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Franco Abruzzo al Governo Letta/Alfano: “Sulle pensioni (cosiddette d’oro) è stata costruita una campagna mediatica forsennata come se questo fosse il problema cruciale dell’Italia. La vera emergenza non è quella usare i pensionati come bancomat. Merita la priorità, invece, la lotta agli evasori fiscali, alle 4 mafie, all’economia sommersa e al riciclaggio di denaro sporco, un mondo che vale quasi 900 miliardi di euro, mentre il prelievo sulle cosiddette pensioni ricche assicura un gettito di appena 50 milioni di euro. La Camera dei deputati l’8 gennaio 2014 non si occuperà di una nuova normativa sulla confisca dei beni collegati al crimine ma di altre misure dirette a torchiare i soliti pensionati. VERGOGNA!".

di FRANCO ABRUZZO

Milano, 29 dicembre 2013. Diversi colleghi giornalisti mi chiedono perché da due mesi a questa parte il sito e il notiziario, che diffondo quasi ogni giorno, dedicano i titoli di testa al problema delle pensioni di oggi (e di domani). Qualcuno mi contesta anche il fatto di difendere  gli assegni  ricchi  (chiamati in propriamente “d’oro”). Rispondo con un ragionamento articolato su molteplici aspetti: 1)  io, - come l’Unp@it, il movimento di cui sono presidente -, tutelo solo le pensioni costruite  con il lavoro, non certamente le pensioni elargite dalla politica alla casta (509 persone che incassano da 20 a 90mila euro al mese), ai funzionari di partito e  del sindacato con la “legge Mosca” del 1974, ai babypensionati miracolati dal Governo Rumor nel 1973 (costo annuale di 7,5  miliardi), ai coltivatori diretti-artigiani-commercianti da varie leggi firmate dalla Dc e  dal Pci  a difesa dei rispettivi i bacini elettorali, agli ex-parlamentari (che hanno causato finora un buco nel bilancio dello Stato di almeno 6 miliardi di euro!). Va aggiunto che le pensioni sociali sono elargite dallo Stato a persone (soprattutto casalinghe) che non hanno mai lavorato. I giovani devono capire che se le pensioni di oggi vengono compresse alla lunga perderanno anche loro, perché in futuro riceveranno assegni supercompressi. Dalle pensioni cosiddette d’oro il passo è breve per stringere in una morsa le pensioni di argento e quelle di ottone. Combatto una battaglia giusta e non solo generazionale, in ballo ci sono i diritti di tutti. Lotto per le pensioni di oggi e anche per quelle di domani. Il Governo Letta/Alfano ha già iniziato ad umiliare i pensionati offrendo ai redditi di quiescenza fino a 2.900 euro lordi una perequazione (=rivalutazione) che oscilla da 6 a 20 euro lordi al mese. La tecnica è quella annunciata da Mario Monti alla Cnn  e di cui ha parlato Piero Ostellino nel Corriere della Sera (pagina 61, edizione del 21 dicembre 2013). Monti sostenne nell’intervista  “di voler impoverire il Paese (con le tasse), perché gli italiani erano vissuti al di sopra delle loro possibilità”. Il Governo Letta/Alfano e una strana e vasta maggioranza stanno fedelmente traducendo in fatti quelle parole sciagurate.Sulle pensioni (cosiddette d’oro) è stata costruita una campagna mediatica forsennata come se questo fosse il problema cruciale dell’Italia. Governo e Parlamento hanno rimesso il prelievo sugli assegni superiori ai 90mila euro annui dimenticando che sull’argomento si è pronunciata il 5 giugno, con la sentenza 116, la Corte costituzionale. La Consulta ha cancellato l’identico  provvedimento varato dal Governo Berlusconi/Tremonti nel luglio 2011, stabilendo che non si può colpire una sola categoria di contribuenti, cioè quella dei pensionati pubblici e privati, escludendo a parità di reddito tutte le altre. Gli articoli 3 e 52 della Costituzione non ammettono discriminazioni. In queste ore diversi italiani sorridono. Sono i mafiosi,  gli evasori fiscali, coloro  che alimentano l’economia sommersa (e criminale) nonché il riciclaggio di denaro sporco. Governo e Parlamento ignorano allegramente queste realtà amare e tragiche. Eppure la lotta alla mafia è la priorità  assoluta dell’Italia. Le 4 mafie amministrano 200 miliardi all'anno (ricerche di Bankitalia e di Eurispes nel 2012), dei quali il 30% viene investito in economia legale. Il fatturato annuo delle mafie italiane è di poco superiore al PIL di Estonia (25 mld), Romania (97 mld), Slovenia (30mld) e Croazia (34 mld). L'ammontare totale del riciclaggio di denaro sporco nel nostro paese è stimato dalla Banca d'Italia in circa 150 miliardi di euro. Ha aggiunto (appena il 7 maggio 2013) sul punto Elio Veltri (testo dell’articolo in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12423): “L'economia sommersa, sempre secondo Bankitalia, fino al 2008 valeva 320 miliardi di PIL e secondo Eurispes, che ha condotto la ricerca fino al 2010, vale 520 miliardi di PIl. Bankitalia ha già fatto sapere che se questi  problemi non vengono affrontati e finora non lo sono stati, è pressoché impossibile che il paese, chiunque lo governi, possa garantire i sevizi essenziali dal momento che solo il sommerso comporta una evasione fiscale di 270 miliardi di euro. Ultimo dato: i beni confiscati alle mafie corrispondono al 5-6 % del totale e di essi l'80% non è né utilizzato né venduto (Commissione Antimafia-2009). Di fronte a una situazione di questo tipo il silenzio e l'indifferenza prevalgono e francamente non si capisce perché”. Dall’ultima riunione del G8 (Obama, Putin, Merkel, Cameron, Hollande, Abe, Harper, Letta) è emerso che “il valore delle attività nascoste dalle persone fisiche (società escluse) nei paradisi fiscali e in quelli con fiscalità particolarmente vantaggiosa è di 18.500 miliardi di dollari, dei quali 12500  nascosti in Europa“ (articolo in  http://www.democrazialegalita.it/index.php/editoriali/item/464-2013-06-20-16-20-33). Il prelievo sulle cosiddette pensioni d’oro ammonta ad appena 50 milioni di euro, mentre il malaffare controlla centinaia  di miliardi  di euro. Il Parlamento, invece di occuparsi l’8 gennaio 2013 della stretta ulteriore sulle pensioni coddette “ricche”, dovrebbe studiare nuove norme (soprattutto in tema di confisca) che rendano velocissima la lotta agli evasori, ai patrimoni mafiosi e all’economia sommerse e criminale. Questa è la vera emergenza.


