le gestioni a contabilità separata) 7.620.471 43,0 120.178,8 52,0 Trasporti 91.336 0,5 2.141,7 0,9 Telefonici 73.448 0,4 2.069,4 0,9 Elettrici 93.775 0,5 2.734,4 1,2 INPDAI 128.962 0,7 7.021,0 3,0 8.007.992 45,2 134.145,3 58,1 FF.SS. 204.974 1,2 5.196,1 2,3 Volo 7.553 0,0 352,1 0,2 Dazieri 5.930 0,0 115,2 0,1 Clero 11.045 0,1 99,5 0,0 Gas 4.141 0,0 109,9 0,1 Esattoriali 3.800 0,0 94,1 0,0 Minatori 5.089 0,0 90,0 0,0 IPOST 166.978 0,9 3.471,3 1,5 Spedizionieri doganali 2.219 0,0 23,2 0,0 Spettacolo 57.165 0,3 1.028,9 0,5 sportivi professionisti 3.136 0,0 82,7 0,0 472.030 2,7 10.662,8 4,6 TOTALE PENSIONI GESTIONI LAVORATORI DIPENDENTI 8.480.022 47,9 144.808,1 62,7 Coltivatori diretti Coloni e Mezzadri 1.226.198 6,9 11.627,7 5,0 Artigiani 1.765.546 10,0 24.266,8 10,5 Commercianti 1.466.200 8,3 19.141,7 8,3 Gestione separata lavoratori parasubordinati 551.332 3,1 1.814,0 0,8 TOTALE PENSIONI GESTIONI LAVORATORI AUTONOMI 5.009.276 28,3 56.850,2 24,6 Fondo previdenziale persone che svolgono lavori non retribuiti da responsabilità familiare 1.076 0,0 0,8 - Facoltative 1.326 0,0 1,6 - Totalizzazione 29.904 0,2 676,0 0,3 Pensioni in regime di Cumulo 163.871 0,9 4.274,3 1,9 TOTALE PENSIONI ALTRE GESTIONI E ASSICURAZIONI FACOLTATIVE 196.177 1,1 4.952,6 2,1 Pensioni ed Assegni sociali 817.237 4,6 5.391,2 2,3 Invalidi civili 3.215.973 18,2 18.986,6 8,2 TOTALE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI 4.033.210 22,8 24.377,8 10,6 TOTALE PENSIONI 17.718.685 100,0 230.988,8 100,0 Gestioni INPS Prestazioni assistenziali Totale FPLD Totale Fondi Sostitutivi e Integrativi Pensioni ai lavoratori Autonomi Altre gestioni e assicurazioni facoltative FPLD Pensioni ai lavoratori dipendenti privati Fondi Sostitutivi e integrativi 30,5% 19,6% 46,5% Gestioni lavoratori Numero 3,4% dipendenti Gestioni lavoratori autonomi Gestioni delle prestazioni assistenziali Altre gestioni e assicurazioni facoltative 47,6% 19,1% 25,7% 7,6% Importi in pagamento Gestioni lavoratori dipendenti Gestioni lavoratori autonomi Gestioni delle prestazioni assistenziali Altre gestioni e assicurazioni facoltative 3 Tavola 2. PENSIONI LIQUIDATE NEL 2022 PER GESTIONE (importi in milioni di euro) Le categorie di pensione3 Dall’analisi per categoria di pensione (Tavola 3), si osserva che le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 68,7% da pensioni della categoria vecchiaia di cui poco più della metà (57,2%) erogate a soggetti di sesso maschile, per il 5,2% da pensioni della categoria invalidità previdenziale di cui il 56,0% erogato a maschi e per il 26,1% da pensioni della categoria Superstiti che presentano un tasso di mascolinità pari al 12,4%. Analizzando le sottocategorie si osserva che circa il 74,3% delle pensioni di anzianità/anticipate sono erogate a soggetti di sesso maschile, mentre tale percentuale si abbassa al 37,6% per le pensioni della sottocategoria vecchiaia. Anche nell’invalidità previdenziale c’è una distinzione per genere nelle sottocategorie; infatti le due tipologie di prestazione istituite dalla legge 222/84 presentano una preponderanza del genere maschile e precisamente il 64,7% per l’assegno di invalidità e il 69,3% per la pensione di inabilità; mentre le pensioni di invalidità decorrenti prima della suddetta legge hanno un tasso di mascolinità più 3 Nella categoria di pensione “Anzianità/Anticipate” sono compresi i prepensionamenti dei lavoratori poligrafici di imprese stampatrici o editrici di giornali quotidiani e di periodici e di agenzie di stampa a diffusione nazionale in crisi ex art. 37 della legge 5 agosto 1981, n. 416 e successive modificazioni, che nelle versioni precedenti erano presentati separatamente. Numero pensioni % sul totale Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale Fondo Pensioni Lavoratori dipendenti (escluse le gestioni a contabilità separata) 376.804 27,9 5.795,0 41,0 Trasporti 3.192 0,2 60,9 0,4 Telefonici 3.167 0,2 88,2 0,6 Elettrici 3.810 0,3 112,3 0,8 INPDAI 4.889 0,4 270,1 1,9 391.862 29,0 6.326,4 44,7 FF.SS. 6.382 0,5 152,7 1,1 Volo 291 0,0 11,8 0,1 Dazieri 131 0,0 1,8 0,0 Clero 509 0,0 4,2 0,0 Gas 64 - 1,1 0,0 Esattoriali 141 0,0 3,7 0,0 Minatori 137 0,0 1,9 0,0 IPOST 8.804 0,7 174,8 1,2 Spedizionieri doganali 76 0,0 0,6 - Spettacolo 3.486 0,3 57,2 0,4 sportivi professionisti 201 0,0 4,5 0,0 20.222 1,5 414,1 2,9 TOTALE PENSIONI GESTIONI LAVORATORI DIPENDENTI 412.084 30,5 6.740,5 47,6 Coltivatori diretti Coloni e Mezzadri 41.912 3,1 353,4 2,5 Artigiani 95.042 7,0 1.128,8 8,0 Commercianti 84.920 6,3 1.035,8 7,3 Gestione separata lavoratori parasubordinati 42.672 3,2 178,0 1,3 TOTALE PENSIONI GESTIONI LAVORATORI AUTONOMI 264.546 19,6 2.695,9 19,1 Fondo previdenziale persone che svolgono lavori non retribuiti da responsabilità familiare 45 - 0,1 - Facoltative 7 - 0,1 - Totalizzazione 1.566 0,1 27,7 0,2 Pensioni in regime di Cumulo 44.175 3,3 1.049,3 7,4 TOTALE PENSIONI ALTRE GESTIONI E ASSICURAZIONI FACOLTATIVE 45.793 3,4 1.077,2 7,6 Pensioni ed Assegni sociali 44.171 3,3 251,0 1,8 Invalidi civili 583.628 43,2 3.386,9 23,9 TOTALE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI 627.799 46,5 3.638,0 25,7 TOTALE PENSIONI 1.350.222 100,0 14.151,5 100,0 Pensioni ai lavoratori Autonomi Altre gestioni e assicurazioni facoltative Prestazioni assistenziali Gestioni INPS Pensioni ai lavoratori dipendenti privati FPLD Totale FPLD Fondi Sostitutivi e integrativi Totale Fondi Sostitutivi e Integrativi 4 basso (32,0%), dovuto all’età elevata dei titolari di queste prestazioni e alla maggiore longevità delle donne (Figura 3) Tavola 3. PENSIONI PREVIDENZIALI VIGENTI ALL’1.1.2023 PER CATEGORIA DI PENSIONE (importi in milioni di euro) Numero pensioni % sul totale Tasso di mascolinità Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale Anzianità/Anticipate 2.448.190 860.959 3.309.149 38,1 74,0 90.553,6 60,5 Vecchiaia 772.575 1.664.449 2.437.024 28,1 31,7 28.608,4 19,1 Totale vecchiaia 3.220.765 2.525.408 5.746.173 66,2 56,1 119.162,0 79,6 Assegno di invalidità 197.888 114.923 312.811 3,6 63,3 3.201,8 2,1 Pensione di Inabilità 41.497 18.965 60.462 0,7 68,6 950,4 0,6 Pensione di Invalidità (Ante Legge 222/84) 52.067 95.120 147.187 1,7 35,4 1.363,0 0,9 Totale invalidità previdenziale 291.452 229.008 520.460 6,0 56,0 5.515,2 3,7 Superstite da assicurato 65.551 405.124 470.675 5,4 13,9 4.067,4 2,7 Superstite da pensionato 229.164 1.709.727 1.938.891 22,4 11,8 21.016,2 14,0 Totale pensioni ai superstiti 294.715 2.114.851 2.409.566 27,8 12,2 25.083,5 16,8 3.806.932 4.869.267 8.676.199 100,0 43,9 149.760,7 100,0 Anzianità/Anticipate 1.285.009 428.442 1.713.451 34,2 75,0 31.066,2 54,7 Vecchiaia 873.591 1.070.000 1.943.591 38,8 44,9 15.963,0 28,1 Totale vecchiaia 2.158.600 1.498.442 3.657.042 73,0 59,0 47.029,2 82,7 Assegno di invalidità 78.776 36.241 115.017 2,3 68,5 1.052,8 1,9 Pensione di Inabilità 12.929 5.191 18.120 0,4 71,4 212,1 0,4 Pensione di Invalidità (Ante Legge 222/84) 11.763 40.392 52.155 1,0 22,6 352,6 0,6 Totale invalidità previdenziale 103.468 81.824 185.292 3,7 55,8 1.617,5 2,9 Superstite da assicurato 33.569 225.419 258.988 5,2 13,0 1.588,6 2,8 Superstite da pensionato 115.399 792.555 907.954 18,1 12,7 6.614,9 11,6 Totale pensioni ai superstiti 148.968 1.017.974 1.166.942 23,3 12,8 8.203,5 14,4 2.411.036 2.598.240 5.009.276 100,0 48,1 56.850,2 100,0 Anzianità/Anticipate 3.733.199 1.289.401 5.022.600 36,7 74,3 121.619,8 58,9 Vecchiaia 1.646.166 2.734.449 4.380.615 32,0 37,6 44.571,4 21,6 Totale vecchiaia 5.379.365 4.023.850 9.403.215 68,7 57,2 166.191,3 80,4 Assegno di invalidità 276.664 151.164 427.828 3,1 64,7 4.254,6 2,1 Pensione di Inabilità 54.426 24.156 78.582 0,6 69,3 1.162,5 0,6 Pensione di Invalidità (Ante Legge 222/84) 63.830 135.512 199.342 1,5 32,0 1.715,6 0,8 Totale invalidità previdenziale 394.920 310.832 705.752 5,2 56,0 7.132,7 3,5 Superstite da assicurato 99.120 630.543 729.663 5,3 13,6 5.656,0 2,7 Superstite da pensionato 344.563 2.502.282 2.846.845 20,8 12,1 27.631,1 13,4 Totale pensioni ai superstiti 443.683 3.132.825 3.576.508 26,1 12,4 33.287,0 16,1 6.217.968 7.467.507 13.685.475 100,0 45,4 206.611,0 100,0 Pensioni ai lavoratori autonomi Vecchiaia Invalidità previdenziale Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Totale pensioni gestioni lavoratori dipendenti Pensioni ai lavoratori dipendenti privati comprese gestioni minori e assicurazioni facoltative Categorie e sottocategorie di pensione Maschi Femmine Totale Superstiti Totale pensioni previdenziali* Vecchiaia Totale pensioni gestioni lavoratori autonomi Totale pensioni gestioni previdenziali INPS Invalidità previdenziale Superstiti 5 Figura 3. TASSO DI MASCOLINITA’ DELLE PENSIONI PREVIDENZIALI VIGENTI ALL’1.1.2023 PER SOTTOCATEGORIA Le prestazioni di tipo assistenziale (Tavola 4) sono costituite per il 20,3% da pensioni e assegni sociali di cui il 37,5% erogate a soggetti di sesso maschile, il restante 79,7% delle prestazioni sono erogate ad invalidi civili sotto forma di pensione e/o indennità, di queste ultime l’indice di mascolinità è del 41,6%. Analizzando le sottocategorie si osserva che il 43,1% di pensioni e assegni sociali hanno avuto origine da una pensione di invalidità civile; ne deriva che le prestazioni legate all’invalidità sono 3.568.248 e costituiscono l’88,5% del complesso delle prestazioni assistenziali. Tavola 4. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI VIGENTI ALL’1.1.2023 PER CATEGORIA 74,3 37,6 64,7 69,3 32,0 13,6 12,1 0 50 Anzianità/Anticipate Vecchiaia Assegno di invalidità Pensione di Inabilità Pensione di Invalidità (Ante Legge 222/84) Superstite da assicurato Numero pensioni % sul totale Tasso di mascolinità Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale Pensione sociale non invalido 762 5.284 6.046 0,2 12,6 49,3 0,2 Pensione sociale da invalido civile 648 4.871 5.519 0,1 11,7 26,5 0,1 1.410 10.155 11.565 0,3 12,2 75,8 0,3 Assegno sociale non invalido 195.927 262.989 458.916 11,4 42,7 3.246,3 13,3 assegno sociale da invalido civile 109.030 237.726 346.756 8,6 31,4 2.069,1 8,5 304.957 500.715 805.672 20,0 37,9 5.315,4 21,8 TOTALE PENSIONI e ASSEGNI SOCIALI 306.367 510.870 817.237 20,3 37,5 5.391,2 22,1 Pensione ciechi assoluti 11.349 17.676 29.025 0,7 39,1 147,6 0,6 Pensione ciechi parziali 12.986 30.670 43.656 1,1 29,7 180,7 0,7 Indennità ventesimisti 22.721 41.863 64.584 1,6 35,2 168,6 0,7 Indennità di accompagnamento ai ciechi 22.748 26.514 49.262 1,2 46,2 566,7 2,3 69.804 116.723 186.527 4,6 37,4 1.063,5 4,4 Pensione ai sordomuti 7.383 8.869 16.252 0,4 45,4 105,4 0,4 Indennità di comunicazione 22.018 21.356 43.374 1,1 50,8 135,9 0,6 29.401 30.225 59.626 1,5 49,3 241,3 1,0 Pensione inabilità 276.265 266.528 542.793 13,5 50,9 3.603,5 14,8 Indennità di accompagnamento agli invalidi totali 671.789 1.178.130 1.849.919 45,9 36,3 11.701,2 48,0 948.054 1.444.658 2.392.712 59,3 39,6 15.304,7 62,8 Assegno di assistenza 164.868 214.004 378.872 9,4 43,5 1.587,4 6,5 Indennità di frequenza minori 123.400 67.235 190.635 4,7 64,7 741,7 3,0 Indennità di accompagnamento agli invalidi parziali 1.061 6.540 7.601 0,2 14,0 48,1 0,2 289.329 287.779 577.108 14,3 50,1 2.377,2 9,8 TOTALE PRESTAZIONI AGLI INVALIDI CIVILI 1.336.588 1.879.385 3.215.973 79,7 41,6 18.986,6 77,9 TOTALE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI 1.642.955 2.390.255 4.033.210 100,0 40,7 24.377,8 100,0 Categorie e sottocategorie di pensione Maschi Femmine Totale Invalidi civili Ciechi Totale prestazioni ai ciechi Sordomuti Totale prestazioni ai sordomuti Invalidi totali Totale prestazioni agli invalidi civili totali Invalidi parziali Totale prestazioni agli invalidi civili parziali Pensioni e assegni sociali Pensioni sociali Totale Pensioni sociali Assegni sociali Totale assegni sociali 6 La prestazione di maggior rilievo è l’indennità di accompagnamento per invalidi totali che rappresenta il 45,9% della totalità delle prestazioni e costituisce quasi la metà (48,0%) dell’importo complessivo annuo in pagamento. Si osserva che le prestazioni di tipo assistenziale presentano un tasso di mascolinità costantemente inferiore al 50%; questo fenomeno può essere attribuito ad una maggiore presenza delle donne nelle classi di età più avanzata (con maggior rischio di invalidità) insieme ad una maggiore esposizione alla povertà (molte donne in età avanzata non hanno avuto versamenti sufficienti per la maturazione di una prestazione previdenziale). Fanno