Home     Scrivimi     Cercadocumenti     Chi è     Link     Login  

Cerca documenti
Cerca:
in:


Documenti
Attualità
Carte deontologiche
CASAGIT
Corte di Strasburgo
Deontologia e privacy
Dibattiti, studi e saggi
Diritto di cronaca
Dispensa telematica per l’esame di giornalista
Editoria-Web
FNSI-Giornalismo dipendente
Giornalismo-Giurisprudenza
  » I fatti della vita
INPGI 1 e 2
Lavoro. Leggi e contratti
Lettere
Ordine giornalisti
Premi
Recensioni
Riforma professione
Scuole di Giornalismo e Università
Sentenze
Storia
Tesi di laurea
TV-Radio
Unione europea - Professioni
  I fatti della vita
Stampa

INPGI. PENSIONI. Lettera di Michele Bellinetti a Franco Abruzzo: “L’Inpgi è entrato in crisi perché l’intero sistema giornalistico è in crisi. Due sono stati gli elementi scatenanti: l’avvento delle tecnologie e il mutamento politico del confronto ideologico. Il primo ha cancellato il mestiere, il secondo ha imposto nuovi valori. A fronte di tale rivoluzione gli editori non hanno saputo reagire proponendo tempestivamente il rinnovamento degli apparati e degli obiettivi mentre i giornalisti sono rimasti al palo di una logica defunta”. Oggi bisognerebbe convocare gli stati generali della categoria.


di Michelangelo Bellinetti
per 10 anni presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto



Caro Franco, la crisi dell’Istituto di previdenza è ormai incontrovertibile. Le entrate contributive non coprono le uscite e ogni ordinaria ipotesi di soluzione viene negata dalle condizioni in cui si trova la professione. Oggi l’Istituto può essere ancora gestito ma, così com’è, non potrà più garantire quella continuità finora conosciuta. L’Inpgi è entrato in crisi perché  l’intero sistema giornalistico è in crisi. Due sono stati gli elementi scatenanti: l’avvento delle tecnologie e il mutamento politico del confronto ideologico. Il primo ha cancellato il mestiere, il secondo ha imposto nuovi valori. A fronte di tale rivoluzione gli editori non hanno saputo reagire proponendo tempestivamente il rinnovamento degli apparati e degli obiettivi mentre i giornalisti sono rimasti al palo di una logica defunta.


Ora, dal precipitato di queste cose, emerge un’unica e sola necessità: quella di rifondare l’intera struttura organizzativa della categoria poiché è cambiato - e sempre più rapidamente continuerà a cambiare - il modo e il contenuto dei giornalismi moderni. Il mestiere è passato da impianto artigianale a condizione di alta specializzazione tecnologica. Per cui è impensabile – pena la morte – di governare il rinnovamento professionale attraverso istituti – Ordine, Sindacato, Previdenza - la cui ragione e le cui organizzazioni appartengono a pensieri superati dalla storia mentre l’informazione - planetaria, diretta, immediata – imporrebbe rinnovate qualificazioni, tutele e certezze.  Basterà ricordare a questo proposito che gli accessi professionali sono tuttora privi di chiari e istituzionali percorsi; che la rappresentatività sindacale è segnata dalla totale assenza di visioni organiche e prospettiche; che il servizio previdenziale è bloccato dentro logiche derivate da concetti che hanno fatto il loro tempo .


Per questi motivi bisognerebbe oggi ritrovare il coraggio e la consapevolezza di quei colleghi che settant’anni fa, all’indomani della guerra, rifondarono quadri e organizzazioni per ridare dignità civile e serietà d’impegno al giornalismo italiano.


In altre parole, oggi bisognerebbe convocare gli stati generali della categoria. E lì, in quella sede, disegnare non soltanto il contorno mobile e moderno della professione ma fissarne pure le prospettive più immediatamente prossime. E poi cercare, dove è possibile, l’intesa operativa dei divenire editoriale, sinergico ed europeo poiché non ci sarà mai giornalismo onesto se mancherà la visione imprenditoriale del lavoro. E, infine, dentro tale quadro, discutere compiutamente per ricostituire il giusto equilibrio destinato a presiedere le sorti del servizio previdenziale, nostra garanzia di libera e doverosa autonomia.


Allo stato, caro Franco, non vedo alternativa diversa da questa per uscire dalle paludi in cui è oggi la professione. Mi rendo conto: occorre – come è stato detto – coraggio e consapevolezza. Purtroppo, non è merce facilmente reperibile ma con un po’ di umiltà forse si potrebbe provare. E intanto, attraverso le opportune decisioni, l’Inpgi dovrebbe accendere qualche luce in più lungo i suoi corridoi: la luce non deve far paura a nessuno. E poi dire chiaramente che il tempo dell’opulenza è finito perché è finito un certo giornalismo e che perciò alcune “generosità” non sono più possibili. Oggi si può avere soltanto ciò che si è dato. Per questo, ad esempio, le coperture pensionistiche ai colleghi parlamentari, destinatari per altro di cospicui vitalizi statali, adesso dovrebbe rappresentare un pleonasmo fuori luogo. Magari in compagnia di qualche altro “pleonasmo” per così dire statutario che ha fatto il suo tempo.                                              





Editore/proprietario/direttore: Francesco Abruzzo - via XXIV Maggio 1 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) - telefono-fax 022484456 - cell. 3461454018
---------------------------------
Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.
---------------------------------
Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR) - Anno XV Copyright � 2003

Realizzazione ANT di Piccinno John Malcolm - antconsultant@gmail.com