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AFFAIRE SOPAF/INPGI - Lettera aperta del Sindaco INPGI Pierluigi Roesler Franz al Vice Presidente Vicario INPGI Paolo Serventi Longhi, al Consiglio di Amministrazione, al Consiglio Generale, alla Presidente del Collegio Sindacale Stefania Cresti e al Direttore Generale Mimma Iorio in merito al Memorandum (pubblicato in coda) dell'avv. Andrea Marani, legale esterno dell'INPGI (depositata all'Istituto il 5 marzo 2015) sulla vicenda dell'affare SOPAF/Magnoni/FIP/INPGI 2.: “CHIEDO LA NOMINA DI UNA COMMISSIONE D'INDAGINE INTERNA. AL COLLEGIO SINDACALE NON È STATA RACCONTATA LA VERITÀ SUI VARI PASSAGGI DELL’ACQUISTO DELLE QUOTE FIP. LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI DELL’AVVOCATO MARANI CAPOVOLGE QUELLA FINORA ESPOSTA DAL PRESIDENTE CAMPORESE”.



20.3.2015 - Sulla vicenda dell'acquisto nel 2009 da parte dell'INPGI 2 per 30 milioni di euro dalla SOPAF SpA di Milano del Gruppo Magnoni di n. 225 quote del Fondo FIP, il Sindaco INPGI Pierluigi Roesler Franz ha chiesto oggi in una lettera aperta al Vice Presidente Vicario INPGI Paolo Serventi Longhi di nominare una Commissione d'indagine interna affidata ai 3 Sindaci ministeriali e al Direttore Generale INPGI dott.ssa Mimma Iorio per accertare la veridicità o meno della ricostruzione dei fatti emersa nella Relazione dell'avv. Andrea Marani, legale esterno dell'INPGI, depositata all'Istituto il 5 marzo 2015 e resa nota solo oggi su Facebook dal Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino nell'articolo: "Scandalo SOPAF: come guadagnare 7.600.000 euro in un click".



Le risultanze dell'indagine dovrebbero essere discusse dal Consiglio Generale dell'Istituto di cui é stata chiesta la convocazione in via straordinaria e trasmesse poi alla Procura della Repubblica di Milano (dove é in corso il procedimento penale nei confronti degli ex amministratori della SOPAF Giorgio e Luca Magnoni rinviato al 14 aprile prossimo e in cui é indagato per truffa anche il Presidente INPGI Andrea Camporese, proclamatosi sempre innocente e il cui sacrosanto diritto costituzionale di difesa va comunque salvaguardato), alla Procura della Repubblica di Roma (per competenza territoriale sull'INPGI), alla Procura Regionale della Corte dei Conti del Lazio, alla Corte dei Conti - Sezione Controllo Enti, alla Commissione Parlamentare di Controllo sull'attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e al Direttore Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dottoressa Concetta Ferrari.



Due sono sostanzialmente i punti chiave della clamorosa ricostruzione dell'avv. Marani, di cui da ben 2 settimane erano stati, guarda caso, tenuti all'oscuro Roesler Franz e altri 5 Sindaci su 7, che smentisce la versione ufficiale dei fatti sinora resa nota dall'INPGI:



1) non é vero che l'INPGI 2 abbia versato i 30 milioni di euro pattuiti per l'acquisto delle 225 quote del Fondo FIP presso la Banca depositaria IntesaSanPaolo SpA con istruzioni irrevocabili all’istituto di credito di mantenere l'intera somma in deposito presso di sé e di liquidarla al venditore SOPAF Spa solo all’atto dell'effettivo trasferimento delle quote. Infatti l'INPGI 2 ha, invece, versato "per errore" i 30 milioni di euro il 3 marzo 2009 direttamente sul conto corrente bancario della società SOPAF n. 614722 aperto presso Banca Intesa San Paolo in Milano prima ancora che questa acquistasse 9 giorni dopo le 224 quote del FONDO FIP (poi diventate 225 perché 1 fu regalata all'INPGI 2) dalla società austriaca IMMOWEST, previa cancellazione del pegno esistente su di esse in favore di Lehman Brothers Bank di Londra;



2) l'INPGI 2 era perfettamente a conoscenza che la SOPAF, sin da quando il 14 gennaio 2009 aveva offerto in vendita direttamente al Presidente INPGI Andrea Camporese le quote del FONDO FIP, non ne possedeva in realtà neppure una.



In sostanza la  SOPAF con i soldi dell'INPGI 2, e quindi senza rischiare praticamente nulla, ha guadagnato in un solo colpo ben 6 milioni 590 mila euro corrispondenti alla differenza tra i 30 milioni di euro pagati dall'INPGI 2 per le 224 quote del FONDO FIP (ottenendo poi gratis un'altra quota del valore di circa 130.000 euro e circa 780.000 euro per i dividendi del 2° semestre 2008 e del 1° bimestre 2009 per complessivi circa 910.000 euro netti) e i 22 milioni 500 mila euro pagati a sua volta e addirittura in epoca successiva dalla SOPAF stessa per acquistare le 225 quote del Fondo FIP a 100 mila euro l'una dalla società austriaca IMMOWEST, cioé a circa il 30% in meno.



Ci si chiede: é stata un'operazione finanziaria davvero regolare?



QUESTO IL TESTO DELLA LETTERA APERTA DI PIERLUIGI FRANZ:


Al Vice Presidente Vicario INPGI Dott. Paolo Serventi Longhi


e p.c.