infatti eccezione le indennità di frequenza ai minori, le indennità di comunicazione e le pensioni agli invalidi totali che vengono erogate a soggetti con meno di 65 anni. Riguardo le pensioni previdenziali liquidate nel 2022 (Tavola 5), le percentuali sul totale delle categorie di pensione sono pari rispettivamente al 61,6% per le pensioni di vecchiaia, al 7,6% per quelle di invalidità previdenziale e al 30,8% quelle ai superstiti. Tavola 5. PENSIONI PREVIDENZIALI LIQUIDATE NEL 2022 PER CATEGORIA Numero pensioni % sul totale Tasso di mascolinità Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale Anzianità/Anticipate 98.208 58.017 156.225 34,1 62,9 4.181,0 53,5 Vecchiaia 58.392 64.399 122.791 26,8 47,6 1.756,2 22,5 Totale vecchiaia 156.600 122.416 279.016 60,94 56,1 5.937,2 76,0 Assegno di invalidità 22.254 13.985 36.239 7,9 61,4 331,5 4,2 Pensione di Inabilità 2.479 1.502 3.981 0,9 62,3 54,9 0,7 Pensione di Invalidità (Ante Legge 222/84) 70 29 99 0,0 70,7 1,8 0,0 Totale invalidità previdenziale 24.803 15.516 40.319 8,81 61,5 388,2 5,0 Superstite da assicurato 4.358 12.165 16.523 3,6 26,4 141,3 1,8 Superstite da pensionato 21.578 100.441 122.019 26,7 17,7 1.350,9 17,3 Totale pensioni ai superstiti 25.936 112.606 138.542 30,26 18,7 1.492,2 19,1 207.339 250.538 457.877 100,0 45,3 7.817,6 100,0 Anzianità/Anticipate 46.104 20.393 66.497 25,1 69,3 1.089,0 40,4 Vecchiaia 59.632 39.688 99.320 37,5 60,0 897,0 33,3 Totale vecchiaia 105.736 60.081 165.817 62,7 63,8 1.985,9 73,7 Assegno di invalidità 9.749 3.989 13.738 5,2 71,0 112,3 4,2 Pensione di Inabilità 721 247 968 0,4 74,5 10,6 0,4 Totale invalidità previdenziale 10.470 4.236 14.706 5,6 71,2 122,9 4,6 Superstite da assicurato 1.879 7.315 9.194 3,5 20,4 54,6 2,0 Superstite da pensionato 12.938 61.891 74.829 28,3 17,3 532,5 19,8 Totale pensioni ai superstiti 14.817 69.206 84.023 31,8 17,6 587,1 21,8 131.023 133.523 264.546 100,0 49,5 2.695,9 100,0 Anzianità/Anticipate 144.312 78.410 222.722 30,8 64,8 5.269,9 50,1 Vecchiaia 118.024 104.087 222.111 30,8 53,1 2.653,2 25,2 Totale vecchiaia 262.336 182.497 444.833 61,6 59,0 7.923,1 75,4 Assegno di invalidità 32.003 17.974 49.977 6,9 64,0 443,8 4,2 Pensione di Inabilità 3.200 1.749 4.949 0,7 64,7 65,5 0,6 Pensione di Invalidità (Ante Legge 222/84) 70 29 99 0,0 70,7 1,8 0,0 Totale invalidità previdenziale 35.273 19.752 55.025 7,6 64,1 511,1 4,9 Superstite da assicurato 6.237 19.480 25.717 3,6 24,3 195,9 1,9 Superstite da pensionato 34.516 162.332 196.848 27,3 17,5 1.883,4 17,9 Totale pensioni ai superstiti 40.753 181.812 222.565 30,8 18,3 2.079,3 19,8 338.362 384.061 722.423 100,0 46,8 10.513,5 100,0 Pensioni ai lavoratori autonomi Vecchiaia Invalidità previdenziale Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Totale pensioni gestioni lavoratori dipendenti Pensioni ai lavoratori dipendenti privati comprese gestioni minori e assicurazioni facoltative Categorie di pensione Maschi Femmine Totale Superstiti Totale pensioni previdenziali* Vecchiaia Totale pensioni gestioni lavoratori autonomi Totale pensioni gestioni previdenziali INPS Invalidità previdenziale Superstiti 7 Nell’ambito delle prestazioni di tipo assistenziale (Tavola 6) si rilevano percentuali sul totale pari a 7,0% per gli assegni sociali e a 93,0% per le prestazioni di invalidità civile. Tavola 6. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI LIQUIDATE NEL 2022 PER CATEGORIA (1) Nel numero sono comprese le duplicazioni dovute ai soggetti che percepiscono contemporaneamente più di una prestazione (es. pensione di invalidità civile ed indennità di accompagno) Le differenze nella distribuzione delle categorie, rispetto a quella rilevata negli analoghi prospetti relativi alle pensioni vigenti all’1.1.2023, sono dovute all’evoluzione delle modifiche normative nonché alla contestuale evoluzione della struttura per età della popolazione. Nella Tavola 7 e nella successiva Figura 4 si illustra il numero di invalidi civili per composizione dell’importo; tale importo può essere costituito da sola pensione, da sola indennità di accompagnamento e da pensione e indennità di accompagnamento. Le pensioni di invalidità civile hanno un carattere di tipo assistenziale e vengono erogate, sotto limiti reddituali, per 13 mensilità, mentre le indennità di accompagnamento vengono erogate, a prescindere dal reddito, per 12 mensilità e hanno carattere indennitario. Come evidenziato nella Tavola 4, nell’osservatorio vengono considerate le prestazioni di invalidità civile in modo distinto tra pensioni e indennità; il numero, Numero pensioni % sul totale Tasso di mascolinità Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale 19.238 24.655 43.893 7,0 43,8 249,6 6,9 103 175 278 0,0 37,1 1,5 0,0 TOTALE ASSEGNI SOCIALI 19.341 24.830 44.171 7,04 43,8 251,0 6,9 Pensione ciechi assoluti 674 1.107 1.781 0,3 37,8 8,1 0,2 Pensione ciechi parziali 1.645 3.546 5.191 0,8 31,7 19,9 0,6 Indennità ventesimisti 2.949 4.807 7.756 1,2 38,0 20,0 0,6 Indennità di accompagnamento ai ciechi 1.188 1.563 2.751 0,4 43,2 31,2 0,9 6.456 11.023 17.479 2,8 36,9 79,3 2,2 Pensione ai sordomuti 185 228 413 0,1 44,8 3,0 0,1 Indennità comunicazione 368 436 804 0,1 45,8 2,5 0,1 553 664 1.217 0,2 45,4 5,5 0,2 Pensione inabilità 29.071 38.230 67.301 10,7 43,2 376,2 10,3 Indennità di accompagnamento agli invalidi totali 166.775 249.255 416.030 66,3 40,1 2.614,9 71,9 195.846 287.485 483.331 77,0 40,5 2.991,1 82,2 Assegno di assistenza 20.364 26.882 47.246 7,5 43,1 186,2 5,1 Indennità di frequenza minori 21.880 12.472 34.352 5,5 63,7 124,9 3,4 Indennità di accompagnamento agli invalidi parziali - 3 3 - - 0,0 - 42.244 39.357 81.601 13,0 51,8 311,0 8,6 TOTALE PRESTAZIONI AGLI INVALIDI CIVILI 245.099 338.529 583.628 92,96 42,0 3.386,9 93,1 TOTALE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI 264.440 363.359 627.799 100,0 42,1 3.638,0 100,0 Totale Assegni sociali Assegno sociale non invalido Assegno sociale da invalido civile Categorie di pensione Maschi Femmine Invalidi civili(1) Ciechi Totale prestazioni ai ciechi Sordomuti Totale prestazioni ai sordomuti Invalidi totali Totale prestazioni agli invalidi civili totali Invalidi parziali Totale prestazioni agli invalidi civili parziali 8 pari a 3.215.973, è dato dalla somma delle indennità di accompagnamento (2.205.375) e delle pensioni (1.010.598). Considerando invece gli invalidi civili per composizione dell’importo, il numero è di 612.405 sole pensioni, 1.807.182 sole indennità e 398.193 pensioni e indennità di accompagnamento insieme, per un totale complessivo di 2.817.780 invalidi civili. Si osserva che il numero delle prestazioni di invalidità civile considerate distintamente, è superiore a quello degli invalidi civili per composizione di importo, proprio per il fatto che è possibile beneficiare contemporaneamente di pensione e indennità. Analogamente le liquidate nel 2022 per composizione dell’importo sono 552.766 contro 583.628 prestazioni, proprio per il fatto che 30.862 liquidate sono composte contemporaneamente da pensioni e indennità. Tavola 7. INVALIDI CIVILI PER COMPOSIZIONE DELL’IMPORTO Figura 4. INVALIDI CIVILI PER COMPOSIZIONE DELL’IMPORTO (Composizione percentuale) Numero Importo medio mensile Numero Importo medio mensile Numero Importo medio mensile (pensione + indennità) Numero Importo medio mensile Ciechi 314 330,42 41.479 579,59 72.367 861,92 114.160 757,88 Sordomuti 23 506,78 27.145 261,10 16.229 760,01 43.397 447,81 Invalidi Totali 233.196 481,91 1.540.322 527,10 309.597 1.059,48 2.083.115 601,16 Invalidi Parziali 378.872 322,30 198.236 332,00 - - 577.108 325,63 Totale 612.405 383,09 1.807.182 502,90 398.193 1.011,37 2.817.780 548,72 Ciechi 22 307,45 3.557 415,96 6.950 711,31 10.529 610,69 Sordomuti - - 391 259,75 413 815,39 804 545,17 Invalidi Totali 43.802 427,09 392.531 523,79 23.499 958,99 459.832 536,82 Invalidi Parziali 47.246 303,09 34.355 302,89 - - 81.601 303,01 Totale 91.070 362,73 430.834 505,05 30.862 901,29 552.766 503,72 Certificati di invalidità civile vigenti al 1.1.2023 Certificati di invalidità civile liquidati nel 2022 Sola pensine Sola indennità Pensione e indennità Totale Sola pensine 21,7% Sola indennità 64,1% Pensione e indennità 14,1% Vigenti al 1.1.2023 Sola pensine 16,5% Sola indennità 77,9% Pensione e indennità 5,6% Liquidate nel 2022 9 La Tavola 8 e la Figura 5 mettono in luce, riguardo le pensioni di vecchiaia, che a fronte di un andamento crescente dell’età media di pensionamento dovuta all’effetto delle riforme pensionistiche atte a contenere gli effetti dell’invecchiamento della popolazione, corrisponde un andamento decrescente del numero di pensioni di vecchiaia liquidate fino al 2014, e crescente dal 2015 in poi. Tavola 8. SERIE STORICA PENSIONI PREVIDENZIALI LIQUIDATE (2003-2022) Figura 5. SERIE STORICA PENSIONI DI VECCHIAIA LIQUIDATE ED ETÀ MEDIA ALLA DECORRENZA Numero Pensioni % sul totale pensioni previdenziali età media alla decorrenza Numero Pensioni % sul totale pensioni previdenziali età media alla decorrenza Numero Pensioni % sul totale pensioni previdenziali età media alla decorrenza Numero Pensioni età media alla decorrenza 2003 423.661 62,6 59,8 51.196 7,6 51,2 201.765 29,8 70,4 676.622 62,3 2004 438.475 64,4 59,8 49.300 7,2 51,1 192.968 28,4 70,4 680.743 62,2 2005 410.940 60,4 61,1 58.159 8,6 50,9 211.198 31,0 70,7 680.297 63,2 2006 467.932 65,4 60,4 54.054 7,6 50,9 194.086 27,1 71,0 716.072 62,5 2007 414.466 62,8 60,8 55.086 8,4 50,8 190.191 28,8 71,2 659.743 63,0 2008 373.730 59,5 60,4 56.349 9,0 51,0 197.790 31,5 71,5 627.869 63,0 2009 317.304 55,6 61,6 53.208 9,3 51,2 200.470 35,1 71,9 570.982 64,2 2010 371.911 60,0 61,0 53.135 8,6 51,2 194.596 31,4 72,0 619.642 63,6 2011 296.359 54,6 61,2 49.096 9,1 51,6 197.020 36,3 72,3 542.475 64,3 2012 252.042 50,0 61,9 50.162 10,0 52,0 202.162 40,1 72,7 504.366 65,2 2013 252.784 49,3 62,6 54.334 10,6 52,4 205.515 40,1 72,8 512.633 65,6 2014 206.750 44,7 63,4 55.877 12,1 52,8 200.391 43,3 73,0 463.018 66,3 2015 285.056 52,1 62,7 55.883 10,2 53,2 206.601 37,7 73,4 547.540 65,8 2016 233.623 47,8 63,2 57.294 11,7 53,6 197.514 40,4 73,4 488.431 66,2 2017 296.506 53,0 63,5 56.414 10,1 54,0 206.138 36,9 73,9 559.058 66,4 2018 307.447 54,2 63,7 56.887 10,0 54,3 203.026 35,8 73,9 567.360 66,4 2019 359.375 57,7 63,9 57.926 9,3 54,4 205.726 33,0 74,2 623.027 66,4 2020 432.096 61,6 64,3 49.214 7,0 54,5 220.628 31,4 74,4 701.938 66,8 2021 443.182 60,4 64,3 54.236 7,4 54,8 236.753 32,3 74,3 734.171 66,8 2022 444.833 61,6 64,4 55.025 7,6 55,0 222.565 30,8 74,7 722.423 66,9 Anno Vecchiaia Invalidità Superstiti Totale 58 59 60 61 62 63 64 65 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000 500.000 Età media alla decorrenza numero pensioni liquidate Numero ed età media alla decorrenza delle pensioni di vecchiaia liquidate Numero Pensioni età media alla decorrenza 10 Il numero di prestazioni assistenziali liquidate (Tavola 9 e Figura 6) ha una linea di tendenza mediamente crescente. Nel 2020 si nota un brusco arresto della crescita dovuto fondamentalmente alla situazione pandemica che ha causato rallentamenti negli accertamenti medico-legali per il riconoscimento degli stati di invalidità, cecità e sordità civile; anche le percentuali sul totale hanno una linea crescente arrivando a valori intorno al 50% dal 2012 al 2019, per poi diminuire nel 2020 al 41%; nel 2022 tale percentuale si è attestata al 46,5. L’età media alla decorrenza ha un andamento sinusoidale tra i valori estremi di 68 e 70 anni Tavola 9. SERIE STORICA PRESTAZIONI ASSISTENZIALI LIQUIDATE (ANNI 2003-2022) Figura 6. SERIE STORICA DELLE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI LIQUIDATE ED ETÀ MEDIA ALLA DECORRENZA (ANNI 2003 – 2022) Anno Numero Pensioni % sul totale delle pensioni liquidate età media alla decorrenza 2003 464.851 37,6 69,0 2004 449.783 39,8 69,5 2005 499.465 42,3 69,6 2006 488.962 40,6 69,8 2007 518.880 44,0 70,1 2008 561.497 47,2 70,0 2009 574.570 50,2 69,7 2010 507.859 45,0 69,6 2011 424.153 44,0 69,0 2012 516.566 50,9 69,0 2013 514.142 50,4 68,4 2014 538.037 54,1 68,1 2015 571.386 51,0 68,4 2016 557.947 53,2 68,7 2017 553.105 49,7 69,0 2018 567.934 50,0 69,2 2019 587.456 48,5 69,5 2020 481.033 40,7 69,3 2021 581.000 44,2 69,5 2022 627.799 46,5 69,2 67 68 68 69 69 70 70 71 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 350.000 400.000 450.000 500.000 550.000 600.000 650.000 Età media alla decorrenza