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FRANCO ABRUZZO DIFENSORE
civico dei professionisti in
pensione cita in giudizio
davanti alla Commissione
tributaria di Milano il premier
Monti e i ministri Grilli e Fornero:
illegittimo il prelievo del 5,
del 10 e del 15% sulle pensioni
del comparto pubblico e privato:
“Vogliamo essere trattati come
i magistrati, gli ambasciatori e gli
alti burocrati in servizio ai quali
la Consulta ha cancellato il ticket.
L’uguaglianza è un principio fondante
della Repubblica democratica”.

Franco Abruzzo, con Pierluigi Franz, prepara ora l’attacco al congelamento delle pensioni scattato nel 1998 e 2008 (con il Governo Prodi), nel periodo 2012-2013-2014 (con le decisioni del Governo Monti). E’ stato calcolato che una pensione di 90mila euro valga oggi appena 70mila euro. Anche il blocco della perequazione è stato censurato dalla Corte costituzionale.


Milano, 4 gennaio 2013. I pensionati dei comparti pubblico e privato vogliono giustizia e alzano la testa contro la politica dei Governi Berlusconi e Monti che li hanno impoveriti  con il prelievo del 5, 10 e 15% sugli assegni superiori ai 90mila euro lordi. E preparano anche l’attacco al congelamento degli assegni scattato nel  1998 e nel 2008 (con il Governo Prodi) e nel  periodo 2012-2013-2014 (con le decisioni del Governo Monti). E’ stato calcolato che una pensione di 90mila euro valga oggi appena 70mila euro. “Sempre dall’agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014 le pensioni di alto importo sono ovviamente bloccate rispetto all’inflazione. Novantamila euro sono tanti, tantissimi ma perfino una pensione così in tre anni e mezzo di blocco (inflazione composta di più del 10%) e cinque per cento in meno di “contributo”, diventa di 70mila circa. Lordi, cioè 3.500 euro netti al mese. Un livello di reddito con il quale questi pensionati se la cavano certo, anche se diventa progressivamente difficile continuare a definire “d’oro” le loro pensioni”(in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10975). Dopo una riunione milanese alla quale hanno partecipato medici, veterinari, farmacisti, giornalisti, dirigenti in pensione, Franco Abruzzo, - consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia (di cui è stato presidente dal 15 maggio 1989 al 7 giugno 2007 – si è fatto interprete dell’ampio malessere e oggi ha depositato nella segreteria della Commissione Tributaria provinciale di Milano  un ricorso (rubricato al n. 33/2013 del Registro generale) dopo averlo notificato, tramite l’Avvocatura distrettuale di Milano, al Presidente del Consiglio dei ministri  e ai ministri dell’Economia e del Lavoro. Franco Abruzzo avanza due richieste precise:


a) di disapplicazione immediata, nel rispetto degli artt.  3 e 53 della Costituzione,  della norma che stabilisce il prelievo del 5% per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 223 depositata l’11.10.2012 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale/Corte Costituzionale del 17.10.2012 che al punto 4 del dispositivo ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 9, comma 2, del d.l. n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, “nella parte in cui dispone che a decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), ai sensi del comma 3, dell’art. 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica), superiori a 90.000 euro lordi annui siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro”;


b) e, in via subordinata, di ricorso alla Corte costituzionale perché dichiari la illegittimità  (ex artt. 3 e 53 Cost.) dell’art. 18, comma 22-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011 n. 98 (poi convertito nella legge 15 luglio 2011 n. 111), illegittimità già sancita dalla stessa Corte con la sentenza n. 241 del 24-31 ottobre 2012 al punto 7.3.3.2 della motivazione.


Oggi  i cittadini pensionati del comparto privato e del comparto pubblico sono discriminati rispetto ai cittadini pubblici dipendenti (beneficiari della citata sentenza n. 223/2012). Questi ultimi (tra i quali tanti magistrati, ambasciatori e alti burocrati) hanno ottenuto dalla Consulta una sentenza che cancella il prelievo  del 5% per la parte eccedente l’importo di 90mila euro e  fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente i 150.000 euro”. Tramite Abruzzo, i cittadini pensionati del comparto privato e del comparto pubblico urlano la loro rabbia: “Se l’uguaglianza è un principio fondante del nostro sistema  costituzionale, chiediamo il trattamento che la Consulta ha riservato ai nostri colleghi in attività di servizio”. I giornalisti pensionati interessati a questa battaglia giudiziaria sono 930, ma i magistrati, gli ambasciatori e gli alti burocrati sono migliaia.


