Milano, 1 dicembre 2016. La giornalista professionista Simonetta Faverio, già parlamentare della Lega Nord, dovrà "essere adibita dalla Rai  a mansioni di caporedattore o a mansioni professionalmente equivalenti". Lo ha stabilito il 24 novembre  il Tribunale di Milano in composizione monocratica (Giulia Dossi) quale giudice del lavoro. La causa, promossa il 22 luglio 2015, dalla Faverio, assistita dal professor Enzo Ferrari, si è conclusa con la vittoria piena della giornalista. Per ora si conosce soltanto  il dispositivo, per la motivazione bisognerà attendere 60 giorni. Nel dispositivo si legge:

 "Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni altra domanda, eccezione e istanza disattesa od assorbita, così provvede:

- accerta e dichiara che Simonetta Faverio ha subito una dequalificazione professionale alle dipendenze di RAI Radiotelevisione Italiana s.p.a. da aprile 2013 alla data di deposito del ricorso;

- accerta e dichiara il diritto della ricorrente ad essere adibita a mansioni di caporedattore o a mansioni professionalmente equivalenti;

- condanna la società convenuta a corrispondere alla ricorrente, a titolo di risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali conseguenti alla dequalificazione professionale subita, l’importo complessivo di € 66.000,00 liquidato in moneta attuale;

- condanna la società convenuta a rifondere alla ricorrente le spese di lite, che liquida in € 6.000,00 oltre rimborso forfettario per spese generali (15%) ed accessori di legge;

- fissa termine di giorni sessanta per il deposito delle motivazioni".