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PREMIO BALZAN 2016. ANNUNCIO DEI VINCITORI. L'intervento del presidente Enrico Decleva nella Sala Buzzati, il commosso ricordo di Vito Soavi e Achille Casanova. Ci sono anche due italiani tra i vincitori dell'Edizione 2016. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato, tra gli altri a Piero Boitani (La Sapienza), per la letteratura comparata e Federico Capasso (Harvard University) per la fotonica applicata. Il terzo premio è andato al tedesco Reinhard Jahn (Max Planke Institut Gottingen) per le neuroscienze molecolari e cellulari.
Decleva: "Il nostro impegno in tutti questi anni è stato e continua ad essere quello di legare il più possibile il Premio Balzan agli sviluppi e alla valorizzazione della ricerca in campo internazionale, in tutte le sue maggiori espressioni. Ma senza mai dimenticare a chi esso si intitola: a Eugenio Balzan, a un giornalista diventato direttore amministrativo del “Corriere della sera” negli anni in cui il “Corriere” si è affermato come il più importante quotidiano italiano. È quindi motivo di particolare soddisfazione poter continuare ad annunciare i nomi dei nuovi premiati e ascoltare da parte dei componenti il Comitato generale Premi le motivazioni che hanno indotto alle relative scelte in questa sede, a poca distanza da dove Balzan ha avuto per tanti anni il suo ufficio".


Milano, 12 settembre 2016. Pubblichiamo l'intervento del prof. Enrico Decleva in occasione dell'annuncio dei vincitori del  Premio Balzan 2016: "Rivolgo un saluto molto cordiale a tutti e in primo luogo all’assessore Del Corno che rappresenta il sindaco Sala, oggi impegnato a Roma, e che ci onora con la sua presenza a questo appuntamento annuale. E ringrazio vivamente il presidente Marchetti e la Fondazione del Corriere della Sera che ci ospita anche quest’anno. Il nostro impegno in tutti questi anni è stato e continua ad essere quello di legare il più possibile il Premio Balzan agli sviluppi e alla valorizzazione della ricerca in campo internazionale, in tutte le sue maggiori espressioni. Ma senza mai dimenticare a chi esso si intitola: a Eugenio Balzan, a un giornalista diventato direttore amministrativo del “Corriere della sera” negli anni in cui il “Corriere” si è affermato come il più importante quotidiano italiano. È quindi motivo di particolare soddisfazione poter continuare ad annunciare i nomi dei nuovi premiati e ascoltare da parte dei componenti il Comitato generale Premi le motivazioni che hanno indotto alle relative scelte in questa sede, a poca distanza da dove Balzan ha avuto per tanti anni il suo ufficio.


Ancora con riferimento a Balzan, credo che sia doveroso questa sera associare il suo nome a quello di un suo più giovane amico: Vito Soavi, il cui padre, Claudio fu stretto collaboratore di Balzan al “Corriere” fino al 1933, poi suo successore, costretto a sua volta ad abbandonare cinque anni dopo il giornale a causa delle leggi razziali, esule con la  famiglia dal 1943 in Svizzera. Rientrato in Italia, Vito Soavi ha svolto una intensa e fortunata attività nel campo della comunicazione e delle relazioni pubbliche, ma si è dedicato anche con impegno al mantenimento e alla valorizzazione della memoria di Eugenio Balzan, contribuendo, tra l’altro, a riagganciare i rapporti con la sua città natale, Badia Polesine, i cui rappresentanti, tra noi anche questa sera, sono una presenza costante e gradita ai nostri appuntamenti. E si deve anche a Soavi l’intitolazione a Balzan della via che passa qui di fronte. Colgo l’occasione per rinnovare alla moglie e al figlio di Vito Soavi, presenti questa sera, i sentimenti del nostro vivo cordoglio e della nostra gratitudine.


Purtroppo, prima di procedere, devo dare una notizia dolorosa per tutti gli amici della Balzan. Poche settimane fa, il 17 luglio, è mancato a Berna, dove viveva, dopo una dolorosa malattia, Achille Casanova, figura di rilievo del giornalismo e delle istituzioni della Confederazione elvetica, presidente dal 2006 della Fondazione Balzan “Fondo” di Zurigo e membro dal 1995 del Consiglio di Fondazione “Premio” di Milano, alla quale ha dato un inestimabile contributo, facendo valere con efficacia e passione (e in maniera tanto più convinta come ticinese) la duplice matrice, italiana e svizzera, della nostra Fondazione. Aggiungo che Casanova è stato uno dei principali promotori della decisione assunta nel 2001 di vincolare i premiati a destinare metà del premio ricevuto al finanziamento di uno o più progetti di ricerca aperti al contributo di giovani studiosi: una decisione che caratterizza i premi Balzan tra gli altri e che ha registrato e continua a registrare risultati importanti. Esprimo anche in questa sede il nostro commosso cordoglio alla famiglia e ai colleghi della Fondazione Balzan “Fondo” di Zurigo.


Ricordo ancora che, nella struttura molto particolare che ci caratterizza, compete alla compagine svizzera della Fondazione gestire  il patrimonio, destinandone i frutti ai premi e alle attività di valorizzazione cui attende la Fondazione milanese. Come presidente della Fondo, è toccato dunque a Casanova affrontare la difficilissima situazione conseguente alla crisi del 2007, riuscendo a garantire in tutti questi anni i mezzi necessari a erogare ogni anno 4 premi di 750 mila franchi svizzeri (oggi equivalenti a poco meno di 700 mila euro) e di destinare a intervalli non inferiori a un triennio un quinto premio di un milione di franchi svizzeri per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli, nonché di svolgere le altre e crescenti attività dedicate alla valorizzazione del Premio nella comunità degli studiosi e presso un più largo pubblico.


