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Calabrò (Agcom): "Rai,
Mediaset e Telecom
Italia Media perdono
un multiplex con il
passaggio al digitale"
Una gara per cinque
reti digitali. Mediaset:
"Finalmente una luce
nella questione frequenze"

''La Commissione europea ha sospeso la procedura di infrazione'' a carico dell'Italia in materia di assetto del sistema televisivo

di Angela Majoli-ANSA


Roma, 8 aprile 2009.  Con il passaggio definitivo dalla tv analogica al digitale terrestre, a fine 2012, si libereranno cinque reti nazionali, che saranno messe a gara: tre saranno riservate ai nuovi soggetti che vogliono entrare nel mercato tv, l'altro lotto sarà aperto a tutti. I tre big, Rai, Mediaset e Telecom Italia Media dovranno rinunciare a un multiplex ciascuno, ma potranno partecipare alla gara per le due reti, fermo restando il tetto di cinque multiplex per ogni operatore. Sono le principali novità della delibera approvata dal Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - relatori i commissari Lauria e Mannoni, contrari D'Angelo e Sortino - che definisce i criteri per la digitalizzazione delle reti tv. «Una svolta per l'assetto del sistema televisivo», la definisce il presidente dell'Agcom Corrado Calabrò, annunciando che «la Commissione Ue ha sospeso la procedura di infrazione» aperta nel 2006 contro l'Italia per le norme della legge Gasparri che configurano il rischio di un trasferimento delle strozzature del mercato della tv analogica a quella digitale. Ma c'è di più: Bruxelles «recederà quando vedrà la completa attuazione delle nuove disposizioni», aggiunge Calabrò, assicurando che l'Autorità «andrà fino in fondo, come una spada». Obiettivo, dunque, è «la definitiva chiusura del procedimento», conferma il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, evitando così il rischio di un deferimento dell'Italia alla Corte di Giustizia europea e di pesanti multe. Romani parla di «primo passo formale di un percorso intrapreso in piena sintonia con la Commissione europea dopo mesi di intenso e costruttivo confronto», che il governo è «impegnato a proseguire». Il panorama della tv digitale sarà quindi composto da 21 reti nazionali: quattro per la Rai, quattro per Mediaset, tre per Ti Media, una per Rete A, Retecapri, Europa Tv e Europa 7 più le cinque che saranno messe a gara, indetta dal ministero dello Sviluppo economico «speriamo entro l'anno», auspica Calabrò. Un lotto di tre reti sarà riservato ai nuovi entranti. Alla gara per le altre due potranno partecipare anche i tre operatori principali: Rai e Mediaset potranno aggiudicarsene al massimo una e in tal caso dovranno cedere il 40% della capacità trasmissiva a terzi; Telecom, «che subisce la decurtazione maggiore», dice Calabrò, potrà aggiudicarsele entrambe ma dovrà cedere il 40% di una di esse a terzi. «Entro maggio» saranno pronte le delibere attuative e in ogni caso, sottolinea Calabrò, «entro questa cornice si iscriverà la distribuzione delle frequenze nelle regioni che man mano passeranno al digitale»: dopo Sardegna, Trentino e Val d'Aosta, quest'anno tocca anche a Piemonte, Lazio e Campania. Se l'ex ministro Maurizio Gasparri rivendica che la gara «è frutto della legge vigente», il Pd è critico. Il responsabile comunicazione, Paolo Gentiloni, intravede due rischi, che la gara si riduca a un «beauty contest» e che si usino «artifici tecnici per giustificare l'assegnazione di due multiplex in più a Rai e Mediaset». Il riferimento è alle tre reti Dvb-h (la tv sui telefonini) di H3G, Mediaset (che trasmette contenuti Tim e Vodafone) e Rai, non contemplate nella delibera di oggi: tali reti - spiegano dall'Agcom - sono destinate a rimanere inalterate, con la possibilità che se ne liberi una quarta, fermo restano il tetto di una per ciascun operatore.(ANSA).


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TV. CALABRO': UE HA SOSPESO PROCEDURA ED E' PRONTA A RECEDERE SE CI SARA' COMPLETA ATTUAZIONE NUOVE NORME SU DIGITALIZZAZIONE


Roma, 8 aprile 2009. ''La Commissione europea ha sospeso la procedura di infrazione'' a carico dell'Italia in materia di assetto del sistema televisivo ''ed ha reso noto che recedera' quando vedra' la completa attuazione'' delle nuove disposizioni sul passaggio al digitale varate dall'Autorita' per le garanzie nelle Comunicazioni: lo ha spiegato il presidente dell'organismo di garanzia, Corrado Calabro', a margine di un'audizione in commissione di Vigilanza Rai. ''Noi saremo coerenti e andremo fino in fondo, come una spada'', ha assicurato Calabro', parlando della delibera approvata dal Consiglio dell'Agcom, con il voto contrario dei commissari Nicola D'Angelo e Sebastiano Sortino. Una decisione che ha definito ''una svolta per l'assetto del sistema televisivo, che viene ridisegnato in base all'evoluzione tecnologica e non consente il traghettamento della situazione precedente, rispetto alla quale ci sono consistenti modifiche, al digitale''. (ANSA)


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TV. AGCOM: ECCO o  CRITERI di DIGITALIZZAZIONEdelle RETI NAZIONALI.


