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Festival internazionale del giornalismo di Perugia: 'Un festival «pazzesco e partecipato». Cinque giorni di dialoghi, confronti, workshop, interviste, spettacoli, musica e documentari con un pubblico «sempre più giovane, internazionale, attento e sensibile». Quello che prevale a tutti i livelli è un "senso di orgoglio».


PERUGIA, 16 aprile 2018. - «Rendere i cittadini ben informati, per una democrazia più forte», è ancora una volta l'obiettivo, nonché «atto politico», raggiunto nell’edizione 2018 dal Festival internazionale del giornalismo di Perugia. Un festival «pazzesco e partecipato», non solo rivolto ad esperti ma per le persone comuni, secondo quanto ha affermato Arianna Ciccone, co-fondatrice e alla direzione dell’IJF insieme a Cristopher Potter, stamani durante la conferenza stampa di bilancio della 12/a edizione che si è conclusa ieri dopo cinque giorni di dialoghi, confronti, workshop, interviste, spettacoli, musica e documentari con un pubblico «sempre più giovane, internazionale, attento e sensibile». Oltre mille gli ospiti, 42 mila video visti su YouTube, oltre 1.600 download della app ufficiale del Festival lanciata per la prima volta quest’anno con 150 mila consultazioni, eventi seguitissimi anche in live streaming con Gran Bretagna, Germania, America e Spagna che lo hanno utilizzato di più. «Non c'è altro evento al mondo che lo fa con questa portata" ha commentato Ciccone. Quello che prevale a tutti i livelli è un "senso di orgoglio», è stato poi sottolineato. Rispetto al passato, Arianna Ciccone ha poi evidenziato anche "una più forte partecipazione dei perugini stessi, dai quali sono arrivati molti apprezzamenti». Più che i numeri ("senza ticket di ingresso per noi è sempre molto difficile darli», ha detto Ciccone), per gli organizzatori a contare «è la grande partecipazione e non solo con i luoghi sempre pienissimi di gente ma con i riscontri nei commenti anche virtuali». «Molto importante - è stato sottolineato - è il racconto che fanno i giornalisti stranieri del festival e della città che lo ospita» e per questo motivo, «è impossibile pensare al festival senza Perugia». Due ancora i «binari» sui quali si è viaggiato in parallelo: quello per la riflessione su tematiche legate al giornalismo e quello che è andato a coprire i temi di attualità. «Ma a contraddistinguere il festival - ha spiegato Ciccone - è soprattutto il modo diverso di fare giornalismo, di portare storie e di raccontarle come la capacità di ospitare testimonianze da tutto il mondo facendo diventare mainstream storie poche conosciute». Altra caratteristica del festival, oltre a dare spazio a giornalisti italiani di talento e non conosciuti, è quella di ospitare giornalisti da tutto il mondo, con speaker che poi diventano anche pubblico: «Ce lo dicono soprattutto americani e inglesi che vengono qui proprio per questo motivo, per poter incontrare e confrontarsi con colleghi di tanti altri Paesi». Dando infine appuntamento alla prossima edizione, dal 3 al 7 aprile 2019, Arianna Ciccone ha parlato del futuro: «Sia per noi sia per il pubblico crescere ancora di più non credo sia necessario; quello che però è importante è riuscire ancora a garantire la qualità». (ANSA).



 






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