numero pensioni liquidate Numero ed età media alla decorrenza delle prestazioni assistenziali Numero Pensioni età media alla decorrenza 11 La distribuzione territoriale Dall’analisi della distribuzione territoriale (Tavola 10 e Figura 7) si osserva che l’area geografica che registra la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche all’1.1.2023 è l’Italia settentrionale con il 48,0%, al centro viene erogato il 19,3% delle pensioni mentre in Italia meridionale e nelle isole il 30,7%; il restante 2,0% (358.908 pensioni) viene erogato a soggetti residenti all’estero. Calcolando il coefficiente di pensionamento grezzo (rapporto tra numero di pensioni e popolazione residente4 per mille) di ciascuna area geografica, si osserva che il Nord continua ad essere l’area con il maggior numero di pensioni per mille residenti (310,7 per mille), seguita dal Centro con il 291,7 per mille e dal Mezzogiorno con il 272,6 per mille. Tavola 10. DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2023 4 ISTAT –Popolazione residente al 1.1.2023 Numero Pensioni % sul totale Numero prestazioni per 1000 residenti Numero Pensioni % sul totale Numero prestazioni per 1000 residenti Numero Pensioni % sul totale Numero prestazioni per 1000 residenti Italia settentrionale 2.909.439 54,1 217,1 2.374.241 59,0 169,9 5.283.680 56,2 193,0 Italia centrale 1.013.926 18,9 178,3 766.617 19,1 127,0 1.780.543 18,9 151,9 Italia meridionale e isole 1.306.609 24,3 134,2 798.883 19,9 78,3 2.105.492 22,4 105,6 Totale residenti in Italia 5.229.974 97,2 181,5 3.939.741 97,9 130,4 9.169.715 97,5 155,3 Estero 149.391 2,8 84.109 2,1 233.500 2,5 TOTALE VECCHIAIA 5.379.365 100 4.023.850 100 9.403.215 100 Italia settentrionale 118.423 30,0 8,8 104.349 33,6 7,5 222.772 31,6 8,1 Italia centrale 73.718 18,7 13,0 66.900 21,5 11,1 140.618 19,9 12,0 Italia meridionale e isole 194.216 49,2 20,0 136.467 43,9 13,4 330.683 46,9 16,6 Totale residenti in Italia 386.357 97,8 13,4 307.716 99,0 10,2 694.073 98,4 11,8 Estero 8.563 2,2 3.116 1,0 11.679 1,7 TOTALE INVALIDITA' PREVIDENZIALE 394.920 100 310.832 100 705.752 100 Italia settentrionale 233.585 52,7 17,4 1.518.294 48,5 108,6 1.751.879 49,0 64,0 Italia centrale 83.335 18,8 14,7 586.110 18,7 97,1 669.445 18,7 57,1 Italia meridionale e isole 120.910 27,3 12,4 920.545 29,4 90,3 1.041.455 29,1 52,2 Totale residenti in Italia 437.830 98,7 15,2 3.024.949 96,6 100,1 3.462.779 96,8 58,7 Estero 5.853 1,3 107.876 3,4 113.729 3,2 TOTALE SUPERSTITI 443.683 100 3.132.825 100 3.576.508 100 Italia settentrionale 65.428 21,4 4,9 125.599 24,6 9,0 191.027 23,4 7,0 Italia centrale 53.879 17,6 9,5 106.180 20,8 17,6 160.059 19,6 13,7 Italia meridionale e isole 187.060 61,1 19,2 279.091 54,6 27,4 466.151 57,0 23,4 TOTALE PENSIONI/ASSEGNI SOCIALI 306.367 100 10,6 510.870 100 16,9 817.237 100 13,8 Italia settentrionale 427.059 32,0 31,9 628.784 33,5 45,0 1.055.843 32,8 38,6 Italia centrale 271.872 20,3 47,8 397.743 21,2 65,9 669.615 20,8 57,1 Italia meridionale e isole 637.657 47,7 65,5 852.858 45,4 83,6 1.490.515 46,4 74,8 TOTALE PRESTAZIONI INVALIDI CIVILI 1.336.588 100 46,4 1.879.385 100 62,2 3.215.973 100 54,5 Italia settentrionale 3.753.934 47,8 280,2 4.751.267 48,2 340,0 8.505.201 48,0 310,7 Italia centrale 1.496.730 19,0 263,2 1.923.550 19,5 318,6 3.420.280 19,3 291,7 Italia meridionale e isole 2.446.452 31,1 251,3 2.987.844 30,3 293,0 5.434.296 30,7 272,6 Totale residenti in Italia 7.697.116 97,9 267,1 9.662.661 98,0 319,8 17.359.777 98,0 294,1 Estero 163.807 2,1 195.101 2,0 358.908 2,0 TOTALE 7.860.923 100 9.857.762 100 17.718.685 100 Vecchiaia AREA GEOGRAFICA Maschi Femmine Totale Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e Assegni sociali Prestazioni agli invalidi civili Totale 12 Osservando la stessa distribuzione per categoria si osserva che il Nord ha un numero di pensioni per residente maggiore per le categorie vecchiaia e superstiti, seguito dal Centro e dal Mezzogiorno, mentre l’ordine si inverte per le pensioni di categoria invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali. Figura 7. DISTRIBUZIONE DELLE PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2023 PER 1000 RESIDENTI DISTINTE PER AREA GEOGRAFICA E CATEGORIA DI PENSIONE Analizzando più in dettaglio la concentrazione di pensioni sul territorio italiano, la Tavola 11 mostra le regioni italiane ordinate in modo crescente in base al coefficiente standardizzato di pensionamento utilizzato per consentire un confronto più corretto fra regioni “più giovani” (teoricamente con meno pensionati) e regioni “più vecchie”. La regione con minor numero di pensioni previdenziali per residente risulta essere la Sicilia (167 pensioni x 1.000 residenti), seguita dalla Campania con 176 pensioni e dal Lazio (183); in Lombardia dove vengono erogate il 18,9% del totale delle prestazioni previdenziali, il coefficiente standardizzato di pensionamento è pari a 267 pensioni per mille abitanti per un totale di 2.590.060 pensioni. Si osserva che la Liguria che presenta il quarto tasso grezzo più elevato, 270 pensioni per mille residenti, si trova al decimo posto di questa classifica per effetto della distribuzione per età della popolazione (la Liguria ha la più alta concentrazione di ultrasessantacinquenni in Italia); mentre la Campania che presenta il tasso grezzo di pensionamento più basso, 146 pensioni per mille residenti, si trova al secondo posto poiché, in questo caso, la concentrazione di ultrasessantacinquenni è la più bassa d’Italia. Nella classifica stilata per le prestazioni assistenziali l’ordine delle regioni si inverte e troviamo quindi le regioni del Nord nei primi posti con Emilia Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto, che presentano un tasso standardizzato rispettivamente di 43, 45, 45 e 46 per 1.000 residenti. Chiudono la classifica Puglia, Campania e Calabria che presentano rispettivamente un tasso standardizzato di 105, 112 e 118 pensioni per 1.000 residenti. 193,0 8,1 64,0 7,0 38,6 151,9 12,0 57,1 13,7 57,1 105,6 16,6 52,2 23,4 74,8 - 25 50 75 100 125 150 175 200 225 Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e assegni sociali Prestazioni a invalidi civili Italia settentrionale Italia centrale Italia meridionale e isole 13 Tavola 11. DISTRIBUZIONE REGIONALE DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2023 (1) Numero di pensioni per 1000 residenti standardizzato rispetto la distribuzione per età della popolazione (2) Le prestazioni assistenziali relative al Trentino-Alto Adige e alla Valle d’Aosta riguardano solo le pensioni/assegni sociali in quanto le prestazioni di invalidità civile vengono erogate direttamente dalle province autonome Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero prestazioni per 1000 residenti Coefficiente di pensionamento standardizzato(1) Sicilia 364.947 5,9 389.399 5,2 754.346 5,5 156 167 Campania 378.719 6,1 443.208 5,9 821.927 6,0 146 176 Lazio 459.518 7,4 547.110 7,3 1.006.628 7,4 176 183 Sardegna 149.626 2,4 163.384 2,2 313.010 2,3 197 185 Puglia 361.426 5,8 389.403 5,2 750.829 5,5 191 197 Calabria 154.596 2,5 204.356 2,7 358.952 2,6 193 201 Basilicata 53.085 0,9 66.358 0,9 119.443 0,9 221 215 Abruzzo 129.465 2,1 159.873 2,1 289.338 2,1 227 216 Molise 29.871 0,5 39.914 0,5 69.785 0,5 239 217 Liguria 179.115 2,9 228.071 3,1 407.186 3,0 270 220 Toscana 429.912 6,9 517.342 6,9 947.254 6,9 259 235 Umbria 103.344 1,7 126.031 1,7 229.375 1,7 267 239 Friuli V.G. 143.901 2,3 179.642 2,4 323.543 2,4 271 241 Veneto 569.332 9,2 647.348 8,7 1.216.680 8,9 251 250 Valle d'Aosta 14.783 0,2 17.266 0,2 32.049 0,2 260 251 Marche 178.205 2,9 229.144 3,1 407.349 3,0 274 253 Trentino 113.656 1,8 134.490 1,8 248.146 1,8 231 254 Piemonte 536.611 8,6 682.565 9,1 1.219.176 8,9 286 260 Lombardia 1.162.791 18,7 1.427.269 19,1 2.590.060 18,9 260 267 Emilia Romagna 541.258 8,7 680.233 9,1 1.221.491 8,9 276 268 Totale residenti in Italia 6.054.161 97,4 7.272.406 97,4 13.326.567 97,4 226 226 Estero 163.807 2,6 195.101 2,6 358.908 2,6 Totale 6.217.968 100,0 7.467.507 100,0 13.685.475 100,0 Trentino 1.717 0,1 2.992 0,1 4.709 0,1 20 20 Valle d'Aosta 247 0,0 542 0,0 789 0,0 26 26 Emilia Romagna 78.542 4,8 119.682 5,0 198.224 4,9 45 43 Piemonte 81.650 5,0 121.303 5,1 202.953 5,0 48 45 Friuli V.G. 22.250 1,4 36.367 1,5 58.617 1,5 49 45 Veneto 87.152 5,3 135.997 5,7 223.149 5,5 46 46 Toscana 71.475 4,4 116.318 4,9 187.793 4,7 51 48 Lombardia 187.970 11,4 284.473 11,9 472.443 11,7 48 48 Liguria 32.959 2,0 53.027 2,2 85.986 2,1 57 50 Marche 38.346 2,3 60.644 2,5 98.990 2,5 67 62 Molise 9.488 0,6 13.259 0,6 22.747 0,6 78 73 Abruzzo 40.484 2,5 59.042 2,5 99.526 2,5 78 75 Basilicata 18.222 1,1 26.132 1,1 44.354 1,1 82 80 Lazio 187.070 11,4 276.287 11,6 463.357 11,5 81 83 Umbria 28.860 1,8 50.674 2,1 79.534 2,0 93 84 Sardegna 66.596 4,1 91.500 3,8 158.096 3,9 100 96 Sicilia 201.475 12,3 262.631 11,0 464.106 11,5 96 101 Puglia 162.296 9,9 238.265 10,0 400.561 9,9 102 105 Campania 232.604 14,2 320.674 13,4 553.278 13,7 98 112 Calabria 93.552 5,7 120.446 5,0 213.998 5,3 115 118 Totale 1.642.955 100,0 2.390.255 100,0 4.033.210 100,0 68 68 Lazio 646.588 8,2 823.397 8,4 1.469.985 8,3 257 266 Sicilia 566.422 7,2 652.030 6,6 1.218.452 6,9 252 268 Liguria 212.074 2,7 281.098 2,9 493.172 2,8 327 270 Trentino 115.373 1,5 137.482 1,4 252.855 1,4 252 274 Valle d'Aosta 15.030 0,2 17.808 0,2 32.838 0,2 286 277 Sardegna 216.222 2,8 254.884 2,6 471.106 2,7 297 281 Toscana 501.387 6,4 633.660 6,4 1.135.047 6,4 310 283 Friuli V.G. 166.151 2,1 216.009 2,2 382.160 2,2 320 286 Campania 611.323 7,8 763.882 7,8 1.375.205 7,8 245 288 Molise 39.359 0,5 53.173 0,5 92.532 0,5 317 290 Abruzzo 169.949 2,2 218.915 2,2 388.864 2,2 305 292 Basilicata 71.307 0,9 92.490 0,9 163.797 0,9 303 295 Veneto 656.484 8,4 783.345 8,0 1.439.829 8,1 297 296 Puglia 523.722 6,7 627.668 6,4 1.151.390 6,5 294 301 Piemonte 618.261 7,9 803.868 8,2 1.422.129 8,0 334 305 Emilia Romagna 619.800 7,9 799.915 8,1 1.419.715 8,0 321 311 Marche 216.551 2,8 289.788 2,9 506.339 2,9 340 315 Lombardia 1.350.761 17,2 1.711.742 17,4 3.062.503 17,3 308 315 Calabria 248.148 3,2 324.802 3,3 572.950 3,2 309 319 Umbria 132.204 1,7 176.705 1,8 308.909 1,7 360 323 Totale residenti in Italia 7.697.116 97,9 9.662.661 98,0 17.359.777 98,0 294 294 Estero 163.807 2,1 195.101 2,0 358.908 2,0 Totale 7.860.923 100,0 9.857.762 100,0 17.718.685 100,0 Pensioni previdenziali Totale Pensioni assistenziali(2) REGIONE Maschi Femmine Totale 14 Passando alla distribuzione territoriale degli importi erogati (Tavola 12 e Figura 8), si osserva che il 55,3% delle somme stanziate a inizio anno sono destinate all’Italia settentrionale (per la categoria Vecchiaia la percentuale passa al 60,2%), il 24,3% all’Italia meridionale e le isole (per la categoria Pensioni e assegni sociali la percentuale passa al 55,7%), il 19,7% all’Italia centrale ed infine lo 0,7% a soggetti residenti all’estero. L’importo medio mensile della pensione di vecchiaia è di 1.359,53 euro e presenta il valore più elevato nel settentrione con 1.456,71 euro. Gli uomini percepiscono pensioni mediamente più elevate rispetto alle donne, arrivando ad essere quasi il doppio (+81,5%) nel settentrione per la categoria vecchiaia. Si osserva che gli importi medi mensili delle pensioni i cui titolari risiedono all’estero sono molto bassi; il fenomeno è spiegabile in larga misura dal fatto che molte di queste pensioni sono erogate in regime di convenzione internazionale, cioè i percettori hanno maturato il diritto in diversi Paesi e l’Italia paga solamente la parte di propria competenza. Tavola 12. PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2023: DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEGLI IMPORTI Importo medio mensile Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale Importo medio mensile Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale Importo medio mensile Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale Italia settentrionale 1.825,04 69.028 59,1 1.005,36 31.031 62,7 1.456,71 100.059 60,2 Italia centrale 1.725,92 22.749 19,5 976,40 9.731 19,7 1.403,21 32.480 19,5 Italia meridionale e isole 1.414,09 24.020 20,6 812,89 8.442 17,1 1.185,98 32.462 19,5 Totale residenti in Italia 1.703,15 115.797 99,2 960,70 49.204 99,5 1.384,16 165.001 99,3 Estero 479,62 931 0,8 237,08 259 0,5 392,25 1.191 0,7 TOTALE VECCHIAIA 1.669,18 116.728 100,0 945,57 49.463 100,0 1.359,53 166.191 