oma, 22 ottobre 2015. Il Consiglio Generale, nella sua seduta odierna, ha approvato a maggioranza - in anticipo rispetto agli anni scorsi, come richiesto da apposita norma - il Bilancio di assestamento 2015 ed il Bilancio di previsione 2016 dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti italiani. “La riforma del sistema dei contributi e delle prestazioni dell’Ente, approvata dal Consiglio di Amministrazione e sottoposta al vaglio dei Ministeri Vigilanti, e l’accesso agli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato da parte del sistema editoriale – ha commentato il Presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese – rappresentano i due principali elementi messi in campo nel 2015. L’evidenza di un sacrificio richiesto alla platea degli iscritti e delle aziende nella rimodulazione di aliquote e prestazioni, si confronta con un progressivo deterioramento del tessuto economico di settore. Il rispetto dei parametri di sostenibilità a 30 anni è un obbligo, non una facoltà, così come l’intervento riformatore, ad un certo punto, è divenuto ineludibile nell’esercizio della responsabilità verso le future generazioni. La crisi subita dal settore editoriale, nell’ambito del quinquennio, è stata impressionante e largamente superiore a quella che ha attraversato il Paese. L’Istituto, attraverso i suoi organi, ha messo in campo, per tempo, una serie di misure contenitive e di stimolo del mercato del lavoro fino a giungere ad un inevitabile intervento sistemico che comunque mantiene notevoli specificità e vantaggi rispetto al contesto pubblico. In questo ambito si evidenzia solo l’autorevole relazione della Corte dei Conti laddove richiama i ripetuti interventi e allarmi da parte del vertice dell’Inpgi. Vi ricordo che solo gli sgravi previdenziali per le assunzioni interamente finanziati dall’Ente e operanti fin dal 2012, hanno portato ad oltre 500 nuovi ingressi nel mercato del lavoro. Il monitoraggio dell’andamento dei conti nei prossimi anni, al di là degli obblighi di legge e vigilanza, appare dirimente, così come il confronto profondo con le Parti Sociali (Fnsi e Fieg) per la ricerca incessante di nuovi elementi di tutela del sistema. I forti sgravi contributivi, di durata triennale, messi in campo dallo Stato, rappresentano un’importante occasione di inversione di tendenza. L’aver proposto e assunto - nell’ultimo semestre di un lungo impegno istituzionale, gravato di enormi problematiche - una riforma per alcuni versi inevitabilmente impopolare, rappresenta per me un punto di sintesi di una visione di responsabilità e servizio”.
FONDO IMMOBILIARE CHIUSO “INPGI - GIOVANNI AMENDOLA” - Tra le scelte strategiche messe in campo dall’Istituto per fronteggiare il perdurare della crisi, di particolare importanza si conferma ancora una volta la costituzione del Fondo immobiliare chiuso “Inpgi - Giovanni Amendola” in cui si sta progressivamente trasferendo l’intero patrimonio immobiliare dell’Ente. Il vantaggio di tale operazione consiste nella rivalutazione dei nostri immobili, che vengono iscritti a bilancio, non più in base al loro valore storico d’acquisto, ma al loro attuale valore di mercato, stimato da esperto indipendente in base alle norme di legge. I proventi derivanti da tale operazione - che si stimano in circa 90 milioni di euro nel solo 2015 - uniti agli ottimi risultati della gestione mobiliare dei titoli - che si stimano in circa 58 milioni di euro realizzati a bilancio - consentono di chiudere il bilancio di assestamento 2015, con un utile di 22 milioni di euro, nonostante il rapporto tra entrate per contributi ed uscite per prestazioni si chiuda con un disavanzo di circa 106 milioni.
