E' un concentrato di ambiguità e d’ipocrisia la possibilità riservata ai giornalisti in pensione di aderire entro il 31 dicembre 2017 a una delle tre manifestazioni d’interesse vincolante per ottenere il capitale residuo della EX FISSA in tempi brevi. Manca, per ognuna delle tre proposte, una informazione essenziale: la data di pagamento. Quali sono “i limiti delle risorse disponibili”?
di Giuseppe Oddo
26.12.2017 - La possibilità riservata ai giornalisti in pensione di aderireentro il 31 dicembre 2017 a una manifestazione d'interesse vincolante per ottenere il capitale residuo della ex fissa in tempi brevi è un concentrato di ambiguità e d'ipocrisia. Le proposte avanzate dalla Commissione paritetica gestione liquidatoria "ex fissa" - un nome che è tutto un programma - sono tre: si può incassare in un'unica soluzioneil 50% del capitale residuo della "ex fissa" se si rinuncia al restante 50%, se ne può incassare il 55% frazionato in tre anni se rinuncia al rimanente 45%oppure se ne può incassare il 60% in cinque anni se si rinuncia al rimanente 40%.Chi non aderirà alla manifestazione d'interesse continuerà a ricevere la "ex fissa" con l'attuale sistema di rateizzazione, ma con un "inevitabile allungamento dei periodi" rispetto agli attuali 12-16 anni. Causa dell'"inevitabile allungamento" è il mancato versamento da parte dell'Inpgi della seconda rata di un finanziamento che avrebbe dovuto assicurare il pagamento delle prestazioni.
Se queste sono le condizioni, penso che cestinerò la lettera, a meno che la Commissione non mi fornisca a stretto giro di posta ulteriori delucidazioni. Manca infatti, per ognuna delle tre proposte, una informazione essenziale: la data di pagamento. Se accetto di realizzare il capitale in un'unica soluzione oppure in tre o cinque rate annuali, rinunciando a una parte cospicua del dovuto, voglio sapere giorno, mese eanno del futuro incasso. La manifestazione di interesse non può vincolare solo me, deve vincolare anche l'altra parte. Invece, non solo la Commissione omette questa informazione cruciale, ma aggiunge anche che l'eventuale incasso anticipato dell'indennità avverrà "nei limiti delle risorse a tal fine disponibili". Cioè, uno potrebbe aderire alla manifestazione d'interesse e vedersi respinta la richiesta. Quali sono dunque "i limiti delle risorse a tal fine disponibili"? Anche su questo la lettera lascia le cose nel vago.
Osservo inoltre che la missiva, inviata a ridosso di Natale,è firmata genericamente "Commissione paritetica Fieg-Fnsi". Mi informano che la Commissione è composta dal presidente della Fieg e dal presidente della Fnsi. Come mai nessuno dei due ha voluto metterci la faccia?Forse per una dimenticanza?E perché è stato fissato un termine così breve tra la spedizione della lettera e il termine dell'adesione alla manifestazione d'interesse (il 31 dicembre 2017)?
Se - come sembra - il fondo è prossimo al fallimento e questa è davvero l'ultima spiaggia per sottrarlo a una procedura concorsuale, con le connessee inevitabili conseguenze giudiziarie, Fieg ed Fnsi dovrebbero avere tutto l'interesse ad ottenere il massimo livello di adesione. Perché dunque tanti sotterfugi? La Commissione si assuma le proprie responsabilità e dica ai giornalisti come stanno per davvero le cose.
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