100,0 Italia settentrionale 1.028,01 1.583 34,4 678,75 921 36,5 864,41 2.503 35,1 Italia centrale 984,46 943 20,5 627,28 546 21,6 814,53 1.489 20,9 Italia meridionale e isole 811,21 2.048 44,5 590,75 1.048 41,5 720,23 3.096 43,4 Totale residenti in Italia 910,72 4.574 99,3 628,53 2.514 99,6 785,61 7.089 99,4 Estero 293,96 33 0,7 281,43 11 0,5 290,62 44 0,6 TOTALE INVALIDITA' PREVIDENZIALE 897,34 4.607 100,0 625,05 2.526 100,0 777,42 7.133 100,0 Italia settentrionale 458,62 1.393 51,6 820,10 16.187 52,9 771,90 17.580 52,8 Italia centrale 473,22 513 19,0 778,91 5.935 19,4 740,85 6.447 19,4 Italia meridionale e isole 493,55 776 28,8 678,67 8.122 26,6 657,18 8.898 26,7 Totale residenti in Italia 471,05 2.681 99,4 769,08 30.244 98,9 731,40 32.925 98,9 Estero 223,18 17 0,6 246,27 345 1,1 245,09 362 1,1 TOTALE SUPERSTITI 467,78 2.698 100,0 751,08 30.589 100,0 715,93 33.287 100,0 Italia settentrionale 551,28 469 22,8 511,37 835 25,1 525,04 1.304 24,2 Italia centrale 545,08 382 18,5 510,28 704 21,1 522,00 1.086 20,2 Italia meridionale e isole 496,80 1.208 58,7 494,21 1.793 53,8 495,25 3.001 55,7 TOTALE PENSIONI/ASSEGNI SOCIALI 516,92 2.059 100,0 501,77 3.332 100,0 507,45 5.391 100,0 Italia settentrionale 482,25 2.533 32,1 490,22 3.758 33,9 487,00 6.291 33,1 Italia centrale 480,57 1.606 20,3 484,33 2.353 21,2 482,80 3.960 20,9 Italia meridionale e isole 476,53 3.760 47,6 474,66 4.976 44,9 475,46 8.736 46,0 TOTALE PRESTAZIONI INVALIDI CIVILI 479,18 7.899 100,0 481,91 11.088 100,0 480,78 18.987 100,0 Italia settentrionale 1.539,91 75.005 56,0 857,76 52.732 54,4 1.158,84 127.737 55,3 Italia centrale 1.350,94 26.194 19,6 776,60 19.269 19,9 1.027,93 45.463 19,7 Italia meridionale e isole 1.006,22 31.811 23,7 635,08 24.381 25,1 802,16 56.193 24,3 Totale residenti in Italia 1.333,54 133.010 99,3 772,75 96.382 99,4 1.021,39 229.392 99,3 Estero 460,75 981 0,7 242,87 616 0,6 342,31 1.597 0,7 TOTALE 1.315,35 133.991 100,0 762,26 96.998 100,0 1.007,64 230.989 100,0 Vecchiaia AREA GEOGRAFICA Maschi Femmine Totale Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e Assegni sociali Prestazioni agli invalidi civili Totale 15 Figura 8. DITRIBUZIONE DEGLI IMPORTI MEDI MENSILI E COMPLESSIVI ANNUI DELLE PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2023 La distribuzione per età L’analisi della distribuzione per età (Tavola 13 e Figura 9) evidenzia una età media dei pensionati di 74,1 anni con una differenza tra i due generi di 4,7 anni (71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne). Riguardo le pensioni della categoria vecchiaia, si osserva che il 25,1% delle pensioni è erogato a persone di età inferiore a 70 anni; tale percentuale si alza fino al 27,6% per i pensionati di vecchiaia di sesso maschile. Ciò è giustificato dall’elevato numero di pensioni di anzianità liquidate negli anni passati. Il 70,9% dei titolari di pensioni di invalidità previdenziale di sesso maschile hanno età inferiore a 70 anni, mentre le pensionate titolari della stessa categoria di pensione hanno per il 41,1% età superiore o uguale a 80 anni. Ciò dipende dal fatto che gran parte delle pensioni di invalidità liquidate prima della legge 222/1984 è di sesso femminile (fatto dovuto anche alla maggiore longevità delle donne), mentre, l’invalidità previdenziale liquidata con la normativa vigente è una prestazione a carattere maggiormente maschile (per le liquidate nel 2022 il tasso di mascolinità delle pensioni di invalidità previdenziale è stato del 61,5%). Si nota che anche nell’invalidità civile, i titolari di sesso maschile si concentrano nelle prime classi di età; il 53,3% dei titolari di prestazioni di invalidità civile di sesso maschile ha un’età inferiore a 60 anni; tale percentuale scende al 31,6% per le titolari di sesso femminile che invece presentano una concentrazione molto alta nelle età avanzate (45,1% per età uguali o superiori a 80 anni). 1.158,84 1.027,93 802,16 - 250 500 750 1.000 Italia settentrionale Italia centrale Italia meridionale e isole Importo medio mensile 56% 20% 24% Importo complessivo annuo Italia settentrionale Italia centrale Italia meridionale e isole 16 Tavola 13. PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2023 PER CLASSI DI ETA’, CATEGORIA E SESSO Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Minore di 20 - - - - 4.862 1,1 - - 201.853 15,1 206.715 2,6 da 20 a 29 - - 221 0,1 731 0,2 - - 79.349 5,9 80.301 1,0 da 30 a 39 - - 3.924 1,0 1.059 0,2 - - 88.822 6,7 93.805 1,2 da 40 a 49 25 - 25.244 6,4 8.987 2,0 - - 133.013 10,0 167.269 2,1 da 50 a 59 48.632 0,9 98.924 25,1 36.231 8,2 - - 209.539 15,7 393.326 5,0 da 60 a 64 436.908 8,1 86.548 21,9 28.589 6,4 - - 119.654 9,0 671.699 8,5 da 65 a 69 1.001.025 18,6 64.926 16,4 35.039 7,9 73.612 24,0 77.844 5,8 1.252.446 15,9 da 70 a 74 1.252.304 23,3 32.098 8,1 48.286 10,9 106.815 34,9 59.042 4,4 1.498.545 19,1 da 75 a79 1.100.958 20,5 23.719 6,0 62.454 14,1 66.090 21,6 74.085 5,5 1.327.306 16,9 da 80 a 84 858.153 16,0 20.527 5,2 80.646 18,2 37.167 12,1 97.743 7,3 1.094.236 13,9 da 85 a 89 478.679 8,9 19.941 5,1 77.135 17,4 17.515 5,7 103.904 7,8 697.174 8,9 90 e oltre 202.681 3,8 18.848 4,8 59.664 13,5 5.168 1,7 91.740 6,9 378.101 4,8 Totale 5.379.365 100,0 394.920 100,0 443.683 100,0 306.367 100,0 1.336.588 100,0 7.860.923 100,0 Età media 75,4 65,8 76,8 74,9 55,0 71,5 Minore di 20 - - - - 4.729 0,2 - - 108.721 5,8 113.450 1,2 da 20 a 29 - - 93 0,0 1.151 0,0 - - 54.747 2,9 55.991 0,6 da 30 a 39 - - 2.438 0,8 4.991 0,2 - - 69.659 3,7 77.088 0,8 da 40 a 49 29 - 15.901 5,1 34.323 1,1 - - 126.971 6,8 177.224 1,8 da 50 a 59 30.405 0,8 52.068 16,8 141.145 4,5 - - 233.877 12,4 457.495 4,6 da 60 a 64 250.159 6,2 41.108 13,2 148.078 4,7 - - 148.529 7,9 587.874 6,0 da 65 a 69 595.490 14,8 34.670 11,2 231.850 7,4 106.700 20,9 94.917 5,1 1.063.627 10,8 da 70 a 74 845.386 21,0 17.826 5,7 368.842 11,8 156.229 30,6 75.423 4,0 1.463.706 14,9 da 75 a79 793.511 19,7 19.048 6,1 507.108 16,2 117.442 23,0 118.790 6,3 1.555.899 15,8 da 80 a 84 708.458 17,6 27.610 8,9 643.283 20,5 75.138 14,7 210.731 11,2 1.665.220 16,9 da 85 a 89 492.912 12,3 37.135 12,0 583.223 18,6 36.876 7,2 286.438 15,2 1.436.584 14,6 90 e oltre 307.500 7,6 62.935 20,3 464.102 14,8 18.485 3,6 350.582 18,7 1.203.604 12,2 Totale 4.023.850 100,0 310.832 100,0 3.132.825 100,0 510.870 100,0 1.879.385 100,0 9.857.762 100,0 Età media 77,3 73,6 79,3 76,0 69,0 76,2 Minore di 20 - - - - 9.591 0,3 - - 310.574 9,7 320.165 1,8 da 20 a 29 - - 314 0,0 1.882 0,1 - - 134.096 4,2 136.292 0,8 da 30 a 39 - - 6.362 0,9 6.050 0,2 - - 158.481 4,9 170.893 1,0 da 40 a 49 54 - 41.145 5,8 43.310 1,2 - - 259.984 8,1 344.493 1,9 da 50 a 59 79.037 0,8 150.992 21,4 177.376 5,0 - - 443.416 13,8 850.821 4,8 da 60 a 64 687.067 7,3 127.656 18,1 176.667 4,9 - - 268.183 8,3 1.259.573 7,1 da 65 a 69 1.596.515 17,0 99.596 14,1 266.889 7,5 180.312 22,1 172.761 5,4 2.316.073 13,1 da 70 a 74 2.097.690 22,3 49.924 7,1 417.128 11,7 263.044 32,2 134.465 4,2 2.962.251 16,7 da 75 a79 1.894.469 20,2 42.767 6,1 569.562 15,9 183.532 22,5 192.875 6,0 2.883.205 16,3 da 80 a 84 1.566.611 16,7 48.137 6,8 723.929 20,2 112.305 13,7 308.474 9,6 2.759.456 15,6 da 85 a 89 971.591 10,3 57.076 8,1 660.358 18,5 54.391 6,7 390.342 12,1 2.133.758 12,0 90 e oltre 510.181 5,4 81.783 11,6 523.766 14,6 23.653 2,9 442.322 13,8 1.581.705 8,9 Totale 9.403.215 100,0 705.752 100,0 3.576.508 100,0 817.237 100,0 3.215.973 100,0 ######## 100,0 Età media 76,2 69,3 79,0 75,6 63,2 74,1 Maschi Femmine Totale Classi di età Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e assegni sociali Prestazioni agli invalidi civili Totale 17 Figura 9. DISTRIBUZIONE DELLE PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2023 PER CLASSI DI ETA’ Dall’analisi dei coefficienti grezzi di pensionamento (Tavola 14) si rileva che la popolazione fra 75 e 79 anni ha in media circa una pensione a testa (1.062,8 per 1.000 residenti) e quella di età superiore a 90 anni quasi due (1.867,0 per 1.000 residenti). Ciò accade perché, in linea generale, con l’avanzare dell’età sussiste una maggiore probabilità di invalidarsi e/o di rimanere vedove/vedovi. Tavola 14. PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2023 E COEFFICIENTE DI PENSIONAMENTO GREZZO(1) PER CLASSI DI ETA’, CATEGORIA E SESSO – TITOLARI RESIDENTI IN ITALIA (1) Numero di pensioni per 1000 residenti 25% 60% 19% 42% 48% 13% 28% 19% 32% 26% 53% 33% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Vecchiaia Invalidità Superstiti Assistenziali fino a 69 anni da 70 a 79 anni 80 anni e oltre Numero Pensioni Coefficiente di pensionamento grezzo Numero Pensioni Coefficiente di pensionamento grezzo Numero Pensioni Coefficiente di pensionamento grezzo Numero Pensioni Coefficiente di pensionamento grezzo Numero Pensioni Coefficiente di pensionamento grezzo Numero Pensioni Coefficiente di pensionamento grezzo Minore di 20 - - - - 4.739 0,9 - - 201.853 37,8 206.592 38,7 da 20 a 29 - - 220 0,1 724 0,2 - - 79.349 25,7 80.293 26,0 da 30 a 39 - - 3.895 1,2 1.049 0,3 - - 88.822 26,5 93.766 28,0 da 40 a 49 23 0,0 25.110 5,9 8.903 2,1 - - 133.013 31,4 167.049 39,5 da 50 a 59 48.575 10,3 98.054 20,9 35.924 7,6 - - 209.539 44,6 392.092 83,4 da 60 a 64 435.169 222,0 85.375 43,5 28.321 14,4 - - 119.654 61,0 668.519 341,0 da 65 a 69 985.624 585,6 63.343 37,6 34.593 20,6 73.612 43,7 77.844 46,2 1.235.016 733,7 da 70 a 74 1.221.176 774,2 30.729 19,5 47.675 30,2 106.815 67,7 59.042 37,4 1.465.437 929,1 da 75 a79 1.067.520 895,8 22.452 18,8 61.746 51,8 66.090 55,5 74.085 62,2 1.291.893 1.084,1 da 80 a 84 827.227 862,2 19.430 20,3 79.539 82,9 37.167 38,7 97.743 101,9 1.061.106 1.106,0 da 85 a 89 456.649 878,2 19.223 37,0 75.998 146,2 17.515 33,7 103.904 199,8 673.289 1.294,8 90 e oltre 188.011 811,6 18.526 80,0 58.619 253,0 5.168 22,3 91.740 396,0 362.064 1.562,9 Totale 5.229.974 181,5 386.357 13,4 437.830 15,2 306.367 10,6 1.336.588 46,4 7.697.116 267,1 Minore di 20 - - - - 4.599 0,9 - - 108.721 21,6 113.320 22,6 da 20 a 29 - - 93 0,0 1.127 0,4 - - 54.747 19,3 55.967 19,7 da 30 a 39 - - 2.429 0,7 4.734 1,4 - - 69.659 21,3 76.822 23,5 da 40 a 49 27 0,0 15.823 3,7 32.987 7,8 - - 126.971 29,9 175.808 41,4 da 50 a 59 30.385 6,3 51.710 10,7 137.627 28,4 - - 233.877 48,3 453.599 93,7 da 60 a 64 249.399 119,2 40.724 19,5 144.711 69,1 - - 148.529 71,0 583.363 278,8 da 65 a 69 587.443 318,5 34.137 18,5 226.168 122,6 106.700 57,9 94.917 51,5 1.049.365 569,0 da 70 a 74 824.436 460,2 17.514 9,8 359.429 200,6 156.229 87,2 75.423 42,1 1.433.031 799,8 da 75 a79 775.928 532,3 18.682 12,8 493.193 338,3 117.442 80,6 118.790 81,5 1.524.035 1.045,4 da 80 a 84 692.776 523,0 27.277 20,6 622.330 469,8 75.138 56,7 210.731 159,1 1.628.252 1.229,3 da 85 a 89 480.107 544,8 36.847 41,8 559.269 634,6 36.876 41,8 286.438 325,0 1.399.537 1.588,1 90 e oltre 299.240 508,3 62.480 106,1 438.775 745,3 18.485 31,4 350.582 595,5 1.169.562 1.986,7 Totale 3.939.741 130,4 307.716 10,2 3.024.949 100,1 510.870 16,9 1.879.385 62,2 9.662.661 319,8 Minore di 20 - - - - 9.338 0,9 - - 310.574 30,0 319.912 30,9 da 20 a 29 - - 313 0,1 1.851 0,3 - - 134.096 22,6 136.260 23,0 da 30 a 39 - - 6.324 1,0 5.783 0,9 - - 158.481 23,9 170.588 25,8 da 40 a 49 50 0,0 40.933 4,8 41.890 4,9 - - 259.984 30,7 342.857 40,4 da 50 a 59 78.960 8,3 149.764 15,7 173.551 18,2 - - 443.416 46,5 845.691 88,6 da 60 a 64 684.568 168,9 126.099 31,1 173.032 42,7 - - 268.183 66,2 1.251.882 308,9 da 65 a 69 1.573.067 446,0 97.480 27,6 260.761 73,9 180.312 51,1 172.761 49,0 2.284.381 647,6 da 70 a 74 2.045.612 607,2 48.243 14,3 407.104 120,8 263.044 78,1 134.465 39,9 2.898.468 860,4 da 75 a79 1.843.448 695,8 41.134 15,5 554.939 209,4 183.532 69,3 192.875 72,8 2.815.928 1.062,8 da 80 a 84 1.520.003 665,5 46.707 20,5 701.869 307,3 112.305 49,2 308.474 135,1 2.689.358 1.177,5 da 85 a 89 936.756 668,5 56.070 40,0 635.267 453,4 54.391 38,8 390.342 278,6 2.072.826 1.479,3 90 e oltre 487.251 594,0 81.006 98,7 497.394 606,3 23.653 28,8 442.322 539,2 1.531.626 1.867,0 Totale 9.169.715 155,3 694.073 11,8 3.462.779 58,7 817.237 13,8 3.215.973 54,5 17.359.777 294,1 Maschi Femmine Totale Classi di età Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e assegni sociali Prestazioni agli invalidi civili Totale 18 La distribuzione per importi Analizzando la distribuzione per classi di importo mensile delle pensioni (Figura 10) si osserva una forte concentrazione nelle classi basse. Infatti il 55,8% delle pensioni