Milano, 2 dicembre 2010. A botta calda e in un titolo, abbiamo cercato di riassumere, nell’edizione di ieri, il risultato delle elezioni relative al sindacato dei giornalisti della Lombardia (Alg). Questo è il titolo: “Consiglio frantumato: Stampa democratica mantiene intatta la sua forza (otto consiglieri su 30). 8 consiglieri a Stampa Libera e MIL 5 a Quarto potere. Nuova Informazione ferma a 4 consiglieri. Perde un seggio su 3 Senza Bavaglio, scompare Democrazia sindacale. Un seggio a Impegno sindacale e due seggi a Tribuna stampa. Per la presidenza Negri dovrà fare i conti con le ambizioni di Edmondo Rho e Guido Besana. Hanno votato 1.387 giornalisti professionisti contro i 1.422 del 2007 e 317 pubblicisti contro 386”. Abbiamo sotto gli occhi l’intervista di Giovanni Negri, presidente dell’Alg e leader di Stampa democratica, ad Affari italiani di ieri, e il comunicato trionfalistico di Stampa democratica (“Stampa democratica vince e cresce”).
Diciamo subito che hanno votato 1.387 giornalisti professionali (professionisti) su 5.200 circa e 317 collaboratori (pubblicisti) su 1.500 circa, rispettivamente all’incirca il 25 e il 20 per cento degli aventi diritto al voto. Tali percentuali calano ancora ove si pensi che gli iscritti professionisti all’Albo dell’Ordine lombardo sono circa 8.500 e 13.500 i pubblicisti. Questi numeri dimostrano la crisi profonda, tragica, del sindacato in Lombardia abbandonato soprattutto dai giovani giornalisti. Su questo punto Negri non spende una parola. Si gloria di aver vinto con 395 voti (411 nel 2007). 395 voti, cioè l’8 per cento degli iscritti all’Alg, meno del 5 per cento degli iscritti all’Albo.
Normalmente vince chi realizza il 51% dei voti o il 51% dei seggi (16 su 30) del Consiglio direttivo dell’Alg. Stampa democratica ha 8 seggi come l’opposizione (Stampa libera + Mil, che annovera anche 3 probiviri + 1 sindaco + 15 delegati al Congresso della Fnsi). L’unica forza che ha guadagnato qualcosa (due seggi) è proprio l’opposizione che partiva dai 6 seggi del 2007 realizzati dal Movimento Liberi Giornalisti confluito nel fronte Mil-Stampa Libera. Le altre forze sono rimaste ferme (Quarto potere, Impegno Sindacale, Nuova Informazione e Tribuna Stampa) oppure hanno perso un seggio come Senza Bavaglio e Democrazia sindacale (che ha visto liquefarsi la sua rappresentanza). In effetti i 30 seggi sono sparpagliati, il Consiglio direttivo è frantumato. Ma è anche vero che Stampa democratica, Quarto potere, Nuova Informazione e Tribuna stampa sono alleati in campo nazionale nella Giunta della Fnsi; formano uno schieramento eterogeneo di 19 seggi su 30 capace di esprimere il presidente e la maggioranza della Giunta dell’Alg. Ma chi diventerà presidente qualora Negri in gennaio dovesse diventare presidente della Fnsi? Le ambizioni sfrenate del nostro sono note ai militanti di Stampa democratica sin dall’aprile 2009. Entrano in campo alchimie della peggiore politica con spartizione di posti e prebende (Inpgi, Casagit, Fondo). Nella “grande alleanza” non mancano, quindi, i problemi. Le ambizioni di Edmondo Rho e Guido Besana di succedergli sono altrettanto note e legittime. Negri punta, ha dichiarato ad Affaritaliani.it, a una rielezione plebiscitaria (come nel 2007). Questo evento non si ripeterà. L’opposizione farà l’opposizione e non diluirà la sua immagine e la sua identità in un falso e fallace unanimismo di facciata. Il sindacato ha bisogno di chiarezza, trasparenza, e comportamenti coerenti: memori della lezione di Walter Tobagi al Congresso Fnsi di Pescara, vogliamo che maggioranza e minoranza siano due mondi ben distinti. ognuno farà la sua parte. Il voto proporzionale implica questo sbocco. Negri sarà un vigilato speciale. Frattanto si prepari a chiarire questi capitoli argomentativi:
1) Padania. Un giudice ha scritto che il sindacato lombardo ha permesso all’editore di collocare a piacimento i giornalisti in Cigs;
2) Mondadori: il sindacato, in presenza costante e non episodica di bilanci fortemente in attivo, ha consentito il prepensionamento e il pensionamento di 82 giornalisti;
3) Cumulo pensione/redditi autonomi o da lavoro: il sindacato si oppone alla completa liberalizzazione a favore dei pensionati di anzianità (e dei prepensionati equiparati ai primi) come vuole la manovra Tremonti del 2008 nonostante il parere favorevole del presidente dell’Inpgi e della Fieg;
4) Formazione professionale: il sindacato favorisce la destinazione di 2,5 mln annui di euro all’Inpgi al posto di impiegarli in corsi di aggiornamento come vuole l’articolo 45 del Cnlg e l’articolo 116 della legge 388/2000. L’utilizzo dei 2,5 mln di euro presuppone una intesa Fnsi/Fieg. Mancando l’intesa, i 2,5 mln di euro restano legittimamente nelle casse dell’Inpgi.
