Home     Scrivimi     Cercadocumenti     Chi è     Link     Login  

Cerca documenti
Cerca:
in:


Documenti
Attualità
Carte deontologiche
CASAGIT
Corte di Strasburgo
Deontologia e privacy
Dibattiti, studi e saggi
Diritto di cronaca
Dispensa telematica per l’esame di giornalista
Editoria-Web
FNSI-Giornalismo dipendente
Giornalismo-Giurisprudenza
  » I fatti della vita
INPGI 1 e 2
Lavoro. Leggi e contratti
Lettere
Ordine giornalisti
Premi
Recensioni
Riforma professione
Scuole di Giornalismo e Università
Sentenze
Storia
Tesi di laurea
TV-Radio
Unione europea - Professioni
  I fatti della vita
Stampa

“INPGI.LE LIMATURE E LE RIFORME STRUTTURALI DI EDMONDO”. Eppure Edmondo è la stessa persona che il 24 maggio 2014 ha affermato: “Le pensioni dei giornalisti sono al sicuro”. Da allora cosa è accaduto tanto da dovere oggi correre ai ripari anche in fretta? - Intervento di EDMONDO RHO (Cda dell’Inpgi, indennità di 25.876 euro lordi annui in aggiunta allo stipendio di inviato di “Panorama”) al Consiglio nazionale della Fnsi: “Un giornalista che oggi va in pensione con la retribuzione media di categoria ottiene una pensione di 17.000 euro lordi annui superiore a quella che avrebbe dall’Inps. E chi va in disoccupazione ottiene per due anni un’indennità fino a 21.000 euro più alta rispetto a quella che avrebbe nel sistema pubblico. Solo per i contratti di solidarietà, l’Istituto di previdenza dei giornalisti ha speso l’anno scorso oltre 16 milioni di euro”. Le pensioni in essere non possono essere colpite per via amministrativa (sentenzia la Cassazione). Franco Abruzzo: “Prima di tagliare le pensioni future è il caso di adeguare il livello degli ammortizzatori sociali a quelli dell’Inps e del Jobs Act. I giornalisti non sono cittadini di serie A. La riforma in preparazione dell’Istituto dovrà colpire anche i lussi corporativi e le indennità dei membri del CdA, che spesso integrano ricchi stipendi. Rho contraddicendosi annuncia ‘limature’ e anche ‘riforme strutturali’ all’insegna dello slogan: ‘i sacrifici devono essere equi e rigorosi’. In verità parla come la Meloni e vuole colpire i ‘privilegi dei pochi’ ossia dei pensionati "ricchi" che hanno lavorato 35-40 anni versando contributi "d'oro", ma non fa nulla contro i privilegiati della ‘legge Mosca’ e gli ex-parlamentari giornalisti che godono di doppia pensione”.


Roma, 29 aprile 2015.  Pubblichiamo una sintesi dell’intervento di Edmondo Rho al Consiglio nazionale della Fnsi tenutosi il  28 aprile. I laudatores hanno titolato così l’intervento: “NUOVE REGOLE FLESSIBILI, EVITARE ALLARMISMI. APPELLO ALLA CATEGORIA: NON RUBATECI L’INPGI”. Ed ecco l’illuminato intervento di Edmondo, che è, come è noto alle masse, leader massimo di “Non rubateci il futuro":


“Sono rientrato nel Consiglio Nazionale Fnsi per portare un contributo al sindacato anche grazie alla mia esperienza di amministratore dell’Inpgi. Oggi chiedo a tutta la Fnsi di battersi in modo chiaro e netto per difendere e salvaguardare l’autonomia dell’Inpgi, che dà ai colleghi prestazioni di gran lunga superiori dell’Inps. Faccio solo due esempi: un giornalista che oggi va in pensione con la retribuzione media di categoria ottiene una pensione di 17.000 euro lordi annui superiore a quella che avrebbe dall’Inps. E chi va in disoccupazione ottiene per due anni un’indennità fino a 21.000 euro più alta rispetto a quella che avrebbe nel sistema pubblico. Certo, dovremo fare delle limature: i conti dell’Inpgi sono difficili, a causa di una crisi che ha scaricato sui bilanci dell’Istituto buona parte dei costi di ristrutturazione delle aziende. I nostri ammortizzatori sociali vanno mantenuti ma il sindacato deve ripensarne la gestione: per esempio, solo per i contratti di solidarietà, l’Istituto di previdenza dei giornalisti ha speso l’anno scorso oltre 16 milioni di euro. E quindi vi chiedo: è possibile continuare a firmare accordi di solidarietà quando le aziende tornano ad avere i conti in attivo?


