ROMA, 5 giugno 2019. - Ancora niente di fatto alla Camera per il decreto crescita. Le Commissioni Finanze e Bilancio hanno riunito l'ufficio di presidenza e deciso di rivedersi direttamente lunedi' pomeriggio. Sul tavolo mancano infatti ancora le soluzioni su alcuni temi centrali del provvedimento: il Salva Roma, ribattezzato Salva Comuni, le banche e l'Inpgi. Non escluso nemmeno il salvataggio di Radio Radicale, su cui si cerca ancora pero' un compromesso politico. (ANSA)
IL PUNTO. Dl crescita e sblocca cantieri blindati, tempi stretti. Il 10 giugno si apre una settimana decisiva per mettere definitivamente a segno i due decreti. Si attendono anche le norme sull'Inpgi e su Radio Radicale. - Roma, 9 giugno 2019. Tempi stretti e testi blindati per evitare incidenti di percorso, si apre domani una settimana decisiva per mettere definitivamente a segno i decreti sblocca cantieri e crescita. Se il primo provvedimento ha gia' fatto il giro di boa, incassando il via libera dal Senato; il dl crescita e' ancora arenato nelle stanze di Montecitorio. A mettere tutto in stand by le tensioni registrate nella maggioranza subito dopo le elezioni europee e prima ancora per il caso del sottosegretario ai trasporti, Armando Siri. Non bastano i vertici a Palazzo Chigi e l'intervento del premier Giuseppe Conte a fare da mediatore per sedare gli animi. Alla fine vince la linea dell'attesa, prima passa lo sblocca cantieri e poi si ricomincia a lavorare sul Crescita. Dopo diverse riunioni di maggioranza, Lega e M5s riescono a trovare l'accordo sul discusso emendamento che congela per due anni alcune norme del codice degli appalti. Il provvedimento, che scade il 17 giugno, deve essere licenziato ora dalla Camera, dove e' atteso in Aula martedi' 11 giugno. Trovata la quadra al provvedimento sui cantieri, comincia il round sul fronte del dl Crescita, sul quale sarebbe vicina l'intesa per il Salva Roma che viene ora ribattezzato Salva Comuni in quanto metterebbe insieme i problemi di tutti i Comuni in dissesto e predissesto (Napoli, Reggio Calabria, Messina e Catania). Un accordo che da un lato evita la crisi del Campidoglio e dall'altro mette al riparo da altre tensioni politiche di M5s e Lega. Una volta sciolto il nodo politico, la maggioranza e il governo sarebbero fortemente orientati a velocizzare i tempi attraverso il ricorso al voto di fiducia. Il dl Crescita e' atteso nell'Aula di Montecitorio non prima di giovedi' e poi dovra' passare al Senato per essere convertito entro il 29 giugno. Secondo quanto viene riferito, sulla base dei segnali incoraggianti nel dialogo con la Commissione europea, potrebbe inoltre essere ripresentato l'emendamento della Lega e poi ritirato, che puntava a rafforzare il patrimonio di istituti di credito in crisi come Carige e la Popolare di Bari, consentendo la trasformazione delle Dta (attivita' per imposte anticipate) in credito d'imposta in caso di aggregazioni bancarie, effettuate fino al 2020, da cui sarebbe nato un soggetto con non oltre 30 miliardi di attivo di bilancio. Si attendono anche le norme sull'Inpgi e Radio Radicale. (AGI)
4.6.2019 - CAMERA. Interrogazioni a risposta scritta: MELONI e LOLLOBRIGIDA. — Al Ministrodel lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: nei giorni scorsi i quotidiani hanno riportato la notizia della grave situazione finanziaria in cui versa l'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, Inpgi; nella relazione sull'attività finanziaria dell'istituto redatta dalla Corte dei conti si legge che i risultati del 2017 «fotografano un quadro in deciso e assai preoccupante peggioramento», sottolineando che la gestione economica principale fa registrare in quell'anno «un disavanzo di 100,61 milioni» e che «si riduce ulteriormente il saldo della gestione previdenziale e assistenziale», attestandosi a un rosso di 134 milioni; A conferma dell'affermazione fatta dalla Corte dei conti circa «il perdurante andamento negativo dei saldi», ancora peggiori sono stati i dati relativi all'anno 2018, che l'Istituto ha chiuso con una perdita di 175 milioni di euro; per la chiusura dell'anno in corso è previsto un debito ancora più elevato, pari a 181 milioni di euro; stando ai magistrati contabili, «le proiezioni del nuovo bilancio tecnico, riferito al periodo dal 2018 al 2067, evidenziano come l'Inpgi non sia in grado di mantenere la solvibilità prospettica, esaurendo il proprio patrimonio già nel 2028»; le difficoltà economiche in cui versa l'Istituto, e che secondo la Corte dei conti sono anche il riflesso «dalla profonda crisi del settore dell'editoria», rischiano di impedire nel giro di pochi anni il pagamento delle pensioni, danneggiando tutti coloro che per anni hanno versato e da anni versano i contributi previdenziali -: quali urgenti iniziative intendano assumere in merito alla crisi dell’Istituto previdenziale per i giornalisti, tutelando tutti gli iscritti.