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Inpgi. Nannicini (Pd): Tutelare pensioni dei giornalisti è la priorità
Roma, 27 maggio 2021. (LaPresse) - Oggi la Commissione Bicamerale Enti Gestori ha audito la Presidente Marina Macelloni e la Direttrice generale Mimma Iorio dell’Inpgi, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul sistema previdenziale (LA CRONACA E' IN CODA). Nel corso dell’audizione è emersa l’urgenza di un intervento strutturale per trovare una soluzione alle difficoltà dell'Istituto legate prioritariamente all’erosione della platea di iscritti. “Dobbiamo tener conto di un mondo che, anche per l’avvento del digitale, sta cambiando velocemente”, dichiara il Presidente della Commissione Sen. Tommaso Nannicini. “Il nostro impegno è quello di tutelare le pensioni dei giornalisti. L'audizione di oggi ha fatto emergere le criticità ma anche il lavoro per provare a rilanciare l'Istituto. La nostra Commissione manterrà aperta l’interlocuzione per comprendere quali siano i percorsi che verranno intrapresi e quali iniziative possiamo mettere in campo. Il Governo ha un tavolo aperto - conclude Nannicini - che speriamo possa dare una risposta in tempi brevi, la Commissione a sua volta continuerà .
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CRISI INPGI. Macelloni: 2020 chiuso con 240 milioni di disavanzo, "ma opzione Inps ancora evitabile".FRANCO ABRUZZO (consigliere Ordine nazionale ed ex sindaco dell'Istituto): "L'opzione Inps è l'unica che possa salvare le pensioni dei giornalisti, come è già avvenuto per l'Inpdai. "Negarlo significa imboccare il tunnel del suicidio".

(https://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=28106) - 27.5.2021. Nel 2020 l’Inpgi, Istituto di previdenza della professione giornalistica, ha chiuso i conti con “un disavanzo di circa 240 milioni”, riguardanti la Gestione principale della Cassa, quella dei professionisti dipendenti, il cui numero scende progressivamente (l’Istituto ha perso 855 rapporti di lavoro attivi, che si aggiungono agli 865 persi nel 2019, ndr). Lo dice – come riporta Ansa – la presidente dell’Inpgi Marina Macelloni, in audizione alla Commissione bicamerale di controllo sugli enti di previdenza, evidenziando come l’ente abbia subito gli effetti della “crisi del settore editoriale”, e che “il problema” dell’Istituto risiede nell’assottigliamento della platea degli iscritti, che si vorrebbe “aprire anche ad altre figure attive nel mondo della comunicazione, non iscritte all’Ordine dei giornalisti”, modifica regolamentare che è, ha ricordato, tra i temi in discussione al tavolo istituzionale sull’editoria che, “dopo un’interruzione, lo scorso anno, a causa della pandemia, è ripartito il mese scorso”, ha aggiunto Macelloni.


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11.12.2020 - Salvare l’Inpgi con i comunicatori? Il governo frena e fa quattro richieste.- TESTO IN https://www.professionereporter.eu/2020/12/salvare-linpgi-con-i-comunicatori-il-governo-frena-e-fa-quattro-richieste/


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17.1.2017 - L'INPGI E LE ALTRE CASSE. "L'INPGI TORNI ENTE PUBBLICO". - Sentenza 214/1972 della Corte costituzionale (presidente Costantino Mortati): "Insussistente l'analogia fra la Cassa di previdenza dei giornalisti e quelle degli avvocati, dei dottori commercialisti, dei ragionieri e dei geometri. In sostanza, la cassa dei giornalisti costituisce un settore autonomo del complesso sistema previdenziale predisposto a tutela dei lavoratori dipendenti e i cui compiti sono assolti principalmente dall'INPS". Governo e Parlamento hanno tradito quel giudicato costituzionale (art. 136 Cost.) quando, con il dlgs 509/1994, hanno deliberato la collocazione dell'Inpgi tra le casse privatizzate dei liberi professionisti. Conclusione: l'Istituto di previdenza dei giornalisti deve tornare pubblico come è stato dal 1951 al 1994, quando le pensioni dei giornalisti erano garantite dallo Stato. L'Inpgi era, è e rimane ente sostitutivo dell'Inps, peculiarità che non appartiene alle altre casse privatizzate dei liberi professionisti. FRANCO ABRUZZO/portavoce del MIL e già presidente di UNPIT: "L'Inpgi/1 oggi è sull'orlo del commissariamento. Con riferimento alla sentenza 214/1972 della Consulta, Governo e Parlamento devono al più presto rispolverare lo 'schema Inpdai' del 1995/1996: da ente privatizzato come l'Inpgi/1 con il dlgs 509/1994, l'Inpdai (che navigava in brutte acque) tornò prima ente pubblico per poi essere assorbito dall'Inps. Questa storia dovrebbe ripetersi con l'Inpgi/1 che oggi accusa una gestione fallimentare sotto la regia di Fnsi e Fieg. Solo così le pensioni dei giornalisti sarebbero al sicuro". - TESTO IN https://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=22488


