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3.1.2018 - EXFISSA. Il decreto legge 76/2013 ha consentito a Fnsi e Fieg di "superare" i precedenti criteri di gestione e di erogazione dell'indennità: "...le fonti istitutive possono rideterminare la disciplina, oltre che del finanziamento, delle prestazioni, con riferimento sia alle rendite in corso di pagamento sia a quelle future. Tali determinazioni sono inviate alla Covip per le valutazioni di competenza. Resta ferma la possibilità che gli ordinamenti dei fondi attribuiscano agli organi interni specifiche competenze in materia di riequilibrio delle gestioni". Fnsi e Fieg non hanno mai spiegato ai giornalisti la normativa del 2013 che può portare (come avviene per il Fondo Casella dei poligrafici) a tagli anche drammatici degli assegni previsti nell'articolo 27 e nell'allegato G del Cnlg Fnsi/Fieg (che incorpora una "Convenzione per la gestione transitoria delle prestazioni previdenziali a carattere integrativo in favore dei giornalisti professionisti"). "La vicenda riguarda oggi 1.948 giornalisti. Ci sono inoltre altri 5.436 giornalisti tra i 35 e i 70 anni che, secondo i dati Inpgi, da qui ai prossimi 30 anni andranno in pensione avendo diritto all'indennità exfissa rivista secondo le regole del 2014". -
di Franco Abruzzo/portavoce del MIL -
3.1.2018 - Il contratto di lavoro giornalistico Fnsi/Fieg (2013/2016), stipulato il 24 giugno 2014, contiene un "accordo", l'allegato G (a pag. 75), che tratta la gestione speciale e l'erogazione dell'indennità exfissa a tutti i giornalisti con una anzianità, alla data del 31 dicembre 2014, di almeno 15 anni nella stessa azienda e calcolata in cifra fissa con un tetto massimo di 65mila euro (in http://www.fnsi.it/upload/9b/9bf31c7ff062936a96d3c8bd1f8f2ff3/2a9757177a8d16992d38a494e1fc1c75.pdf). Nel testo c'è un riferimento al comma 2 dell'articolo 10 del decreto legge 28 giugno 2013 n. 76 (convertito, con modifiche, dalla legge n. 99/2013). Questo comma (voluto dal Governo Letta) ha consentito nel giugno del 2014 a Fnsi e Fieg di "superare" le precedenti clausole relative alla portata economica della ex fissa in presenza di "un divario crescente tra uscite (prestazioni) ed entrate (aliquote a carico delle aziende)". Praticamente Fnsi e Fieg, "in modo tale da consentire il ritorno ad un equilibrio di gestione", hanno adottato misure anche draconiane pur sotto la vigilanza della Covip. Il comma 2 recita: "All'articolo 7-bis del decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, dopo il comma 2 e' aggiunto il seguente: "2-bis. Qualora i fondi pensione di cui al comma 1 che procedono alla erogazione diretta delle rendite non dispongano di mezzi patrimoniali adeguati in relazione al complesso degli impegni finanziari esistenti, le fonti istitutive possono rideterminare la disciplina, oltre che del finanziamento, delle prestazioni, con riferimento sia alle rendite incorso di pagamento sia a quelle future. Tali determinazioni sono inviate alla Covip per le valutazioni di competenza. Resta ferma la possibilità che gli ordinamenti dei fondi attribuiscano agli organi interni specifiche competenze in materia di riequilibrio delle gestioni". Il Fondo exfissa è gestito, secondo una Convenzione incorporata nell'Allegato G, da una Commissione paritetica, formata da 4 dirigenti (2 di nomina Fnsi e 2 di nomina Fieg), cui sono attribuiti compiti di natura interpretativa e consultiva in merito alle materie regolamentate dalla Convenzione 31.7.2014. La Commissione inoltre "definisce con proprio atto la periodicità delle verifiche intermedie, d'intesa con l'Inpgi, e sulla base dei dati forniti dalla contabilità della gestione separata" (tenuta dall'Inpgi). La Covip è l'Autorità amministrativa che ha il compito di vigilare sul funzionamento delle casse previdenziali privatizzate (qual è l'Inpgi) e sui fondi pensione complementari. La Covip vigila sull'Inpgi e, quindi, anche sul Fondo speciale exfissa gestito dall'Inpgi stesso su delega delle parti sociali Fnsi e Fieg, che, governando l'Inpgi, hanno nominato, come detto, due rappresentanti a testa nella Commissione paritetica. Non bisogna dimenticare che il dl 76/2013 (con il comma 2 dell'articolo 10) affida alla Covip un ruolo di "guardiano" anche per i Fondi speciali come quello della exfissa. Così il cerchio si chiude. La Covip, su delega dei Ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia/Finanze), ha avuto un ruolo condizionante nella concessione del finanziamento dell'Inpgi (pari a 12 milioni sui 35 deliberati) al Fondo exfissa. "I colleghi in pensione e in attesa del pagamento dell'exfissa - ha scritto Daniela Stigliano in https://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=24242 - sono attualmente 1.948, secondo i dati comunicati dalla Fnsi, in aumento di oltre 270 persone rispetto a fine 2016. Tutti quelli che hanno appunto ricevuto la lettera con la "proposta" di abbattimento dell'indennità residua. Ci sono inoltre altri 5.436 giornalisti tra i 35 e i 70 anni che, secondo i dati Inpgi, da qui ai prossimi 30 anni andranno in pensione avendo diritto all'indennità exfissa rivista secondo le regole del 2014. Due terzi sono uomini, l'età media è di 52,6 anni e l'anzianità media è di 22,1 anni. Questi colleghi rappresentano il 35% e più dei 16mila giornalisti attivi che contribuiscono con i contributi sulle proprie retribuzioni ad alimentare i flussi del Fondo ex fissa".
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30.12.2017 - EX-FISSA/ IL CASO CHE METTE FNSI E INPGI NELL'ANGOLO. TUTTI GLI ARTICOLI PUBBLICATI DALLA FIRMA DEL CONTRATTO FNSI/FIEG stipulato il 24.6.2014 AD OGGI. L'attesa per l'incasso dell'indennità è salita a 17 anni. - TESTO IN https://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17342
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