Roma, 16 febbraio 2014. Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, ha rilasciato sulla vertenza Rcs periodici conclusa ieri una dichiarazione che pubblichiamo integralmente:
“Una delicata e difficile vertenza per l’occupazione giornalistica nella Rcs Mediagroup, area periodici, si conclude in sede sindacale con una faticosa intesa sociale che salvaguarda, con sacrifici, lavoro e redditi. Nessuno dei 72 giornalisti dichiarati in esubero finirà da domani in cassaintegrazione – anticamera della disoccupazione – ma terrà il proprio radicamento aziendale, grazie allo strumento del contratto di solidarietà esteso a tutta l’area periodici della Rcs. Una condizione, certo, di sacrificio ma soprattutto di solidarietà, a fronte di una crisi reale e di evidenti appesantimenti della stessa a causa di inadeguatezze progettuali aziendali, di origine non solo recente e di discussa natura.
“Sulle soluzioni praticabili e possibili di una composizione sociale della vertenza hanno pesato incredibili tentativi di falchi e avvoltoi in aree professionali seminascosti in pretese componenti sindacali. Ci sono stati pesanti tentativi di influenzare in questo modo le regolari dinamiche sindacali, orientate alla tutela economica del lavoro dei colleghi in maggiore difficoltà. Sono vergognosi certi comportamenti inqualificabili esercitati nei momenti cruciali della trattativa - al di fuori dai coretti canali istituzionali di confronto tra parti sociali, nel tentativo di indebolire la parte del lavoro esposta a massima criticità e la rappresentanza sindacale aziendale, regionale (lombarda) e nazionale. E’ incredibile e puerile, quanto grave, questo tentativo di inframmettenza nella delicata vertenza che vedeva a rischio decine e decine di lavoratori, esercitato da questi avvoltoi con l’obiettivo indecente di colpire una valorosa dirigente sindacale, vice segretario della Fnsi, nella sua figura professionale, perché avversaria o competitrice all’interno delle libere articolazioni del sindacato. Sono stati accampati, addirittura come certi, favoritismi aziendali senza riscontro alcuno nei fatti, fino ad arrivare al livello della calunnia. Veri e propri tentativi di discriminazione professionale, sessista e sindacale, intollerabili.
“Gli accordi siglati, che saranno presentati all’assemblea della Rcs periodici, parlano da soli, con chiarezza. Portano i contenuti di un sindacato che, con trasparenza e onestà, si assume responsabilità in un campo che molti vorrebbero solo attraversare con le voci del populismo e della faciloneria a spese altrui, evidenziando solo brutale egoismo.
“Quando sono in gioco i posti di lavoro le iniziative di questo tipo altro non sono che ingiustificabile imbarbarimento, comportamento vile e inqualificabile che indebolisce la quotidiana battaglia per i diritti di tutti. Il sindacato dei giornalisti e i suoi dirigenti – si tranquillizzino gli “influenzatori” e gli “insinuatori” di professione - continueranno a tenere questa barra dritta. Chi ne ha ponga in campo idee diverse e si metta al confronto sui dati della realtà e delle prospettive concrete. Prendere in giro le comunità, anche quelle di colleghi, distillare illusioni e ancora peggio insinuazioni e offese, altera le dinamiche sociali in maniera intollerabile. “Un’azienda come la Rcs, complessivamente, deve sapersi far carico con altrettanta chiarezza delle azioni e delle scelte per fronteggiare la crisi, che in parte essa stessa ha determinato, assumendosi fino in fondo le responsabilità che le derivano per obblighi sociali e imprenditoriali, per natura speciale dell’impresa di informazione, per l’adesione a tutti i patti del lavoro che le appartengono”. (www.fnsi.it)
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14.2.2014 – RCS PERIODICI: siglati a Roma tre verbali di accordo con l’aggiunta di una dichiarazione dell’editore favorevole alla sospensiva dell’esclusiva nelle giornate di mancata prestazione per effetto del contratto di solidarietà difensiva (della durata di due anni e che coinvolge 143 giornalisti). 57 esuberi. Confermato il trattamento di 24 mensilità lorde per l'incentivazione all'esodo. Le intese operative da lunedì 17, giorno in cui si riunirà l’assemblea di redazione. Torneranno al lavoro nelle Uor nello stesso giorno i 34 redattori in Cigs. 5 redattori del Mondo verranno assegnati nei prossimi mesi al Corriere della Sera. Contratti di solidarietà con il taglio del 30% dell’orario (perdita del 9% dello stipendio). Confermati i progetti relativi a una pubblicazione sulla casa e uno di carattere economico (al posto del Mondo). Protestano i redattori di Oggi che si sono autoesclusi dalla trattativa finale e che chiedono che i sacrifici siano fatti anche dai redattori dei quotidiani del Gruppo. I pdf dei 4 documenti sono in allegato. Tutta la storia dei periodici dal luglio 2013 ad oggi è in coda. – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13976
13.2.2013 - LA FORTEZZA CORSERA ALZA LE BARRICATE CONTRO I GIORNALISTI DEI PERIODICI. IL SINDACATO ACCETTA LE DISCRIMINAZIONI? Trattative in corso a Roma per concludere sullo stato di crisi di via Rizzoli. La firma prevista entro le 24 del 14/2 al Ministero Lavoro e politiche sociali, ma le difficoltà non mancano.
PERIODICI RCS/Monito dei giornalisti del Corriere della Sera alla Fnsi: “Sulle assunzioni la precedenza spetta ai nostri ‘precari storici’ e alla stabilizzazione di 15 contratti, poi verrà il via libera all’ingresso dei redattori del Mondo in via Solferino per lavorare a un nuovo progetto economia: gli eventuali inserimenti nella pianta organica potranno avvenire solo dopo il 1° novembre 2015 e alle condizioni previste da tutti gli accordi del Corriere. I nuovi ingressi dovranno essere configurati come nuove assunzioni e non potranno avvenire con "trascinamento" delle pregresse anzianità o di precedenti patti di secondo livello. I singoli colleghi delle Uor potranno effettuare soltanto sostituzioni per maternità, malattia, ferie o iniziative speciali”. Il Corriere della Sera "dovrà mantenere la sua unità e identità professionale, culturale e sindacale". Ma i redattori di via Rizzoli e quelli di via Solferino non fanno parte della stessa società e non sono stati assunti dallo stesso editore? E allora perché creare una maginot tra le due redazioni? Una dichiarazione che contiene aspetti anticostituzionali e illegittimi. La fortezza Corriere della Sera non è un ghetto. –IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13958