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INTERCETTAZIONI.
PROPOSTA COSTA (Pdl):
IL CONTENUTO NON
PUBBLICABILE FINO
all’UDIENZA-FILTRO.
Dal Pd 400 emendamenti:
“Costa fa un passo indietro”.
Siddi: "Proposta ingannevole".
WIKIPEDIA SI AUTOSOSPENDE.
Il 5 ottobre presidio dalle
17 alle 19 in piazza Pantheon.

L'emendamento presentato al ddl intercettazioni che impedisce la pubblicazione del contenuto degli ascolti fino al momento dell'udienza filtro è considerato dal capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera «un punto di mediazione», «una base di lavoro». IN CODA la normativa in vigore negli altri Paesi, una sentenza della Corte costituzionale e il testo dei ddl in discussione a Montecitorio.

di Anna Laura Bussa-ANSA


Roma, 4 ottobre 2011. Non si potrà pubblicare il contenuto delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza-filtro. Fino al momento, cioè, in cui il magistrato non farà una selezione tra gli ascolti rilevanti per il processo e quelli che non lo sono. E il divieto varrà anche per quelle intercettazioni che verranno trascritte in atti emessi prima di tale udienza come, ad esempio, le ordinanze di custodia cautelare. È questo il punto di caduta, o meglio, il tentativo di mediazione che offre il Pdl al Terzo Polo nella speranza di riuscire ad allargare il consenso sul provvedimento, come spiega il capogruppo del Pdl in Commissione Giustizia della Camera, Enrico Costa, «oltre il confine della maggioranza». Ma centristi e finiani restano freddi di fronte alla mano tesa dei berlusconiani. Il presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio, Giulia Bongiorno, che ha lavorato per circa due anni alla stesura del ddl insieme al legale del premier Niccolò Ghedini, dice no a un ulteriore stravolgimento del testo e minaccia di fare «un passo indietro» come relatore del provvedimento. «Onestamente, non me la sento di essere relatore di un testo diverso», dice in una conferenza stampa comune del Terzo Polo convocata nel pomeriggio per rispondere alla proposta del Pdl. Aggiungere dei «pezzi del ddl Mastella» alla versione licenziata dalla Commissione Giustizia e ora all'esame dell'Aula, sarebbe un «vero obbrobrio». In più, aggiunge il centrista Roberto Rao, ci sono altre parti della riforma che andrebbero riviste: «la norma ormai nota come »ammazza-blog« e quella secondo la quale debba essere un collegio di tre magistrati ad autorizzare o a prorogare gli ascolti. “È questo un lusso - aggiunge Rao - che il sistema giudiziario non può permettersi« anche perché con il sistema delle incompatibilità si porterebbero i piccoli e i medi tribunali alla paralisi”. Il Terzo Polo, insomma, dice no al tentativo di mediazione del Pdl e rilancia su due questioni piuttosto spinose, una delle quali, quella del tribunale collegiale, venne proposta all'epoca proprio da Giulia Bongiorno, come ulteriore 'sforzò nella trattativa con Ghedini. L'Udc, però, non se la sente di sbattere completamente la porta in faccia ai berlusconiani che comunque “qualche passo indietro hanno fatto” e così, sempre Rao, avverte che ritirerà le questioni pregiudiziali presentate contro il ddl intercettazioni e che si asterrà su quelle presentate dal resto delle opposizioni. Questa decisione viene considerata come “un gesto significativo« dal capogruppo del Pdl in Commissione, Enrico Costa, autore dell'emendamento-compromesso. “Non ci aspettavamo subito un sì alla nostra proposta di mediazione - sottolinea Costa - ma la decisione di ritirare le pregiudiziali la guardiamo assolutamente con favore”.  “Il nostro emendamento - prosegue Costa - spero diventi concretamente una base di lavoro comune«. Se l'Udc dice no pur senza usare i toni dello scontro, il Pd alza invece le barricate. “Faremo un'opposizione dura«, assicura il segretario Pier Luigi Bersani. “Metteremo in atto tutte le azioni di contrasto parlamentari che potremo”, promette il capogruppo Dario Franceschini. L'emendamento del Pdl di oggi, rincarano la dose Andrea Orlando e Donatella Ferranti, “è un grave passo indietro” visto che le intercettazioni contenute in atti come le ordinanze di custodia cautelare o i decreti di perquisizione, “hanno già superato il vaglio di rilevanza e pertinenza del gip«. Ad allargare lo schieramento del no al Ddl, arriva in serata anche Wikipedia che ha inscenato una protesta preventiva: dopo aver pubblicato un lungo comunicato contro l'iniziativa del governo sta infatti impedendo la visitazione delle pagine dell'edizione italiana dell'enciclopedia che rimandano tutte alla nota di protesta. (ANSA).


