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LA FORTEZZA CORSERA ALZA LE BARRICATE CONTRO I GIORNALISTI DEI PERIODICI. IL SINDACATO ACCETTA LE DISCRIMINAZIONI? Trattative in corso a Roma per concludere sullo stato di crisi di via Rizzoli. La firma prevista entro le 24 del 14/2 al Ministero Lavoro e politiche sociali, ma le difficoltà non mancano.

PERIODICI RCS/Monito dei giornalisti del Corriere della Sera alla Fnsi: “Sulle assunzioni la precedenza spetta ai nostri ‘precari storici’ e alla stabilizzazione di 15 contratti, poi verrà il via libera all’ingresso dei redattori del Mondo in via Solferino per lavorare a un nuovo progetto economia: gli eventuali inserimenti nella pianta organica potranno avvenire solo dopo il 1° novembre 2015 e alle condizioni previste da tutti gli accordi del Corriere. I nuovi ingressi dovranno essere configurati come nuove assunzioni e non potranno avvenire con "trascinamento" delle pregresse anzianità o di precedenti patti di secondo livello. I singoli colleghi delle Uor potranno effettuare soltanto sostituzioni per maternità, malattia, ferie o iniziative speciali”. Il Corriere della Sera "dovrà mantenere la sua unità e identità professionale, culturale e sindacale". Ma i redattori di via Rizzoli e quelli di via Solferino non fanno parte della stessa società e non sono stati assunti dallo stesso editore? E allora perché creare una maginot tra le due redazioni? Una dichiarazione che contiene aspetti anticostituzionali e illegittimi. La fortezza Corriere della Sera non è un ghetto.

Milano 12 febbraio 2014. Il Comitato di redazione del Corriere della Sera segue con grande attenzione la trattativa di questi giorni tra azienda, comitato di redazione periodici e Fnsi. Fin dall’inizio della crisi del gruppo (12 febbraio 2013) il Cdr del Corriere ha sempre sostenuto le rivendicazioni dei colleghi della Periodici. Nel corso dell’ultimo anno il Cdr ha preso l’iniziativa per aprire le porte del Corriere ai colleghi dichiarati in esubero dall’azienda, riservando loro quasi  tutti i contratti di sostituzione a vario titolo e gli innesti  legati a nuovi progetti. Con particolare attenzione al settore di maggiore sviluppo, cioè l’online.In questi giorni il Cdr periodici sta negoziando con l’azienda per mettere in sicurezza tutti i colleghi cassintegrati. Il Cdr del Corriere appoggia in pieno gli obiettivi del Cdr Periodici ed è, ancora una volta, pronto a fare la propria parte per cercare di recuperare spazi e occasioni di lavoro all’interno del Corriere.Nello stesso tempo non va dimenticato il contesto in cui siamo costretti a muoverci. Nell’aprile 2013 Cdr Corriere e azienda hanno firmato un accordo che prevede, da qui al 2017, l’uscita di 70 colleghi.  E’ evidente che tutte le nuove intese devono tenere conto di questo vincolo e dei principi di equità contenuti in questo  e in precedenti  accordi. In particolare l’accordo del 30 aprile 2013, approvato in modo plebiscitario dalla redazione e controfirmato dalla Fnsi, prevede la stabilizzazione alla fine dalla prima tranche dello stato di crisi (1 novembre 2015) di 9 colleghi “precari storici”, più la stabilizzazione di 15 contratti a termine già inseriti nella pianta organica.Non va mai dimenticato che tutti questi colleghi sono già stabilmente inseriti nell’organizzazione redazionale del Corriere. In due punti precisi la bozza di accordo concordata tra Cdr periodici e azienda coinvolge il Corriere della Sera:


1) l'assegnazione di un numero imprecisato di colleghi del Mondo (testata con pubblicazioni sospese dal 28 febbraio) per lavorare a un nuovo progetto economia;


2) la formazione di "unità organizzative redazionali", Uor, previste dal Contratto,  (attualità, tempi liberi, salute e benessere, economia, design e arredamento), formate dai colleghi ex cassintegrati, a disposizione di tutte le testate del gruppo.


Il Cdr del Corriere - riguardo al primo punto - ritiene che nessun nuovo inserimento nella pianta organica del Corriere della Sera potrà avvenire prima che sia rispettato l'accordo del 30 aprile 2013. Quindi eventuali nuovi inserimenti nella pianta organica potranno avvenire solo dopo il 1 novembre 2015 e alle condizioni previste da tutti gli accordi del Corriere. I nuovi ingressi dovranno essere configurati come nuove assunzioni e non potranno avvenire con "trascinamento" delle pregresse anzianità o di precedenti patti di secondo livello. Riguardo al secondo punto, le unità organizzative redazionali non dovranno fornire contenuti giornalistici e grafici al Corriere della Sera, che dovrà mantenere la sua unità e identità professionale, culturale e sindacale. I singoli colleghi delle Uor potranno invece effettuare sostituzioni al Corriere della Sera per maternità, malattia, ferie o iniziative speciali qualora per i suddetti contratti non vi siano disponibilità nella lista dei precari di cui all'accordo 30 aprile 2013. Il Comitato di redazione chiede al direttore un parere scritto sull’intera questione e in particolare sul progetto economia. 


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4.2.2014 - RCS PERIODICI: l’assemblea di redazione (con 103 sì, 2 no e 15 astenuti) ha approvato il verbale 3 febbraio 2014 (il testo è qui sotto) che è una “bozza” con tutti i vincoli tecnico/contrattuali che sarà trasformato in accordo nazionale entro il 15 febbraio. Così i 37 redattori oggi in CIGS saranno recuperati con contratti (biennali) di solidarietà con gli alti 128 redattori del Gruppo (salvo i prepensionabili) e collocati nelle Uor. Taglio dell’orario del 30% (con una perdita reale del 9% dello stipendio). I prepensionamenti limitati a 10-15 unità. – IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13893



 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 




 


 





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