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INPGI: IN 5 ANNI SPESI 128 MILIONI DI EURO PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI: 260 milioni di euro la spesa dal 2009 ad oggi.

3.2.2020- Il Gruppo romano giornalisti pensionati si mobilita a fianco dell’Associazione Stampa Romana che si è appellata alla Fnsi per uno sciopero contro i 50 prepensionamenti al Corriere della Sera un “primo rumoroso effetto della nuova norma sui prepensionamenti” con in più “effetti vecchi e perversi”. Una norma di legge truffa che incoraggia gli editori nel disegno, questo si perverso, di sbarazzarsi dei giornalisti professionisti e di ricorrere ampiamente al precariato sfruttato e sottopagato.


La raffica di prepensionamenti selvaggi è disposta, difatti, dall’art. 1 commi 498/500 della legge 160/2019, la legge sul bilancio ex Finanziaria, appena in vigore, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30/12/2019. Saranno almeno un migliaio i prepensionamenti da quest’anno al 2027 non in base a crisi aziendali, o “prospettiche”, e nemmeno fittizie, ma dietro semplice richiesta di editori che “presentino un piano di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale”.  E come se non pesassero queste misure a mettere in ginocchio un giornalismo in affanno e un Inpgi, già in esubero di pensionati, la norma ci mette un altro carico da 11 prevedendo per ogni 2 prepensionamenti “un’assunzione di giovani di età non superiore a 35 anni, giornalisti o soggetti con competenze professionali in linea con i programmi di rilancio, riconversione digitale, sviluppo aziendale”.


Se si avesse per davvero a cuore le sorti di un giornalismo professionale e di una informazione di qualità, come finora si predica a chiacchiere, basterebbe che il governo si ravvedesse presentando subito alla Camera un emendamento di abolizione della norma in questione da aggiungere agli altri emendamenti nel decreto mille proroghe in via di conversione in legge.  Il presidente Romano Bartoloni





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