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PREVIDENZA. - Allarme tra i cittadini pensionati di tutte le gestioni (Inps e Casse privatizzate): il contributo di solidarietà imposto sui pensionati Inpgi e introdotto per via amministrativa con l'avallo dei ministri del Lavoro e dell'Economia farà scuola? Le casse hanno poteri parlamentari? Le sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione non vanno rispettate soprattutto dal Governo? Raccapricciante e disgustosa la giravolta dei ministri Padoan e Poletti, che hanno cambiato opinione nel giro di 12 mesi. La coerenza non abita a Palazzo Chigi. I giornalisti pensionati discriminati rispetto a tutti gli altri pensionati che non subiranno tagli dei loro assegni. L'uguaglianza di trattamento è un cardine fondamentale del sistema costituzionale italiano. I giornalisti pensionati si apprestano ad impugnare il decreto vessatorio, illegittimo e illegale, che non salverà l'Inpgi. La situazione finanziaria dell'ente resta fortemente critica tra aumento del numero dei pensionati e calo dei redattori che versano i contributi. Una forbice che stritola la Fondazione. Quest'anno dovranno essere smobilitati titoli per 150 milioni per fronteggiare le esigenze di cassa, mentre la dismissione degli immobili è ferma. L'Unpit ha chiesto copia del decreto interministeriale all'Inpgi e al Ministero del Lavoro: l'obiettivo è di impugnarlo davanti al Tar Lazio. Seguiranno i ricorsi di fronte ai Tribunali quando gli interessati avranno in mano il cedolino con la prima trattenuta. Il gettito della manovra è di 19 milioni in tre anni, mentre i giornalisti pensionati per effetto della mancata perequazione hanno già versato 35 milioni nelle casse dell'Istituto. La salvezza dell'Inpgi è nell'Inps.

di Francesco M. de Bonis

Roma, 22 febbraio 2017 - C'è allarme vivissimo tra i cittadini pensionati di tutte le gestioni (Inps e Casse privatizzate). Serpeggia la preoccupazione che il contributo di solidarietà (o "contributo straordinario di partecipazione al riequilibrio finanziario della gestione previdenziale") imposto sui pensionati Inpgi e introdotto per via amministrativa con l'avallo dei ministri del Lavoro e  dell'Economia possa fare scuola a livello di Inps e delle altre Casse privatizzate. Il Governo in sostanza ha "trasferito" poteri parlamentari all'Inpgi (e alle altre Casse). Una conseguenza aberrante di un atto amministrativo censurabile sotto diversi e molteplici profili. Solo il Parlamento ha il potere di decidere prelievi sulle pensioni.  La Cassazione ha bocciato più volte il contributo sugli iscritti deciso dalla Cassa dei dottori commercialisti. Le sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione non vanno rispettate soprattutto dal Governo? Raccapricciante e disgustosa è apparsa la giravolta dei ministri Padoan e Poletti, che hanno cambiato opinione nel giro di 12 mesi. La coerenza non abita nei Palazzi del Governo  e a Palazzo Chigi. I giornalisti pensionati sono stati clamorosamente discriminati rispetto a tutti gli altri pensionati che non subiranno tagli dei loro assegni. L'uguaglianza di trattamento è un cardine fondamentale del sistema costituzionale italiano, ma Padoan e Poletti hanno girato le spalle anche alla carta fondamentale della Repubblica.  I giornalisti pensionati si apprestano ad impugnare il decreto vessatorio, illegittimo e illegale, che non salverà l'Inpgi. La situazione finanziaria dell'ente resta fortemente critica tra aumento del numero dei pensionati e calo dei redattori che versano i contributi. 388 redattori di varie testate attendono il prepensionamento e quando l'evento si verificherà i conti dell'ente subiranno un duro colpo. Il divario crescente pensionati/attivi stritolerà la Fondazione. L'Inpgi può essere salvato trasferendolo dentro l'Inps come gestione speciale. Quest'anno dovranno essere smobilitati titoli per 150 milioni per fronteggiare le esigenze di cassa, mentre la dismissione degli immobili è ferma e stenta a partire. L'Unpit ha chiesto copia del decreto interministeriale all'Inpgi e al Ministero del Lavoro: l'obiettivo è di impugnarlo davanti al Tar Lazio. Seguiranno i ricorsi di fronte ai Tribunali quando gli interessati avranno in mano il cedolino con la prima trattenuta.Propongo una riflessione tecnico-giuridica sul taglio delle pensioni Inpgi approvato con decreto interministeriale: ai moderni soloni non é, forse, sfuggita una riga decisiva della sentenza n. 173 del 2016 della Corte costituzionale che 7 mesi fa ha ritenuto legittimo il taglio di tutte le pensioni - comprese quelle Inpgi - oltre 91mila 250 euro per il triennio 2014-2016? Come é arcinoto le sentenze vanno lette nella loro interezza senza interpretazioni di comodo o di parte. Ebbene i giudici della Consulta hanno ritenuto legittima la "legge Letta" (n. 147/2013, legge di stabilità per il 2014), in quanto "il contributo di solidarietà é stato considerato come una misura contingente, straordinaria e temporalmente circoscritta, cioé una tantum". Il governo Renzi e il governo Gentiloni hanno poi puntualmente rispettato alla lettera il verdetto dell'Alta Corte, rinunciando all'approvazione di un'eventuale proroga del taglio. Di conseguenza il taglio delle pensioni previsto dalla "legge Letta" é definitivamente terminato il 31 dicembre 2016. Viceversa i circa 1.400 giornalisti (su 6.927) titolari di pensioni Inpgi superiori ai 91mila 250 euro lordi l'anno si sono visti ieri prorogare il taglio dei loro vitalizi per altri 3 anni fino al febbraio 2020 e addirittura in misura maggiore di quanto già previsto dalla "legge Letta". E' la conseguenza dell'approvazione della riforma dell'Inpgi da parte dei ministeri vigilanti del Lavoro e dell'Economia. Ci si chiede:


1) questo nuovo taglio é davvero in linea con la sentenza n. 173 del 2016 della Corte Costituzionale, visto che complessivamente durerà 6 anni, anziché 3 come per gli altri pensionati italiani a parità di reddito?



2) essendo l'Inpgi l'unico ente previdenziale privatizzato sostitutivo dell'Inps, é sufficiente un decreto interministeriale per reintrodurre il taglio delle pensioni o era, invece, e a maggior ragione necessaria una legge?   



 I signori ministri del Lavoro e dell'Economia hanno memoria di quello che "di concerto" hanno scritto nella lettera 2 febbraio 2016 (protocollo 0001379)?  "I ministeri reputano necessario evidenziare che l'inpgi deve 'intervenire in breve con ulteriori modifiche che permettano il rientro del disavanzo, adottando norme che potrebbero risultare anche più restrittive di quanto prevede il sistema generale'".  "E' rimesso alle scelte responsabili di efficace gestione degli organi di codesto istituto - si legge ancora nella lettera - considerare la possibilità dì armonizzare il proprio ordinamento previdenziale al sistema generale" (normativa Inps/Fornero, ndr). L'istituto dovrà intraprendere un complessivo progetto di riforma, utile a consentire il riallineamento delle risultanze gestionali al fine di garantire l'effettiva tutela previdenziale dei propri iscritti".  "E'  rimesso alle scelte responsabili di efficace gestione degli Organi di codesto Istituto - si legge nella lettera - considerare la possibilità dì armonizzare il proprio ordinamento previdenziale al sistema generale, adottando le opportune soluzioni in direzione:



      dell'adeguamento dei requisiti di accesso e delle modalità di calcolo delle prestazioni a quelli previsti dal sistema generale AGO;



      dell'adeguamento delle aliquote di rendimento per il calcolo del trattamento pensionistico a quelle vigente nel sistema generale;



      della verifica della sostenibilità delle altre prestazioni obbligatorie diverse da quelle lVS rispetto alle contribuzioni ad hoc previste;



      della verifica degli impatti che le prestazioni facoltative eventualmente previste dal nuovo progetto di riforma hanno sulle risultanze di gestione.



"Ferma restando quindi l'approvazione delle misure sopra individuate, si ritiene opportuno precisare che il progetto di riforma ordinamentale, stante la necessità di riequilibrio e risanamento con effetti anche di medio-lungo periodo, dovrà essere adottato in tempi brevi e corredato da elaborazioni tecniche che consentano alle Amministrazioni vigilanti di valutare, oltre alla sostenibilità complessiva della gestione, anche gli effetti separati di ciascuna delle misure che codesto INPGI intenderà prevedere. Si rimane in attesa delle determinazioni che codesto Istituto riterrà dì assumere". In quella occasione fu bocciato il prelievo sulle pensioni in essere. Questa volta è stato violato l'assunto costituzionale secondo il quale il prelievo è lecito ma  deve avere la  cadenza una tantum e non una spessum o una semper rispetto al "prelievo Letta" (2014/2016).