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RESOCONTO SOMMARIO della seduta del 27 maggio 2021 della COMMISSIONE PARLAMENTARE di controllo sull’attività degli enti gestori sull'audizione della Presidente INPGI Marina Macelloni (stesura 12 giugno 2021 11:38 curata da di Pierluigi Roesler Franz <piefra47@hotmail.it>)   


 27.5.2021 - RESOCONTO SOMMARIO da pag. 112 a pag. 114 della seduta di giovedì 27 maggio 2021 della COMMISSIONE PARLAMENTARE BICAMERALE di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale sull'audizione della Presidente INPGI Marina Macelloni.


https://documenti.camera.it/leg18/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2021/05/27/leg.18.bol0596.data20210527.com27.pdf


PROCEDURE INFORMATIVE. Seguito dell’indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale obbligatorio e complementare, nonché del settore assistenziale, con particolare riferimento all’efficienza del servizio, alle prestazioni fornite e all’equilibrio delle gestioni. Audizione del Presidente e del Direttore generale dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani « Giovanni Amendola » (INPGI). Prosegue l’indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 18 maggio 2021.


 Il PRESIDENTE introduce l’audizione di Marina Macelloni e di Mimma Iorio, rispettivamente Presidente e Direttore generale dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani « Giovanni Amendola » (INPGI).


 La dottoressa MACELLONI ricorda che l’INPGI rappresenta un’anomalia nel sistema delle Casse dei professionisti in quanto è totalmente sostitutiva dell’Assicurazione generale obbligatoria e, quindi, comprende i giornalisti dipendenti.


Sottolinea che questo ha comportato il sostenimento di elevati costi assistenziali, in particolare riferiti alla cassa integrazione, oltre che della spesa previdenziale. Sottolinea l’ampiezza e le cause della crisi che riguarda l’equilibrio economico finanziario dell’ente.


Fa presente che il saldo negativo, pari a circa 242 milioni nell’ultimo anno, deriva dalla progressiva trasformazione dell’attività giornalistica con la riduzione costante dell’area del lavoro dipendente a beneficio di quello autonomo che produce, tuttavia, una forte riduzione dei contributi versati per cui, anche se l’Istituto fa registrare un costante aumento dei propri iscritti, dal punto di vista dell’equilibrio economico finanziario si determina un significativo deficit annuale della gestione previdenziale. Espone le riforme effettuate dall’ente per adattare le prestazioni della Cassa alla mutata situazione sottolineando, tuttavia, che tali riforme non sono sufficienti a compensare l’impatto delle dinamiche demografiche e del mercato del lavoro.


Ritiene che, per risolvere il problema, sia necessario adattare la platea prevista dal decreto-legge n. 34 del 2019, includendo le nuove professionalità operanti nel campo dell’informazione e dell’editoria.


Fa presente che i lavori del tavolo istituzionale che doveva occuparsi dell’attuazione della norma si sono interrotti per un lungo periodo a causa della crisi pandemica e sono ripresi un mese fa.


Auspica che si realizzi presto il citato allargamento ricordando che l’Istituto ha contribuito fortemente alla stabilità del sistema editoriale, riconoscendo ammortizzatori sociali stimabili in circa 500 milioni di euro nell’ultimo decennio.


 Il senatore LANNUTTI (Misto) ricorda che è un giornalista parte interessata e in conflitto di interesse rispetto alla questione.


Condivide l’analisi sul sistema industriale e sul ruolo dell’Istituto. Ritiene anche che vi siano stati degli errori nella gestione. Chiede chiarimenti sui rapporti fra l’INPGI e l’avvocato Freni; sul numero di unità immobiliari del Fondo Amendola invendute o sfitte; se l’INPGI abbia partecipato a fondi immobiliari con il Gruppo Parnasi e quale sia stato l’esito di tali investimenti; la stima del patrimonio del Fondo e il ruolo del Gruppo Protos Check nell’asseverazione del Fondo.


Il senatore PUGLIA (M5S) chiede informazioni sullo stato dell’arte in relazione al tavolo che potrebbe allargare la platea per l’impatto sociale di questa operazione. Concorda sull’analisi del sistema industriale. Chiede quali azioni la Cassa ha intrapreso nel periodo di sospensione del tavolo per migliorare la situazione economico-finanziaria. Chiede chiarimenti sul fatto che il direttore del Fondo complementare dei giornalisti partecipi alla redazione dei bilanci attuariali dell’ente.


