Per un personaggio noto che rilasci volontariamente una intervista per la TV, cadono la tutela del diritto all’immagine, il diritto alla riservatezza, la tutela dei dati personali e l’intervistato non ne può inibire la messa in onda. E’ quanto stabilisce una sentenza del Tribunale di Roma.
ROMA, 8 maggio 2017. - Per un personaggio noto che rilasci volontariamente una intervista per la TV, cadono la tutela del diritto all’immagine, il diritto alla riservatezza, la tutela dei dati personali e l’intervistato non ne può inibire la messa in onda. E’ quanto stabilisce una sentenza del Tribunale di Roma a definizione del contenzioso, instaurato da un imprenditore, Stefano Pulsoni, intervistato a Ibiza dalla giornalista Francesca Fagnani, difesa dall’avvocato Caterina Malavenda, nell’ambito del reportage «Tutti ricchi per una notte» per la trasmissione di Michele Santoro, dal titolo «Italia». Pulsoni aveva concesso l’intervista ma, prima della messa in onda del programma, aveva comunicato alla Rai la revoca del proprio consenso alla diffusione delle sue dichiarazioni e delle sue immagini e si era rivolto al giudice per fermarne la diffusione. Il giudice in prima istanza aveva accolto la richiesta, lasciando alla Rai ed alla giornalista la facoltà di scegliere il da farsi, nei limiti della legge. La puntata, perciò, per motivi di cautela, era stata trasmessa senza l’intervista. In sede di reclamo, il Tribunale ha revocato l’ordinanza, fra l'altro, precisando che la revoca del consenso non ha effetto, se l’intervistato è - come nel caso in esame - un personaggio noto. Oltretutto, si legge nelle motivazioni, l’intervista era stata realizzata nell’ambito del diritto di cronaca e non c'era neppure l’elemento ostativo, rappresentato «dalla possibilità di un pregiudizio all’onore, alla reputazione od anche al decoro della persona ritrattata». (ANSA).
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