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CASAGIT - IL BILANCIO DELLA REALTÀ. L'occupazione giornalistica è calata del 18% rispetto a un dato nazionale del 3,8%. La Casagit si trova a fare i conti con un numero sempre più ridotto di contrattualizzati a fronte di una richiesta di prestazioni in continuo aumento, soprattutto a causa dell'arretramento già in atto da parte del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). Questo scenario rende ineludibili alcune manovre per mettere in sicurezza i conti della Cassa dei prossimi anni. Misure che non toccano l'impianto di tutele del sistema di prestazioni, non aumentano i contributi ma intervengono in modo equilibrato sull'intera popolazione di iscritti. IN CODA intervista a Daniele Cerrato: "La Casagit per il 54% della nostra spesa è sostitutiva dei Ssn".


Roma, 3 dicembre 2015. Presentate all'Assemblea Nazionale dei Delegati Casagit del 2 e 3 dicembre, le previsioni del conto economico e le ipotesi di intervento per mettere in sicurezza il futuro della Cassa per i prossimi 5 anni. Un futuro fortemente condizionato dal mercato del lavoro e dalla situazione del Paese dove il settore editoriale è quello che più di ogni altro sta pagando il prezzo della crisi, senza mostrare ancora importanti segnali di inversione di tendenza. La nostra occupazione è calata del 18% rispetto a un dato nazionale del 3,8%. La Casagit si trova quindi a fare i conti con un numero sempre più ridotto di contrattualizzati a fronte di una richiesta di prestazioni in continuo aumento, soprattutto a causa dell'arretramento già in atto da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Le prospettive, con gli annunciati tagli sugli esami diagnostici, promettono un ricorso ancora maggiore alle nostre tutele. Già oggi le prestazioni "sostitutive" di quanto offre il SSN rappresentano il 54% di tutte quelle erogate dalla Cassa. Il nostro sistema di assistenza sanitaria continua però a reggersi sui contributi dei soci contrattualizzati. Un'architettura che ha perso forza, il calo del 13% in soli 5 anni sui dati assoluti, dovuto sia all'abbassamento delle retribuzioni medie e al numero degli occupati, ne è prova evidente. Un piccolo segnale di speranza ci arriva da 300 nuove contrattualizzazioni registrate negli ultimi mesi che attutiscono solo in parte la caduta di occupazione del comparto. Questo scenario rende ineludibili alcune manovre (che saranno rese note nella seduta del CdA del 17 dicembre, ndr) per mettere in sicurezza i conti della Cassa dei prossimi anni. Misure che non toccano l'impianto di tutele del sistema di prestazioni, non aumentano i contributi ma intervengono in modo equilibrato sull'intera popolazione di iscritti. Le misure sono state condivise nei lavori dell'Assemblea nazionale dei delegati che ha offerto al Cda fondamentali suggerimenti per la loro definizione entro fine anno. - TESTO IN http://www.casagit.it/casagit/it/News/Mondo_Casagit/info-1959518271.html


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INTERVISTA - CERRATO: LA CASAGIT RIDISEGNA IL FUTURO  - DI PAOLA VENANZI (UFFICIO STAMPA ADEPP).  -  La Casagit, per chi non la conoscesse, è la Cassa di assistenza sanitaria dei giornalisti italiani. Un paracadute per i colleghi e le famiglie che ha di fatto sostituito del tutto o in parte, come ci racconterà il Presidente, il Servizio sanitario nazionale. A dirigerla Daniele Cerrato, collega giornalista che non ha mai smesso di fare la propria professione un po' per amore un po' perché convinto che il contatto reale, quotidiano con la categoria che si rappresenta non debba essere mai interrotto. Una parola, realtà, che oggi ritroviamo nel titolo di presentazione del Bilancio Casagit.


Daniele, il notiziario Casagit dove si da ampio spazio "ai numeri" titola "Il bilancio della realtà". Perché?