Si legge nel ricorso presentato da Franco Abruzzo:Nella sentenza numero 241 depositata il 31.10.2012, la Corte costituzionale ha rilevato che il ticket sulle pensioni cosiddette d’oro ha natura tributaria, aprendo così la possibilità ad uno specifico ricorso di dichiarazione di illegittimità costituzionale in base agli articoli 3 e 53 della Costituzione. Tuttavia, solo per un banale motivo tecnico, cioè per un “pasticcio giuridico” (dovuto all’accavallarsi di un secondo decreto-legge del governo Berlusconi nel giro di appena un mese poi non convertito dal Parlamento), la Consulta non ha potuto per ora dichiarare l’incostituzionalità del taglio inizialmente introdotto dal governo Berlusconi con l’art. 18, comma 22-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011 n. 98 poi convertito nella legge 15 luglio 2011 n. 111 in base al quale era previsto un contributo di perequazione per trattamenti pensionistici i cui importi complessivamente superino i 90.000 euro lordi annui, pari al 5 per cento della parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro e al 10 per cento per la parte eccedente 150.000 euro. Per l’esattezza tale norma è stata successivamente integrata dal governo Monti con l'art. 24, comma 31 bis, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito in legge 22 dicembre 2011 n. 214 (meglio noto come decreto “Salva Italia”), che ha previsto il taglio del 15 per cento per la parte eccedente i 200.000 euro.


Secondo i giudici della Consulta, il contributo previsto a carico dei trattamenti pensionistici corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie  “ha natura certamente tributaria, in quanto costituisce un prelievo analogo a quello effettuato sul trattamento economico complessivo dei dipendenti pubblici” già dichiarato illegittimo con la sentenza n. 223 del 2012. La norma contestata, infatti, “integra una decurtazione patrimoniale definitiva del trattamento pensionistico, con acquisizione al bilancio statale del relativo ammontare, che presenta tutti i requisiti richiesti dalla giurisprudenza di questa Corte per caratterizzare il prelievo come tributario”. L’affermazione di principio da parte della Consulta è comunque chiarissima e inequivocabile sulla illegittimità del taglio operato dal governo Berlusconi su tutte le pensioni pubbliche e private superiori ai 90 mila euro lordi l’anno.


La pubblica amministrazione e gli enti pensionistici non possono costringere i cittadini pensionati ad avviare costose cause in presenza dell’articolo 1 della legge 241/1990 secondo il quale “L'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza…”. Il sottoscritto chiede che, con riferimento all’articolo 3 della Costituzione, gli sia riservato immediatamente  il trattamento che, con la sentenza 223/2012,  la Corte costituzionale ha già riconosciuto ai pubblici dipendenti”.


Ed ecco le conclusioni del ricorso di Franco Abruzzo:


“TUTTO CIÒ PREMESSO E RILEVATO,  IL SOTTOSCRITTO CHIEDE


a) che questa on.le Commissione tributaria voglia disporre, alla luce della sentenza 241/2012 della Corte costituzionale,  la disapplicazione immediata  del prelievo del 5% sulla parte della sua pensione superiore  ai 90 mila euro, un prelievo illegittimo e discriminatorio; prelievo scattato a partire dall’agosto 2011 (e operante sino al 31/12/2014) in  base al dl 98/2011 e consistente in euro mensili 46,16; 


b) che questa on.le Commissione Tributaria, in via subordinata, voglia sollevare davanti alla Corte costituzionale questione di costituzionalità dell’art. 18, comma 22-bis, del dl n. 98/2011 (poi convertito nella legge n. 111/2011) perché, - per violazione degli artt.  3 e 53 Cost. -,  ne dichiari la illegittimità,  illegittimità già sancita dalla stessa Corte con la sentenza n. 241/2012 al punto 7.3.3.2 della motivazione. Oggi i cittadini pensionati del comparto privato sono discriminati rispetto ai pubblici dipendenti (beneficiari della sentenza citata n. 223/2012). Sul punto si riporta qui sotto  (documento 4) il parere del prof  avv. Ugo Minneci e  dell’avv. Sabina Mantovani (”Per quanto riguarda il ticket del 5 e 10%, appare del tutto verosimile reputare che, una volta portata la giusta norma all’attenzione della Corte Costituzionale, quest’ultima non potrà che dichiararne l’illegittimità, traendo le dovute conseguenze del ragionamento svolto nella sentenza n. 241/2012”).


E SOTTOLINEA: a)  che i pensionati  costituiscono una categoria debole (perché priva di potere contrattuale), che ha sempre pagato e continua a pagare le tasse, che si è sempre sacrificata quando era in attività lavorativa per il bene della Nazione, che si è costruita una previdenza versando i contributi richiesti dall’ordinamento vigente per un futuro dignitoso nel post lavorativo secondo il suo rango sociale; b) che trattamenti economici di minor importo non solo danno minor gettito fiscale, ma comportano per risparmi di spesa un minor consumismo e incidono negativamente nel volano produttivo nazionale  rallentando il mercato del lavoro”.


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


ARTICOLI COLLEGATI


In www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10392 – CCost No 5%-FranzAlQuirinale


in www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10365 -  CCost illegittimo taglio


in www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10207 -  due pesi e due misure


In www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10411 -  v. perequazione/Franz


in www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10392 -  Franz su Tiket/pensioni


in www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10479 -  Abruzzo v.Ticket 5 e 10%


In www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10594 – Minneci/mantovani


In www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10986 – Edmondo Rho/Panorama


In www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=10975 –www.blitzquotidiano.it


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 





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