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Stampa

Documento finale del
Consiglio nazionale
dell’Unione nazionale
cronisti italiani (Unci).

Diffamazione:
la rettifica è il
rimedio principe.

Crisi e contratto: gli organismi ritrovino grinta - Intollerabili le collaborazioni a tempo pieno - Massimo impegno per la trasparenza amministrativa


Roma, 10/10/2012. Il consiglio nazionale dell’Unione Nazionale cronisti italiani riunito a Roma il 10 ottobre 2012 ha affrontato in un approfondito dibattito, i temi centrali della propria azione presente e futura soffermandosi in particolare su quattro aspetti specifici, due dei quali di stretta attualità: diffamazione a mezzo stampa, intercettazioni, crisi dell’editoria, contratto di lavoro.


Premesso e sottolineato con forza la assoluta diversità e distinzione tra le problematiche legate alla diffamazione e le intercettazioni, e quindi l’assoluta opposizione dell’Unci a qualsivoglia proposta che renda l’una consequenziale all’altra come tentato in passato e auspicato attualmente dalla maggior parte delle forze politiche, il Consiglio Nazionale ha confermato la propria ferma posizione su entrambi gli argomenti.


Diffamazione: assoluta necessità di giungere al più presto a una normativa che abolisca la previsione di una condanna detentiva nei confronti dei giornalisti riconosciuti responsabili o, ancora meglio, la depenalizzazione del reato, fermo restando il diritto della vittima riconosciuta della diffamazione al dovuto indennizzo da stabilirsi in sede civile.


Intercettazioni: opposizione ferma e decisa, così come ormai avviene da oltre vent’anni a fronte dei ripetuti tentativi di imbavagliare il diritto dei cittadini a sapere e il dovere dei giornalisti a informare, ad ogni proposta di legge che stabilisca il divieto di accedere quindi di pubblicare atti giudiziari divenuti pubblici la cui rilevanza ai fini dell’inchiesta sia acclarata da una richiesta dei pm o da un rinvio a giudizio. Fermo il principio della tutela della riservatezza nei confronti di persone coinvolte nelle intercettazioni quando queste siano ininfluenti ai fini dell’inchiesta.


Crisi dell’editoria: il Consiglio Nazionale esprime la propria fortissima preoccupazione per la situazione del settore, penalizzato profondamente dalla crisi economica, dalla diminuzione della pubblicità, dalla diminuzione costante del numero dei lettori della carta stampata, per altro compensata in parte da una sempre maggiore espansione dell’utenza verso i nuovi strumenti di diffusione dell’informazione tramite tablet (lo dimostrano gli abbonamenti in crescita per le edizioni on line dei quotidiani sia grandi che piccoli, e il numero dei contatti verso tutte le testate on line comprese le piattaforme delle emittenti televisive nazionali e locali).


A fronte di questa situazione si è incrementato il numero di editori che chiedono lo stato di crisi e annunciano e purtroppo attuano continui ridimensionamenti delle loro aziende, creando nuovi cassa integrati o, quel che e peggio, disoccupati. Il Consiglio Nazionale, nel rilevare come non siano mancati casi di editori che strumentalizzano questo stato di cose, ritiene necessaria una decisa attenzione della Federazione della Stampa, delle Associazioni Regionali, dei Comitati di Redazione affinchè vengano valutate attentamente tutte le richieste di dichiarazione di stato di crisi aziendale, e vengano agevolati quei progetti industriali innovativi che possano dare, con l’utilizzo dei moderni strumenti tecnologici, nuova linfa all’editoria e maggiore credibilità all’informazione on line, rivelatasi spesso non corretta e fonte di gravi conseguenze. Il tutto salvaguardando l’occupazione con la necessaria riqualificazione degli addetti .


Contratto di lavoro: il suo rinnovo è ormai alle porte e il Consiglio Nazionale, nell’esprimere la sua preoccupazione per la sempre più grave crisi occupazionale e per le annunciate ristrutturazioni annunciate o ventilate in più imprese editoriali, chiede a tutti gli organismi sindacali di categoria di impegnarsi senza tentennamenti, in una sfida difficile ma non impossibile, con alcuni e precisi obbiettivi irrinunciabili. In particolare la ripresa dell’occupazione ponendo limiti al precariato selvaggio e alle false collaborazioni che mascherano impieghi a tempo indeterminato; la riqualificazione e l’aggiornamento professionale delle redazioni a fronte di sempre più sofisticati sistemi editoriali integrati, una chiara organizzazione della multimedialità.   


Il Consiglio Nazionale infine, ricordata l’azione di avanguardia svolta dell’Unci nel reclamare la trasparenza sull’attività della pubblica amministrazione, sostiene tutte le iniziative in atto per far approvare una  legislazione che  ottenga nei fatti la possibilità dei cittadini di conoscere il funzionamento della amministrazione pubblica non solo nazionale, ma anche regionale e locale e delle aziende ad essa comunque collegate.


