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MANI SULLA CASAGIT. Sono quelle tese in avanti dai cacicchi del Sindacato, che vogliono a ogni costo ricondurre alla "normalità" la Cassa sanitaria dei giornalisti, nonostante il risanamento e le ritrovate buone condizioni di salute economica siano stati assicurati (non a caso?) in questi ultimi anni da una gestione unitaria e senza steccati. I capi bastone hanno scelto il 21 giugno, San Luigi Gonzaga, per ritrovarsi a Roma, nella sede della Fnsi, "per un'analisi del voto e la definizione di una linea che consenta alla maggioranza federale di esprimere il gruppo dirigente".

di Pierluca Danzi


15.6.2017 - Mani sulla Casagit. Sono quelle tese in avanti dai cacicchi del Sindacato, che vogliono a ogni costo ricondurre alla "normalità" la Cassa sanitaria dei giornalisti, nonostante il risanamento e le ritrovate buone condizioni di salute economica siano stati assicurati (non a caso?) in questi ultimi anni da una gestione unitaria e senza steccati. I capi bastone hanno scelto il 21 giugno, San Luigi Gonzaga, per ritrovarsi a Roma, nella sede della Fnsi, "per un'analisi del voto e la definizione di una linea che consenta alla maggioranza federale di esprimere il gruppo dirigente". Tutti evidentemente ansiosi di somministrare alla Casagit la cura Inpgi, completa di disastro nei conti e mazzate su giovani e meno giovani, fino ai colleghi pensionati, e con l'arroganza che è diventata tratto caratteriale di un intero gruppo dirigente.
La riunione di maggioranza, come recita l'oggetto dell'invito, è stata convocata direttamente dall'inquilino della stanza d'angolo al secondo piano della Fnsi, il segretario Raffaele Lorusso, con una mail inviata mercoledì 14 giugno "in vista dell'assemblea nazionale per l'elezione del Consiglio di amministrazione della Casagit". Convocati in corso Vittorio Emanuele sono: tutti i vertici degli enti di categoria, compreso il segretario dell'Usigrai ma escluso il presidente dell'Ordine, Nicola Marini, forse non abbastanza "allineato"; l'intera Giunta Esecutiva della Fnsi, tranne l'eretica Daniela Stigliano, vittoriosa a Milano con la lista "Prima la Salute!", sostenuta pure da Franco Abruzzo e Massimo Alberizzi; 19 Associazioni regionali su 20, tutte a parte la Siciliana, l'unica del resto a essersi opposta alla sanguinosa riforma dell'Inpgi.
L'arroganza, sia ben chiaro, non sta nel convocare una riunione di maggioranza e neppure nell'escludere uno o un altro. Chi ha frequentato in anni passati e recenti i corridoi della Fnsi ricorda innumerevoli (e spesso inutili e noiosi) incontri di questa natura. In genere, però, per un minimo senso della decenza, la convocazione veniva affidata a una sorta di "coordinatore" della maggioranza, che invitava singoli dirigenti utilizzando, se possibile, indirizzi mail personali. Questa volta no. Il mittente della missiva, pur a firma Lorusso, è la "Segreteria Fnsi", indirizzo utilizzato per le comunicazioni istituzionali del Sindacato unico e unitario dei giornalisti, piegato in questa occasione (e chissà in quante altre, è legittimo sospettare) a fini di parte. E pure i destinatari territoriali non sono i singoli presidenti o segretari delle Associazioni, ma genericamente gli uffici delle Ars, con tutta evidenza considerate "proprietà" di chi le guida pro tempore al pari della Fnsi.E gli 80 delegati all'Assemblea Casagit, vi starete chiedendo? Ovvero coloro che dovranno eleggere il Consiglio di amministrazione nella riunione convocata per il 4 luglio? Nessuno di loro è stato invitato ad analizzare il voto che ha portato alla loro elezione e a definire la linea per scegliere uomini e donne della maggioranza da portare al vertice della Cassa? Proprio qui sta la prova provata di arroganza e presunzione. Il segretario Lorusso ne invita uno solo, il presidente uscente, Daniele Cerrato, che si ricandida alla stessa poltrona dopo aver già fatto due mandati nonostante lo Statuto da lui proposto e approvato da tutti lo vieti espressamente.
Gli altri 79 delegati il segretario Lorusso non li invita espressamente, ma lascia la scelta (e la responsabilità) ai cacicchi nelle regioni. E lo fa scrivendo una frase talmente forzata, per lui, da fargli addirittura commettere un errore grammaticale da matita blu per un bambino delle elementari (figuriamoci per un giornalista!). "Potete estendere l'invito", scrive il segretario concludendo la mail, "se lo riterrete, agli eletti nell'assemblea nazionale che fa riferimento alla maggioranza federale". In Lombardia, per fare un esempio, Perucchini, Besana, Macelloni e Del Freo dovranno decidere chi tra i loro sei eletti (su 19) garantisca la fedeltà richiesta dal segretario Lorusso. Il segretario della Romana, Lazzaro Pappagallo, avrà un compito ancora più arduo, visto che tra i 20 delegati del Lazio non compare nessuno dei nomi da lui sostenuti. Cerrato in Piemonte ha solo se stesso (su 3 eletti), e quindi farà presto a decidere. In altre Associazioni, chissà.In ogni caso, cari 79 delegati Casagit, se non riceverete nessun invito a Roma per il 21 giugno, delle due l'una: o non appartenete alla maggioranza federale, e non c'è problema; oppure ne fate parte, eppure i vostri leader  non vi ritengono degni di fiducia, ma solo pronti a ubbidire ai loro diktat.


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10.6.2017 - CASAGIT. Da Milano e  Roma uno schiaffone ai cacicchi del sindacato. A  Milano vince la lista "Prima la salute" (sostenuta da Franco Abruzzo, Massimo Alberizzi e Daniela Stigliano) con Costantino Muscau  primo eletto con  761 voti. Eletti tutti e 13 i candidati. A Roma trionfa la lista "Casagit per te" sostenuta da "Puntoeacapo" (portavoce Carlo Chianura) con Mario Antolini primo eletto con 847 voti. Eletti i 14 candidati. "Casagit per te" elegge delegati in Piemonte,  Campania, Emilia Romagna  e Toscana. Le due liste portano nell'Assemblea generale dell'ente 31 delegati. Un successo clamoroso. Franco Abruzzo (portavoce del MIL): "Questa votazione segna l'inizio della crisi definitiva della Fnsi alla quale i giornalisti addebitano la gestione fallimentare dell'Inpgi, il mancato rinnovo del contratto, la riforma durissima di Casagit, le persecuzioni di stampo mafioso all'interno dell'Inpgi,  l'ingiusto prelievo sulle pensioni e il ventilato proposito  di punire ancora i giornalisti in quiescenza iscritti alla Casagit". Emblematica la sconfitta di Edmondo  Rho (Cda Inpgi) primo dei non eletti in Lombardia. - IN CODA/ La squadra di "Prima la salute!" ringrazia i colleghi, i simpatizzanti e i sostenitori. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=23483





 



 



 



 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 








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