GESTIONE SEPARATA - Relativamente ai bilanci della Gestione previdenziale separata – approvati all’unanimità - prosegue il Presidente Camporese: “I dati fondamentali della Gestione separata in termini di patrimonio, numero di iscritti, rapporto tra contributi e prestazioni e sostenibilità attuariale, confermano un quadro di totale garanzia per gli iscritti. Resta, come più volte evidenziato, un tema di adeguatezza prospettica delle prestazioni collegato a medie di reddito non adeguate. Allo stesso tempo si evidenzia una costante crescita del numero di iscritti alla Gestione a significare una amplificazione del lavoro giornalistico non dipendente in un quadro macroeconomico di settore fortemente depresso. L’attività ispettiva condotta dall’Istituto ha evidenziato importanti “sacche” di erronei versamenti contributivi presso l’Inps, in particolare da parte di aziende private che utilizzano giornalisti nei propri uffici stampa. Sarà importante proseguire nelle verifiche e diffondere ulteriormente informazioni sul territorio in merito all’obbligo di versamento contributivo all’Inpgi, sia per la gestione dei lavoratori dipendenti che per quella separata, indipendentemente dalla tipologia di contratto applicata”. Dall’analisi dei dati di bilancio, infatti, emerge un avanzo di gestione previsto per il 2016 pari a 44,5 milioni di euro, contro i 45,1 milioni dell’assestamento 2015 ed i 41,2 milioni del consuntivo 2014; mentre il risultato della gestione previdenziale viene previsto in 45,4 milioni, contro i 45,5 milioni dell’assestamento 2015 ed i 46,3 milioni del consuntivo 2014.
COMPENSI - Il Consiglio generale ha inoltre deliberato, sempre a maggioranza, in favore della riduzione, nella misura del 10%, dei compensi degli Organi di amministrazione e controllo dell’Istituto, in accoglimento della proposta formulata dal Consiglio di amministrazione il 27 luglio scorso - in occasione del varo della manovra di riequilibrio dei conti dell’Istituto - motivata dalla grave crisi economica che sta attraversando il settore giornalistico e dall’esigenza di un continuo e costante contenimento della spesa, che l’Ente sta già perseguendo da alcuni esercizi finanziari.
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ROMA (22.10.2015). PREVIDENZA DEI GIORNALISTI SEMPRE PIU' IN AFFANNO. Nel giorno della riunione del Consiglio generale dell'Inpgi esplode di nuovo la grana dell'ex fissa con la pubblicazione integrale della sentenza n. 5978/2015 (finora ignota a tanti) con la quale il giudice monocratico della sezione lavoro del Tribunale, Dario Conte, condanna l’Inpgi a versare, a titolo di ex fissa, 81mila euro a un giornalista pensionato. L'Inpgi e la Fnsi dovranno pagare 7mila euro “per compensi” (ai legali di controparte). L'accordo Fnsi/Fieg 2014 sull'ex fissa non ha forza giuridica retroattiva e non si può opporre a chi aveva già maturato l'indennità. La sentenza è un pesantissimo attacco al vertice dell'Istituto:"Sebbene l'Inpgi stesso assuma di essere in crisi di liquidità da almeno 4 anni non consta che esso abbia mai assolto all'obbligo di chiedere il reintegro della liquidità agli editori". Nella storia sociale del nostro Paese fa sensazione che un sindacato si sia costituito in giudizio accanto all'Inpgi e contro un suo rappresentato. Questa mossa della Fnsi fa il paio con l’altra diretta a chiedere il taglio delle pensioni dei giornalisti in quiescenza. FRANCO ABRUZZO (presidente UNPIT): “La Fnsi sta subendo un cambiamento genetico che la oppone ai diritti e agli interessi dei giornalisti italiani. Ha perduto i titoli morali, con gli editori della Fieg, che ne giustificavano la presenza nel CdA dell'Inpgi. La Fnsi deve comportarsi come Cgil, Cisl e Uil che hanno abbandonato il Cda dell'Inps riconoscendo che all'Istituto servivano 'amministratori di mestiere'. Discorso, questo, che vale anche per l'Inpgi in difficoltà non solo sul fronte previdenziale (entrate/prestazioni) ma anche per la vicenda Sopaf". - di FRANCESCO M. DE BONIS - LA SENTENZA È IN ALLEGATO. - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18863
