Brescia, 12 giugno 2013. La notizia è uscita nei giorni scorsi ed è stata bollata come una storia ingiusta. Ingiusta ma “normale”, in fondo. Una storia ordinaria di italico spoil system che coinvolge un giornalista. E invece ha tutte le caratteristiche per diventare un brutto caso a livello nazionale. Simone Mazzata, direttore della testata "Cogeme informa" distribuita in circa 113.000 copie, è stato "fatto fuori" in qualità di segretario della Fondazione Cogeme Onlus perché non in linea con la Lega, subentrata nella sua azienda dopo la vittoria alle amministrative. Il fatto è che lui non è stato nominato per ragioni fiduciarie o politiche, e non è nemmeno un dirigente, bensì come un quadro a tempo indeterminato di una multiutility di 70 comuni bresciani e bergamaschi, Cogeme spa, che l’ha distaccato presso la fondazione. Mazzata, noto per il suo impegno ambientalista contro il Terzo ponte sul Po, ha diretto negli ultimi dieci anni una fondazione, specializzata in progetti integrati di sostenibilità territoriale. Un vero e proprio gioiellino”, entrato nelle mire nel nuovo presidente: il senatore Raffaele Volpi (Lega nord). Dopo aver cambiato tutto il CdA, infatti, anche il segretario viene spazzato via e, al suo posto, viene nominata Alessandra Tabacco, architetto milanese, esponente di spicco della Lega. Il motivo? Non per ragioni personali, ci mancherebbe. Dopo essersi profuso in ringraziamenti per l’ottimo lavoro svolto, Volpi e il presidente della spa precisano che “è un problema di rapporto fiduciario.. ci sono certe caselle da sistemare…”. Da quel giorno (28/3/13) Mazzata, ultimo dipendente di Cogeme spa (le attività operative sono confluite negli ultimi anni nella holding sudlombarda LGH), non viene contattato da nessuno e passa le sue ore in ufficio a fare nulla, in attesa di un (amaro) destino, chiedendosi se è stato decisivo nel suo caso il fatto che non appartiene alla Lega o il suo impegno giornalistico nel settore ambientale…
Nei giorni scorsi Mazzata presenta al Tribunale del lavoro di Brescia «un'azione civile contro la discriminazione» nei confronti di Cogeme e della Fondazione (udienza il 25 luglio). Il ricorso è sostenuto dall’avvocato Alberto Guariso, noto per alcuni casi di discriminazione, tra cui il “sole delle Alpi” della scuola di Adro e la storia di Sara, ragazza egiziana non assunta perché portava il velo. “Il ricorso – dichiara Guariso - si basa sul fatto che la società per cui lavora Mazzata non svolge funzioni politiche, e la sua funzione di segretario generale è sicuramente sottratta alle regole del cosiddetto spoil system.”
Damiano Galletti, segretario generale della Camera del Lavoro di Brescia, definisce “emblematico e gravissimo” questo caso, uno dei rari che vengono a galla in Italia. “Lo spoil system è uno dei malcostumi più beceri e diffusi che ha prodotto la politica – afferma Galletti - alla faccia di concetti come meritocrazia ed efficienza di cui si riempiono la bocca… Qui, però, è stato superato, per la prima volta, un limite: viene applicato, per ragioni politiche, a un lavoratore dipendente. E’ un campanello di allarme, soprattutto in questo periodo di mancanza di lavoro: rende ancora più fragili i lavoratori e i loro diritti, esponendoli a ricatti ulteriori, che non hanno nulla a che fare con l’efficienza e la competenza. Vicende come queste rubano i già pochi semi di speranza a un qualsiasi giovane che intende, con volontà e sacrificio, investire nel proprio lavoro”. Senza contare i costi (economici e sociali) che un caso come questo può causare. Tagliare brutalmente la testa di una realtà che funziona significa sprecare competenze, risorse anche pubbliche e prospettive di sviluppo in un territorio. Ne parla Il Fatto Quotidiano in http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/06/spoils-system-della-lega-colpisce-dipendente-discriminazione-politica/618249/
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Camera del Lavoro di Brescia. LO SPOIL SYSTEM ARRIVA AI DIPENDENTI. Il nuovo record è stato stabilito dal senatore leghista Volpi
07 giugno 2013
E’ stata anticipata sui giornali bresciani e considerata una storia “normale”.
Ingiusta, ma normale, in fondo.
E invece si sta rivelando come un vero e proprio “caso” a livello nazionale.
Il portavoce degli amici della Grande Nonna Quercia, Simone Mazzata, è stato "fatto fuori" in qualità di segretario della Fondazione Cogeme Onlus perché non in linea con la Lega, subentrata dopo la vittoria alle recenti amministrative. Si tratta del primo caso in cui la discriminazione avviene nei confronti di un dipendente (di solito l'italica pratica dello spoil system avviene nei confronti di dirigenti) e in più nei confronti di un uomo. Al suo posto infatti è stata messa Alessandra Tabacco, nota attivista del Carroccio.