DIFFAMAZIONE,  LA RETTIFICA E’ IL RIMEDIO PRINCIPE


Il Consiglio Nazionale dell’Unci  riunito a Roma il 10 ottobre 2012


Preso atto


a) che la Commissione giustizia del Senato sta redigendo in sede deliberante la revisione della legge 47/1948 e degli articoli 594 e 595 del codice penale in materia di diffamazione a mezzo stampa


b) che i tre ddl all’esame sono concordi nel cancellare la pena detentiva per la diffamazione aggravata con attribuzione di fatto determinato (da 1 a 6 anni di carcere)


c) che in tutti i disegni i proponenti allo stesso tempo aggravano sia la sanzione della multa penale, sia soprattutto la riparazione pecuniaria disposta dal giudice penale (a partire da 30mila euro a carico dell’estensore dell’articolo incriminato)


d) che a tale riparazione pecuniaria deve essere aggiunto quello del risarcimento in sede civilistica


d) che l’insieme delle norme sanzionatorie che va delineandosi determina un vero bavaglio intimidatorio “per censo” alla libera stampa


chiede


che una più ponderata valutazione del legislatore su una materia delicata, sottratta all’urgenza determinata dalla vicenda Sallusti, esempio di cattivo giornalismo peraltro rimediabile con le sanzioni alternative previste dalla legge, valuti


 a) di considerare la rettifica, prima azione di autotutela a disposizione del danneggiato, condizione di procedibilità penale e presupposto anche dell’azione civilistica di risarcimento. La rettifica pubblicata nelle forme tempestive previste dalla legge oggi vigente (stessa pagina e posizione, stessi caratteri tipografici) dovrebbe poi estinguere l’azione penale e neutralizzare anche la somma a titolo di , lasciando spazio alla richiesta di risarcimento civilistico solo per la eventuale parte residuale del danno (cioè al netto degli effetti della rettifica pubblicata).


b) di eliminare dalla legge 47/1948 la voce di “riparazione” alla parte offesa che il giudice penale può disporre (nel progetto di legge per decine di migliaia di euro), in aggiunta alla multa penale, alla provvisionale immediatamente esecutiva e in parallelo al risarcimento civilistico


c) di introdurre per legge l’alternativa, per gli effetti del risarcimento, tra azione penale e azione civilistica


CRISI E CONTRATTO: GLI ORGANISMI RITROVINO GRINTA


Nell’imminenza del rinnovo del contratto, e di fronte a una crisi occupazionale senza precedenti, il Consiglio nazionale dell’UNCI, riunito a Roma il 10 ottobre 2012, sollecita tutti gli organismi sindacali di categoria a ritrovare grinta e determinazione, aprendo una nuova stagione di lotta caratterizzata da una sfida senza quartiere per la soluzione dei nodi venuti al pettine in questi anni: una radicale riforma del sistema editoriale per stringerlo sulle proprie responsabilità; un ripresa dell’occupazione e migliori condizioni di lavoro nel quadro delle grandi possibilità offerte dalle innovazioni tecnologiche; una coraggiosa verifica del ruolo  dell’Ordine professionale disarmato della sua identità dopo il decreto del Governo per quanto riguarda deontologia (tolta la principale funzione della vigilanza disciplinare), accesso (elefantiaco!), e aggiornamento professionale (irrealizzabile per 12mila giornalisti); il riconoscimento dell’unicità dell’attività giornalistica e della parità di trattamento dei lavoratori del settore; una chiara e inequivocabile organizzazione della multimedialità.


INTOLLERABILI LE COLLABORAZIONI A TEMPO PIENO


Il Consiglio nazionale dell’Unci riunito  Roma il 10/10 2012, invita l’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa ad intervenire con decisione presso la Fieg e le aziende editoriali, affinchè cessi la prassi ormai consolidata e intollerabile per cui, alla quasi totalità dei giornalisti che vengono posti in prepensionamento, o ai pensionati, sono offerti ricchi contratti di collaborazione che li mantengono nella stessa funzione a tempo pieno. E’ una prassi moralmente e sindacalmente intollerabile che consente alle aziende di eludere il problema degli organici con grave pregiudizio della situazione occupazionale dei giovani che aspirano ad entrare nella professione, e pesanti ripercussioni sugli istituti previdenziali della categoria.


MASSIMO IMPEGNO PER LA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA


I gruppi Regionali dell'UNCI  sono impegnati a sostenere la battaglia contro le norme sulla diffamazione che stanno per essere approvate dal Parlamento, compresa la posizione sul caso Sallusti


I gruppi regionali dovranno mettere il massimo di impegno per richiedere la trasparenza degli atti amministrativi rilanciando la proposta di un regolamento da proporre a tutti gli enti sul’'accesso a tutti gli atti amministrativi giù presentato dall'UNCI in passato  (www.fnsi.it, www.unionecronisti.it)





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