Il senatore CORTI (L-SP-PSd’Az) ringrazia per i dati forniti. Sottolinea la difficoltà che emerge dalla situazione del mercato del lavoro. Ritiene che ci potrebbe essere una crisi di solvibilità dell’ente entro il 2028. Chiede una valutazione su tre possibili soluzioni: intervento della garanzia pubblica, incorporazione nell’INPS, fiscalizzazione retroattiva degli oneri assistenziali. Ritiene che, invece, l’allargamento della platea non sia ben visto dai soggetti che dovrebbero entrare a far parte degli assicurati. Chiede, infine, di conoscere la situazione del Fondo Ex Fissa.


Con riferimento all’auspicio di allargare il bacino degli iscritti, il PRESIDENTE chiede una valutazione sulla recente sentenza della Corte di cassazione, sezione lavoro, n. 7215. Sottolinea l’importanza di garantire l’appetibilità della gestione per le categorie di soggetti che dovrebbero entrare a far parte dell’ambito dell’ente. Chiede se, rispetto al calcolo delle prestazioni, vi sono ancora differenze in confronto all’INPS. Chiede, infine, chiarimenti e previsioni sugli esiti del contenzioso.


La presidente MACELLONI fa presente che il tavolo è partito il 5 febbraio 2020 con la presenza di Presidente del Consiglio dei ministri, Sottosegretario con delega all’editoria, Ministro del lavoro, Ministro dell’economia e Ragioneria generale dello Stato. La crisi sanitaria ha portato una sospensione sostanzialmente fino agli ultimi mesi dell’anno, quando sono stati ripresi i lavori. Fa presente che sono stati esaminati possibili interventi sulle prestazioni e modalità per procedere all’allargamento. Sottolinea che il 27 gennaio l’Istituto ha adottato una delibera che prevede ulteriori riforme: un aumento della contribuzione, un nuovo contributo di solidarietà, un aggiustamento delle pensioni di anzianità, la sospensione delle prestazioni facoltative e la revisione, già attuata, dei compensi. Ribadisce, tuttavia, che questi interventi non saranno sufficienti a risolvere i problemi economico finanziari dell’ente. Ritiene che l’unica soluzione possibile sia quella dell’allargamento della platea che incorpori in essa le nuove forme che ha assunto l’informazione in questi anni. Un’altra possibilità è quella di riportare l’IPGI nell’alveo degli enti pubblici ed è esplicitamente prevista dal decreto n. 509 del 1994. Rappresenta che la fiscalizzazione retroattiva di alcune spese darebbe sollievo temporaneo, come accaduto per gli ammortizzatori sociali riconosciuti nel 2020, ma non equivarrebbe a una soluzione definitiva. È al corrente del fatto che vi siano delle opposizioni all’allargamento da parte di associazioni che rappresentano comunicatori privati e fa presente che, per questa ragione, il tavolo si è concentrato su dipendenti pubblici che non sarebbero contrari. Sottolinea che, per affrontare tali questioni, l’INPGI ha chiesto che i rappresentanti sindacali dei lavoratori che potrebbero essere iscritti all’ente vengano invitati a partecipare al tavolo di lavoro. Si rende conto che lo spostamento può essere fonte di preoccupazione per i lavoratori, tuttavia ritiene che con l’allargamento ai comunicatori la gestione tornerebbe sostenibile. È convinta che la gestione dell’ente sia efficiente, che lo abbia dimostrato sugli strumenti di sostegno adottati in risposta alla crisi sanitaria e che sia appetibile in quanto in grado di definire prestazioni mirate per la categoria.


La dottoressa IORIO ritiene che non vi siano rischi di conflitti di interesse in relazione al fatto che il direttore del Fondo complementare svolga anche incarichi per conto dell’ente. Rappresenta i rapporti fra l’avvocato Freni e l’INPGI. Fornisce dati sulla consistenza del Fondo immobiliare, sugli immobili venduti, in vendita e sfitti. Fa presente che l’ente non è titolare di investimenti con il Gruppo della famiglia Parnasi. Sottolinea che, con il passaggio all’INPS, l’istituto applicabile sarebbe quello del cumulo gratuito. Con riferimento al contenzioso fa presente che la gran parte di esso dipende da partecipazioni dell’ente a procedure concorsuali. Rappresenta, altresì, che la gran parte dei crediti contributivi non è legata a morosità, ma alle vertenze che l’ente avvia in relazione al fenomeno delle forme di lavoro autonomo che nascondono, in realtà, rapporti di lavoro dipendente. Sottolinea che il riconoscimento dell’iscrizione all’ente non determina, necessariamente, l’applicazione del contratto giornalisti e precisa che il Fondo Ex Fissa è una prestazione che non rientra nella competenza dell’INPGI per cui le informazioni sullo stato dello stesso debbono essere richieste alla parte datoriale.


Il PRESIDENTE ringrazia le audite e dichiara conclusa l’audizione. La seduta termina alle 15.05.


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