Al Consiglio di Amministrazione INPGI


Al Consiglio Generale INPGI


Al Presidente INPGI Dott. Andrea Camporese


Alla Presidente del Collegio Sindacale INPGI Dott.ssa Stefania Cresti


Ai Componenti del Collegio Sindacale INPGI


Al Direttore Generale INPGI Dott.ssa Mimma Iorio



Roma, 20 marzo 2015



Caro Vice Presidente, apprendo ora con viva sorpresa sulla vicenda SOPAF/MAGNONI/INPGI 2, cioè sull'acquisto nel 2009, da parte della Gestione Separata INPGI (nota anche come INPGI 2) per 30 milioni di euro dalla SOPAF SpA di Milano, società quotata in borsa, di n. 225 quote del Fondo Immobili Pubblici (FIP), promosso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con decreto del 9 giugno 2004 e gestito da Investire Immobiliare SGR, l'articolo riportato qui sotto in calce (vedere allegato 1) intitolato: "Scandalo SOPAF: come guadagnare 7.600.000 euro in un click" in cui si accredita una versione dei fatti da parte del legale esterno di fiducia dell'INPGI, da te nominato, totalmente diversa da quella che mi era stata fornita da 6 anni a questa parte, come Sindaco dell'Istituto, in base alle ricostruzioni del Presidente INPGI dott. Andrea Camporese e degli Uffici su cui avevo sempre riposto la mia totale e incondizionata fiducia.


E' una versione dei fatti per di più conosciuta dall'INPGI a mia insaputa da ben 15 giorni, essendo stata protocollata il 5 marzo scorso, che intacca gravemente la mia dignità, integrità morale, onestà e buona fede con gravissimo danno alla mia immagine e alla mia parola d'onore.


In analogia a quanto avvenne una dozzina d'anni fa nel caso dell'ex consigliere di amministrazione INPGI Raffaele Nicolò, che era stato condannato in via definitiva in sede penale per truffa ai danni dell'INPGI, Ti chiedo quindi di nominare una Commissione d'indagine interna affidata alla Presidente del Collegio Sindacale dott.ssa Stefania Cresti (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) e agli altri 2 Sindaci ministeriali dott. Virgilio Povia (Presidenza del Consiglio) e dott. Vincenzo Limone (Ministero dell'Economia e delle Finanze) che unitamente al Direttore Generale INPGI dott.ssa Mimma Iorio riesamini a fondo tutta la documentazione in possesso dell'INPGI e/o acquisita dall'INPGI tra gli atti del procedimento penale in corso al Tribunale di Milano nei confronti dei signori Giorgio e Luca Magnoni (ex amministratori della SOPAF) e rinviato al 14 aprile prossimo, procedimento penale in cui é indagato per truffa anche il Presidente INPGI Andrea Camporese, proclamatosi sempre innocente e il cui sacrosanto diritto costituzionale di difesa va comunque salvaguardato.


Questa Commissione dovrà accertare la veridicità - o meno - di quanto ora scritto dall'avv. Andrea Marani dello Studio Legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners (con uffici a Roma, Milano, Bologna, Padova, Torino, Abu Dhabi, Bruxelles, Hong Kong, London e New York), che se fosse confermata, capovolgerebbe l'intera ricostruzione dei fatti finora esposta dal Presidente Andrea Camporese al Consiglio di Amministrazione e al Consiglio Generale, nonché dagli Uffici dell'Istituto al Collegio Sindacale.


Ti chiedo inoltre di convocare al più presto in via straordinaria il Consiglio Generale dell'INPGI per discutere di questo argomento e di rendere poi pubblici i risultati della Commissione, trasmettendoli con urgenza, per quanto di loro rispettiva competenza, anche alla Procura della Repubblica di Milano, alla Procura della Repubblica di Roma (per competenza territoriale sull'INPGI), alla Procura Regionale della Corte dei Conti del Lazio, alla Corte dei Conti - Sezione Controllo Enti, alla Commissione Parlamentare di Controllo sull'attività degli Enti Gestori di forme obbligatorie di previdenza e alla dottoressa Concetta Ferrari, Direttore Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Cordialità, Pierluigi Roesler Franz Sindaco INPGI


§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


SCANDALO SOPAF: COME GUADAGNARE 7.600.000 EURO CON UN CLICK.


http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=17238



Un memorandum di un importante studio legale (lo firma l’avvocato Andrea Marani) richiesto dall’Inpgi descrive la cronistoria puntuale di tutta la vicenda, carta dopo carta. Le indagini, nota il legale, “hanno evidenziato che, alla data del Contratto e in particolar prima della data in cui è avvenuto il pagamento del Corrispettivo dall’Ente alla Sopaf, quest’ultima non era ancora titolare delle quote del Fondo FIP…. “. Il “memorandum” è stato protocollato dall’INPGI il 5 marzo 2015. L’udienza contro la rinomata ditta Magnoni/Sopaf è stata celebrata il 12 marzo. Sette giorni dopo. Consapevole di tutto, l’Inpgi non si è costituita parte civile.


di Enzo Iacopino (via facebook)


https://it-it.facebook.com/E.Iacopino


Il Memorandum dell'avvocato Marani è in:


https://drive.google.com/file/d/0B_ByJPmom4tyYUdxZXZfRXNlUFk/view?pli=1                                                    xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx



 



 






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