Roma, 2 marzo 2008. Si sono concluse nel tardo pomeriggio le operazioni di scrutinio relative alla elezione dei 10 consiglieri pensionati generali dell’Inpgi. Sono risultati eletti:
1) Domenico Marcozzi, 647 voti;
2) Antonio De Vito, 421;
3) Giuseppe (Ino) Iselli, 411;
4) Giovanni Rossi, 387;
5) Neri Paoloni, 386;
6) Massimo Signoretti, 369;
7) Maurizio Mendia, 365;
8) Marcello Ugolini, 360;
9) Maurizio Andriolo, 358;
10) Franco Picchiotti, 331.
Il trionfo di Domenico Marcozzi (abruzzese) è clamoroso, come è clamoroso il terzo posto di Ino Iselli, che, come presidente dell’Unione nazionale pensionati, sperava di figurare in cima alla graduatoria. I sogni di grandezza muoiono non solo all’alba ma anche nel tardo pomeriggio di una domenica di marzo. Il Consiglio generale dell’Inpgi, come è noto, conta soltanto quando sono da designare i 10 consiglieri di amministrazione. Poi diventa un organo burocratico di ratifica delle decisioni prese dal CdA.
La maggioranza uscente (guidata da Gabriele Cescutti) può contare su 45 consiglieri contro i 26 dell’opposizione. L’opposizione (che controlla il collegio dei sindaci), però, oggi, con le componenti di Stampa democratica e Quarto potere, fa parte della maggioranza della Fnsi, il cui segretario generale, Franco Siddi, fa parte di diritto del CdA dell’Istituto. E’ evidente che la sinistra non possa pretendere le poltrone di presidente e vicepresidente. Se, come si sussurra, la poltronissima di Cescutti dovesse essere conquistata da Roberto Seghetti, Maurizio Andriolo (esponente storico di Stampa democratica) potrebbe aggiudicarsi di nuovo lo sgabello di vicepresidente (che va, per Statuto, con un presidente in attività, a un giornalista pensionato). La battaglia è appena all’inizio: si sa che Cescutti spinge alla sua successione il “pupillo” veneto, Andrea Camporese, ignoto ai più. I lombardi pensano di collocare un loro uomo di punta nel Consiglio di amministrazione: Edmondo Rho non ha rivali. Roberto Seghetti (Panorama come Rho) è il portavoce del viceministro Vincenzo Visco. Paolo Serventi Longhi sembra escluso dai giochi: su di lui ricade la responsabilità della disfatta subita dalla Fnsi nelle trattative con la Fieg per il rinnovo del contratto, rinnovo atteso da tre anni.
Il Consiglio di amministrazione è formato da 16 persone (12 giornalisti + 2 ministeriali + 2 esponenti della Fieg). Fra i giornalisti, uno è Siddi, l’altro è un membro del comitato di gestione dell’Inpgi/2 (Cinzia Romano o Simona Fossati, entrambe esponenti del’opposizione). Gli altri 10 sono da eleggere e sulla scelta dei 10, lo scontro si annuncia violentissimo. (Francesco de Bonis per l’Agenzia Stefani@-web da Roma).
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INPGI; I PENSIONATI ELETTI NEL CONSIGLIO
Roma, 3 marzo 2008. Con la ripetizione delle votazioni svoltesi ieri nel seggio di Napoli, e riservate ai soli pensionati Inpgi della Circoscrizione Campania, sono completi i risultati delle elezioni per il rinnovo degli Organi amministrativi dell'Istituto Nazionale di previdenza dei giornalisti, il cui esito parziale era stato comunicato lo scorso 11 febbraio. Ne dà notizia l'Inpgi. Questo l'elenco dei dieci giornalisti pensionati eletti in ambito nazionale nel Consiglio generale dell'Inpgi e dei quali - secondo quanto stabilito dallo Statuto - non pi— di tre possono appartenere alla Circoscrizione Lazio, non pi— di due alla Lombardia e non pi— di uno ad ognuna delle rimanenti Circoscrizioni regionali. Marcozzi Domenico (Abruzzo) voti 647; De Vito Antonio (Piemonte) 421; Iselli Giuseppe (Lombardia) 411; Rossi Giovanni (Emilia Romagna) 387; Paoloni Neri (Lazio) 386; Signoretti Massimo (Lazio) 369; Mendia Maurizio (Campania) 365; Ugolini Marcello (Lazio) 360; Andriolo Maurizio (Lombardia) 358; Picchiotti Franco (Toscana) 331. (ANSA).