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Giulietti e Lorusso (Fnsi) ricevuti dal presidente del Senato Pietro Grasso. Il tema della libertą d'informazione al centro dell'incontro, con particolare riferimento al problema delle cosiddette "querele temerarie". Auspicata l'introduzione di "una sanzione pecuniaria proporzionale all'entitą del risarcimento richiesto, anche per punire la volontą di colpire il diritto dei cittadini ad essere informati".

ROMA, 7  marzo 2016.  Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha ricevuto stamane il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.  Il tema della libertà d'informazione è stato al centro dell'incontro, con particolare riferimento - si legge in una nota del Senato - al problema delle cosiddette "querele temerarie". "Il numero dei giornalisti intimiditi attraverso le richieste di risarcimento danni milionarie - evidenzia una nota della Fnsi la nota -, come sottolineato anche nella recente relazione della commissione Antimafia, è in costante aumento. Presidente e segretario della Fnsi hanno auspicato che nei passaggi  parlamentari riguardanti la proposta di legge sulla diffamazione o la proposta di riforma del processo civile sia introdotta una norma che preveda la condanna di chi intraprende un'azione che si dovesse rivelare temeraria al pagamento di una sanzione pecuniaria proporzionale all'entità del risarcimento richiesto, anche per punire la volontà di colpire il diritto dei cittadini ad essere informati".    Giulietti e Lorusso - si legge ancora - "hanno anche auspicato una modifica della proposta che affiderebbe la competenza territoriale al giudice del luogo di residenza del querelante in caso di azione promossa contro un sito online. Per il sindacato dei giornalisti si tratta di una norma pericolosa che va cambiata prevedendo la competenza del tribunale del luogo in cui è registrata la testata".  La Fnsi, infine, ha chiesto un incontro con la presidente della commissione Antimafia, onorevole Rosy Bindi, per valutare tutte le possibili iniziative, a partire da quelle legislative, a tutela dei cronisti minacciati.(ANSA).


 


 





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