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Importante notizia: il volume "MARTIRI DI CARTA. I GIORNALISTI CADUTI NELLA GRANDE GUERRA" segnalato nella rivista mensile "L'Alpino" del 15 marzo 2019, scaricabile online e stampata in ben 355 mila copie diffuse in tutto il mondo.

25.3.2019 - Importante notizia. Nella rubrica "Biblioteca" a pag. 57 della rivista mensile "L'Alpino" del 15 marzo 2019 viene segnalato in testa il volume "MARTIRI DI CARTA. I GIORNALISTI CADUTI NELLA GRANDE GUERRA" a cura di Pierluigi Roesler Franz, Enrico Serventi Longhi, Pagg. 448 - euro 29 Gaspari editore. In tutte le librerie". Infatti "L’Alpino" é una delle riviste più note e prestigiose tra i militari italiani in attività e in congedo. Viene inviata ai soci esclusivamente in abbonamento postale ed ha una diffusione di ben 355 mila copie. Raggiunge gli iscritti anche in molti Paesi del mondo, dall’Australia al Canada, dalla Svezia al Brasile, al Sud Africa. Ed é scaricabile online dal sito Https://www.ana.it/rivista/marzo-2019/


Nella rubrica "Biblioteca" il libro "MARTIRI DI CARTA. I GIORNALISTI CADUTI NELLA GRANDE GUERRA" viene presentato con la foto della sua copertina a colori su cui é raffigurato il ventenne modenese Franceschi Garibaldi, giornalista del "Corriere di Livorno", eroicamente Caduto nel 1917 a Castagnevizza e decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria concessa Motu proprio dal Re Vittorio Emanuele III di Savoia. Vi é poi una sua breve sintesi in cui si legge: "Gli intellettuali in guerra erano giovani ventenni che avevano cominciato a scrivere su giornali e riviste. Sono 264, i loro nomi Stuparich, Serra, Battisti, Gallardi, Boccioni, Niccolai, Umerini, ecc. Tutti gli scritti sono corredati da note esplicative, fotografie d’epoca, ritratti dei protagonisti e mappe dei luoghi delle battaglie. Nel panorama storiografico e giornalistico mancava un lavoro capace di unire biografia, storia sociale, storia militare e politica. Si tratta di contributi d’interesse per storici, giornalisti, appassionati e semplici lettori: sono storie vere, restituite grazie ad una sistematica ricerca storica basata su un’ampia bibliografia, su centinaia di articoli di giornali e su documenti d’archivio".


                                                                                                                                              





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