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Crimi: carta stampata destinata a nicchia per approfondimenti. In 15 anni erogati 4 miliardi usati per ristrutturazione finanziaria e non industriale. Gli Stati generali dell’informazione dovrebbero partire a metà marzo e “non saranno dei finti Stati Generali”.

21.2.2019 - Gli Stati generali dell'informazione dovrebbero partire a metà marzo e "non saranno dei finti Stati Generali". A dirlo, ribadendo quanto annunciato già nelle scorse settimane, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria, Vito Crimi. "Sarà un confronto a 360 gradi, che coinvolgerà tutte le componenti del settore: dagli editori ai giornalisti, parlando del loro status ontologico e stipendiale", ha spiegato l'esponente grillino, intervenendo alla firma del protocollo d'intesa tra il Dipartimento per l'informazione e l'editoria del Consiglio dei ministri alla commissione della Regione Lazio per la vigilanza sul pluralismo dell'informazione."Fra i temi principali ci saranno i cittadini e il loro diritto di essere informati, la tutela dalle fake news, l'informazione primaria, il ruolo delle agenzie e come deve essere sviluppato", ha anticipato Crimi, mettendo sul piatto anche la questione relativa al ruolo dell'ordine dei Giornalisti. "Personalmente ritengo che la professione del giornalista debba essere liberata e non vada imbrigliata da un Ordine. Ma questa è la mia opinione, il tema sarà oggetto di discussione ampia negli Stati generali dell'informazione", ha chiosato. Fondi al settore. Nel suo intervento Crimi ha parlato anche dei fondi erogati al settore negli anni scorsi. "Tutti i sistemi hanno bisogno di soldi, ma l'editoria deve recuperare anche proprie risorse per sopravvivere. In 15 anni sono stati stanziati quasi 4 miliardi di euro nel settore. E come sono stati utilizzati? Per ripianare bilanci e i prepensionamenti". (primaonline)










 






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