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MILLEPROROGHE:
EMENDAMENTO
BIPARTISAN “SALVA”
I FONDI dell’EDITORIA.

Roma, 25 gennaio 2010. Arriva al decreto milleproroghe in discussione in commissione Affari Costituzionali del Senato un emendamento bipartisan salva-fondì per l'editoria. La proposta di modifica a firma dei senatori Vincenzo Vita (Pd), Roberto Mura (Lega) e Alessio Butti (Pdl), proroga di due anni l'entrata in vigore della norma prevista dalla Finanziaria sul tetto ai fondi per l'editoria. La norma in questione prevede che i finanziamenti, i contributi e le provvidenze «spettano nel limite dello stanziamento iscritto sul pertinente capitolo del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri procedendo, ove necessario, al riparto proporzionale dei contributi tra gli aventi diritto, fatte salve le risorse da destinare alle convenzioni e agli oneri inderogabili afferenti allo stesso capitolo».


L'emendamento impegna contestualmente il governo a presentare, entro 6 mesi, un disegno di legge di riforma dei contributi all'editoria, «finalizzato a introdurre norme di maggior rigore nei criteri di accesso e di assegnazione dei contributi, atte a ridurre il fabbisogno necessario per far fronte a questo impegno di tutela del pluralismo». «Ciò - si legge nell'emendamento - al fine di ristabilire in modo pieno il carattere di diritto soggettivo ai contributi diretti all'editoria, garantendo al contempo una riduzione dei relativi oneri dello Stato». Il senatore Vincenzo Vita spiega che in ogni caso «proveremo a riproporre in altra sede il ripristino del diritto soggettivo, perchè nel milleproroghe non poteva essere inserito per estraneità di materia. Il problema si risolve, però, solo ripristinandolo». Il senatore leghista Mura, firmatario dell'emendamento, si dice fiducioso che la proposta di modifica possa passare. «L'emendamento - sottolinea - è firmato da Pd, Pdl e Lega nell'ottica di garantire la pluralità dell'informazione. L'impegno del governo in linea di massima c'è. Riteniamo ci siano le condizioni perchè possa essere approvato». La proposta di modifica serve a tutelare in particolare le cooperative, l'editoria non profit e di partito. (ANSA).


 


 





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