Il problema è squisitamente sindacale. E parte dalla rappresentanza, anche di base, dei colleghi. Il segretario Fnsi, Raffaele Lorusso, dà la linea: ma poi, cosa succede se un Cdr non la segue? Fin da prima delle elezioni per il congresso della Fnsi, sostengo che c’è davvero bisogno di idee nuove, di un sindacato che non si limiti a una gestione notarile degli stati di crisi, preludio in diversi casi di una gestione fallimentare degli accordi: altrimenti l’Inpgi viene considerato come bancomat degli editori e tutto il sistema crolla. Nel 2015 l’Inpgi dovrà, appunto, varare riforme strutturali. E c’è bisogno di aprire un confronto con una Fnsi, e con una Fieg, in grado di osare, di riprendere un percorso strategico di rilancio in Italia dell’informazione di qualità.


Lorusso oggi ha esortato a fare una riforma seria, credibile e inattaccabile: sono d’accordo. E penso sia necessario affrontare la situazione anche partendo dalle tre parole-chiave, ‘realtà, responsabilità, futuro’ indicate nei giorni scorsi dal Presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, in un suo articolo (in http://andreacamporese.com/realta-responsabilita-futuro-le-sfide-dellinpgi-sono-sfide-della-professione/).


Le polemiche pretestuose di questi ultimi tempi non ci impediranno di varare una riforma previdenziale positiva per la categoria. Il sindacato deve essere partecipe di un progetto in cui il bilancio tra contributi e prestazioni va sistemato e i sacrifici devono essere equi e rigorosi: la situazione dell'Inpgi è nota, ed è oggettivamente difficile (per la crisi del settore editoriale, non certo per responsabilità dell'Istituto) perciò all'interno del cda si sta ragionando per preparare una seria manovra per riequilibrare i conti. E lo faremo, come prevedono le norme, dopo aver consultato Fnsi e Fieg.


Invito perciò i colleghi a seguire il dibattito in corso sulle riforme previdenziali senza allarmismi e nervosismi: le nuove norme – ancora da definire - entreranno in vigore, dopo l’approvazione dei Ministeri vigilanti, non prima del 2016. Ed è intenzione dei giornalisti che fanno parte del cda Inpgi prevedere regole flessibili, con clausole di salvaguardia: non faremo dalla sera alla mattina alcuna ‘manovra Fornero’, dunque.


Nell’approccio previdenziale del singolo giornalista può esserci invece un danno provocato da chi lancia grida d’allarme battendosi contro l’Inpgi  privatizzato, in base a un concetto del tipo “non va toccata la mia pensione, mentre per i giornalisti ancora in attività ci saranno le regole Inps”. 


No, cari colleghi: l'attuale gestione dell’Inpgi, nonostante le straordinarie difficoltà del periodo, è riuscita per fortuna a non intaccare il patrimonio, quindi non si sta preparando un intervento da ultima spiaggia!


Il punto è che occorre una vera solidarietà fra generazioni, contro il mantenimento dei privilegi di pochi per togliere ai pensionati del futuro: e questo è un punto sindacale, prima ancora che previdenziale. Ed è altrettanto importante l’inclusione del precariato, a partire dalla trasformazione dei co.co.co. in contratti a tempo indeterminato: questa deve essere una priorità per il sindacato dei giornalisti.


Lancio quindi un appello a tutta la categoria, anche ai colleghi che fanno parte di altri organismi e  – guarda caso, pochi mesi prima delle prossime elezioni – fanno una masochistica opera di denigrazione dell’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani: NON RUBATECI L’INPGI.  Edmondo Rho


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


LE SENTENZE  DELLA CASSAZIONE CIVILE.


.12.12.2014 – Cassazione civile/Sentenza 26102/14. Casse: stop al prelievo di solidarietà. Illegittimo il contributo di solidarietà imposto ai pensionati della Cassa dottori commercialisti per il periodo 2009/2013. Un regolamento non può incidere  sui diritti acquisiti e tagliare i  trattamenti in essere. - di Maria Carla De Cesari/www.ilsole24ore.com -12.12.2014 - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16359


=============================


.13.12.2014 - PREVIDENZA. Casse vincolate ai diritti acquisiti. La  Cassazione, per la seconda volta in due giorni, nega (con la sentenza 26229/14) il contributo di solidarietà sulle pensioni in essere. Il taglio dell’assegno non può passare da un atto amministrativo. IN CODA un commento dell’avv. Anna Campilii). - di Maria Carla De Cesari-www.ilsole24ore.com-13.12.2014 - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16370


=====================================


.9.1.2015 - .Cassazione, nuovo round ai vecchi iscritti alla Cassa dei dottori commercialisti. I  supremi giudici hanno escluso la possibilità di incidere sui diritti acquisiti riducendo gli assegni attraverso il meccanismo dei contributi di solidarietà. - Testo in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16583


===========================


.18.1.2014 - .Saranno le sezioni unite civili della Cassazione a pronunciarsi in modo definitivo sui diritti acquisiti sulle pensioni. IN CODA l’ordinanza della Sezione Lavoro della Cassazione civile. – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=16681                                                                            §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§                                                                 



La relazione 2014 della Corte dei Conti sul bilancio 2013 dell’Inpgi in http://www.inpgi.it/userfiles/allegati/INPGI-Relazione_Corte_dei_Conti_per_esercizio_2013.pdf



 



 



 






Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
---------------------------------
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003

Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com