Dalla lettura degli ultimi bilanci è  facile ricavare i dati che formano una fotografia nitida dell'attuale momento terrificante che vive l'Inpgi:


."Lo sbilancio nei conti dell'Istituto è ormai strutturale con una differenza nella gestione principale, Inpgi/1, tra entrate e prestazioni erogate che ha sfiorato i 112 milioni nel 2015 (-81 milioni nel 2014, -51 milioni nel 2013, -7 milioni nel 2012) -, ma la situazione è ancora più grave se si considera il rapporto tra contributi obbligatori e prestazioni obbligatorie (-140 milioni di euro nel 2015); sbilancio dovuto alla drammatica situazione del settore (in 5 anni si sono persi oltre 3mila posti di lavoro, con moltissimi prepensionamenti)".


.Dall'assestamento al bilancio  di previsione 2016 si apprende che lo sbilancio previdenziale viaggia sui 121 milioni di euro contro un preventivo di quasi 92 milioni. Le previsioni del 2017 parlano di un risultato negativo per 134 milioni.


.I dati portano nel 2016 l’indice di misurazione del rapporto tra il totale della spesa per prestazioni e le entrate contributive complessive a quota 129,53% rispetto a 128,10% del bilancio consuntivo 2015. Il rapporto invece, tra le uscite per prestazioni IVS correnti e le entrate contributive IVS correnti, nel 2016 è pari a 137,71% rispetto al 138,90% del 2015.


.L’analisi della voce di spesa per ammortizzatori sociali - opportuna in un periodo fortemente interessato da questi fenomeni - ci consegna uno scenario in cui la stima dei costi sostenuti per l’assestamento 2016, pari a 34,1 milioni, risulta in aumento rispetto a quanto preventivato, infatti:


- la spesa per i trattamenti di disoccupazione è pari a 14,1 milioni (+ 6,82%);


- la spesa per i contratti di solidarietà è pari a 15 milioni (+ 7,14%).


- la spesa per la cigs è pari a 5 milioni (in linea con quanto preventivato).


.Lo scenario che si delinea a seguito dell’esame degli indicatori del bilancio preventivo per l’esercizio 2017 fa registrare un saldo negativo complessivo pari a circa 37,9 milioni di euro.


.Per quanto riguarda l’obbligo di copertura del patrimonio rispetto alle cinque annualità di pensione, si evidenzia che il rapporto tra la Riserva IVS dopo la copertura del disavanzo e l’annualità di pensione al 31/12/94, pari a Euro 149.238.000, risulterebbe essere di 11,89 anni, mentre il rapporto con l’annualità di pensione corrente, pari a 500.900.000,risulterebbe essere di 3,54 anni (assestamento 2016 pari a 3,73 anni).


.Rapporto giornalisti attivi/pensionati: 1,77 (olim 2,88).


.Il patrimonio finanziario è di 536 milioni di euro, mentre il patrimonio immobiliare ammonta a un miliardo 280 milioni.


CONCLUSIONE. Confrontando le misure approvate con il decreto interministeriale del 21/2/2017 e il contenuto della lettera degli stessi  ministri del 2/2/2016 appare evidente che la stretta non c'è stata  secondo l'annuncio apocalittico di un anno fa. Evidentemente i ministri si sono riservati un intervento più drammatico al termine di quest'anno, quando saranno noti il consuntivo del bilancio 2016 e   l'andamento dei conti 2017 (che dovrebbero andare in rosso per 38 milioni secondo le previsioni pubblicate nel sito dell'Istituto). A quel punto la soluzione è nel dlgs 509/1994: commissariamento per tre anni, nessun aiuto statale. Lo sbocco parlamentare è l'assorbimento dell'Inpgi nell'Inps come è già avvenuto per Inpdai, Inpdap ed Enpals. I giornalisti non sono i "figliastri" della Repubblica. L'uguaglianza di trattamento è un vincolo obbligatorio e doveroso per il Governo e il Parlamento. Il mondo giornalistico non può essere umiliato con la prospettiva, in caso di default, della pensione sociale.