Attività che si sono svolte con successo anche nell’anno trascorso e che si rinnoveranno in quello che si apre. A cominciare da questa stessa serata, e dalla lectio magistralis che la concluderà, tenuta da André Vauchez, premiato nel 2013 per la Storia medievale, che vivamente ringrazio anche per l’aiuto che ci ha dato e ci dà a far meglio conoscere la Balzan in Francia, e che ci parlerà di santi e santuari: lo spazio e il sacro nell’Occidente cristiano. Ricordo tra le nostre iniziative le Annual Balzan Lectures che si tengono ogni anno alternativamente in Italia e in Svizzera e che danno luogo ad apprezzate pubblicazioni. La prossima lecture si svolgerà in dicembre presso il Politecnico di Losanna e la terrà Mme Pascale Cossart, Premio Balzan 2013 per le Malattie infettive: ricerca fondamentale e aspetti clinici. Ricordo IinterLa+B, i seminari interdisciplinari "a tema" frutto della collaborazione tra Balzan, Accademia dei Lincei e Accademie svizzere delle scienze coordinati da Alberto Quadrio Curzio che si svolgono ogni anno, dal 2012, riunendo Premiati Balzan, Accademici e studiosi, tra i quali molti giovani, e che daranno luogo anch’essi a una nuova collana editoriale. Il prossimo incontro si svolgerà all’Accademia dei Lincei nel prossimo novembre sul tema dell’Innovation e prendendo le mosse da una relazione di Joel Mokyr, premio Balzan 2015 per la Storia economica.


Ricordo le lezioni e conferenze di premiati Balzan: come le tre organizzate lo scorso anno qui a Milano in occasione di Expo 2015 e in relazione alle tematiche al centro di quel grande evento. La prossima iniziativa di questo genere è programmata per il prossimo mese di ottobre a Lugano con Alain Aspect, anche lui premiato Balzan nel  2013 per l’Informatica e la comunicazione quantistica che terrà una conferenza su “From the Einstein-Bohr debate to quantum information: a new quantum revolution”.


E ricordo ancora le pubblicazioni che la Fondazione Balzan promuove indirettamente nell’ambito della metà del premio che il vincitore deve destinare allo sviluppo di progetti di ricerca di particolare significato: l’ultimo volume uscito nello scorso giugno, eloquente già nella sua mole di quasi 1500 pagine, è il Dictionnaire critique de l’Utopie aux temps del lumières, frutto del progetto promosso da Bronislaw Baczko, Premio Balzan 2011 per gli studi sull'Illuminismo, purtroppo scomparso da pochi giorni. Credo con questo di avere dato brevemente conto della nostra attività svolta nell’anno trascorso e programmata per i prossimi mesi e cedo quindi la parola all’assessore Del Corno per il suo saluto". (http://www.balzan.org/  )





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Ci sono anche due italiani tra i vincitori dell'Edizione 2016 del Premio Balzan. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato, tra gli altri a Piero Boitani (La Sapienza), per la letteratura comparata e Federico Capasso (Harvard University) per la fotonica applicata. Il terzo premio è' andato al tedesco Reinhard Jahn (Max Planke Institut Gottingen) per le neuroscienze molecolari e cellulari.





Milano, 12 settembre 2016. - Ci sono anche due italiani tra i vincitori dell'Edizione 2016 del Premio Balzan. Il prestigioso riconoscimento e' stato assegnato, tra gli altri a Piero Boitani (La Sapienza), per la letteratura comparata e Federico Capasso (Harvard University) per la fotonica applicata. Il terzo premio e' andato al tedesco Reinhard Jahn (Max Planke Institut Gottingen) per le neuroscienze molecolari e cellulari. I nomi sono stati annunciati a Milano dal presidente del Comitato generale Premi della Fondazione Balzan, Salvatore Veca, con il presidente della Fondazione Balzan "Premio", Enrico Decleva, nella Sala Buzzati della Fondazione Corriere della Sera. Ciascun premio ha un valore di 750mila franchi svizzeri (circa 685mila euro), meta' dei quali da destinarsi a progetti di ricerca. I premi saranno consegnati a Roma il 17 novembre prossimo.
Il premio e' stato conferito a Boitani "per la sua straordinaria capacita' - si legge tra le motivazione - di rappresentare la letteratura mondiale come un dialogo vivente con i classici dell'antichita', del Medioevo e dell'eta' moderna; per i suoi studi innovativi sulla storia della fortuna e della ricezione dei miti e dei temi fondamentali della civilta' occidentale; per il suo metodo filologico che espone il senso potenziale dei testi canonici, proiettandolo nel futuro". Il Premio Balzan e' stato assegnato a Federico Capasso "per il lavoro pionieristico nel campo del design quantico di nuovi materiali con specifiche caratteristiche elettroniche e ottiche che ha portato alla realizzazione del rivoluzionario laser a cascata quantica, e per i suoi importanti contributi sul fronte della scienza e della tecnologia fotonica nella plasmonica e nei metamateriali". (AGI)






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