Battersi per salvaguardare il territorio non paga. La battaglia iniziata tre anni fa dagli amici della Grande Quercia ha innescato un virtuoso processo di informazione su tutti i media locali, ma soprattutto nazionali. Mazzata, in qualità di portavoce del movimento di tutela del territorio, è stato colpito perché scomodo ai partiti (quasi tutti) che voglio cementificare la Terra e in particolare la zona del Po interessata dall’infrastruttura denominata Terzo Ponte (per info: www.salviamononnaquercia.com).
Oggi i media faticano a raccontare questa scomoda storia di discriminazione sul lavoro, intimoriti dai bracci tentacolari della politica. Ne parlano per ora solo il Corriere-ed.Brescia http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/13_maggio_25/io-discriminato-sul-lavoro-causa-civile-a-cogeme-2221315459211.shtml e Il Fatto quotidiano http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/06/spoils-system-della-lega-colpisce-dipendente-discriminazione-politica/618249/
Di seguito il link all'interrogazione depositata dal Movimento 5 Stelle: http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=1853&stile=7&highLight=1&paroleContenute=
Il caso
Cambia il colore politico in Cogeme spa, multiutility in Franciacorta, di proprietà di 70 comuni bresciani e bergamaschi; primo azionista, insieme ad AEM Cremona, di LGH, una delle più importanti aziende italiane di servizi pubblici locali.
Il CdA passa in mano alla Lega (Dario Fogazzi). Viene spazzato via anche il CdA della Fondazione Cogeme Onlus, “gioiellino” che da 10 anni sviluppa progetti integrati di sostenibilità territoriale. Nuovo presidente della Onlus: il senatore Raffaele Volpi (Lega nord). Ma la cosa non si ferma qui.
A Simone Mazzata, segretario generale della Fondazione fin dal suo nascere, dipendente di Cogeme spa e distaccato in Fondazione, viene detto che verrà sostituito da un’altra persona, Alessandra Tabacco, architetto milanese, esponente di spicco della Lega.
Il motivo? Non per ragioni personali, ci mancherebbe. Volpi (e Fogazzi) si profondono in ringraziamenti per l’ottimo lavoro svolto, ma “è un problema di rapporto fiduciario.. ci sono certe caselle da sistemare…”.
Da quel giorno (28/3/13) Mazzata, ultimo dipendente di Cogeme (le attività operative sono passate a LGH), non viene contattato da nessuno e passa le sue ore in ufficio a fare nulla.
Il ricorso
Nei giorni scorsi Mazzata presenta al Tribunale del lavoro di Brescia «un'azione civile contro la discriminazione» nei confronti di Cogeme e della Fondazione stessa (udienza il 25 luglio). Il ricorso è sostenuto dagli avvocati milanesi Mara Marzolla e Alberto Guariso, quest'ultimo noto a livello nazionale per alcuni casi di discriminazione, tra cui il “sole delle Alpi” della scuola di Adro e la storia di Sara, ragazza egiziana non assunta perché portava il velo. “Il ricorso – dichiara Guariso - si basa sulla recente normativa antidiscriminazione, dal momento che sia la Fondazione che Cogeme «non svolgono certo funzioni politiche, ma al più amministrative» e che la funzione di segretario generale «è sicuramente sottratta alle regole del cosiddetto spoil system». Da qui la richiesta che cessi immediatamente il comportamento discriminatorio.”
Uno scenario inedito. E gravissimo
Damiano Galletti, segretario generale della Camera del Lavoro di Brescia, definisce “emblematico e gravissimo” questo caso, uno dei rari che vengono a galla in Italia.
“Lo spoil system è uno dei malcostumi più beceri e diffusi che ha prodotto la politica – afferma Galletti - alla faccia di concetti come meritocrazia ed efficienza di cui si riempiono la bocca… Qui, però, è stato superato, per la prima volta, un limite: lo spoil system viene applicato, per ragioni politiche, a un lavoratore dipendente. E’ un campanello di allarme, soprattutto in questo periodo di mancanza di lavoro: rende ancora più fragili i lavoratori e i loro diritti, esponendoli a ricatti ulteriori, che non hanno nulla a che fare con l’efficienza e la competenza. Vicende come queste rubano i già pochi semi di speranza a un qualsiasi giovane che intende, con volontà e sacrificio, investire nel proprio lavoro”.
I costi (economici e sociali) di queste scelte
· Fondazione Cogeme è una realtà apprezzata e conosciuta anche a livello nazionale, che ha raggiunto alti livelli di progettualità a lungo termine, di reputazione e di consenso. L’ultima prova? Il fatto che un senatore ne diventi presidente.
· Essa ha potuto crescere e svilupparsi grazie alle risorse umane e ai fondi privati (finanziamenti, liberalità) e pubblici (il fondatore Cogeme destina una parte di utili, riducendo quelli a favore dei comuni soci). Voler tagliare la testa di una realtà che funziona significa agire come masochisti e sciocchi, sprecando competenze, risorse (anche pubbliche) e prospettive.
· Significa invalidare dei processi virtuosi attivi, che hanno dato a decine di comuni prospettive di sviluppo, e abbassare il livello di fiducia e speranza in un territorio.
Segreteria CGIL Regionale Lombardia Segreteria CGI