INTERCETTAZIONI. COSTA: EMENDAMENTO PDL È PUNTO MEDIAZIONE.


Roma, 4 ottobre 2011. L'emendamento presentato al ddl intercettazioni che impedisce la pubblicazione del contenuto degli ascolti fino al momento dell'udienza filtro è considerato dal capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera «un punto di mediazione», «una base di lavoro». «L'emendamento depositato oggi - spiega Costa - costituisce una base di lavoro che speriamo possa contribuire all'allargamento, oltre ai confini della maggioranza, dell'area di consenso sul ddl». «Il nostro emendamento, infatti - prosegue il deputato del Pdl - costituisce un punto di mediazione tra coloro che avrebbero voluto una maggiore restrizione del termine di pubblicazione delle intercettazioni ritornando tout court al ddl Mastella, e coloro che, invece, vorrebbero approvare il testo uscito dalla commissione Giustizia di Montecitorio». L'emendamento, infatti, ricorda Costa, «riconosce il ruolo essenziale dell' 'udienza-filtro come momento di selezione tra le intercettazioni utili per il processo e quelle irrilevanti e quindi private, da non diffondere. Questo obiettivo si può raggiungere solo evitando che prima dell' udienza-filtro il testo delle intercettazioni venga veicolato sui giornali attraverso atti, come ad esempio l'ordinanza di custodia cautelare, emessi prima dell'udienza-filtro». (ANSA).


INTERCETTAZIONI. PD: EMENDAMENTO COSTA è un GRAVE PASSO INDIETRO.


Roma, 4 ottobre 2011. «L'emendamento Costa è un grave passo indietro rispetto al testo approvato in commissione Giustizia». Lo dichiarano il responsabile Giustizia del Pd, Andrea Orlando e la capogruppo democratica nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti. «Estendere il divieto di pubblicazione del contenuto delle intercettazioni telefoniche anche a quelle che hanno già superato il vaglio di rilevanza e pertinenza del Gip e che sono riportate nelle ordinanze di custodia cautelare e nei decreti di perquisizione, sequestro e ispezione, è un'inammissibile violazione del diritto di cronaca che lede i principi costituzionali e quelli della Corte europea dei diritti dell'uomo. La non pubblicabilità di fatti sostanzialmente pubblici rischia inoltre di alimentare un mercato nero delle notizie e rendere opaca l'informazione. La proposta del Pdl è un de profundis per la cronaca giudiziaria», conclude. (ANSA).


INTERCETTAZIONI. CAMERA; ESAME PROSEGUIRÀ PROSSIMA SETTIMANA. DOMANI SI VOTANO PREGIUDIZIALI, POI ESAME DEF


Roma, 4 ottobre 2011. L'Aula della Camera riprenderà domani l'esame del ddl sulle intercettazioni: tuttavia, l'esame del provvedimento non si concluderà questa settimana. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha confermato che domani alle 12:30 verranno votate le questioni pregiudiziali; ove esse siano respinte, si passerà all'esame degli emendamenti. In Aula si discuterà di intercettazioni fino a giovedì all'ora di pranzo, per riprendere mercoledì 12, dopo il via libera al Def. A seguire ci sono due mozioni e il ddl anticorruzione. (ANSA).


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 Il tentativo del governo di chiudere il dibattito entro venerdì


Ancora in piazza a Roma contro la legge "bavaglio"


Nuovo presidio al Pantheon domani 5 ottobre dalle 17 alle 19 


Continua la protesta fino ad una manifestazione nazionale


Roma, 4 ottobre 2011. “Domani mercoledì 5 ottobre, questa volta dalle 17 alle 19, nuovo presidio in piazza del Pantheon a Roma contro il ddl intercettazioni, che proprio quel giorno andrà in discussione in aula alla Camera, organizzato dal ‘Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo’. Sarà l’occasione per dire un nuovo “No” al reiterato tentativo del governo di imbavagliare l’informazione con una legge sulle intercettazioni.


