4.4.2019 - Ieri, a Milano, è stato Enrico Mentana a consegnare a Mattia Feltri il Premio «è Giornalismo», che lui aveva vinto lo scorso anno. Cerimonia all'Hotel Principe di Savoia per il riconoscimento fondato da Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giorgio Bocca e da Giancarlo Aneri, produttore di vini amati da Obama e Putin. Mentana il battutista porge l' assegno al vincitore e giura, serissimo: «L'ho preservato dalle rapaci mani di Mario Calabresi». Quest'ultimo racconta che i giurati hanno votato all'unanimità senza neanche un «sì, però». In giuria, oltre a lui e Aneri, ci sono Giulio Anselmi, Massimo Gramellini, Paolo Mieli, Gianni Riotta e Gian Antonio Stella. Mattia Feltri, 49 anni, inizia nei giornali locali a Bergamo, per poi passare al Foglio , a Libero e alla Stampa , dove oggi firma il «Buongiorno» che fu di Gramellini. «Un percorso costruito, passo passo», si spiega nella motivazione, «fino alla consacrazione nei palazzi della politica, alla ricerca della notizia e di spunti utili a sferzare i potenti». Al pranzo con risotto agli asparagi, cotolettine, Pinot Bianco, Pinot nero e Gewürztraminer Aneri, sono presenti, fra gli altri, il presidente di Rcs Urbano Cairo, il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti, di Oggi Umberto Brindani, del Giornale Alessandro Sallusti, di Io Donna Danda Santini, del Qn Michele Brambilla, del Sole 24 ore Fabio Tamburini, della Stampa Maurizio Molinari , di Sky Tg24 Giuseppe De Bellis, il vicedirettore del Corriere Venanzio Postiglione, Milena Gabanelli, Antonio Ricci, Flavio Briatore, Giorgio Gori e Cristina Parodi e il papà del vincitore, Vittorio Feltri. A fine discorso, Mattia lo guarda e dice: «Mi ha insegnato "ascolta sempre tutti, ma alla fine decidi tu"». Per un istante, quel celebre burbero di Feltri-padre ha le lacrime agli occhi. Dopo, Aneri dirà: «Mi sono commosso anch'io perché ho sempre creduto nella famiglia». Emozione doppia, perché ora entra in giuria anche sua figlia Stella. Che l'ha scoperto a sorpresa, dal palco. Commuovendosi anche lei.