Roma, 8 aprile 2009.  Ecco i criteri fissati dal Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per la completa digitalizzazione delle reti tv nazionali: una delibera che punta a sistemare in maniera definitiva la questione delle frequenze e a chiudere la procedura di infrazione avviata nel 2006 dalla Commissione europea contro l'Italia per alcune norme della legge Gasparri.


- 21 RETI DIGITALI, 5 MESSE A GARA - Le 21 reti nazionali in tecnica digitale (DVB-T) saranno così suddivise:


a) 8 saranno destinate alla conversione delle reti analogiche, assicurando agli attuali operatori nazionali una capacità trasmissiva sufficiente per la trasmissione dei programmi a definizione standard e ad alta definizione e garantendo almeno un multiplex per operatore;


b) 8 saranno dedicate alla conversione in tecnica singola frequenza delle attuali reti digitali che utilizzano il sistema della multifrequenza; ciascun operatore avrà diritto alla conversione delle reti digitali attuali;


 c) con il passaggio definitivo al digitale si libererà un dividendo nazionale di 5 reti, che verrà messo a gara - indetta dal ministero dello Sviluppo economico - con criteri di massima apertura alla concorrenza.


LE MODALITÀ DELLA GARA - I cinque lotti (cioè le cinque reti televisive nazionali) saranno suddivisi in due parti: 1) la parte A, pari a tre lotti, sarà riservata ai nuovi entranti e quindi non potranno presentare offerte gli operatori che hanno la disponibilità di due o più reti televisive nazionali in tecnica analogica; 2) la parte B, pari a due lotti, aperti a qualsiasi offerente. Le eventuali offerte saranno soggette a un tetto massimo (cap), in modo da impedire che, dopo la gara, un operatore possa ottenere più di 5 multiplex nazionali (per chi oggi ha tre reti, il tetto è fissato a un multiplex, per chi ne ha due il cap è di due multiplex).


LE MISURE PER AUMENTARE LA CONCORRENZA - Se uno degli operatori che hanno oggi più di tre reti analogiche si aggiudicherà un multiplex, dovrà cedere il 40% della capacità trasmissiva di tale multiplex a fornitori di contenuti indipendenti; se un operatore che oggi ha due reti nazionali analogiche si aggiudica tutte e due le reti del secondo lotto, dovrà cedere il 40% della capacità trasmissiva di uno di tali due multiplex a fornitori di contenuti indipendenti. Inoltre i soggetti che godono già di estesa copertura del territorio nazionale dovranno offrire servizi di trasmissione ai nuovi entranti a «prezzi orientati ai costi».


ENTRO MAGGIO LE REGOLE NEL DETTAGLIO - Dopo una consultazione con gli operatori e le associazioni del settore, l'Autorità definirà le regole tecniche della conversione delle reti esistenti, le procedure amministrative e le procedure per l'assegnazione dei diritti di uso delle frequenze. All'emittenza locale, in ciascuna area interessata dal passaggio al digitale, verrà garantito almeno un terzo delle frequenze. (ANSA).


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TV: MEDIASET, FINALMENTE UNA LUCE NELLA QUESTIONE FREQUENZE


''Finalmente si vede la luce nella ormai annosa vicenda della procedura europea sulle frequenze tv. Stando ai comunicati ufficiali del Sottosegretario alle comunicazioni, Paolo Romani, e dell'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni, si sono create le condizioni per una delibera che sblocca definitivamente il processo di digitalizzazione del Paese''. Lo sottolinea Mediaset in una nota. Secondo l'azienda ''questo pone le premesse per la fine della incertezza di prospettive cui le imprese tv sono state consegnate da anni''.


''Spesso in passato le discussioni sull'assetto di sistema tv, infatti - aggiunge Cologno monzese -, sono state lontane dai diritti e bisogni reali di imprese e cittadini, e sono piuttosto scese al livello di strumentalizzazioni politiche. Le imprese hanno bisogno di binari certi su cui fare i propri progetti e investimenti. I cittadini e telespettatori italiani, da parte loro, meritano la continuita' di un'offerta plurale e ricca, che oggi, grazie al digitale terrestre, diventa ancora piu' qualificata. Una tv al servizio di tutti cui Mediaset ha da sempre contribuito''. (ANSA) 


 





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