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Stampa

A Milano cambiano i tempi:
l’Ordine della Lombardia
propugna “un’informazione
autorevole che aggiunge
qualità alla pubblicità”.
L’informazione deve dare
qualità ai giornali o fare da
supporto alla pubblicità?
Le marchette esistono ancora o no?
In 13 mesi il Consiglio non ha
emesso una sola delibera disciplinare.

Pesa il silenzio su merateonline.it e sul consigliere pubblicista eletto nonostante nel maggio 2007 non fosse residente in Lombardia.

Milano, 9 luglio 2008. Oggi la presidenza dell’Ordine di Milano ha diffuso la consueta lettera mensile all’insegna del “tutto va bene”. In questa lettera si può leggere un passaggio programmatico del Consiglio in carica dal 7 giugno 2008, che ancora, editori e direttori esultanti, non ha emesso un solo provvedimento disciplinare. Questo il passaggio:: “….Ma soprattutto per il primo ottobre stiamo organizzando nell’Aula magna dell’Università Statale di Milano, messa a disposizione gratuitamente dall’ateneo (dalle 9.30 alle 14) il convegno intitolato “Il FUTURO DEL GIORNALISMO, le notizie, le idee, gli italiani, la pubblicità”. Il Convegno al quale hanno aderito Ferruccio de Bortoli, Carlo Verdelli, Maurizio Belpietro, Rosanna Massarenti, Enrico Carelli, Paolo Mieli (deve confermare)  Roberto Natale, Lorenzo Del Boca prende spunto  da una ricerca (la prima nel suo genere in Italia) che l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha commissionato al sociologo ricercatore (nonché giornalista) Enrico Finzi,  modulata in tre sezioni. La prima misura la percezione sociale del giornalista. La seconda che guarda al futuro dei giornalismi  determinati dalle  nuove tecnologie. La terza che esprime il bisogno non solo dei lettori ma anche della parte più sensibile degli investitori pubblicitari, di un’informazione autorevole, altamente qualificata che aggiunge  qualità alla pubblicità. Enrico Finzi aprirà i lavori presentando l’indagine completa di proiezioni e dati e gli ospiti invitati commenteranno i risultati di questo primo osservatorio sulla nostra professione. Moderatore Enrico Regazzoni, Direttore della nostra Scuola di giornalismo. Questa iniziativa vuole essere una consuetudine da ripetere una volta all’anno per riflettere sulla nostra professione non soltanto nel chiuso di alcune liste di dibattito particolarmente vivaci, ma anche di fronte al pubblico più ampio di lettori ed investitori dei nostri media”.


Cambiano i tempi: l’Ordine di Milano propugna oggi, smentendo la sua storia,  “un’informazione autorevole che aggiunge qualità alla pubblicità”. L’informazione, così si racconta nelle scuole di giornalismo, deve dare qualità solo….ai giornali. Secondo la nuova visione dell’Ordine di Milano, dovrà fare da supporto alla pubblicità. Le marchette esistono ancora o no?  Tra quanti anni  il Consiglio di Milano si occuperà del cancro del giornalismo italiano, la commistione pubblicità/informazione? Il Consiglio sta studiando il problema della commistione  dal luglio 2007. NE AVRA’ ANCORA PER MOLTO? Non servono inchieste sociologiche, ma delibere disciplinari…


Ma sull'Ordine di Milano risuona – scrive www.newslinet.it - ancora rumoroso il silenzio ingiustificato sul caso Merateonline. Perché la presidente tace al riguardo, nonostante sia stata invitata da più parti ad esprimersi?


La presidenza dell’OgL osa ancora parlare di trasparenza, dimenticando che non ha ancora reso pubblica la decisione del Consiglio – a patto che  ci sia - sulla questione del consigliere pubblicista eletto nonostante nel maggio 2007 non fosse residente in Lombardia.


 





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