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LA CORTE COSTITUZIONALE ADESSO SMENTISCE LA SUA SENTENZA SUL BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE!!

di Michele Iacoviello/avvocato in Torino


18.2.2018 - Pochi giorni fa, con la sentenza n. 12 del 30 gennaio 2018 (in https://www.eius.it/giurisprudenza/2018/018.asp), la Corte Costituzionale è di nuovo tornata sui suoi passi, questa volta dichiarando INCOSTITUZIONALE una legge retroattiva di  interpretazione autentica che voleva far vincere all'INPS una causa che aveva già perso. La Corte questa volta ha detto che, secondo la Corte di Strasburgo, questo viola l'art. 6 della CEDU. Ma perché questa volta la Corte ha dato torto all'INPS ? Perché stavolta costava poco. Infatti, si legge in questa sentenza che "È però da rilevare che i costi del contenzioso [...], pari a circa 45 milioni di euro [...] non risultano tali da incidere in modo significativo sulla sostenibilità del sistema previdenziale e sugli equilibri della finanza pubblica". CAPITO? Se da un lato questa vittoria è motivo di soddisfazione, resta la rabbia per questi ondeggiamenti della Corte che nulla hanno a che fare con il diritto, ma solo con la ragion di stato. Confidiamo a maggior ragione nella Corte di Strasburgo. Il link al nostro sito è questo: http://www.iacoviello.it/Sub_pagine/Blocco_2012_13/Strasburgo/Il_ricorso_a_Strasburgo.html    -  Michele IACOVIELLO



 


 


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1.12.2017 - PENSIONI & MANCATA PEREQUAZIONE 2012/2013. Depositata la sconcertante ed iniqua sentenza 250/2017 con la quale la  Corte costituzionale spiega perché il "bonus Poletti" è bello: il legislatore ha  destinato "le limitate risorse finanziarie disponibili in via prioritaria alle categorie di pensionati con i trattamenti pensionistici più bassi", "limitando il blocco a quelli medio-alti (che hanno margini di resistenza maggiori contro gli effetti dell’inflazione)". Dalla Consulta  parte un messaggio devastante verso i giovani e l'intera comunità nazionale: è meglio non impegnarsi, tanto chi ha studiato,  fatto carriera e  assunto responsabilità ora e sempre da anziano viene e verrà punito. Tra i pensionati poveri, che  incassano la rivalutazione dell'assegno, ci sono anche quelli che hanno lavorato poco, magari  in nero, o che hanno evaso le tasse e i contributi all'Inps. La Consulta sorvola: i "ricchi" devono piangere in nome della "ragionevolezza" (una parola magica che giustifica tutto e il contrario di tutto). PUBBLICHIAMO (IN ALLEGATO) IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA perché i cittadini capiscano che lo Stato di diritto in Italia va verso il tracollo, cedendo il passo alla ragion di Stato (l'articolo 81 Cost., con il pareggio di bilancio imposto dalla Ue, prevale sui diritti fondamentali delle persone). - TESTO IN https://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=24121






 





 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



 



























 









 


 


 





 



 



 



 



 



 


 





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