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5.2.2016 - INPGI/Riforma./Pubblichiamo integralmente la lettera/diktat dei Ministeri del Lavoro e  dell'Economia che hanno approvato solo 4 punti  della delibera 27 luglio 2015 dell'Istituto.  "I ministeri reputano necessario evidenziare che l'Inpgi deve 'intervenire in breve con ulteriori modifiche che permettano il rientro del disavanzo, adottando norme che potrebbero risultare anche più restrittive di quanto prevede il sistema generale'". "E' rimesso alle scelte responsabili di efficace gestione degli Organi di codesto Istituto - si legge ancora nella lettera - considerare la possibilità dì armonizzare il proprio ordinamento previdenziale al sistema generale" (normativa Inps/Fornero). Bocciato il prelievo sulle pensioni in essere. - di Francesco M.  de Bonis  -  TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=19880


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13.7.2016 - PENSIONI PIU' ELEVATE. CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ.  DEPOSITATA LA SENTENZA 5 LUGLIO 2016 N. 173. CORTE COSTITUZIONALE:  "IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA' NON INSOSTENIBILE ANCHE SE COMPORTA SACRIFICI". ''L''INTERVENTO LEGISLATIVO NEL SUO PORSI COME MISURA CONTINGENTE, STRAORDINARIA E TEMPORALMENTE CIRCOSCRITTA SUPERA LO SCRUTINIO ''STRETTO'' DI COSTITUZIONALITÀ". "IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ, PER SUPERARE LO SCRUTINIO ''STRETTO'' DI COSTITUZIONALITÀ, DEVE OPERARE ALL''INTERNO DEL COMPLESSIVO SISTEMA DELLA PREVIDENZA; ESSERE IMPOSTO DALLA CRISI CONTINGENTE E GRAVE DEL SISTEMA; INCIDERE SULLE PENSIONI PIÙ ELEVATE (IN RAPPORTO ALLE PENSIONI MINIME); PRESENTARSI COME PRELIEVO SOSTENIBILE; RISPETTARE IL PRINCIPIO DI PROPORZIONALITÀ; ESSERE COMUNQUE UTILIZZATO COME MISURA UNA TANTUM". "UN CONTRIBUTO SULLE PENSIONI COSTITUISCE, PERÒ, UNA MISURA DEL TUTTO ECCEZIONALE, NEL SENSO CHE NON PUÒ ESSERE RIPETITIVO E TRADURSI IN UN MECCANISMO DI ALIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI PREVIDENZA". LA CORTE HA RITENUTO LEGITTIMA ANCHE LA NORMA SULLA RIVALUTAZIONE DECRESCENTE DEGLI ASSEGNI.   IN CODA LA CONSULTA SPIEGA LA SUA SENTENZA. IN ALLEGATO IL TESTO DELLA SENTENZA (SCARICABILE CLICCANDO IN ALTO O IN BASSO). - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=21256


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21.2.2017 - INPGI/I Ministeri vigilanti approvano la riforma, il passaggio al  sistema di calcolo contributivo  e il provvedimento che introduce per via amministrativa e per tre anni il contributo di solidarietà sulle pensioni superiori ai 38mila euro. FRANCO ABRUZZO (PRESIDENTE DI UNPIT): "I vertici dell'Istituto festeggiano, ma c'è poco da festeggiare da parte di chi ha 30-40-50 anni. L'assegno si allontana, mentre la situazione finanziaria dell'ente resta fortemente critica tra aumento del numero dei pensionati e calo dei redattori che versano i contributi. Una forbice che stritola la Fondazione. Quest'anno dovranno essere smobilitati titoli per 150 milioni per fronteggiare le esigenze di cassa, mentre la dismissione degli immobili è ferma. Il quadro era e resta fosco. Senza pensione giornalisti e giornaliste che, a seguito della cessazione del rapporto di lavoro, sono stati ammessi alla prosecuzione volontaria della contribuzione oppure dipendenti da aziende in stato crisi ovvero disoccupati per cessazione del  rapporto di lavoro da aziende in crisi. Inpgi come l'Inps in tema di adeguamento dell'età pensionabile alla speranza di vita. Solo le pensioni Inps sono garantite dallo Stato".  In allegato la riforma punto per punto spiegata da Mimma Iorio (dg dell'ente). - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=22731


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a) INPGI  -  bilancio preventivo 2017 in http://www.inpgi.it/sites/default/files/Bilancio%20Preventivo%202017%20AGO_26%2010%202016OK.pdf


b) INPGI -  bilancio assestamento 2016  in http://www.inpgi.it/sites/default/files/Bilancio%20Assestamento%202016%20AGO_26%2010%2016OK.pdf


c) INPGI - Relazione della Corte dei Conti sull'esercizio 2015 in http://www.inpgi.it/sites/default/files/det%2060-2016-corte%20dei%20conti%202015.pdf


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