"Perché abbiamo bisogno di un rinforzo di realtà da diffondere meglio nella categoria perché molti pensano che la nostra sia una delle categorie privilegiate di questo Paese e probabilmente in parte lo è rispetto ad altre categorie meno fortunate, purtroppo noi siamo una categoria che ha subito la crisi in modo, molto, ma molto più pesante di altre. In termini occupazioni sei volte di più rispetto ad altre categorie produttive e mentre in altri settori ci sono segnali di ripresa nel nostro è flebile. Ci sono 300 contrattualizzazioni che dovrebbero essere nelle prossime settimane, 300 contrattualizzazioni che stanno arrivando ma con naturalmente una aspettativa molto più grande da parte dei nostri colleghi".


Pensi ad una riforma o ad un aggiustamento?


"Non l'abbiamo fatta 9 anni fa non la faremo oggi, quindi nessuna riforma. Un progetto per una Casagit del futuro sì. Il 2014 è stato l'anno della creazione di Casagitservizi srl, il nostro pass per allargare i nostri utenti. Casagitservizi sta realizzando, grazie ad un accordo con Confcommercio, un fondo - analogo a Casagit - dedicato ai titolari di aziende commerciali italiane. Inoltre sono in corso i lavori edilizi per il raddoppio del poliambulatorio di Roma a scopo commerciale. Un test in più per le nostre capacità gestionali e una possibilità concreta di ampliamento della rete di convenzioni. Per noi ha senso ricercare energie nuove in un sistema in crisi a causa del suo mercato del lavoro. La Casagit deve e può dare risposte sanitarie a popolazioni diverse da quella solo giornalistica mantenendo intatto comunque il patto con una categoria che l'ha voluta e ne detiene, in ogni caso, la titolarità patrimoniale".


Secondo l'ultima ricerca Ocse, che noi riportiamo nella sezione Occhio ai dati, la spesa pro capite sanitaria è crollata, servono investimenti in un Sistema che sta pensando invece di fare dei tagli. Inoltre, sempre i dati, ci dicono che il ricorso all'assistenza integrativa o complementare è in continuo aumento. Ci deve essere un accordo e uno scambio maggiore tra SSN e i Fondi o le Casse sanitarie?


"E' quello che noi auspichiamo di realizzare e in più occasioni ho sottolineato al Ministro Lorenzin che continuo a ritenere lunare che per fare una convenzione con un ospedale un fondo come la Casagit debba spendere di più di quanto spende per fare la stessa convenzione con un clinica. Per noi oggi fare una convenzione con gli ospedali oltre che burocraticamente spossante è anche estremamente oneroso e credo che questa sia una stupidaggine perché gli ospedali potrebbero calmierare il mercato delle prestazioni intramoenia e nello stesso tempo portare a casa un introito interessante per sostenere la sanità pubblica generale. Tu hai detto una cosa prima ossia che noi siamo almeno nominativamente dei fondi integrativi ma ormai non siamo più integrativi siamo complementari per non dire sostitutivi . La Casagit per il 54% della nostra spesa è sostitutiva dei SSN".


Dove va la nostra professione?


"La nostra professione ha bisogno di fare un grande patto per trovare una strada per la quale andare. Un grande patto che leghi insieme i giornalisti gli editori e la politica. la politica è richiamata all'obbligo di tutelare la nostra professione e non solo perché l'articolo 21 della costituzione lo prevede ma perché è un obbligo democratico avere una informazione adeguata, gli editori perché è il loro business, noi perché è il nostro lavoro. Però dobbiamo sgombrare il tavolo dai vecchi utensili perché molti dei vecchi utensili e la contrattazione sindacale oggi sono dei ferri spuntati. Ti faccio un esempio. Il ricorso allo sciopero , ad una contrattazione dura oggi francamente ha delle difficoltà ad essere realizzata quindi io auspico un tavolo al quale ci si possa sedere non soltanto insieme agli editori ma anche ognuno per il proprio incarico insieme al Governo alla politica con la P maiuscola non con i quattro politicanti che ti chiedono un'intervista di straforo". - TESTO IN http://www.casagit.it/casagit/it/News/Mondo_Casagit/info-1959517635.html


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