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Per la seconda volta un Tribunale accoglie un decreto ingiuntivo contro l'INPS per il pagamento della perequazione pensionistica non corrisposta negli anni (dal 2012 in poi) in cui vigeva la Legge Fornero, giudicata poi incostituzionale dalla Consulta (con la sentenza 70/2015). L'Ente non si oppone riconoscendo i diritti dei pensionati. FRANCO ABRUZZO (presidente UNPIT): "Ed ora via alle cause individuali contro Inps, INPGI e le Casse professionali". IN CODA la sentenza 70/2015, il dl 65/2015 e la legge 109/2015 di conversione.

di Salvatore Primiceri
www.agoravox.it -15.9.2015


Per la seconda volta un Tribunale accoglie un decreto ingiuntivo contro l'INPS per il pagamento della perequazione pensionistica non corrisposta negli anni in cui vigeva la Legge Fornero, giudicata poi incostituzionale dalla Consulta. L'Ente non si oppone riconoscendo i diritti dei pensionati e dovrà versare la somma ingiunta dal Giudice.


Anche il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere accoglie un ricorso per ingiunzione di pagamento proposto nei confronti dell’INPS e volto ad ottenere il pagamento della perequazione del trattamento pensionistico non corrisposta negli anni 2012 – 2013 per effetto della Legge Fornero, poi dichiarata costituzionalmente illegittima dalla Corte Costituzionale.


Il ricorso è stato proposto da un pensionato assistito dall’Avv. Vincenzo Ferrò, lo stesso legale che pochi mesi fa aveva ottenuto dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Napoli il primo Decreto Ingiuntivo emesso nei confronti dell’INPS in tale materia.


Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) ha concesso il Decreto Ingiuntivo in forma non immediatamente esecutiva; conseguentemente l’INPS avrebbe potuto proporre opposizione entro 40 giorni dalla notifica dello stesso, ma non l’ha fatto. In tal modo il Decreto Ingiuntivo è diventato definitivamente esecutivo il 10 settembre ed ora all’INPS non resta che pagare al pensionato le somme ingiunte dal Giudice.


Perché l’INPS, pur avendone avuto facoltà, non ha proposto opposizione? “Pur ritenendo di poter formulare differenti ipotesi in merito alla mancata opposizione da parte dell’INPS - spiega lo stesso avvocato Ferrò - quella che ci appare maggiormente verosimile è costituita dall’implicito riconoscimento, da parte dell’Ente previdenziale, della effettiva sussistenza, in capo al pensionato, dei diritti da noi invocati nel ricorso. Tali diritti scaturiscono dalla ben nota Sentenza n. 70/2015, con la quale la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della Legge Fornero, laddove quest’ultima ha previsto il blocco della perequazione dei trattamenti pensionistici relativamente agli anni 2012 – 2013, determinando in tal modo un danno che i pensionati potrebbero continuare a subire nel corso di tutta la vita pensionistica, in virtù dell’effetto “trascinamento” determinato dalla mancata perequazione della pensione nel biennio in esame e della conseguente esclusione della stessa dalla base di calcolo”.


La mancata opposizione da parte dell’INPS assume dunque particolare valenza in merito all’effettiva sussistenza dei diritti dei pensionati che sono stati evidentemente ritenuti fondati e riconosciuti anche dall’INPS.


"Il comportamento processuale dell’Ente - prosegue Ferrò - ingenera molti dubbi in merito alla legittimità costituzionale del “Decreto Renzi”, il Decreto Legislativo n. 65, convertito dalla Legge 109/2015 e con il quale il Governo, asserendo di voler adempiere alla pronuncia della Consulta, ha, invece, da un lato reiterato la stessa Legge Fornero e dall’altro ha solo parzialmente adempiuto al Giudicato Costituzionale, riconoscendo agli aventi diritto una perequazione in misura percentuale, definita simpatico bonus dal Presidente Renzi; il bonus previsto dal Governo si è, comunque, rivelato insufficiente e non certo idoneo ad adeguare le pensioni al reale aumento del costo della vita".


Non vi è dubbio che la mancata opposizione da parte dell’INPS al Decreto ingiuntivo ottenuto dal pensionato assistito dall’Avv. Ferrò possa contribuire alla definizione di nuovi scenari, se non a creare addirittura un possibile precedente.


L’acquiescenza da parte dell’INPS al Decreto del Giudice di Santa Maria Capua Vetere, va infatti ad assumere un particolare significato e potrebbe confermare la tesi, strenuamente sostenuta dall’Avv. Vincenzo Ferrò, dell’illegittimità costituzionale consequenziale del D.L. 65, laddove questo reitera, in parte o pro-toto, i contenuti di una Legge già dichiarata incostituzionale, violando, contestualmente, i diritti acquisiti nel corso degli anni dai pensionati, disattendendone le legittime aspettative.  “Per questo motivo - conclude l’Avv. Ferrò - stiamo continuando a batterci senza sosta in tutti i Tribunali d’Italia".  - TESTO IN http://www.agoravox.it/Pensioni-Tribunali-e-INPS.html


