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E’ un pessimo finale di anno per i giornalisti de 'La Provincia di Varese'. Salvo sorprese in extremis (al momento impensabili), il giornale cesserà infatti le pubblicazioni il 31 dicembre. Sarà l’epilogo, purtroppo negativo, di un periodo tormentato che dura da circa 4 anni e che ha visto due passaggi di proprietà.

di Pierluca Danzi


26.12.2017 - E' un pessimo finale di anno per i giornalisti de 'La Provincia di Varese'. Salvo sorprese in extremis (al momento impensabili), il giornale cesserà infatti le pubblicazioni il 31 dicembre. Sarà l'epilogo, purtroppo negativo, di un periodo tormentato che dura da circa 4 anni e che ha visto due passaggi di proprietà. L'editore attuale non è più disposto a proseguire e questo getta purtroppo nello sconforto i redattori (pochi e insufficienti alla causa) e i collaboratori che hanno fin qui cercato di reiterare il concetto di avere una voce alternativa a quella, storica, de La Prealpina (che nel 2018 celebrerà i 130 anni di esistenza). Proviamo allora a riassumere che cosa è stata e che cosa è (temiamo ancora per poco) La Provincia di Varese. E questo nell'augurio (la speranza non è forse l'ultima a morire?) che avvenga un miracolo di Natale.



A) La Provincia di Varese è un giornale che esiste dal 2005 e che da 12 anni garantisce la pluralità di informazione che questa città non è mai riuscita ad avere e/o a mantenere.



B) Sono cambiati tre proprietari, è cambiato più volte anche l'organico della redazione, passando da dimensioni "da grande giornale" a una formazione ridotta all'osso come quella attuale, composta da 5 redattori più un direttore e coadiuvata da un nucleo strettissimo di collaboratori, solo una decina in pianta stabile. Ciò nonostante, l'impegno, la professionalità, la passione, lo spirito di sacrificio, l'amore e l'impegno non sono mai venuti meno, in un confronto numericamente impari con la concorrenza che però non sempre è stato perso. E ciò è potuto accadere grazie alla qualità dei giornalisti, professionisti seri che vorrebbero solo essere messi nelle condizioni di lavorare dignitosamente.



C) Il giornale si trova a dover chiudere (la deadline fissata dall'editore, come detto, è il 31 dicembre) a causa di una situazione debitoria di alcune centinaia di migliaia di euro, dovuta principalmente ai costi della stampa. La tiratura giornaliera è di circa 1500 copie: tale quantità non basta a coprire le spese.



D) La Provincia di Varese ha però un "patrimonio" di 20mila lettori giornalieri sul proprio sito web e quasi 50.000 persone che la seguono su Facebook: dati non trascurabili e in piena concorrenza con quelli di altre testate.



E) Sotto la gestione dell'editore Piero Galparoli, il giornale è stato finanziato "spot" da un gruppo di imprenditori. Però ora non riescono più a garantire la sostanza economica necessaria ad andare avanti.



F) Le difficoltà economiche degli ultimi anni e i conseguenti tagli (al numero dei redattori, al numero dei collaboratori, alla "redazione web") sono stati accompagnati da una defogliazione progressiva (e da una riduzione del formato) che ha reso il prodotto sempre meno appetibile, svilendo anche l'impegno dei giornalisti.



G) Oltre all'appoggio economico di qualcuno che sia interessato a rilevare un giornale morto nelle finanze ma non nello spirito, sarebbe necessario anche un piano editoriale serio, che permetta di sopravvivere continuando a portare avanti l'unico bene che interessa al lettore: la qualità dell'informazione. Senza compromessi e senza mercificazione delle notizie.



 



 



 



 



 



 


 





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