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UE: IL PARLAMENTO APPROVA LA RISOLUZIONE SULLA SICUREZZA DEI GIORNALISTI E SUL PLURALISMO. Gli Stati membri dell'Unione Europea dovrebbero "creare e mantenere, di fatto e di diritto, un ambiente sicuro per i giornalisti".


BRUXELLES, 3 maggio 2018.  - Gli Stati membri dell'Unione  Europea dovrebbero "creare e mantenere, di fatto e di diritto, un   ambiente sicuro per i giornalisti". E' quanto prevede una  risoluzione non legislativa presentata da Barbara Spinelli  (GUE/NGL) approvata dal Parlamento Europeo con 488 voti in favore, 43 contrari e 114 astensioni.  I deputati chiedono alla Commissione europea uno stanziamento  adeguato e permanente all'interno del bilancio UE per sostenere il  Centro per il pluralismo e la liberta' dei media e per creare un  meccanismo di supervisione indipendente che valuti i rischi per il  pluralismo e la liberta' dei media in Europa. Invitano i Paesi UE  a rafforzare il sostegno finanziario ai fornitori di servizio  pubblico e ai giornalisti investigativi, astenendosi dal prendere  parte alle decisioni editoriali. Tutti i finanziamenti pubblici  erogati ai proprietari dei media dovrebbero essere regolarmente  monitorati, aggiunge il testo. I deputati ribadiscono la loro  richiesta di un trattamento IVA neutrale per tutti i media (ad  esempio non discriminando tra testate cartacee e quelle online),  come raccomandato gia' nella risoluzione del 2011.  Per proteggere i giornalisti dalla violenza, dovrebbe essere  istituito un organismo di regolamentazione indipendente e  imparziale che cooperi con le organizzazioni dei giornalisti e  incaricato di monitorare e riferire in merito alle minacce subite.  I giornalisti la cui liberta' e' messa a rischio hanno bisogno di  procedure giuridiche efficaci per evitare l'auto censura. Gli eurodeputati sono preoccupati per l'aumento del cyberbullismo, del 'revenge porn' e degli abusi sessuali sui minori e ribadiscono   che i media devono rispettare in pieno gli interessi e i diritti  dei minori. Chiedono una legislazione che comprenda norme  sull'individuazione, segnalazione e rimozione dai social media dei  contenuti dannosi per la dignita' umana.  Il testo osserva che l'uso del termine 'fake news' non dovrebbe  "mai mirare a minare la fiducia dei cittadini nei media e a  screditare e criminalizzare le voci critiche".  Per promuovere e proteggere le informazioni obiettive, i deputati  incoraggiano le societa' di social media e le piattaforme online a  sviluppare strumenti che consentano agli utenti di segnalare  potenziali notizie false, facilitare le rettifiche e consentire   revisioni da parte di organizzazioni certificate, indipendenti e  imparziali di controllo dei fatti.   Infine, i deputati chiedono alla Commissione europea di proporre  una direttiva anti-SLAPP (azioni legali tese a bloccare la   partecipazione pubblica) che protegga i media indipendenti da  azioni legali volte semplicemente a farli tacere o a intimidirli.  "I riferimenti fondamentali della relazione sono l'articolo 19  della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici e  la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Ho cercato  di sottolineare che il concetto di 'fake news' e' vago ed e'  sempre piu' applicato alla sola sfera di internet - afferma la  relatrice Barbara Spinelli -. Ho cercato di aderire il piu'  possibile alla lettera della Dichiarazione congiunta sulla  liberta' di espressione e 'fake news', disinformazione e   propaganda, con la quale condivido l'opinione che il diritto umano  di comunicare informazioni e idee non puo' limitarsi a   dichiarazioni 'corrette', ma anche la parte in cui si chiede di  'proteggere le informazioni e le idee che possono scioccare,  offendere e disturbare'. La relazione sottolinea la necessita' di  proteggere gli informatori e i diritti connessi alla crittografia,  chiede il riconoscimento degli effetti agghiaccianti delle leggi  sulla diffamazione, mette in guardia contro le imposizioni  arbitrarie dello stato di emergenza e insiste sulle opportunita'  di investire nell'alfabetizzazione digitale per responsabilizzare  i cittadini e gli utenti online". (ITALPRESS).






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