Rcs: soci diluiti con conversione delle azioni di risparmio.
Milano, 15 aprile 2014. Gli attuali azionisti di Rcs potrebbero vedere la loro partecipazione nel gruppo editoriale diluirsi fino al 20,033% in caso di integrale adesione alla conversione facoltativa delle azioni di risparmio del gruppo editoriale. È quanto emerge dalla relazione illustrativa del consiglio di amministrazione all'assemblea, che sarà chiamata l'8 maggio a votare la proposta di conversione. L'effettiva ripartizione del capitale sociale dopo l'operazione «dipenderà dal grado di adesione» per ciascuna categoria di azioni di risparmio (ci sono le 'à e le 'b') e «dall'esecuzione della conversione obbligatoria per una o entrambe le categorie», precisa Rcs. Se si verificasse quest'ultimo caso, la percentuale di diluizione dei soci sarebbe pari al 12,79%. Prima di arrivare sul tavolo dell'assemblea dei soci dell'8 maggio, la proposta di conversione dovrà avere il via libera delle assemblee speciali degli azionisti di risparmio, convocate due giorni prima, il 6 maggio. I dati sulla diluizione sono forniti «a titolo meramente indicativo», precisa il cda di Rcs. Le due attuali categorie di azioni di risparmio sono l'esito dell'aumento di capitale che, nell'estate del 2013, ha cambiato anche la mappa dei soci ordinari del gruppo cui fa capo il Corriere della sera. I titoli di categoria 'b' erano stati emessi in occasione della ricapitalizzazione, con diritti differenti rispetto a quelli già esistenti, ridenominati di categoria 'à. L'operazione - spiega il cda di Rcs nella relazione - «consentirebbe di semplificare la struttura del capitale sociale» realizzando un'esigenza «particolarmente avvertita anche in ragione del progressivo venir meno dell'interesse del mercato per le azioni di risparmio»; permetterebbe inoltre «di ampliare il flottante complessivo delle azioni ordinarie», oltre a un «rafforzamento della struttura patrimoniale» del gruppo. (AGI)
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