ha un importo inferiore a 750,00 euro. Questa percentuale, che per le donne raggiunge il 67,6%, costituisce solo una misura indicativa della “povertà”, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi. A tal fine, nella Tavola 15, si evidenzia che delle 9.883.267 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo il 43,1% (4.272.173) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, quali integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile. In questo contesto il divario tra i due sessi è accentuato; infatti per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro scende al 40,9% e se si analizza la situazione della categoria vecchiaia, si osserva che questa percentuale scende al 18,4% e di queste solo il 19,8% è costituito da pensioni in possesso dei requisiti a sostegno del reddito. Sempre per i maschi, si osserva che il 44,8% delle pensioni di vecchiaia è di importo compreso fra 1.500 e 3.000 euro. Figura 10. DISTRIBUZIONE DELLE PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2023 PER CLASSI DI IMPORTO E SESSO 40,9 21,8 31,3 6,0 67,6 23,6 8,0 0,8 - 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 fino a 749,99 euro da 750,00 a 1499,99 euro da 1500,00 a 2.999,99 3.000,00 e oltre Maschi Femmine 19 Tavola 15. PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2023 DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI IMPORTO * Pensioni integrate al minimo, pensioni con maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali pensioni di invalidità civile Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Fino a 499,99 556.969 10,4 51.523 13,1 249.906 56,3 134.292 43,8 475.288 35,6 1.467.978 18,7 da 500,00 a 749,99 433.571 8,1 153.517 38,9 149.341 33,7 172.075 56,2 838.552 62,7 1.747.056 22,2 di cui titolari di prestazioni legate al reddito* 195.837 97.323 117.166 306.367 472.851 1.189.544 da 750,00 a 999,99 428.927 8,0 62.323 15,8 26.271 5,9 - - 22.748 1,7 540.269 6,9 da 1.000,00 a 1.249,99 527.297 9,8 47.889 12,1 9.831 2,2 - - - - 585.017 7,4 da 1.250,00 a 1.499,99 552.322 10,3 30.994 7,9 4.298 1,0 - - - - 587.614 7,5 da 1.500,00 a 1.749,99 675.007 12,6 20.329 5,2 2.043 0,5 - - - - 697.379 8,9 da 1.750,00 a 1.999,99 517.544 9,6 10.237 2,6 910 0,2 - - - - 528.691 6,7 da 2.000,00 a 2.249,99 587.486 10,9 8.979 2,3 480 0,1 - - - - 596.945 7,6 da 2.250,00 a 2.499,99 282.647 5,3 3.415 0,9 194 0,0 - - - - 286.256 3,6 da 2.500,00 a 2.999,99 349.743 6,5 2.931 0,7 247 0,1 - - - - 352.921 4,5 da 3.000,00 a 3.499,99 185.608 3,5 1.121 0,3 77 0,0 - - - - 186.806 2,4 3.500,00 e oltre 282.244 5,3 1.662 0,4 85 0,0 - - - - 283.991 3,6 Totale 5.379.365 100,0 394.920 100,0 443.683 100,0 306.367 100,0 1.336.588 100,0 7.860.923 100,0 Importo medio mensile 1.669,18 897,34 467,78 516,92 479,18 1.315,35 Fino a 499,99 647.450 16,1 74.376 23,9 751.634 24,0 272.216 53,3 539.426 28,7 2.285.102 23,2 da 500,00 a 749,99 1.493.043 37,1 171.720 55,3 1.166.269 37,2 238.654 46,7 1.313.445 69,9 4.383.131 44,5 di cui titolari di prestazioni legate al reddito* 1.135.964 142.669 755.379 510.870 537.747 3.082.629 da 750,00 a 999,99 503.995 12,5 33.253 10,7 518.445 16,6 - - 26.514 1,4 1.082.207 11,0 da 1.000,00 a 1.249,99 413.653 10,3 16.384 5,3 337.924 10,8 - - - - 767.961 7,8 da 1.250,00 a 1.499,99 293.766 7,3 7.026 2,3 170.902 5,5 - - - - 471.694 4,8 da 1.500,00 a 1.749,99 222.751 5,5 4.029 1,3 85.961 2,7 - - - - 312.741 3,2 da 1.750,00 a 1.999,99 130.558 3,2 1.736 0,6 36.205 1,2 - - - - 168.499 1,7 da 2.000,00 a 2.249,99 122.181 3,0 1.260 0,4 24.522 0,8 - - - - 147.963 1,5 da 2.250,00 a 2.499,99 59.717 1,5 402 0,1 15.140 0,5 - - - - 75.259 0,8 da 2.500,00 a 2.999,99 73.314 1,8 398 0,1 13.419 0,4 - - - - 87.131 0,9 da 3.000,00 a 3.499,99 33.774 0,8 112 0,0 6.492 0,2 - - - - 40.378 0,4 3.500,00 e oltre 29.648 0,7 136 0,0 5.912 0,2 - - - - 35.696 0,4 Totale 4.023.850 100,0 310.832 100,0 3.132.825 100,0 510.870 100,0 1.879.385 100,0 9.857.762 100,0 Importo medio mensile 945,57 625,05 751,08 501,77 481,91 762,26 Fino a 499,99 1.204.419 12,8 125.899 17,8 1.001.540 28,0 406.508 49,7 1.014.714 31,6 3.753.080 21,2 da 500,00 a 749,99 1.926.614 20,5 325.237 46,1 1.315.610 36,8 410.729 50,3 2.151.997 66,9 6.130.187 34,6 di cui titolari di prestazioni legate al reddito* 1.331.801 239.992 872.545 817.237 1.010.598 4.272.173 da 750,00 a 999,99 932.922 9,9 95.576 13,5 544.716 15,2 - - 49.262 1,5 1.622.476 9,2 da 1.000,00 a 1.249,99 940.950 10,0 64.273 9,1 347.755 9,7 - - - - 1.352.978 7,6 da 1.250,00 a 1.499,99 846.088 9,0 38.020 5,4 175.200 4,9 - - - - 1.059.308 6,0 da 1.500,00 a 1.749,99 897.758 9,6 24.358 3,5 88.004 2,5 - - - - 1.010.120 5,7 da 1.750,00 a 1.999,99 648.102 6,9 11.973 1,7 37.115 1,0 - - - - 697.190 3,9 da 2.000,00 a 2.249,99 709.667 7,6 10.239 1,5 25.002 0,7 - - - - 744.908 4,2 da 2.250,00 a 2.499,99 342.364 3,6 3.817 0,5 15.334 0,4 - - - - 361.515 2,0 da 2.500,00 a 2.999,99 423.057 4,5 3.329 0,5 13.666 0,4 - - - - 440.052 2,5 da 3.000,00 a 3.499,99 219.382 2,3 1.233 0,2 6.569 0,2 - - - - 227.184 1,3 3.500,00 e oltre 311.892 3,3 1.798 0,3 5.997 0,2 - - - - 319.687 1,8 Totale 9.403.215 100,0 705.752 100,0 3.576.508 100,0 817.237 100,0 3.215.973 100 17.718.685 100,0 Importo medio mensile 1.359,53 777,42 715,93 507,45 480,78 1.007,64 Maschi Femmine Totale Classi di importo mensili Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e Assegni sociali Prestazioni agli invalidi civili Totale 20 Analisi delle serie storiche Il numero di prestazioni pensionistiche dall’1.1.2004 all’1.1.2023 è aumentato dell’0,3% passando da 17.312.270 a 17.355.7135 , come evidenziato nella Tavola 16. Il numero delle pensioni aumenta mediamente dello 0,7% annuo per un complessivo 6,1% fino al 2013, anno in cui si assiste ad una inversione di tendenza; infatti, dal 2013 tale numero è iniziato a decrescere mediamente dello 0,5% annuo, con un decremento complessivo del 5,5%. Dall’analisi per categoria si osserva una evidente diminuzione delle pensioni di invalidità previdenziale dovuta essenzialmente all’invecchiamento dei beneficiari delle pensioni di invalidità previdenziale ante legge 222/1984 ed un analogo aumento delle prestazioni agli invalidi civili; l’importo medio annuo in pagamento è in costante aumento con una percentuale del 2,5% annuo (Figure 11 e 12). Tavola 16. SERIE STORICA PENSIONI VIGENTI (1) Base 2004 = 100 5 Non sono state incluse le gestioni dell’Ex-Ipost, le pensioni in totalizzazione, gli Spedizionieri doganali, le pensioni in regime di cumulo e le gestioni dell’ex ENPALS per uniformità con la serie storica precedente. Numero Pensioni Numero indice(1) Numero Pensioni Numero indice(1) Numero Pensioni Numero indice(1) Numero Pensioni Numero indice(1) Numero Pensioni Numero indice(1) Numero Pensioni Numero indice(1) 2004 8.433.865 100,0 2.345.220 100,0 3.803.810 100,0 749.161 100,0 1.980.214 100,0 17.312.270 100,0 2005 8.640.288 102,4 2.205.321 94,0 3.813.923 100,3 761.511 101,6 2.101.896 106,1 17.522.939 101,2 2006 8.795.661 104,3 2.066.649 88,1 3.824.532 100,5 779.518 104,1 2.244.307 113,3 17.710.667 102,3 2007 9.015.137 106,9 1.938.059 82,6 3.825.158 100,6 792.268 105,8 2.371.781 119,8 17.942.403 103,6 2008 9.172.943 108,8 1.818.547 77,5 3.818.855 100,4 802.642 107,1 2.498.995 126,2 18.111.982 104,6 2009 9.281.509 110,1 1.705.934 72,7 3.814.647 100,3 819.178 109,3 2.637.394 133,2 18.258.662 105,5 2010 9.323.813 110,6 1.593.270 67,9 3.807.188 100,1 831.229 111,0 2.746.563 138,7 18.302.063 105,7 2011 9.419.742 111,7 1.491.447 63,6 3.797.891 99,8 830.795 110,9 2.783.359 140,6 18.323.234 105,8 2012 9.574.947 113,5 1.389.360 59,2 3.837.683 100,9 827.800 110,5 2.733.970 138,1 18.363.760 106,1 2013 9.520.515 112,9 1.297.651 55,3 3.817.503 100,4 848.716 113,3 2.781.621 140,5 18.266.006 105,5 2014 9.468.280 112,3 1.209.001 51,6 3.800.832 99,9 835.669 111,5 2.838.698 143,4 18.152.480 104,9 2015 9.390.995 111,3 1.130.573 48,2 3.791.027 99,7 845.824 112,9 2.885.802 145,7 18.044.221 104,2 2016 9.329.072 110,6 1.055.705 45,0 3.752.413 98,6 857.003 114,4 2.980.799 150,5 17.974.992 103,8 2017 9.226.905 109,4 1.000.073 42,6 3.721.383 97,8 854.636 114,1 3.060.490 154,6 17.863.487 103,2 2018 9.170.961 108,7 940.314 40,1 3.687.981 97,0 861.811 115,0 3.045.676 153,8 17.706.743 102,3 2019 9.113.598 108,1 906.248 38,6 3.652.369 96,0 818.776 109,3 3.141.082 158,6 17.632.073 101,8 2020 9.129.900 108,3 866.452 36,9 3.636.908 95,6 796.727 106,3 3.233.711 163,3 17.663.698 102,0 2021 9.126.630 108,2 817.145 34,8 3.601.669 94,7 803.441 107,2 3.179.237 160,6 17.528.122 101,2 2022 9.107.722 108,0 772.012 32,9 3.569.918 93,9 808.105 107,9 3.174.569 160,3 17.432.326 100,7 2023 9.101.428 107,9 695.795 29,7 3.525.280 92,7 817.237 109,1 3.215.973 162,4 17.355.713 100,3 2004 10.631 100,0 6.389 100,0 5.865 100,0 4.149 100,0 4.332 100,0 8.008 100,0 2005 10.972 103,2 6.537 102,3 6.015 102,5 4.266 102,8 4.427 102,2 8.258 103,1 2006 11.226 105,6 6.689 104,7 6.169 105,2 4.379 105,6 4.516 104,2 8.453 105,5 2007 11.556 108,7 6.873 107,6 6.335 108,0 4.461 107,5 4.586 105,9 8.703 108,7 2008 11.811 111,1 7.021 109,9 6.477 110,4 4.587 110,5 4.694 108,4 8.903 111,2 2009 12.413 116,8 7.288 114,1 6.725 114,7 4.736 114,2 4.803 110,9 9.302 116,2 2010 12.583 118,4 7.403 115,9 6.820 116,3 4.862 117,2 4.886 112,8 9.427 117,7 2011 12.902 121,4 7.552 118,2 6.939 118,3 4.783 115,3 4.954 114,4 9.655 120,6 2012 13.436 126,4 7.784 121,8 7.286 124,2 5.069 122,2 5.019 115,8 10.093 126,0 2013 13.779 129,6 8.048 126,0 7.532 128,4 5.193 125,2 5.089 117,5 10.344 129,2 2014 14.043 132,1 8.326 130,3 7.668 130,7 5.423 130,7 5.130 118,4 10.537 131,6 2015 14.274 134,3 8.452 132,3 7.773 132,5 5.465 131,7 5.154 119,0 10.672 133,3 2016 14.507 136,5 8.570 134,1 7.832 133,5 5.490 132,3 5.156 119,0 10.784 134,7 2017 14.699 138,3 8.686 136,0 7.919 135,0 5.530 133,3 5.168 119,3 10.878 135,8 2018 15.069 141,7 8.878 139,0 8.061 137,4 5.634 135,8 5.272 121,7 11.137 139,1 2019 15.466 145,5 9.106 142,5 8.220 140,1 5.768 139,0 5.282 121,9 11.373 142,0 2020 15.780 148,4 9.224 144,4 8.325 141,9 5.879 141,7 5.302 122,4 11.559 144,3 2021 16.036 150,8 9.280 145,3 8.418 143,5 5.978 144,1 5.691 131,4 11.819 147,6 2022 16.496 155,2 9.449 147,9 8.646 147,4 6.130 147,8 5.752 132,8 12.139 151,6 2023 17.416 163,8 9.994 156,4 9.277 158,2 6.597 159,0 5.904 136,3 12.823 160,1 Numero pensioni Importi medi annui Anno Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e Assegni sociali prestazioni agli invalidi civili Totale 21 Figura 11. ANDAMENTO NUMERICO DELLE PENSIONI VIGENTI PER CATEGORIA DI PENSIONE – ANNI 2004-2023 (BASE 2004=100) Figura 12. ANDAMENTO IMPORTO MEDIO ANNUO DELLE PENSIONI VIGENTI PER CATEGORIA DI PENSIONE – ANNI 2004-2023 (BASE 2004=100) Da rilevare il notevole incremento dell’importo medio annuo delle prestazioni agli invalidi civili dovuto in gran parte all’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n.152/2020 che ha esteso agli invalidi civili totali con più di 18 anni il diritto al beneficio, di cui all'articolo 38 comma 4 della legge 448/2001, precedentemente riservato alle sole età uguali o superiori ai 60 anni. Nella seguente Figura 13, si osservano due aspetti riguardanti l’importo complessivo annuo in pagamento. Il primo riguarda l’incremento della spesa pensionistica al netto della perequazione6 . Il secondo aspetto riguarda la percentuale di spesa destinata alle prestazioni di tipo assistenziale che è passata dal 8,4% del 2004 all’11% del 2023. 