5) Circolo della stampa: il 18 dicembre, data della chiusura, è dietro l’angolo. Negri quando darà una risposta ai 14 dipendenti in ansia e ai giornalisti lombardi (ormai rassegnati al peggio)?
Negri lamenta che “da maggio l'ex presidente dell'Ordine Franco Abruzzo ogni giorno martella e fa il nome e cognome del sottoscritto. Sei mesi incessanti, di campagna contro”. La lunga campagna del Mil ha dato un risultato strategico: ha bloccato la crescita degli avversari. E se i giornalisti torneranno a votare in massa, per Negri&C. sarà la fine. Il confronto è soltanto all’inizio. Per ora brindiamo alla vittoriosa battaglia d’arresto: gli avversari sono inchiodati sui vecchi numeri, che cominciano lentamente a scricchiolare. L’appuntamento più vicino, nel 2011, è il rinnovo della parte economica del Contratto del 27 marzo 2009. Non sarà una passeggiata.
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Documentazione
1. Lombarda/ Giovanni Negri ad Affaritaliani.it: "Abruzzo? Sono stato il primo degli eletti perché ho operato nel concreto
Milano, 01.12.2010. Giovanni Negri, presidente uscente della Lombarda, è stato il primo degli eletti alle ultime consultazioni del sindacato dei giornalisti. Questo malgrado una situazione difficile, con la forte campagna contro di Franco Abruzzo e la fuoriuscita da Stampa democratica di Mariagrazia Molinari, Paola D'Amico e Andrea Montanari. Ad Affaritaliani.it Negri spiega: "I colleghi hanno guardato al nostro impegno sindacale più che al gioco dipotere di Abruzzo"
Giovanni Negri, cosa significa la tua rielezione?
Significa che si riconferma il fatto che i colleghi hanno apprezzato l'impegno del sindacato in questi tre anni difficilissimi. Ho gestito oltre 60 vertenze e stati di crisi stando vicino ai colleghi con serietà. Hanno poi anche apprezzato i servizi che la Lombarda fornisce: l'assistenza legale, l'assistenza fiscale, lo sportello contro il mobbing, il poliambulatorio. Ci abbiamo messo del nostro per fare le cose per bene. E adesso dobbiamo migliorare.
Sei stato anche il più votato.
Straordinariamente sì, sono stato il più votato.
Avevi contro Mariagrazia Molinari, che ti ha preceduto alla guida della Lombarda...
Ci sono state delle uscite da Stampa Democratica. Una di queste è stata Mariagrazia Molinari. Poi c'è stato Andrea Montanari, del cdr di Repubblica, Paola D'Amico del cdr del Corriere. Li ho avuti tutti contro. Ma hanno perso perché forse mancava un progetto politico. Forse mancavano di credibilità nei confronti dei colleghi.
Una sconfitta pesante.
Esatto. Un dato tecnico-numerico: Gallizzi la volta scorsa da solo aveva 4 pubblicisti e 2 professionisti. Adesso ne ha uno in meno, pur avendo imbarcato la Molinari, Montanari e D'Amico.
Perché?
Perché la gente ha capito che c'era una questione personale, di potere, opposta a fatti concreti. E' da maggio che l'ex presidente dell'Ordine Franco Abruzzo ogni giorno martella e fa il nome e cognome del sottoscritto. Sei mesi incessanti, di campagna contro. La gente ha capito. Io posso dire quello che voglio, ma nel segreto dell'urna i colleghi hanno guardato i fatti e mi hanno premiato. Poi vorrei dire che io sono stato eletto all'unanimità nel 2007 e continuerò su questa strada. Non ci sono nemici, per me. La crisi continua a mordere.
Finirà mai il momento nero dell'editoria?
La risposta deve essere pragmatica: la carta stampata si ridimensiona. Per fortuna tiene la televisione, tengono le radio e lo sviluppo è affidato al web. Dove però gli editori - salvo rari casi - non hanno progetti. Bisogna pensare anche per il web piani di investimento con ipotesi di pareggio a due o tre anni. Bisogna, in pratica, progettare sul lungo periodo. Non si può pretendere che la pubblicità arrivi subito. La domanda è una sola...
Quale?