20.12.2015 - L'INPGI/1 E LO "SCHEMA INPDAI" - Un'allegra brigata di giornalisti/cacicchi di provincia ricorre, nascondendosi come vermi dietro una firma fasulla, alla criminalizzazione degli avversari fino ad augurarne la morte, cercando così di nascondere i guai e le contraddizioni dell'Inpgi/1 sempre più sull'orlo del collasso. Questi estremisti hanno perso la ragione, mentre il futuro dell'Istituto (con una voragine di 106,5 mln soltanto nell'anno in corso) appare incerto. Governo e Parlamento potrebbero rispolverare lo "schema Inpdai" del 1995/1996: da ente privatizzato come l'Inpgi/1 con il dlgs 509/1994, l'Inpdai tornò prima pubblico per poi essere assorbito dall'Inps. Lo stesso potrebbe accadere all'Inpgi/1 che accusa una gestione fallimentare e faraonica sotto la regia di Fnsi e Fieg. I sindacati confederali hanno abbandonato il "governo" dell'Inps quando si sono resi conto che questo Istituto aveva bisogno di "amministratori di mestiere". L'Inpgi/1, l'unico ente privatizzato sostitutivo dell'Inps, è in sostanza l'Inps dei giornalisti dipendenti, bisognoso di manager competenti. Il 22/10 si riunirà il Consiglio generale dell'Inpgi/1: affronterà i problemi veri? Il progetto di riforma oggi all'esame del Governo? La copertura Casagit ai giornalisti autonomi con una spesa di 3 mln di euro all'anno? La vicenda Sopaf con la costituzione di parte civile dell'ente contro il presidente in caso di un suo rinvio a giudizio? Il recepimento del Job Act? Un comportamento rispettoso dei diritti acquisiti dei giornalisti pensionati? - di FRANCO ABRUZZO/presidente UNPIT - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18857
19.10.2015 - PREVIDENZA DEI GIORNALISTI IN AFFANNO - Fnsi e Fieg rinunceranno a "governare" l'Inpgi/1? E' accaduto all'Inps, dove sindacati e padronato hanno abbandonato le stanze del potere. Perché non dovrebbe accadere all'Inpgi/1? Perché l'Inpgi/1 non dovrebbe essere governato da amministratori 'di mestiere'? Il 'condominio' Fnsi/Fieg presenta oggi risultati fallimentari. Le condizioni disastrose delle finanze della Fondazione impongono questa svolta. Ogni anno l'ente versa 2,5 mln di euro al sindacato (che, perdendo continuamente adesioni, rappresenta all'incirca il 20% degli iscritti all'Ordine). - di FRANCO ABRUZZO/presidente UNPIT - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18850
.27.7.2015 - Giornalisti. CdA dell'INPGI. I RAPPRESENTANTI DEL GOVERNO SI SPACCANO. La riforma passa con 9 sì (otto esponenti della maggioranza della Fnsi + Andrea Mancinelli l'uomo di Palazzo Chigi), due no (Punto e a capo-INPGI FUTURO), l'astensione della rappresentante del Ministero del Lavoro, Fiorella Kostoris, che ha definito “anticostituzionale” il “contributo straordinario di partecipazione al riequilibrio finanziario della gestione previdenziale” (che avrà una durata temporanea di 5 anni dalla data di approvazione dei Ministeri vigilanti). Assenti i due rappresentanti della Fieg e un consigliere giornalista. Franco Abruzzo (presidente di Unpit): “La battaglia comincia ora. I giornalisti pensionati non si lasceranno massacrare da sedicenti Robin Hood. Ci saranno risvolti in tutte le sedi. I giornalisti pensionati frattanto farebbero bene ad abbandonare in massa la Fnsi, un sindacato che ha fatto fallire il Fondo ex fissa e che ora taglia gli assegni di quiescenza. Camporese in sostanza suggerisce a Boeri la strada pericolosa di imporre prelievi anche ai pensionati Inps, ignorando Parlamento, Consulta e Cassazione”. Sarà consentito il riscatto del praticantato anche per i giornalisti che abbiano svolto il tirocinio professionale presso le Scuole di giornalismo riconosciute dall’Ordine. IN CODA tutte le misure votate dal Cda. - di Francesco M. de Bonis – TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18364
12.10.2015 - Inpgi, la Procura Milano chiede il rinvio a giudizio per il presidente della Fondazione. Andrea Camporese, che è anche presidente dell'Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp), è accusato di corruzione e di truffa ai danni dell'Istituto di previdenza. Sulla richiesta di rinvio a giudizio si esprimerà il gup. Il 10 dicembre riprende il processo ai Magnoni. FRANCO ABRUZZO (presidente Unpit): "Il Governo non può stare alla finestra e fare lo gnorri. La nomina di un commissario all'Inpgi è improcrastinabile". IN CODA la ricostruzione della storia. - di Fattoquotidiano 12.10.2015 - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=18774
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