6 Importi annui attualizzati al 2004 con i tassi di perequazione Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e Assegni sociali prestazioni agli invalidi civili 28 48 68 88 108 128 148 168 188 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e Assegni sociali prestazioni… Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e Assegni sociali prestazioni agli invalidi civili 100 110 120 130 140 150 160 170 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e Assegni sociali prestazioni agli invalidi civili 22 Figura 13. Andamento importo complessivo annuo al netto della perequazione dal 2004 al 2023 e quota spesa assistenziale L’analisi delle pensioni rapportate alla popolazione residente in Italia, evidenzia una marcata differenza per categoria di pensione (Tavola 17). Si osserva una diminuzione del coefficiente di pensionamento per le pensioni previdenziali che passa da 245,2 per mille rilevato al 1.1.2004 all’attuale 218,6 per mille (Figura 14); contestualmente le prestazioni assistenziali presentano una crescita del coefficiente che va da 47,4 rilevato al 1.1.2004 a 68,3 del 1.1.2023 (Figura 15). Tavola 17. SERIE STORICA DEI COEFFICIENTI DI PENSIONAMENTO GREZZI PENSIONI VIGENTI – TITOLARI RESIDENTI IN ITALIA (1) Titolari residenti in Italia. Non sono state incluse le gestioni dell’Ex-Ipost e le pensioni in totalizzazione (inserite nell’osservatorio nel 2016), le pensioni in regime di cumulo e la gestione degli spedizionieri doganali (inserite nell’osservatorio nel 2018) e le gestioni dell'ex ENPALS (inserite nell’osservatorio nel 2020) per uniformità con la serie storica precedente. (2) Numero di pensioni per 1000 residenti 8,4%8,7%9,0% 9,2% 9,6% 9,7% 10,1% 10,0% 9,7% 9,8% 10,0% 10,1% 10,4% 10,6% 10,6% 10,6% 10,7% 11,1% 11,0% 11,0% 7,5% 8,0% 8,5% 9,0% 9,5% 10,0% 10,5% 11,0% 11,5% 120 125 130 135 140 145 150 155 160 165 170 % importo assistenziale Importo annuo attualizzato al 2004 (miliardi di euro) Numero Pensioni(1 ) Coefficiente di pensionamento grezzo(2 ) Numero Pensioni(1 ) Coefficiente di pensionamento grezzo(2 ) Numero Pensioni(1 ) Coefficiente di pensionamento grezzo(2 ) Numero Pensioni(1 ) Coefficiente di pensionamento grezzo(2 ) Numero Pensioni(1 ) Coefficiente di pensionamento grezzo(2 ) Numero Pensioni(1 ) Coefficiente di pensionamento grezzo(2 ) 2004 8.135.971 141,5 2.315.267 40,3 3.645.064 63,4 748.617 13,0 1.978.216 34,4 16.823.135 292,6 2005 8.340.532 144,1 2.176.398 37,6 3.653.584 63,1 760.945 13,1 2.100.063 36,3 17.031.522 294,3 2006 8.490.821 146,2 2.038.482 35,1 3.661.019 63,1 778.916 13,4 2.242.550 38,6 17.211.788 296,4 2007 8.710.018 149,6 1.910.890 32,8 3.660.301 62,9 791.704 13,6 2.370.100 40,7 17.443.013 299,6 2008 8.866.183 151,2 1.792.457 30,6 3.652.601 62,3 802.152 13,7 2.497.361 42,6 17.610.754 300,3 2009 8.974.339 152,1 1.680.821 28,5 3.647.879 61,8 818.715 13,9 2.635.871 44,7 17.757.625 301,0 2010 9.018.729 152,4 1.569.530 26,5 3.639.345 61,5 830.791 14,0 2.745.141 46,4 17.803.536 300,8 2011 9.115.285 153,5 1.468.742 24,7 3.628.912 61,1 830.444 14,0 2.782.010 46,9 17.825.393 300,3 2012 9.282.512 156,3 1.368.581 23,0 3.679.815 62,0 827.498 13,9 2.732.681 46,0 17.891.087 301,2 2013 9.245.864 154,9 1.278.507 21,4 3.663.319 61,4 848.714 14,2 2.781.621 46,6 17.818.025 298,5 2014 9.199.867 151,4 1.191.703 19,6 3.652.626 60,1 835.669 13,7 2.838.698 46,7 17.718.563 291,5 2015 9.126.858 150,1 1.114.263 18,3 3.643.877 59,9 845.824 13,9 2.885.802 47,5 17.616.624 289,8 2016 9.071.236 149,5 1.040.183 17,1 3.609.574 59,5 857.003 14,1 2.980.799 49,1 17.558.795 289,5 2017 8.976.887 148,0 985.400 16,2 3.584.729 59,1 854.636 14,1 3.060.490 50,4 17.462.142 287,8 2018 9.063.962 149,8 933.811 15,4 3.589.287 59,3 861.811 14,2 3.045.676 50,3 17.494.547 289,2 2019 8.872.717 146,9 892.675 14,8 3.524.135 58,4 818.776 13,6 3.141.082 52,0 17.249.385 285,6 2020 8.851.037 148,0 851.099 14,2 3.495.853 58,4 796.727 13,3 3.233.711 54,1 17.228.427 288,0 2021 8.846.372 148,3 801.887 13,4 3.462.145 58,0 803.441 13,5 3.179.237 53,3 17.093.082 286,6 2022 8.832.267 149,1 757.442 12,8 3.436.782 58,0 808.105 13,6 3.174.569 53,6 17.009.165 287,1 2023 8.827.942 149,5 682.165 11,6 3.396.454 57,5 817.237 13,8 3.215.973 54,5 16.939.771 287,0 Anno Vecchiaia Invalidità previdenziale Superstiti Pensioni e Assegni sociali Prestazioni agli invalidi civili Totale 23 Figura 14. SERIE STORICA DEL COEFFICIENTE GREZZO DI PENSIONAMENTO DELLE PENSIONI PREVIDENZIALI. ANNI 2004-2022 Figura 15. SERIE STORICA DEL COEFFICIENTE GREZZO DI PENSIONAMENTO DELLE PENSIONI ASSISTENZIALI. ANNI 2004-2022 245,2 218,6 218 228 238 248 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 47,4 68,3 45 52 59 66 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 24 GLOSSARIO Assegno di invalidità previdenziale: prestazione legata al versamento di contributi per almeno cinque anni dei quali tre nell’ultimo quinquennio e al riconoscimento, da parte degli organi competenti dell’Ente previdenziale, della riduzione permanente della capacità di lavoro dell’assicurato a meno di un terzo. L’assegno è compatibile con l’attività lavorativa. Ha durata triennale e confermabile per periodi della stessa durata. Dopo il secondo rinnovo l’assegno è considerato permanente. Al compimento dell’età pensionabile l’assegno ordinario di invalidità si trasforma in pensione di vecchiaia. Assegno sociale: prestazione economica erogata ai cittadini sia italiani sia stranieri in possesso dei seguenti requisiti anagrafici ed economici: 67 anni (nel 2019-2020) residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni sul territorio nazionale e stato di bisogno economico. In particolare, il diritto alla prestazione è accertato sulla base della situazione reddituale del richiedente, facendo riferimento al reddito personale per i cittadini non coniugati e al cumulo del reddito con il coniuge nel caso in cui il richiedente sia legalmente sposato. L’assegno sociale è stato introdotto con legge 335/1995 e dal 1° gennaio 1996 ha sostituito la pensione sociale. Coefficiente di pensionamento grezzo: Numero di pensioni per 1000 residenti. Coefficiente di pensionamento standardizzato: Media dei valori assunti dai coefficienti specifici di pensionamento (rapporto tra il numero di pensioni i cui titolari abbiano una determinata età e la popolazione residente della stessa età) ponderata con riferimento alla composizione di una popolazione assunta come standard. Data di decorrenza della pensione: data di maturazione del diritto a pensionamento Data di liquidazione della pensione: data di presa in carico contabile della pensione Importo complessivo annuo: Importo annuo delle pensioni vigenti al 1° gennaio. Tale valore è fornito dal prodotto tra il numero delle pensioni, l’importo mensile della pensione pagata al 1° gennaio dell’anno e il numero di mensilità per cui è previsto il pagamento. La spesa pensionistica che ne consegue rappresenta un dato di stock e pertanto non coincide con la spesa pensionistica desunta dai dati contabili degli enti che hanno erogato la prestazione (dato economico di bilancio). Indennità di accompagnamento: Convenzionalmente comprendono l'indennità di accompagnamento a favore degli invalidi civili totali, le indennità di frequenza per i minori di 18 anni, le indennità di comunicazione per i non udenti, le indennità speciali per i ciechi parziali (ventesimisti); le indennità di accompagnamento per i ciechi assoluti, le indennità di assistenza e di accompagnamento per i ciechi assoluti. Le indennità spettano al solo titolo della minorazione, indipendentemente dalle condizioni reddituali. 25 Ivs: Invalidità, vecchiaia e superstiti. Tipologia di pensioni erogate agli assicurati dell’Ago (Assicurazione generale obbligatoria) e delle gestioni sostitutive e integrative. Pensione: la prestazione in denaro periodica e continuativa erogata individualmente da enti pubblici e privati in seguito a: raggiungimento di una determinata età; maturazione di anzianità di versamenti contributivi; mancanza o riduzione della capacità lavorativa per menomazione congenita e sopravvenuta; morte della persona protetta e particolare benemerenza verso il Paese. Il numero delle pensioni può non coincidere con quello dei pensionati in quanto ogni individuo può beneficiare di più prestazioni. Nel caso di pensioni indirette a favore di più contitolari, si considerano tante pensioni quanti sono i beneficiari della prestazione. Pensione ai superstiti: trattamento pensionistico erogato ai superstiti di pensionato o di assicurato in possesso dei requisiti di assicurazione e contribuzione richiesti. Pensione assistenziale: Pensione erogata a cittadini con reddito scarso o insufficiente, inferiore ai limiti di legge e indipendentemente dal versamento di contributi, a seguito del raggiungimento del sessantacinquesimo anno di età o per invalidità non derivante dall’attività lavorativa svolta. Pensione di anzianità/anticipata: il trattamento pensionistico corrisposto ai lavoratori che abbiano raggiunto i requisiti contributivi e eventualmente anagrafici per la cessazione dell’attività lavorativa nella gestione di riferimento, anticipatamente rispetto al requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia. Pensione di inabilità: prestazione economica, legata al versamento di contributi per almeno cinque anni dei quali tre nell’ultimo quinquennio, e il riconoscimento da parte degli organi competenti dell’Ente previdenziale di una assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Requisito indispensabile è inoltre la cessazione di ogni attività lavorativa, la cancellazione dagli elenchi di categoria dei lavoratori e dagli albi professionali. Pensione di invalidità civile: pensione erogata ai cittadini con redditi insufficienti e con una riduzione della capacità di lavoro o di svolgimento delle normali funzioni quotidiane superiore al 73 per cento. Pensione di invalidità, di vecchiaia e anzianità e ai superstiti (IVS): pensione corrisposta dai regimi previdenziali di base e complementare in conseguenza dell’attività lavorativa svolta dalla persona protetta al raggiungimento di determinati limiti di età anagrafica, di anzianità contributiva e in presenza di una ridotta capacità di lavoro (pensioni dirette di invalidità, vecchiaia e anzianità). In caso di morte della persona in attività lavorativa o già in pensione tali prestazioni possono essere corrisposte ai superstiti (pensioni indirette). Pensione di invalidità previdenziale ante Legge 222/1984: prestazione legata al versamento di contributi e al riconoscimento, da parte degli organi competenti dell’Ente previdenziale, della riduzione permanente della capacità di guadagno. La prestazione è stata abolita dalla Legge 222/1984, che ha introdotto l’assegno di 26 invalidità e la pensione di inabilità. Sono rimasti, a tutela di alcune classi di lavoratori, i requisiti di invalidità assimilabili alla vecchia normativa; tale invalidità specifica è compresa nella categoria dell’invalidità previdenziale ante Legge 222/1984. Pensione di vecchiaia: il trattamento pensionistico corrisposto ai lavoratori che abbiano raggiunto l’età stabilita dalla legge per la cessazione dell’attività lavorativa nella gestione di riferimento e che siano in possesso dei requisiti contributivi minimi previsti dalla legge. Pensione sociale: pensione ai cittadini ultrasessantacinquenni sprovvisti di redditi minimi e ai beneficiari di pensioni di invalidità civile e ai sordomuti al compimento dei 65 anni di età. Viene erogata dall’Inps ed è finanziata dalla fiscalità generale. A partire dal 1º gennaio 1996 la pensione sociale viene sostituita dall’assegno sociale (legge n. 335 del 1995). Pensione sociale da ex invalido civile: pensione ai beneficiari di pensioni di invalidità civile e ai sordomuti al compimento dei 65 anni di età. Viene erogata dall’Inps ed è finanziata dalla fiscalità generale. A partire dal 1º gennaio 1996 la pensione sociale viene sostituita dall’assegno sociale (legge n. 335 del 1995). Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (PIL): il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti in un paese in un dato periodo di tempo. E’ considerato la misura della ricchezza prodotta in un determinato periodo Ripartizione geografica: suddivisione geografica del territorio. Per l’Italia si considerano le seguenti ripartizioni: Nord: Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Liguria, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna; Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio; Sud e isole: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna. Spesa pensionistica: (vedi Importo complessivo). Tasso di pensionamento: rapporto percentuale tra il numero delle pensioni e la popolazione residente al 1° gennaio dell’anno. 27 Appendice Evoluzione del sistema pensionistico italiano Negli ultimi decenni il sistema previdenziale è stato oggetto di numerose riforme finalizzate al contenimento della spesa, al riordino e all’armonizzazione dei diversi regimi pensionistici. Il modello pensionistico italiano è basato sul regime tecnico-finanziario della ripartizione pura in quanto i contributi versati dal settore produttivo, aziende e lavoratori, sono utilizzati per pagare le pensioni in essere senza alcun accumulo di capitale; il sistema risulta in equilibrio solo quando, annualmente, il flusso delle entrate contributive è sufficiente ad erogare le prestazioni. La normativa vigente sino all’inizio degli anni novanta garantiva un livello di prestazioni massimo prossimo all’ottanta percento dell’ultima retribuzione. Il calcolo della pensione era effettuato secondo il metodo retributivo ed il livello della prestazione risultava indipendente dall’età al pensionamento; a ciò si aggiungeva il fatto che i requisiti di età ed anzianità previsti per l’accesso alla pensione erano particolarmente favorevoli. La combinazione di tali elementi assicurava un livello generale delle prestazioni troppo elevato rispetto alle risorse finanziarie disponibili. Inoltre il progressivo invecchiamento della popolazione quale effetto combinato dei due fenomeni demografici - aumento della vita media e progressiva riduzione dei tassi di natalità - hanno determinato la crisi irreversibile del sistema. Pertanto i provvedimenti normativi di modifica dell’ordinamento, da un lato hanno avuto come obiettivo l’innalzamento dell’età pensionabile, dall’altro la diminuzione del livello delle prestazioni erogate. Per compensare la riduzione dell’importo delle prestazioni garantite dall’assicurazione di base sono state introdotte nell’ordinamento forme di previdenza complementare. In ordine cronologico, a partire da 1992, si elencano i principali provvedimenti emanati in materia: D.lgs. 30 dicembre 1992, n. 503 (Riforma Amato) • Graduale incremento dell’età pensionabile da 55 a 60 anni per le donne e da 60 a 65 per gli uomini. • Graduale innalzamento del requisito minimo di contribuzione utile da 15 a 20 anni. • Graduale allargamento del periodo di riferimento retributivo per il calcolo della pensione dagli ultimi cinque anni agli ultimi dieci anni. • Introduzione del divieto parziale di cumulo tra pensione e redditi di lavoro autonomo. D.lgs. 21 aprile 1993, n. 124 Istituzione della previdenza complementare. 28 Legge 8 agosto 1995, n. 335 (Riforma Dini) • Introduzione del sistema contributivo per il calcolo della pensione per i soggetti che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996. • Introduzione di una soglia minima di età anagrafica da abbinare ai 35 anni di contribuzione utile per l’accesso alla pensione di anzianità. • Introduzione delle cosiddette “finestre d’accesso” alla pensione di anzianità. • Riduzione degli importi delle pensioni di invalidità e di reversibilità in funzione del reddito posseduto. • Armonizzazione della normativa tra i diversi fondi previdenziali. • Autorizzazione al cumulo tra pensioni di anzianità liquidata con almeno 35 anni di contribuzione e reddito da lavoro autonomo o dipendente. • Costituzione del fondo pensione per le casalinghe. • Revisione della previdenza complementare. • Istituzione della gestione separata, con estensione delle tutele previdenziali ai collaboratori coordinati e continuativi ed ai professionisti senza copertura assicurativa. La riforma Dini, introducendo il sistema di calcolo contributivo delle prestazioni pensionistiche, ha profondamente cambiato l’intero sistema pensionistico italiano. La fase di attuazione della riforma avviene in fasi successive e coinvolge i lavoratori in modo diverso a seconda della loro anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Ha stabilito infatti che il sistema di calcolo da utilizzare si differenzia a seconda dell'anzianità maturata alla data del 31 dicembre 1995: ai lavoratori che possono contare su almeno 18 anni di contributi si applica il vecchio sistema retributivo; a coloro che possiedono meno di 18 anni di contributi versati si applicano entrambi i metodi di calcolo, e cioè il retributivo per l'anzianità maturata sino al 31 dicembre 1995, e il contributivo per i periodi di attività successivi al 1° gennaio 1996; ai lavoratori assunti per la prima volta dopo il 1° gennaio 1996, la pensione viene calcolata completamente con le regole del sistema contributivo. Con il sistema contributivo la pensione non è più legata alla retribuzione ma è vincolata alla contribuzione versata nell'arco dell'intera vita lavorativa. L'importo della pensione annua si ottiene moltiplicando il montante contributivo individuale per il coefficiente di trasformazione relativo all'età del lavoratore alla data di decorrenza della pensione. I coefficienti di trasformazione dipendono dalle aspettative di vita e ne è prevista la revisione periodica. Legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Riforma Prodi) • Aumento dei requisiti di accesso alla pensione di anzianità per i lavoratori autonomi. • Piena parificazione dei pensionamenti anticipati nel pubblico impiego alle pensioni di anzianità erogate dall’Inps. • Blocco della rivalutazione delle pensioni superiori a 5 volte il trattamento minimo. 29 Legge 28 dicembre 2001, n. 448 (Legge Finanziaria 2002) • Adeguamenti delle pensioni minime e delle pensioni sociali, con elevazione dei relativi importi, per motivi reddituali, alla cifra di 1 milione di lire. Legge 15 ottobre 2003, n. 289 • Introduzione della cumulabilità totale tra pensione di anzianità, liquidata in presenza di 37 anni di contribuzione e 58 anni di età, con i redditi di lavoro autonomo e dipendente. • Soppressione dell’Inpdai, con contestuale passaggio delle relative competenze all’Inps. Legge 24 novembre 2003, n. 326 • Parificazione della contribuzione dovuta dai lavoratori parasubordinati a quella dei lavoratori autonomi. Legge 24 dicembre 2003, n. 350 (Legge Finanziaria 2004) • Introduzione del contributo di solidarietà (nella misura del 3%) sulle pensioni superiori a venticinque volte quello stabilito dall’art.38 della Legge 448/2001 (un milione di lire), rivalutato annualmente. Legge 23 agosto 2004, n. 243 (Riforma Maroni) • Introduzione del cosiddetto “scalone”, con contestuale inasprimento dei requisiti per la pensione di anzianità ed innalzamento, con decorrenza 1° gennaio 2008, dell’età anagrafica da 57 a 60 anni. • In via sperimentale e fino al 31 dicembre 2015, è confermata la possibilità di accedere alla pensione di anzianità alle donne che abbiano maturato un'anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e che abbiano un'età pari o superiore a 57 anni se lavoratrici dipendenti e a 58 anni se autonome, a condizione che optino per il calcolo integralmente contributivo della pensione (c.d. Opzione donna). • Modifiche dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo. • Incentivo (super bonus) del 32,70% per i lavoratori dipendenti che rinviavano la pensione di anzianità. • Riduzione da 4 a 2 delle finestre d’uscita per le pensioni di anzianità. D.lgs. 5 dicembre 2005, n. 252 • Riordino della disciplina della previdenza complementare. 30 D.lgs. 6 febbraio 2006, n. 42 • Introduzione dell’istituto della totalizzazione dei periodi assicurativi per il conseguimento della pensione di vecchiaia, di anzianità, di inabilità e della pensione ai superstiti. Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge Finanziaria 2007) • Incremento di cinque punti percentuali della contribuzione dovuta dagli iscritti alla gestione separata dell’Inps. • Anticipazione al 1° gennaio 2007 della riforma della previdenza complementare di cui al d.lgs. n. 252/2005. Legge 24 dicembre 2007, n. 247 • Nuovi requisiti d’accesso alla pensione (abolizione dello scalone) e introduzione del “sistema delle quote” a partire dal 1° gennaio 2009, determinate dalla somma dell’età e degli anni lavorati. • Automatizzazione della revisione triennale dei coefficienti di calcolo della pensione obbligatoria in funzione della vita media calcolata su dati Istat. • Modifiche all’istituto della totalizzazione Legge 3 agosto 2009 n. 102 • Età pensionabile delle donne nel pubblico impiego aumentata gradualmente fino a 65 anni. • Adeguamento triennale dei requisiti anagrafici per il pensionamento all’incremento della speranza di vita accertato da Istat. • Rateizzazione del trattamento di fine rapporto lavorativo Legge 4 novembre 2010, n. 183 (Collegato Lavoro) • Indennizzi per le aziende commerciali in crisi. • Contribuzione figurativa per la malattia. • Delega per il riordino della disciplina dei lavori usuranti. Legge 30 luglio 2010, n. 122 • Introduzione della “finestra mobile” per la liquidazione della pensione: 12 mesi per i lavoratori dipendenti o 18 mesi per i lavoratori autonomi dalla maturazione dei requisiti a partire dal 1 gennaio 2011. • Deroghe in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici. • Aumento dell'età pensionabile a 65 anni delle lavoratrici del pubblico impiego a decorrere dal gennaio 2012. • Adeguamento dei requisiti anagrafici agli incrementi della speranza di vita. Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Riforma Fornero) • Abolizione del sistema delle “quote”. • Estensione a tutti del contributivo pro-rata. • Innalzamento età minima, equiparazione donne-uomini. 31 • Fascia flessibile di pensionamento per i lavoratori con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre successivamente al 1.1.1996: 63-70 anni. • Clausole di salvaguardia per chi ha maturato i requisiti di accesso entro il 31/12/2011, donne del regime sperimentale oltre ad alcune specifiche categorie di lavoratori (mobilitati, titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà, autorizzati ai versamenti volontari). Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di stabilità 2014) • Introduzione del contributo di solidarietà sugli importi di pensione superiori a quattordici volte il trattamento minimo INPS. Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità 2015) • Introduzione di un tetto alle pensioni calcolate con il sistema misto Fornero che non possono superare l’importo che risulterebbe dal calcolo interamente retributivo. • Abolizione, dal 2015 al 2017, delle riduzioni degli importi di pensione per coloro che scelgono il pensionamento anticipato prima del compimento dei 62 anni di età. Sentenza n. 70 del 30 aprile 2015 della Corte Costituzionale • Dichiarazione di incostituzionalità dell’articolo 24, comma 25, della “Riforma Fornero”, nella parte in cui prevedeva che la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’art. 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è riconosciuta, per gli anni 2012 e 2013, esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento” e conseguente revisione del calcolo della rivalutazione. Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità 2016) • Le lavoratrici che maturano 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi le autonome) e 35 di contributi entro il 31 dicembre 2015 potranno continuare ad esercitare l’opzione donna ed andare in pensione con il ricalcolo contributivo dell’assegno. Anche se la decorrenza della pensione sarà successiva al 31 dicembre 2015. • È stata messa in atto la settima salvaguardia, con cui vengono tutelati 26.300 lavoratori che nel 2011 avevano siglato accordi per la cessazione dal servizio o avevano comunque concluso il rapporto di lavoro; vengono inclusi anche i mobilitati da aziende fallite e nell’edilizia mentre per i lavoratori in congedo la tutela potrà essere invocata solo da coloro che nel 2011 assistevano figli con disabilità gravi. • In via sperimentale per il triennio 2016-2018, i lavoratori dipendenti del settore privato a cui manchino non più di tre anni alla pensione di vecchiaia possono andare in part-time al 40-60%, senza che la busta paga e l’assegno pensionistico subiscano detrazioni. • La no-tax area per i pensionati over 75 viene innalzata a 8.000 euro. 32 • Slittamento del conguaglio di perequazione al 2017 • Viene prorogato per altri due anni, 2017 e 2018, il meccanismo di perequazione introdotto dalla legge 147/2013. • Viene eliminata la penalizzazione (il taglio dell’1-2% per ogni anno di anticipo della pensione rispetto all’età di 62 anni) a partire dal 1° gennaio 2016 per i lavoratori usciti negli anni 2012-2014 Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Legge di bilancio 2017) • È stato introdotto l'anticipo pensionistico APE che consente di ritirarsi a 63 anni: l'APE volontaria e aziendale e l'APE sociale. - APE volontaria. Si tratta di un prestito, corrisposto in 12 mensilità l’anno, che deve avere una durata minima di 6 mesi. La restituzione del prestito avverrà in 20 anni, con rate mensili sulla pensione di vecchiaia. Il prestito è coperto da una polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza per saldare, in caso di decesso, il debito residuo senza intaccare l’eventuale pensione di reversibilità. L’APE può essere chiesta dalle lavoratrici e dai lavoratori dipendenti, privati e pubblici, autonomi e parasubordinati che soddisfino le seguenti condizioni al momento della richiesta: o almeno 63 anni di età; o maturazione del diritto a pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi; o possesso di almeno 20 anni di contribuzione; o importo della pensione maturata, al netto della rata da restituire per l’APE richiesta, di almeno 1,4 volte il trattamento minimo (€ 702,64 mensili); non titolarità di trattamento pensionistico diretto. - APE aziendale I datori di lavoro del settore privato, gli enti bilaterali o i fondi di solidarietà, previo accordo individuale con il lavoratore, possono incrementare il montante contributivo individuale di quest’ultimo. A tal fine dovranno versare all’INPS, in unica soluzione, un contributo non inferiore al 33% della retribuzione media imponibile previdenziale degli ultimi 12 mesi, per ogni anno o frazione di anno di anticipo rispetto alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia. L’incremento del montante determinerà un importo di pensione più elevato che ridurrà, fino eventualmente ad azzerare, l’entità della rata di restituzione del prestito. - APE sociale Si tratta di una indennità erogata direttamente dall’INPS, in 12 mensilità l'anno, fino al compimento dell’età pensionabile. L’indennità è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione; in ogni caso non può superare € 1.500,00 lordi mensili e non è soggetta a rivalutazione. 