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.30.4.2015 - . PREVIDENZA. INCOSTITUZIONALE IL BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE. La Corte costituzionale con la sentenza 70/2015 riconosce per gli anni 2012-2013 la rivalutazione dell'assegno anche a chi percepisce una pensione superiore a tre volte il minimo Inps. Cancellata la norma del Governo Monti. Lo Stato dovrà sborsare 4,8 mld. Bagno di sangue per l'Inpgi che dovrà versare almeno 6 mln di euro (di cui 2 ritorneranno all'erario sotto forma di tassazione). Bastonato Boeri: se la Patria è in pericolo devono concorrere tutti i cittadini (attivi e pensionati). “Risultano intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita e l’adeguatezza. Quest’ultimo è da intendersi quale espressione certa, anche se non esplicita, del principio di solidarietà di cui all’art. 2 Cost. e al contempo attuazione del principio di eguaglianza sostanziale di cui all’art. 3, secondo comma, Cost.. La norma censurata è, pertanto, costituzionalmente illegittima nei termini esposti”. FRANCO ABRUZZO (UNPIT): “I pensionati italiani conoscono la straordinaria coerenza della nostra Consulta nella difesa dei grandi valori della Repubblica. La sentenza è una risposta netta e perentoria a chi predica l'odio contro i cittadini che hanno lavorato per 35-40 anni versando contributi d'oro. Noi pensionati non ci sentiamo soli, abbiamo dalla nostra parte la Costituzione e il Giudice che la fa rispettare anche al Parlamento e al Governo”. IN CODA LA SENTENZA. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17626 









.4.5.2015 -.PENSIONI, PEREQUAZIONE E  CORTE COSTITUZIONALE. IL SUICIDIO DEI GIORNALI. FRANCO ABRUZZO (UNPIT): “Signori direttori, abbiate coraggio. Vi chiedo la cortesia di ricordare a Renzi & C. che le sentenze  si applicano a favore di tutti i cittadini e non di una parte di essi, che il maltorto va restituito anche a rate, ma va restituito. Gli anziani hanno subito una rapina a mano armata da parte dello Stato. Non si scherza sulle parole Giustizia e Uguaglianza di trattamento. Le leggi retroattive per svuotare una sentenza sono degne di uno stato fascista o sovietico”. - DI FRANCO ABRUZZO/PRESIDENTE UNPIT - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17644 


.9.5.2015 -.PENSIONI: l'avvocato Riccardo Troiano che ha vinto alla Consulta dice che il Governo Renzi rischia di porsi di nuovo in contrasto con i dettami della Costituzione e della Corte Costituzionale (sentenza n. 70/2015) “in quanto reitererebbe quelle misure di congelamento della perequazione che erano stati già stigmatizzate in precedenza, anche per livelli molto più alti". IN CODA IL PENSIERO DI DUE EX-PRESIDENTI DELLA CONSULTA. BALDASSARRE: “IL GOVERNO DEVE RIMBORSARE TUTTI” – ZAGREBELSKY:“L’EQUILIBRIO DI BILANCIO NON È UN LASCIAPASSARE ALL’ARBITRIO DELLA POLITICA”. - DI PAOLO MARTINI – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17706





.10.5.2015 -.PENSIONI & CORTE COSTITUZIONALE. LETTERA APERTA  DI UNPIT  AL PREMIER MATTEO RENZI: “Noi crediamo, e ci auguriamo, che in un Grande Paese le sentenze della Consulta debbano essere semplicemente  rispettate da e per tutti senza se e senza ma, in particolare evitando di andare a colpire in modo esclusivo, sulla base della loro entità, quelle pensioni più alte che già erano trattate in modo riduttivo dal sistema di calcolo retributivo e che sono attualmente soggette anche a contributi di solidarietà dalla legge 147/2013”. “Se la Patria ha bisogno nessuno si tira indietro, Signor Presidente, ma prima di arrivare a chiedere o a negare soldi  agli anziani, alla parte debole della popolazione,  si abbia il coraggio di prenderli dal malaffare,  dalla corruzione, dall'evasione e dall'elusione fiscale, dagli sprechi di ogni genere, dall'eliminazione degli enti inutili e delle consulenze inutili,  dai privilegi assurdi”. ZAGREBELSKY:“L’EQUILIBRIO DI BILANCIO NON È UN LASCIAPASSARE ALL’ARBITRIO DELLA POLITICA”. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17712 e anche in http://www.unpit.it/ 









.25.5.2015 -.Unione Nazionale Pensionati per l’Italia (UNPIT)-www.unpit.it  - Comunicato Stampa/info@unpit.it - PENSIONI&PEREQUAZIONE - C’È UNA SENTENZA DELLA CONSULTA PERFETTAMENTE IN ARMONIA COL SISTEMA COSTITUZIONALE ITALIANO E QUINDI VA RISPETTATA ERGA OMNES, PENA LA MORTIFICAZIONE DELLO STATO DI DIRITTO, CON TUTTO QUEL CHE NE CONSEGUE. IL GOVERNO DICE CHE MANCANO I SOLDI PER RIMBORSARE TUTTO A TUTTI? UNPIT CREDE,  INVECE, CHE  DI SOLDI CE NE SIANO A PALATE, BASTA AVERE IL CORAGGIO DI ANDARE A PRENDERLI: EVASIONE FISCALE A MILIARDI, ENTI INUTILI, CORRUZIONE, SOMMERSO, CRIMINALITÀ ORGANIZZATA. IL PAREGGIO DI BILANCIO È UN OBIETTIVO DEI GOVERNI, NON DEI GIUDICI. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17896 









.Focus tematico n. 4/16 giugno 2015 - Ufficio parlamentare di bilancio. La rivalutazione delle pensioni dopo il decreto-legge 65/2015: effetti redistributivi e di finanza pubblica. TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18550  









.23.7.2015 - Legge n. 109/2015 (conversione del dl 65/2015) in sintesi: rivalutazione delle pensioni ma non solo. - di Avv. Rocchina Staiano/www.fiscoetasse.com - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18551






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