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GIORNALISTI.
ANCORA MINACCE
di MORTE
PER NELLO REGA.
Lettera al prefetto:
“Rinuncio alle misure
di SICUREZZA”.

Roma, 4 gennaio 2010. Nuove minacce al giornalista di Televideo Nello Rega, legate al suo libro 'Diversi e divisì, romanzo sulla difficile convivenza tra cristiani e islamici: stamani Rega ha trovato sul parabrezza della sua automobile, in sosta al quartiere romano di Prima Porta, una busta all'interno della quale vi erano due proiettili. «Morirai con il tuo libro per mano di Hezbollah», diceva un messaggio contenuto nella lettera, che è stata subito consegnata ai carabinieri dal giornalista, secondo quanto riferito da quest'ultimo. «Sono stanco - ha detto Rega all'Ansa - di essere inseguito da queste minacce: sto pensando cosa fare». Per sottolineare le sue paure e le preoccupazioni per la sua sicurezza, Rega - secondo quanto si è appreso - starebbe anche ipotizzando di rinunciare alle misure di tutela che sono state disposte nei suoi confronti dal Prefetto di Potenza, sua città natale. (ANSA).


 


GIORNALISTI. REGA A PREFETTO. “RINUNCIO A MISURE di SICUREZZA”.


Potenza,  4 gennaio 2010.In una lettera inviata al prefetto di Potenza, Luigi Riccio, il giornalista di Televideo Nello Rega - che oggi, a Roma, ha ricevuto una nuova busta con minacce di morte - ha annunciato la volontà di rinunciare alle misure di sicurezza decise dal Comitato provinciale per l'ordine pubblico. Secondo quanto si è appreso a Potenza, Rega ha deciso di rinunciare alle misure di sicurezza decise dal Comitato per l'ordine pubblico del Potentino poichè il giornalista non considera le stesse misure adeguate per il resto del territorio nazionale. (ANSA).


 


USIGRAI: REGA RISCHIA O NO? VIMINALE CHIARISCA.


Roma, 4 gennaio 2009. Solidarietà a Nello Rega, il giornalista del Televideo Rai bersaglio di nuove minacce per il suo libro 'Diversi e divisì, sulla difficile convivenza tra cristiani e islamici, e richiesta di chiarimenti al ministero dell'Interno sulle misure di sicurezza disposte a tutela del cronista: è la posizione di Carlo Verna, segretario dell'Usigrai. «Il collega Nello Rega, che ha denunciato nuove minacce legate al suo libro 'Diversi e divisì sulla difficile convivenza tra cristiani e islamici - afferma Verna in una nota - vive tra Potenza, città della quale è originario e Roma, dove lavora presso il Televideo della Rai. Il sindacato in tutte le sue espressioni ha chiesto più volte, anche rivolgendosi direttamente al ministro degli interni Maroni, di non sottovalutare i rischi cui può essere esposto il giornalista Rega, che oggi giustamente e provocatoriamente ha rinunciato alle misure di sicurezza decise dal comitato per l'ordine pubblico potentino». «Siamo tutti rispettosi delle prerogative e delle responsabilità di chi è preposto a fare le valutazioni sugli effettivi rischi - continua il segretario dell'Usigrai - ma proprio non capiamo come dei riscontri possano indurre a disporre misure a pelle di leopardo, a Potenza sì, a Roma no. Qualcuno dal Viminale può dare una spiegazione plausibile? Il collega rischia o no? Nel ribadire la solidarietà a Rega - conclude Verna - vorremmo anche noi stare tranquilli che tutto ciò che si deve fare in un caso del genere sia fatto». (ANSA).





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