33 L’indennità può essere chiesta dalle lavoratrici e dai lavoratori dipendenti, privati e pubblici, autonomi e parasubordinati che abbiano compiuto 63 anni di età e si trovino in una delle seguenti condizioni: o disoccupati con almeno 30 anni di contributi, che non percepiscano ammortizzatori sociali (da almeno 3 mesi) e il cui rapporto di lavoro sia cessato per licenziamento collettivo, per giusta causa o tramite risoluzione consensuale nell’ambito di una procedura di conciliazione; o lavoratori con almeno 30 anni di contributi, invalidi almeno al 74%; o lavoratori con almeno 30 anni di contributi che abbiano accudito per almeno 6 mesi un familiare disabile grave convivente; o lavoratori con almeno 36 anni di contributi che per almeno sei anni negli ultimi sette abbiano svolto particolari mansioni gravose (undici categorie). • È stata messa in atto l’ottava salvaguardia, con cui vengono tutelati 30.700 lavoratori esodati. Cinque i macro-profili di tutela, tutti mutuati dalla settima salvaguardia: mobilità, autorizzati ai volontari, cessati dal servizio con accordi o senza con il datore di lavoro, in congedo straordinario per assistere figli con disabilità gravi, con contratto a tempo determinato • È stata allargata l’opzione Donna alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre dell’anno: possono usufruire dell’opzione anche le lavoratrici che al 31 dicembre 2015 avevano compiuto 57 anni, se dipendenti, e 58 anni, se autonome, sempre con 35 anni di anzianità contributiva. • È stata ampliata la possibilità di cumulo contributivo gratuito tra i contributi versati in diverse gestioni previdenziali, comprese le casse professionali, per raggiungere sia la pensione di vecchiaia sia la pensione anticipata. Tale possibilità era stata già introdotta dalla L. 228/2012 per le pensioni di vecchiaia senza requisito autonomo. • Per i lavoratori precoci è stato aperto (dal 1° maggio 2017) un canale di uscita a 41 anni di contributi, a prescindere dall'età anagrafica; tali lavoratori devono aver lavorato prima dei 19 anni, per almeno 12 mesi in modo effettivo anche non in modo continuativo; inoltre devono risultare in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. • Sono abolite definitivamente le penalizzazioni previste dalla Riforma Fornero, ossia la riduzione percentuale della sola quota retributiva di pensione, proporzionata al numero di anni mancanti al raggiungimento del requisito anagrafico di 62 anni, a tutte le pensioni anticipate con decorrenza successiva al 31 dicembre 2017. Per gli altri pensionati le penalizzazioni erano state tolte da provvedimenti specifici. • Sono abolite le finestre mobili per i lavoratori addetti a mansioni usuranti: tali lavoratori non dovranno più attendere 12 o 18 mesi per poter beneficiare della pensione anticipata. Inoltre l’adeguamento alla speranza di vita sarà bloccato fino al 2025. Tali lavoratori dovranno aver svolto le attività usuranti in un periodo di tempo pari ad almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa (senza il vincolo di impiego in attività usurante nell’anno di 34 raggiungimento del requisito), oppure aver svolto lavori usuranti per metà dell’intera vita lavorativa. Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di bilancio 2018) Per quanto riguarda il meccanismo di adeguamento all’incremento della speranza di vita per l’accesso al pensionamento, la legge di bilancio: • modifica il meccanismo di adeguamento all’incremento della speranza di vita per l’accesso al pensionamento, prevedendo che si dovrà fare riferimento alla media dei valori registrati nei singoli anni del biennio di riferimento rispetto alla media dei valori registrati nei singoli anni del biennio precedente; prevede inoltre che gli adeguamenti, a decorrere dal 2021, non possano essere superiori a 3 mesi e che eventuali variazioni negative debbano essere recuperate in occasione degli adeguamenti successivi; • esclude dall'adeguamento all'incremento della speranza di vita (pari a 5 mesi a decorrere dal 2019) dei requisiti generali di accesso al pensionamento di vecchiaia e anticipato per specifiche categorie di lavoratori e precisamente: o ai lavoratori dipendenti che siano in possesso di un'anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni e che svolgano da almeno 7 anni - nell'ambito dei 10 anni precedenti il pensionamento - le professioni di cui al relativo allegato B (Operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici; Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; Conciatori di pelli e di pellicce; Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; Conduttori di mezzi pesanti e camion; Personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche-ospedaliere con lavoro organizzato in turni; Addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza; Insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido; Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti; Operai dell'agricoltura, della zootecnia e pesca; Pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative; Lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature); o ai lavoratori addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti (cosiddette “usuranti”), di cui all’articolo 1 del D.lgs. 67/2011, a condizione che le attività usuranti vengano svolte al momento dell'accesso al pensionamento, che siano state svolte per una certa durata nel corso della carriera lavorativa e che i lavoratori siano in possesso di un'anzianità contributiva pari a 30 anni. Relativamente all'APE la legge di bilancio: • proroga di un anno (fino al 31 dicembre 2019) l’Ape volontaria; • estende la possibilità di accesso ai lavoratori a tempo determinato a patto che possano vantare 18 mesi di lavoro dipendente negli ultimi 36 mesi prima della cessazione del rapporto di lavoro, abbiano finito da almeno 3 mesi di percepire la 35 prestazione per disoccupazione loro spettante e siano in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni; • estende la possibilità di accesso a chi assiste un familiare entro il 2° grado; • interviene sui requisiti contributivi richiesti per l’accesso all’APE sociale, prevedendo una riduzione per le donne di 6 mesi per ciascun figlio, nel limite massimo di 2 anni; • amplia di 4 categorie quelle inizialmente previste per l’accesso all’APE sociale integrandole con quelle inserite nell’allegato B alla Legge di bilancio. Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4 convertito con modificazioni dalla Legge 28 marzo 2019, n. 26 I principali interventi di tipo previdenziale disposti dal Decreto legge prevedono: • l'introduzione della quota 100 per il triennio 2019-2021, con la combinazione fissa 62 anni e 38 anni di contributi senza penalità, per accedere alla pensione in aggiunta ai canali di pensionamento attualmente vigenti (pensione anticipata e pensione di vecchiaia); dalla maturazione del requisito è prevista una finestra trimestrale per la decorrenza della pensione. • la proroga dell'Opzione donna per le nate entro il 1960 (1959 le autonome) che abbiano 35 anni di contribuzione al 31.12.2018; • l'estensione di un anno dell'ape sociale per le categorie disagiate; • la sospensione degli adeguamenti alla speranza di vita della pensione anticipata fino al 2026; viene introdotta una finestra trimestrale di tre mesi per la decorrenza della pensione. • introduzione del Reddito/Pensione di Cittadinanza, come misura di contrasto alla povertà, rivolto ai nuclei familiari che risultino in possesso di determinati requisiti economici, di cittadinanza e di residenza e finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. La Pensione di cittadinanza è prevista per i nuclei familiari i cui i componenti abbiano tutti età pari o superiore a 67 anni. • la modifica della rivalutazione delle pensioni stretta all'indicizzazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per il triennio 2019-2021; • l'introduzione del contributo di solidarietà sugli assegni superiori a 100mila euro lordi annui. Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di bilancio 2020) La legge di bilancio 2020 conferma, per il comparto pensioni, Quota 100, Opzione donna e Ape sociale, rivede la disciplina della perequazione automatica delle pensioni e del riscatto dei contributi. In particolare la manovra prevede: • la modifica della disciplina transitoria della perequazione automatica dei trattamenti pensionistici per gli anni 2020-2021 e l’introduzione di una nuova disciplina a regime, a partire dal 2022. Per gli anni 2020-2021, la misura della perequazione viene stabilita al 100% per i trattamenti pensionistici del soggetto 36 il cui importo complessivo sia pari o inferiore a 4 volte il suddetto trattamento minimo INPS (anziché pari o inferiore a 3 volte, come nella norma transitoria precedente, la quale prevedeva un'aliquota del 97% per i trattamenti pensionistici di importo compreso tra 3 e 4 volte il minimo). A decorrere dal 2022 la perequazione verrà applicata: − nella misura del 100% per la fascia di importo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 4 volte il minimo INPS (anziché fino a 3 volte il suddetto valore); − nella misura del 90% per la fascia di importo complessivo dei trattamenti pensionistici compresa tra 4 e 5 volte il predetto minimo (anziché tra 3 e 5 volte il medesimo valore); − nella misura del 75% per la fascia di importo complessivo dei trattamenti superiore a 5 volte il medesimo minimo. • la proroga per tutto il 2020 dell’APE sociale. Pertanto, dal 1° gennaio 2020 possono presentare domanda di riconoscimento i soggetti che, nel corso del 2020, maturano tutti i requisiti e le condizioni previste dall’articolo 1, commi 179-186, della Legge 11 dicembre 2016, n. 232. • la conferma per il 2020 e il 2021 di Quota 100, la pensione sperimentale che consente di lasciare il lavoro al raggiungimento di un'età anagrafica di almeno 62 anni e di un'anzianità contributiva minima di 38 anni (ovvero quando la somma dell'età e degli anni di contributi versati sia pari a 100). • la proroga di Opzione donna per tutte le lavoratrici che abbiano maturato i requisiti 35 anni di contributi e 58 anni di età se lavoratrici dipendenti o 59 se autonome, entro il 31 dicembre 2019, in luogo del 31 dicembre 2018, come previsto precedentemente. Il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico (cd. finestra) si consegue trascorsi 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome Sentenza n. 152 del 23 giugno 2020 della Corte costituzionale Dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’art.38, comma 4, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, nella parte in cui, con riferimento agli invalidi civili totali, dispone che gli aumenti previsti (il famoso aumento al milione di lire) sono concessi «ai soggetti di età pari o superiore a sessanta anni» anziché «ai so


 





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