No al bavaglio. Ci eravamo presi l'impegno a riconvocarci a piazza del Pantheon quando la legge fosse andata in aula, per riaffermare la volontà di sconfiggere questo disegno scellerato contro il diritto dell’opinione pubblica ad essere correttamente informata e contro la volontà di insabbiare i meccanismi della giustizia. Poi, se costretti dalla protervia del governo, continueremo una mobilitazione nelle tante altre piazze d'Italia, fino ad una manifestazione nazionale. Il ‘Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo’, è stato protagonista delle mobilitazioni degli ultimi due anni sul tema della libertà di informazione attraverso tante iniziative di mobilitazione e lo sarà di nuovo.


L’Italia che vuole cambiare, quella dei referendum, dei diritti civili e in difesa della Costituzione, che ha portato milioni di donne nelle piazze ha le idee molto chiare.


Dunque un nuovo importante appuntamento: mercoledì 5 ottobre presidio dalle 17 alle 19 in piazza del Pantheon a Roma ”. (www.fnsi.it)


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Intercettazioni.


La normativa negli altri Paesi


(Francia,  Gb, Germania e Usa).


In Germania la durata massima degli ascolti  è di tre mesi e può essere prorogata soltanto per altri tre mesi, purché sussistano i presupposti. In Francia la durata non può essere superiore a quattro mesi, ma può essere prorogata, se sussistono le stesse condizioni, per un ulteriore eguale periodo. In Gb la durata ha una validità iniziale di tre mesi, prorogabili di ulteriori tre mesi se si tratta di intercettazioni per crimini gravi e fino a sei mesi se invece si tratta di sicurezza nazionale o benessere economico.  In Spagna l'autorizzazione dura un periodo di tre mesi, prorogabile per uguali periodi di tempo, sempre mediante risoluzione motivata del giudice, per "le persone per le quali vi siano indizi di responsabilità penale, così come per le comunicazioni delle quali esse si servano per la realizzazione dei loro scopi criminali". (Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5269?)


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Sentenza n. 59/1995 della Corte


costituzionale: “Gli atti del fascicolo


per il  dibattimento (comprese


le registrazioni telefoniche) possono


essere pubblicati anteriormente alla 


pronuncia della sentenza di primo grado”.


Vince pienamente il diritto di cronaca.


(Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5319)


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Ecco i testi dei ddl su cui si discuterà in Parlamento (fonte: www.leggiOggi.it):



Il testo del ddl anti-intercettazioni e anti-blog come approvato dal Senato il 10 giugno 2010


Il testo del ddl approvato dal Senato confrontato con il testo approvato in prima lettura dalla Camera



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Intercettazioni. Siddi (Fnsi): “Nuova proposta della maggioranza di Governo è ingannevole”


Roma, 4 ottobre 2011. “La nuova proposta della maggioranza di Governo sulla legge cosiddetta intercettazioni, allo stato, appare ingannevole: una piccola furbizia con trucco. L’acquisizione dell’idea di udienza-filtro, attraverso la quale selezionare le intercettazioni destinate a essere rese pubbliche che fa parte delle proposte Fnsi, è assolutamente indeterminata nei modi e soprattutto nei tempi e, ancora una volta, rimandata a un successivo decreto del Governo, mentre nel frattempo si fa scattare un insopportabile e ingiustificabile black out su come procede un’inchiesta. Altro sarebbe stabilire, per esempio, che l’udienza-filtro si debba tenere entro 5 giorni dal deposito degli atti. E in ogni caso va sempre ricordato che il diritto di informazione prescinde dalle notizie di reato. Se negli atti di inchiesta giudiziaria sono contenuti fatti o elementi di pubblico interesse di cui un giornalista venga a conoscenza esiste sempre  il dovere di leale pubblicazione. nel rispetto del diritto dei cittadini ad una libera informazione. Quanto sta avvenendo nel dibattito politico sulle intercettazioni – se vogliamo la stessa furbata dell’emendamento lo dimostra – indica quanto sulla materia, sul bilanciamento del diritto dei cittadini ad una giustizia amministrata secondo Costituzione e a una informazione  che assicuri un diritto fondamentale di conoscenza, non si possa continuare ad agire con scelte arroganti e propagandistiche nell’interesse di uno o di pochi potenti. L’operazione in corso – che continueremo a contrastare con ragionevolezza e determinazione – serve solo ad attenuare problemi giudiziari dei soliti noti e non ad allargare l’area delle libertà di tutti e a recuperare – come è indispensabile - una salda fiducia nelle istituzioni. Per queste ragioni domani giornalisti, cittadini e rappresentanti di associazioni, sindacati e movimenti parteciperanno al presidio a piazza del Pantheon per difendere la libertà di informazione dall’ennesimo tentativo di introdurre la legge bavaglio sulle notizie che contano per la vita pubblica”. (www.fnsi.it)°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°





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