 


 


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PROMULGATA LA LEGGE DI STABILITA'. E' LA n. 147 del 27 dicembre 2013 (Supplemento Ordinario n. 87 alla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 27/12/2013)..


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.ARTICOLI CORRELATI.




. PER LE PENSIONI IMPROPRIAMENTE DEFINITE "D'ORO" GLI ESAMI NON FINISCONO MAI! L'8 GENNAIO LA CAMERA VOTERA' 7 MOZIONI DI 121 DEPUTATI PER PIANIFICARE A BREVE ULTERIORI PESANTI TAGLI DI QUESTI VITALIZI  SUPERIORI AI 90 MILA EURO LORDI L’ANNO, NONOSTANTE LA CONSULTA LI AVESSE GIA' BOCCIATI A GIUGNO PERCHE' INCOSTITUZIONALI. SI CONSIGLIA AI PARLAMENTARI DI METTERE DA PARTE L'ODIO SOCIALE, MA DI RILEGGERE ATTENTAMENTE QUANTO AFFERMATO DALL'ALTA CORTE NELLA SENTENZA n. 116 DEL 5 GIUGNO 2013. /Nota di Pierluigi Franz/ IN  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13585




 




.L’8 gennaio 2014 nell’aula di Montecitorio verranno discusse  7 MOZIONI (CONTRO LE COSIDDETTE "PENSIONI D'ORO") PRESENTATE DA 121 DEPUTATI DI 7 DIVERSI GRUPPI POLITICI (MOVIMENTO 5 STELLE, FRATELLI D'ITALIA, SEL, SCELTA CIVICA, PD, LEGA e NUOVO CENTRODESTRA), PARI AD 1/5 DELL'ASSEMBLEA DI MONTECITORIO. L’obiettivo dei parlamentari – totalmente ignoranti in tema di diritto costituzionale e in particolare in tema di uguaglianza fiscale tra i cittadini – punta “all'introduzione di un prelievo straordinario sui redditi da pensione superiori ad un determinato importo”. E’ un esproprio proletario. Non è possibile ricalcolare le vecchie pensioni retributive con il metodo contributivo: parola di Stefano Fassina viceministro all’Economia. Si annuncia un provvedimento abnorme. Il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale sono l’unica barriera in difesa di chi ha versato nella vita lavorativa  35/40/50 anni di contributi. Le tasse devono avere una portata universale e non possono colpire una sola categoria di cittadini (i pensionati): così dice la sentenza 116/2013 della Consulta. Ma a Montecitorio l’hanno letta? Attuali le paroli di Mario Monti alla Cnn. “Voglio impoverire il Paese (con le tasse), perché gli italiani sono vissuti al di sopra delle loro possibilità”. IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=13584




 




.Tutte le più recenti vicende in tema di pensioni sono in  http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12436




 




 




 




 







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