Perché io devo andare la mattina in edicola a prendere un pezzo di carta dopo aver visto il tg, sentito la radio, letto il giornale online? Occorre qualità per salvare l'edicola.
Dica la prima cosa che farà da rieletto.
Pensare ai miei precari, ai miei disoccupati e alle vertenze che ho aperto. E migliorare i servizi.
AFFARI ITALIANI
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2. Comunicato: “STAMPA DEMOCRATICA VINCE E CRESCE”
Netta vittoria di Stampa Democratica alla Lombarda. Tanto le elezioni per il Consiglio direttivo, quanto quelle per i delegati al Congresso che si terrà a Bergamo in gennaio, hanno premiato la corrente fondata da Walter Tobagi che è sempre il gruppo più forte con 8 consiglieri, 6 professionali e due collaboratori, 3 probiviri e 2 sindaci. Giovanni Negri ha il record di preferenze. Quarto Potere conferma la propria rappresentanza con 5 consiglieri. Nuova Informazione mantiene 4 consiglieri. Un consigliere ottiene Impegno Sindacale tra i professionali, e 2 tra i collaboratori la lista Giornalisti Indipendenti-Tribuna Stampa. Netta sconfitta del Movimento Liberi Giornalisti, che pure aveva inglobato alcuni rappresentanti usciti da Stampa Democratica: tra professionali e collaboratori racimola 5 eletti in direttivo (tre anni fa ne aveva 6). Modesto il risultato della lista inventata dall’ex presidente dell’Ordine Lombardo Abruzzo: 8 per cento di voti. Ottimo risultato anche per i delegati al Congresso: tra i Professionali 15 a Stampa Democratica, 11 a Nuova Informazione, 10 a Quarto Potere, 3 a Impegno sindacale Unitario, 1 a Nuova Democrazia sindacale. Dieci in tutto all’affollata lista-sommatoria di Stampa Libera-Movimento Informazione e Libertà. Tra i collaboratori 3 delegati ha Stampa Democratica, 2 Giornalisti Indipendenti-Tribuna Stampa, 5 il Movimento Liberi Giornalisti, 1 Senza Bavaglio.
Grazie ai colleghi: lavoreremo di più
Stampa Democratica ringrazia i giornalisti della Lombardia che le hanno aumentato il consenso, riconoscendone la continuità nella difesa dei colleghi e apprezzando la qualità dei servizi resi dall’Associazione. Sono così fallite le scorribande estemporanee di sigle nuove con contenuti vecchi. Alla corrente fondata da Walter Tobagi deriva dal voto un mandato vincolante a fare di più e meglio per dare al sindacato dei giornalisti forza e autorevolezza. Il voto ha confortato anche le liste che rappresentano linee costruttive e convergenti, in Lombardia e nella FNSI. Estranea ai settarismi, Stampa Democratica perseguirà l’unità della categoria, preziosa tanto nelle lotte contrattuali e nelle vertenze, quanto nel duro confronto con la politica e con i poteri economici.
Milano, 1 dicembre 2010
Leggi sul sito ALG il comunicato della Giunta Elettorale con i risultati degli eletti http://www.alg.it/alg1/?p=2266 e il dettaglio tutti i dati sul voto alla Lombarda http://www.alg.it/alg1/?p=2269
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Leggi tutto in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5846
SINDACATO GIORNALISTI. ELEZIONI IN LOMBARDA.
CONSIGLIO FRANTUMATO: Stampa democratica mantiene
intatta la sua forza (otto consiglieri su 30). 8 consiglieri
a Stampa Libera e MIL 5 a Quarto potere. Nuova Informazione
ferma a 4 consiglieri. Perde un seggio su 3 Senza Bavaglio,
scompare Democrazia sindacale. Un seggio a Impegno sindacale
e due seggi a Tribuna stampa. Per la presidenza Negri dovrà
fare i conti con le ambizioni di Edmondo Rho e Guido Besana.
In allegato il pdf con i risultati.
Hanno votato 1.387 giornalisti professionisti contro i 1,422 del 2007 e 317 pubblicisti contro 386.
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TUTTI I RISULTATI ELETTORALI del 26/29 novembre 2010.
Pubblichiamo in dettaglio tutti i risultati elettorali che possono quindi essere scaricati e stampati: rispettivamente i candidati professionali e collaboratori nonché le cariche sociali di professionali e collaboratori (Direttivo, Probiviri, Collegio dei sindaci).(da: www.alg.it)
Candidati professionali
Candidati collaboratori
Cariche sociali professionali-Consiglio direttivo
Cariche sociali professionali-Collegio dei probiviri
Cariche sociali professionali-Collegio dei sindaci
Cariche sociali collaboratori-Consiglio direttivo
Cariche sociali collaboratori-Collegio dei probiviri
Cariche sociali collaboratori-Collegio dei sindaci
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